venerdì 31 dicembre 2010

Dizionario dialettale Selliese ( lettera Q )


Il nostro vocabolario dialettale Selliese,piano piano si completa sempre di più con l'inserimento di nuovi vocaboli  di parole in dialetto, dove alcune sono andate in disuso soppiantate dall'italiano che spesso sotto l'ingiusta scusa che chi non parla l'italiano può apparire una persona poco istruita. Io penso che sia giustissimo che i nostri figli parlino,si esprimano con un italiano corretto, ma è anche giusto che conoscono la lingua dei nostri nonni, la lingua dialettale ricchissima di tante bellissime parole, la maggior parte di origine greca ma anche spagnola, francese, normanna parecchi studiosi affermati hanno analizzato a fondo il nostro dialetto sancendo che esso rimane uno dei più belli,dei più completi dove si basano molte lingue moderne nate successivamente. Eccoci alla lettera Q molto avara di parole in dialetto, speriamo nell’eventuale inserimento nei commenti di nuove parole  che iniziano con la Q ………….” Vi raccumannu numma ni facimu du Quagghiu”
.QUADERNU s.m. Quaderno
QUAGGHIA sost. Quaglia
QUAGGHIARA verbo Quagliare - indurire
QUAGGHIU s.f. Quaglio
QUANNU avv. Quando
QUANTU avv. Quanto
QUARTU agg. Quarto
QUATRARA verbo Quadrare
QUATRU agg. Quadro
QUATTRU agg. Quattro
QUATTROCCHJI . sopr. a chi porta gli occhiali
QUETARA verbo Aquietarsi
QUINNICI agg. Quindici
QUINTU agg. Quinto
QUORAESIMA  periodo pre pasquale

Autore: sellia racconta. Si prega di inserire il link a chi ne fa uso (anche in modo parziale) con esplicito riferimento della fonte

Grande successo al teatro Politeama di Catanzaro dell'opera sacra "alla tua ombra un canto" interpretata dai giovani del Movimento Apostolico.

Dopo il grande successo avuto nell'auditorium "Conciliazione" di Roma, il musical "Alla tua ombra un canto", interpretato dai giovani del Movimento Apostolico, è approdato nuovamente dopo qualche anno, con una scenografia del tutto originale, nel teatro Politeama in occasione delle festività di Natale. Due spettacoli che non hanno saputo contenere tutte le richieste pervenute allo staff organizzativo, che ha pensato di proporre lo spettacolo anche con una diretta streaming sul web.
L'opera sacra scritta, musicata e diretta da Cettina Marraffa, presidente del Movimento Apostolico, ha saputo regalare a tutti i presenti una serata spirituale assai toccante attraverso la rievocazione dei miracoli di Gesù: le nozze di Cana, la moltiplicazione dei pani dei pesci, la guarigione dell'emorroissa, la resurrezione della figlia di Giairo, il cieco nato, la resurrezione di Lazzaro, il paralitico e la peccatrice, con musiche, danze e parole, proposte da un cast di oltre cento giovani.
Ad applaudire gli interpreti anche l'arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, mons. Antonio Ciliberti, l'arcivescovo emerito mons. Antonio Cantisani, il vicario generale mons. Raffaele Facciolo, l'assistente ecclesiastico centrale del Movimento Apostolico mons. Costantino Di Bruno, il presidente della Provincia Wanda Ferro, il vice sindaco Antonio Argirò, il deputato Mario Tassone, il consigliere regionale Antonio Scalzo, il vice prefetto aggiunto Eugenio Pitaro e tante altre autorità istituzionali.
Il Movimento Apostolico, sorto a Catanzaro nel 1979 tramite l'ispiratrice e fondatrice Maria Marino, ha sempre guardato con speranza ai giovani, riconoscendo in loro la presenza di un ricco patrimonio di valori, che va sempre di più portato a una completa maturazione umana e spirituale per l'incontro con Cristo.

Sequestro record dei carabinieri di Catanzaro, ben Tre tonnellate di botti sequestrati tra Albi e Taverna, denunciati due persone

Trentadue quintali di fuochi pirotecnici, nascosti in tre furgoni parcheggiati fra le case. È un sequestro-record, il più ingente finora sul territorio nazionale, quello effettuato dai Carabinieri della Compagnia di Catanzaro, che hanno portato a termine un servizio di controllo del territorio denunciando le due persone che detenevano il materiale.
Un sequestro imponente, anche per via della pericolosità del materiale rinvenuto. Si tratta, infatti, di fuochi artigianali e di quarta e quinta categoria; i primi assolutamente illegali, i secondi destinati al commercio per i soli titolari di licenza e nei negozi autorizzati. Nel corso di diverse perquisizioni, che hanno interessato tutto il territorio di competenza (dal capoluogo ai centri della Presila), i militari dell'Arma, assistiti dagli artificieri del Comando provinciale, sono arrivati all'individuazione dei tre furgoni, uno parcheggiato per strada a Taverna, gli altri due in una casa in costruzione ad Albi. All'interno i 3.190 kg di botti, ammassati senza alcuna accortezza. Un'eventuale deflagrazione si sarebbe "allargata" per centinaia di metri coinvolgendo ovviamente zone abitate.
Le indagini hanno portato rapidamente all'identificazione dei proprietari, uno dei quali in possesso di regolare licenza e con un deposito di fuochi in regola, ma con tutto il resto dell'armamentario nascosto nei furgoni. Il materiale, trasportato al Comando provinciale dell'Arma e catalogato, sarà distrutto al più presto.
Nel corso di una conferenza stampa che si è svolta ieri mattina, il tenente colonnello Giorgio Naselli, comandante del Reparto operativo del Comando provinciale, ha evidenziato «la pericolosità del maneggio di questo genere di fuochi, alcuni dei quali del tutto illegali perché privi di qualsiasi marchio di certificazione». Botti pericolosissimi, dunque, anche perché ammassati dentro tre furgoni nei centri abitati, peraltro privi di qualsiasi accorgimento in termini di sicurezza. Lo stesso col. Naselli ha rimarcato che i furgoni si trovavano vicino ad abitazioni e in zone di transito, ognuno con un carico di almeno mille chilogrammi. «La preoccupazione – ha aggiunto l'ufficiale – è soprattutto rivolta ai ragazzini che, come risulta dai dati, sono le prime vittime di questo materiale esplodente».

giovedì 30 dicembre 2010

Sellia: Una violenta tromba d'aria ha colpito la zona del rione Madonna della Neve, avvenuta nel primo pomeriggio della vigilia di Natale


Per leggere l'articolo tratto dalla "Gazzetta del Sud"
visualizza l'immagine

Catanzaro: per la 4° edizioni di" pazza piazza"appuntamento con uno show spettacolare la sera della befena in piazza prefettura.

L'appuntamento con quella che è stato definita ''la più imponente produzione mai tirata fuori in Calabria' è fissato per il prossimo 5 gennaio alle ore 20 in Piazza Prefettura. La quarta edizione di ''Pazza Piazza', lo spettacolo dell'Epifania promosso dall'amministrazione provinciale di Catanzaro, è stata presentata stamattina in una conferenza stampa presso il Palazzo di Vetro. La macchina organizzativa allestita dalla Ruggero Pegna Show Net in collaborazione con la Compagnia Teatrale dell'Atmo specializzata in teatro urbano e pirotecnico promette scintille, come si può intuire dal sottotitolo "La Befana, le Fate e la Neve". Sul grande palcoscenico allestito nei pressi del palazzo della Provincia si muoveranno anche gli attori-acrobati della Compagnia ''Visionaria', sospesi su una gigantesca gru, mentre su uno schermo verranno proiettati i suggestivi fondali scenografici ''infuocati' e gli effetti speciali in 3D della Light & Sound. A scrivere la storia di questo grande show è stato lo stesso Ruggero Pegna insieme ad Alessio Papini. La voce narrante racconterà dell'eterna lotta tra bene e male, filo conduttore di una serie di imprevedibili evoluzioni artistiche capaci di conquistare la fantasia specialmente dei più piccoli. A fare da sottofondo sonoro sarà un'emozionante serie di brani musicali che contorneranno gli 80 minuti dello spettacolo. Non mancheranno le sorprese dell'ultima ora, come un'inattesa spruzzata di neve…

mercoledì 29 dicembre 2010

La foto in copertina da alcuni giorni in home page ritrae la parte nuova di Sellia dopo l'abbondante nevicata dei primi anni 90.


Negli asterischi le ultime abitazioni costruite      
La foto che già da alcuni giorni ci fa compagnia in home page, risale ai primi anni 90, quando un abbondante nevicata,  come non si vedeva da diversi decenni, imbiancò tutto il territorio. La neve arrivò sino alla spiaggia di Sellia Marina. Dopo questa nevicata ci fu un lungo periodo di siccità  che durò per circa due anni con temperature elevate anche durante l’inverno, fu proprio  in questo periodo che parecchi alberi di ciliegio che avevano resistito indenni a tanti eventi atmosferici avversi durante i vari decenni, seccarono completamente. In tutta Italia si iniziò a parlare con insistenza dell’effetto serra, del buco nell’ozono con conseguente scioglimento dei ghiacciai perenni che avrebbero causato l’innalzamento del mare. Che fine ha fatto il buco nell’ozono? Qualcuno ne sa qualcosa? Certo il clima è molto cambiato, si passa con disinvoltura a giornate con un freddo polare come due settimane fa, quando per due giorni a Sellia ha nevicato, a giornate umide calde con temperature che si impennano arrivando anche a 20 gradi. Ritornando alla foto, la quale ci farà ancora compagnia anche nel mese di gennaio del 2011, sono assenti le ultime nuove abitazioni costruite alcuni  anni dopo, che insieme a quelle da “cona du casu” rimangono le ultime realizzate. Dunque sono quasi vent’anni  che nel nostro paese non viene presentato nessun progetto di concessione edilizia per nuova abitazione,il tutto la dice veramente  lunga. Speriamo che grazie anche a un piano regolatore più idoneo alle varie esigenze, dia qualche segnale di slancio verso future concessioni con conseguenze procedure burocratiche molto più snelle,  agevolando in ogni modo chi vuole investire nel nostro territorio. Il futuro abitativo  sta............

Notizie dal comprensorio. Simeri Crichi, Botricello.



Per leggere bene gli articoli visualizza l'immagine

martedì 28 dicembre 2010

Sellia: si è conclusa positivamente il primo torneo di calcetto di natale. In gara quattro squadre di baby calciatori nati dal 2000 al 2002.



       Per leggere bene l'articolo visualizza l'immagine
( Articolo tratto dalla Gazzetta del Sud )

Strage nel Vibonese, in una masseria sterminati padre e 4 figli per motivi di terreni.



Era stanco dei continui soprusi, Ercole Vangeli, di 42 anni, che nel corso dell’interrogatorio davanti al pm Michele Sirgiovanni, ha parlato di invasioni di terreno, di tagli di alberi sulla sua proprietà e di un atteggiamento di sfida nei suoi confronti da parte dei Fontana ogni volta che si incontravano in paese. «C'è da tenere presente – ha detto il difensore di Vangeli, l'avv. Domenico Talotta, ex sindaco di Filandari – del contesto in cui è maturato il fatto. A Filandari c'è una comunità sotto scacco ed il territorio è nelle mani di nessuno, con un’assenza assoluta dello Stato. Episodi come quelli subiti da Vangeli sono frequenti, ma spesso la gente neanche li denuncia». Lo stesso Talotta, nei giorni scorsi, ha subito il danneggiamento dell’automobile con l’acido muriatico. «Ero stanco dei soprusi continui che subivo dai Fontana. Mio padre è stato anche schiaffeggiato da loro. Alla fine non ce l’ho fatta più». Si è giustificato così Vangeli fermato assieme ad altre tre persone, tutte imparentate tra loro e residenti nella frazione Scaliti di Filandari, dove è avvenuta la strage. I provvedimenti sono stati emessi dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia al termine di interrogatori andati avanti per tutta la notte da parte del pm Michele Sirgiovanni.
Intanto sono stati resi noti i nomi delle persone fermate per la strage nella masseria di Filandari; oltre a Ercole Vangeli, anche il fratello, Franco Vangeli; il figlio di Franco Vangeli, Piero, ed il genero, Gianni Mazzitelli.
Nei confronti dei quattro, tutti residenti nella frazione Scaliti del comune di Filandari, è stato emesso un provvedimento di fermo del p.m. in quanto ritenute responsabili di omicidio plurimo nei confronti dei 5 membri della famiglia Fontana. I provvedimenti sono stati emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vibo Valentia al termine di una notte di serrati interrogatori che gli uomini dell’Arma, con la presenza del Pubblico Ministero, hanno condotto nei confronti dei 4 che, sin dai primi momenti successivi alla strage, erano stati individuati come i possibili autori del fatto.
Ad armare la mano dei responsabili, che hanno agito quando erano da poco trascorse le 17, sarebbe stato dunque, l’ennesimo diverbio avuto tra i due nuclei familiari per questioni di invasione di terreni e vecchi attriti personali.
Il racconto di ieri fatto da Vangeli, infatti non aveva convinto gli inquirenti per svariati motivi. Secondo i carabinieri, infatti, ad agire sarebbero state almeno due persone perchè per uccidere Domenico Fontana e i quattro figli sono state usate due pistole diverse, una calibro 9 ed una calibro 7.65. Ed anche perchè tre delle vittime sono state uccise nello spiazzo antistante la masseria e altre due all’interno di un ovile situato sull'altro lato dello spiazzo.

lunedì 27 dicembre 2010

Poesia sul Natale: La notte Santa di " Guido Gozzano"

 Anche se natale è passato da un paio di giorni siamo ancora in pieno clima  natalizio.Inserisco una bella poesia che ci proietta a tanti decenni fa quando ragazzini  la recitavamo dove ognuno sperava di fare la parte di San Giuseppe.
La notte santa
  
“Consolati, Maria, del tuo pellegrinare!
Siam giunti. Ecco Betlemme ornata di trofei.
Presso quell'osteria potremo riposare
che troppo stanco sono e troppo stanca sei”.

Il campanile scocca
lentamente le sei.


“Avete un po' di posto, o voi del Caval Grigio?
Un po' di posto avete per me e per Giuseppe?”.
“Signori, ce ne duole: è notte di prodigio;
son troppi i forestieri; le stanze ho piene zeppe”.

Il campanile scocca
lentamente le sette.


“Oste del Moro, avete un rifugio per noi?
Mia moglie più non regge ed io son così rotto!”.
“Tutto l'albergo ho pieno, soppalchi ballatoi:
Tentate al Cervo Bianco, quell'osteria più sotto”.

Il campanile scocca
lentamente le otto.


“O voi del Cervo Bianco, un sottoscala almeno
avete per dormire? Non ci mandate altrove!”.
“S'attende la cometa. Tutto l'albergo ho pieno
d'astronomi e di dotti, qui giunti d'ogni dove”.

Il campanile scocca
lentamente le nove.


“Ostessa dei Tre Merli, pietà d'una sorella!
Pensate in quale stato e quanta strada feci!”.
“Ma fin sui tetti ho gente: attendono la stella.
Son negromanti, magi, persiani, egizi, greci...“.

Il campanile scocca
lentamente le dieci.


“Oste di Cesarea ...“. “Un vecchio falegname?
Albergarlo? Sua moglie? Albergarli per niente?
L'albergo è tutto pieno di cavalieri e
dame:
non amo la miscela dell'alta e bassa gente”

Il campanile scocca
le undici lentamente.


La neve! “Ecco una stalla!“. “Avrà posto per due?“.
“Che freddo!” “Siamo a sosta”. “Ma quanta neve, quanta!
Un po' ci scalderanno quell'asino e quel bue…”
Maria già trascolora, divinamente affranta...

Il campanile scocca
la mezzanotte Santa.


di Guido Gozzano

Nei giorni scorsi si è concluso positivamente il progetto "recupera con officina " dove hanno partecipato ragazzi dei comuni di Sellia, Sellia Marina, Magisano, Cropani,

alcuni ragazzi delle scuole  che hanno partecipato al progetto
Si è concluso "Recupera il Natale con officina", il progetto natalizio eco-amico dell'associazione culturale "Officina delle Idee", con sede a Sellia Marina. Progetto che ha peraltro regalato grandi soddisfazioni alla comunità locale, essendo stato insignito del logo della "Settimana europea per la riduzione dei rifiuti" 2010, in quanto ritenuto valido e meritevole dall'apposita commissione.
Partite a novembre scorso con una singolare raccolta di bottiglie di plastica "porta a porta", le ragazze di "Officina delle Idee" hanno accumulato migliaia di bottiglie differenziate dalle famiglie, dalle aziende, dai negozianti che hanno deciso di collaborare. Questa lunga raccolta ha dato vita ad un enorme albero di Natale composto da oltre 2.000 bottiglie di recupero. Nel frattempo l'associazione ha anche coinvolto scuole ed enti di Sellia Marina e dei comuni limitrofi affinché, mentre l'Officina si è occupata di creare il grande albero riciclato, adulti e bambini fuori e dentro le scuole hanno prodotto altre opere di "riciclo creativo" che avrebbero partecipato al concorso indetto in seno all'iniziativa. In questa fase del progetto sono stati attivi partecipanti i Comuni di Cropani (col coinvolgimento dell'associazione "Come un raggio di sole" e della Pro Loco), Magisano (tramite i lavori realizzati all'interno della Media dagli allievi dei prof. Aurora Martorana e Giorgio Aprile), Sellia Superiore (grazie all'adesione al progetto della Consulta Giovanile e del Centro di aggregazione sociale) e Sellia Marina, che ha partecipato grandiosamente con opere realizzate da singoli eco-artisti nonché dagli allievi della scuola dell'infanzia di Uria e delle scuole Primarie di Uria, Calabricata e Sellia Marina.

domenica 26 dicembre 2010

Canzoni calabresi sul Natale.

A NASCITA D'U BOMBINUZZU
C’era appuntu nu vecchiarellu,
caminava pe’ la via
e tirava lu somarellu,
supra a lu bastu purtava a Maria.

Eranu stanchi, ma dopu truvaru
‘na gritticeddha: vardaru e trasiru,
‘nu letticeddhu di pagghia cunzaru,
s’arripusaru, prigaru e durmiru.

A menza notti ‘nu pasturellu
chiamava: “Genti, curriti pi’ cca!”
Svegliava tuttu lu paisellu,
vuliva dari la novità.

Vitti ‘nd’o celu ‘na cosa chi brilla,
si spaventava e diciva: “ Chi fu ”.
Supra la grutta calava ‘na stilla,
l’angiulu dissi: “È natu Gesù”.

Cu’ l’aiutu di l’asinellu
e cu’ l’aiutu di Maria
respirava lu boicellu,
si scaldava lu Messia.


 NINNA NANNA A GESU'
Santi spiriti divini
prugittati angiuli santi
sarafini e cherubini
chi Gesù voli durmiri.
Tutti l'angiuli biati
fannu festa in dignitati,
la Madonna ora spinna
pi’ cantaricci la ninna.

RIT.: Ed io ti canterò ,
Re del cielo fai la vo'.

Bambinuzzu tuttu d'oru
li to’ nachi su’ d'argentu,
quandu sentu lu to’ nomu
m'arrussigghiu e m'addurmentu,
ti cumbogghiu cu’ ‘stu velu ,
si’ patruni di lu celu,
ti cumbogghiu cu’ ‘stu mantu,
Patri Figghiu e Spiritu Santu.

RIT.: Ed io ti canterò ,

Re del cielo fai la vo'.
E ‘cca passa l'ogghiularu
e chi passa l'ogghiu finu,
e dumatinci la lampa
chi nasciu Gesù Bambinu.

RIT.: Ed io ti canterò ,
Re del cielo fai la vo'.


Corrado Alvaro: La leggenda di Natale

Quando nacque Gesù, Giuseppe, vedendo che il suo Bambino aveva freddo, andò a cercare un pò di fuoco in un prato dove c'erano alcuni pastori con il loro gregge.
A custodire il gregge c'era un cane, che mordeva tutti quelli che s'avvicinavano alle pecore. Quella notte, invece, Giuseppe raggiunse i pastori e il cane non gli fece nulla.
I pastori, meravigliati, dissero: "Come mai questo cane non morde, stanotte?"
E rivolti a Giuseppe chiesero: "Che cosa volete?"
"Vorrei un pò di fuoco ..."
"E dove lo metterete per portarlo via?"
"Lo metterò qui... " rispose Giuseppe, mostrando un lembo del suo mantello.
"Ma si brucerà!" esclamarono i pastori.
Giuseppe li rassicurò: "No, non accadrà nulla, credetemi."
I pastori presero un pò di fuoco e lo misero nel lembo del mantello.
Giuseppe se ne andò e i pastori dissero fra loro: "Vedrete come si brucerà tutto il mantello...".
Ma quando videro che il mantello non bruciava e che il cane non si muoveva e nemmeno abbaiava, pensarono che quell'uomo dovesse essere un uomo di Dio.
In quel momento apparve l'angelo del Signore che disse: "È nato il Messia!"
Allora i pastori capirono e portarono frutta, agnelli e colombe al Bambino Gesù.
Corrado Alvaro

sabato 25 dicembre 2010

La tradizione del Natale in Calabria, Tanti auguri di buon Natale a tutti affinchè la nostra piccola comunità possa di nuovo riassaporare quel senso di appartenenza,quella fratellanza, quella bella amicizia che andava aldilà di ogni divisione. Auguri.

Eccoci giunti  al periodo delle festività Natalizie, un periodo particolare. pieno di atmosfere magiche, pieno di belle e antiche  tradizioni . Almeno in questo  periodo ci dobbiamo impegnare nell’essere più buoni,più altruisti,più caritatevoli (altrimenti babbo natale si dimenticherà di noi ) Perché ovviamente tutti crediamo ancora che babbo natale esisti veramente!...Vero? E che malgrado la sua veneranda età mai una volta si è dimenticato di portarci anche un piccolo dono. In questo periodo in modo particolare tutti vorremo diventare dei bambini per riassaporare,gustare questo bellissimo periodo. Certo causa l’aumentato benestare vivendo nell’epoca del consumismo dell’usa e getta i bambini non sanno più che regalo chiedere avendo di tutto, di più. Quando eravamo piccoli noi innanzi tutto babbo natale non lo conoscevamo anzi mai ci saremmo permessi di chiamare il nostro papà “babbo” però il 6 gennaio arrivava puntualmente la cara befana che certamente  non era ricca come il suo antagonista babbo natale, basta vederla come è vestita ma noi ci volevamo bene, portava piccole cose, qualche soldino dei dolcetti fatti in casa e qualche volta dei giocattoli niente di elettronico, a malapena c’era la televisione con solo due canali,ma erano comunque bei giochini che ci facevano sognare giocando con la fantasia….soldatini, trenini, automobili di latta. Natale era  la festa per eccellenza, era la festa dei bambini che scrivevamo la letterina per sistemarla sotto il piatto del nostro papà (non babbo) il quale sempre in modo meravigliato,come se non si fosse accorto di nulla si domandava di chi fosse questa letterina ma soprattutto cosa c'era scritto? Si saliva sulla sedia e con tono emozionato si iniziava ad elencare i buoni propositi, il perdono per le marachelle fatte ma soprattutto si elogiavano i genitori vero collante vero perno delle famiglia, dopo un caloroso applauso dei vari commensali che dovevano essere in tanti zii nonni ecc… tutto rosso come un peperoncino andavi a baciare prima papà e poi la mamma niente regali ma sicuramente il più bel regalo era vivere in quel ambiente crescere con quei principi con quella educazione. Mi ricordo ancora che dopo la mezzanotte i figli dando gli auguri ai propri genitori gli baciavamo la mano destra era un simbolo di rispetto ma soprattutto di gratitudine, di amore. Oggi tutto è cambiato in meglio o in peggio?  Per noi che abbiamo vissuto quell'epoca, orgogliosamente diciamo che non possono essistere paragoni, i nostri figli invece sicuramente no ci giudicano all'antica ma come facevate senza telefonino,senza internet,senza tutte le tecnologie di oggi? Certo non avevamo il telefonino ma avevamo l'amicizia,l'amore verso chi era più grande di noi,il rispetto,l'educazione merce sembre più rara nell'epoca attuale. Ci divertivamo con poco perchè quel poco per noi era tanto,oggi avendo tutto non si divertono con niente, forse perchè quel tutto non è niente se non si riempe di valori.  Buon Natale di vero cuore a tutti da parte di Selliaracconta
"zagor" 

venerdì 24 dicembre 2010

Selliaracconta augura buone feste a tutti (il video )

Auguri di buon natale in tutte le lingue del mondo

 
Visto anche le numerose visite che quotidianamente il blog riceve da tutto il mondo, infatti siamo arrivati a ben 59  nazioni differenti.Inseriamo la scritta BUON NATALE tradotta in quasi tutte le lingue del mondo. BUON NATALE.
Italiano: BUON NATALE
Afrikaans: Gesëende Kersfees
Albanese:Gezur Krislinjden
Arabo: Idah Saidan Wa Sanah Jadidah
Armeno: Shenoraavor Nor Dari yev Pari Gaghand
Azerbaijan: Tezze Iliniz Yahsi Olsun
Bahasa (Malesia): Selamat Hari Natal
Basco: Zorionak eta Urte Berri On!
Bengali: Shuvo Naba Barsha
Boemo: Vesele Vanoce
Bretone: Nedeleg laouen na bloavezh mat
Bulgaro: Tchestita Koleda; Tchestito Rojdestvo Hristovo
Catalano: Bon Nadal i un Bon Any Nou!
Ceco: Prejeme Vam Vesele Vanoce a stastny Novy Rok
Choctaw (Nativi americani, Oklahoma): Yukpa, Nitak Hollo Chito
Cinese (Cantonese): Gun Tso Sun Tan'Gung Haw Sun
Cinese (Mandarino): Kung His Hsin Nien bing Chu Shen Tan
Cingalese: Subha nath thalak Vewa. Subha Aluth Awrudhak Vewa
Coreano: Sung Tan Chuk Ha
Croato: Sretan Bozic
Danese: Glædelig Jul
Eschimese (inupik): Jutdlime pivdluarit ukiortame pivdluaritlo!
Esperanto: Gajan Kristnaskon
Estone: Ruumsaid juulup|hi
Farsi: Cristmas-e-shoma mobarak bashad
Fiammingo: Zalig Kerstfeest en Gelukkig nieuw jaar
Filippino: Maligayan Pasko!
Finlandese: Hyvaa joulua
Francese: Joyeux Noel

giovedì 23 dicembre 2010

Lettera di auguri di buone feste da parte del sindaco di Sellia dott. Davide Zicchinella a tutti i Selliesi in Italia e nel mondo

Riceviamo, e ben volentieri pubblichiamo, la lettera di auguri che ci ha fatto pervenire il primo cittadino di Sellia
al quale ricambiamo gli auguri di buon Natale e un sereno 2011 pieno di cose belle,che possa divenire veramente l'anno determinate per il futuro,la rinascita di Sellia.


LETTERA  DI AUGURI A TUTTI SELLIESI IN ITALIA E NEL MONDO
Innanzitutto mi preme ringraziare per la rinnovata ospitalità sul suo blog un grande selliese che tanto si sta prodigando per far conoscere storia, cultura, costumi e tradizioni del nostro paese, che ha scelto di restare nell'anonimato, il cui "nome d'arte" è Zagor. Vero esempio di disinteressato amore per Sellia. Lo stesso amore per il paese che accomuna voi tutti Selliesi sparsi per l'Italia e per il Mondo, che in diverse occasioni e con diverse forme non avete mancato, non mancate e certamente non mancherete di far sentire ancora. A voi tutti è rivolto questo mio breve augurale saluto di un sereno Natale e di un Buon 2011 attraverso questo formidabile mezzo che è la rete, che permette di arrivare in tempo reale ad ogni angolo del mondo. Oggi, grazie a questo blog ed a altri "avamposti digitali" curati e promossi da volenterosi selliesi è possibile a chi ha qualche minima conoscenza informatica e tanta voglia di non perdere i legami con Sellia, conoscere ciò che accade nel paese natio proprio, dei propri genitori o di più lontani parenti. Una bella opportunità per voi, ma anche per chi a Sellia abita, e ancor di più per noi che siamo stati chiamati ad amministrarla. Per formazione politica e culturale sono sempre stato dell'avviso che quanto più si riesce a rendere partecipe la cittadinanza delle scelte amministrative, facendo tesoro delle sue istanze, dei suoi bisogni e suoi consigli, tanto più efficace e produttiva potrà essere l'attività amministrativa stessa. Pertanto saluto positivamente anche questo filo diretto che attraverso blog e forum come amministrazione siamo riusciti ad avere con i Selliesi "vicini e lontani". Il nostro obiettivo è di consegnare a chi verrà dopo di noi un paese in condizioni decisamente migliori rispetto a quello che abbiamo trovato. E' questa la nostra sfida, e questo l'augurio che mi faccio e che faccio alla comunità larga di Sellia ora che un nuovo anno sta per arrivare. Ogni sforzo per far crescere Sellia sarà vano se la sua comunità non riprenderà la strada di una salda coesione sociale e relazionale. Questo non vuole essere un solo buon proposito natalizio, ma un auspicio concreto e duraturo che deve vederci tutti remare dalla stessa parte, che dovrà vedere sempre più orientate in tal senso le scelte amministrative. Certamente ci incoraggia sapere che anche chi è lontano continua ad avere a cuore le sorti del paese. Dal primo giorno che sono stato eletto sindaco, da non residente, mi sono sentito doppiamente gratificato, per il risultato elettorale e per il fatto di essere stato accolto nuovamente fra le braccia della nostra comunità. Io figlio di emigranti nato in terra lombarda, ritornato lattante a Sellia e trasferitomi adolescente al seguito della mia famiglia nella vicina San Pietro. Ho conosciuto sulla mia pelle la durezza del distacco, anche se a pochi chilometri, dal paese in cui si è passata l'infanzia e capisco le motivazioni di chi lontano negli anni e nei chilometri continua ad amarla Sellia. Certo non manca chi non vuole più saperne di un paese che non ha saputo offrirgli nulla. Non mancano coloro che una volta partiti non hanno fatto più ritorno. Come c'è anche chi sopraffatto dalle difficoltà della vita vissuta in un piccolo centro medita di andar via o lo ha già fatto, anche recentemente. Ma al contempo c'è chi ancora chi vuole investire a Sellia, farvi crescere i propri figli. C'è chi non ha perso la speranza. E' con questo sentimento di speranza e fiducia che voglio concludere il mio messaggio di saluto ai selliesi che vivono fuori paese, nei centri limitrofi o in affollate città oltreoceano. Un anno e mezzo di lavoro amministrativo non basta ancora per percepire tangibilmente il segno della svolta, anche se importanti segnali non sono mancati. Abbiamo immaginato un nuovo futuro per Sellia, all'altezza della sua storia millenaria, dell'amore che in tanti nutriamo per le sue case abbarbicate con tenacia ed orgoglio , per i resti del castello, per le sue chiese, le due antiche e la moderna, per le viuzze strette del centro storico e per i cortili comuni delle palazzine. Un piccolo borgo antico che può davvero diventare grande.
Davide Zicchinella

Per la darsena sul fiume Simeri fatto un altro passo avanti verso la sua realizzazione, che vede coinvolti i comuni di Sellia,Sellia Marina,Simeri Crichi, Albi, Magisano, Soveria Simeri, Zagarise



Per leggere bene l'articolo visualizza l'immagine.

mercoledì 22 dicembre 2010

Lettera di Buone feste a tutta la comunità Selliese da parte del nostro amatissimo parroco Don Francesco


Riceviamo  e gioiosi pubblichiamo il messaggio di auguri per le feste Natalizie da parte del nostro amatissimo parroco don Francesco Cristofaro. 
Domani inseriremo il messaggio di auguri indirizzato a tutti i Selliesi in Italia e nel mondo  che ci ha fatto pervenire  il  sindaco di Sellia Davide Zicchinella.

Messaggio di Natale

 Cosa non è Natale? Natale non è la cattiveria che ha trovato radice nelle vene dell’uomo e scorre come linfa vitale. Se sei cattivo non puoi celebrare il Natale. Natale non è il desiderio di vendetta, di odio e rancore. Se tu sei vendicativo, rancoroso, odioso non puoi celebrare il Natale. Natale non è il restare divisi e nemici. Se tu non riesci a perdonare non puoi celebrare il Natale. Natale non è solo luci, feste, mangiate e regali. Se tu fai solo questo e non ti preoccupi di sfamare un povero, vestire un nudo, aiutare un bisognoso, nutrirti della Santa Eucaristia non puoi celebrare il Natale.
 Natale è Amore, pace, gioia, solidarietà, amicizia, fratellanza, perdono, misericordia, cuore spalancato ai bisogni, mano tesa verso l’altro, dimenticare il passato, vivere il presente con semplicità accontentandosi di ciò che si ha ogni giorno. Più fai queste cose e più puoi vantarti di celebrare il Santo Natale ma se queste cose non le fai non dire che tu vivi il Natale. A te che leggi dico di cuore e con il cuore: Auguri di un Natale sereno, di un anno ricco di cose belle. Auguri a tutti i bambini del mondo di ogni colore, lingua, razza e condizione sociale. Auguri alle famiglie, auguri agli anziani e agli ammalati, a coloro che per eventi tristi o luttuosi non celebreranno il Natale. Auguri alla comunità di Sellia e a tutti i selliesi sparsi nel mondo. Possiate stare bene, possiate........

La vera storia di Babbo Natale

Come lo conosciamo tutti, oggi, Babbo Natale si veste con un abito ed un cappello di color rosso fuoco bordato da una pelliccia bianca che sembra quasi neve, porta i regali a tutti i bambini buoni del mondo con la sua slitta trainata da renne nella notte più magica dell’anno, entra dal camino per lasciare i doni sotto l’albero addobbato per l’occasione.È indubbiamente il personaggio più amato dai bambini….anche se molto spesso capita che fa sognare anche i grandi. Ma qual è la sua vera storia? La leggenda ha inizio molti e molti anni fa, stiamo parlando di San Nicola di Mira,  personaggio cristiano appartenente alla tradizione medioevale.  Il nome americano di Babbo Natale è Santa Claus, derivante dal latino Sanctus Nicolaus, ovvero San Nicola.  La grandezza dei suoi miracoli era famosa ed apprezzata dalla Groenlandia alla Russia, terra di cui è protettore, fino a Canterbury in Inghilterra. I Vichinghi gli dedicarono anche una cattedrale. Questo santo è anche il protettore di bambini, ragazze e studenti. La fama di San Nicola cominciò a essere intaccata molto più tardi. Il compito di donare regali venne allora attribuito al Chistkindel o Kris Kringle, Gesù Bambino, un’altra figura sacra molto più accettabile di quella dell’antico vescovo, un po’ troppo folcloristica e in odore di paganesimo per l’etica protestante.

martedì 21 dicembre 2010

Raccolta di poesie,canzoni sul Natale.

 Tu scendi dalle stelle
Tu scendi dalle stelle o Re del cielo,
e vieni in una grotta al freddo e al gelo,
e vieni in una grotta al freddo e al gelo.
O Bambino mio divino, io ti vedo qui a tremar.
O Dio beato!
Ah! Quanto ti costò l'avermi amato.
Ah! Quanto ti costò l'avermi amato.

A te che sei del mondo il Creatore,
mancano i panni e il fuoco, o mio Signore.
Mancano i panni e il fuoco, o mio Signore.
Caro eletto pargoletto, quanta questa povertà
più mi innamora, giacchè ti fece amor povero ancora.
Giacchè ti fece amor povero ancora.

Tu lasci del tuo Padre il divin seno,
per venire a tremar su questo fieno;
per venire a tremar su questo fieno.
Caro eletto del mio petto, dove amor ti trasportò!
O Gesù mio, perchè tanto patir, per amor mio...

 Astro del ciel
Astro del ciel, Pargol divin, mite Agnello Redentor!
Tu che i Vati da lungi sognar, tu che angeliche voci nunziar,
luce dona alle genti, pace infondi nei cuor!
luce dona alle genti, pace infondi nei cuor!
Astro del ciel, Pargol divin, mite Agnello Redentor!
Tu di stirpe regale decor, Tu virgineo, mistico fior,
luce dona alle genti, pace infondi nei cuor!
Luce dona alle genti, pace infondi nei cuor!
Astro del ciel, Pargol divin, mite Agnello Redentor!
Tu disceso a scontare l'error, Tu sol nato a parlare d'amor,
luce dona alle genti, pace infondi nei cuor!
Luce dona alle genti, pace infondi nei cuor!
 

Bianco natal
Quel lieve tuo candor, neve,
discende lieto nel mio cuor.
Nella notte santa il cuor esulta
d'amor, è Natale ancor. E viene giù dal ciel lento,
un dolce canto ammaliator
che ti dice "Spera anche tu."
È Natale, non soffrire più.
Oh...oh oh oh oh

E viene giù dal ciel lento,
un dolce canto ammaliator
che ti dice "Spera anche tu."
È Natale, non soffrire più.

Catanzaro: per il nuovo ospedale in località Germaneto ora la sua costruzione diventa più vicina.


Per leggere bene l'articolo visualizza l'immagine

lunedì 20 dicembre 2010

la tradizione a Sellia del fuoco di Natale: acceso in piazza la sera della vigilia di Natale per riscaldare la nascita di Gesù Bambino

Oggi per preparare il fuoco da accendera  la notte di natale nella piazza di fronte la Chiesa, ci pensa il comune con degli operai. Sino agli anni 80 non era cosi,il comune non toglieva neppure una lira, ma ci pensavano i ragazzi che mesi prima si mettevano nel raccogliere in giro vari “stroppi” che venivano depositati in un angolo della piazza non prima però di costruirci intorno un recinto fatto di “jnostrari” insieme a dei rami di “spinari” il tutto perché succedeva spesso che nottetempo alcuni pezzi ,quelli più piccoli venivano rubati per riscaldare la propria abitazione da qualche persona che non poteva provvedere nel farsi la scorta di legna per l’inverno. Alcuni giorni prima della vigilia alcuni ragazzi più piccoli giravano per il paese con una carriola e ognuno dava il proprio” zuccu” per riscaldare la nascita Gesù Bambino per  quando verso la mezzanotte sarebbe nato in una umile mangiatoia.Tutti contribuivano dando della legna, perché si vedeva nel fuoco un segno, un dono,un piccolo dono dato a Gesù Bambino,erano infatti parecchi i bambini che portavano direttamente la sera della vigilia prima di entrare in chiesa un piccolo ceppo di legno che veniva buttato direttamente sul fuoco da poco acceso. I ragazzi più grandi oltre a sistemare  a forma di piramide la tanta legna raccolta dove in cima veviva sistemato l’oggeto più strano di legno raccolto,tipo: una vecchia botte,un tavolino,una credenza ecc…, erano anche  quelli che provvedevano ad accenderlo;  spesso non mancava qualche animata discussione perché ognuno si voleva prendere il merito di averlo acceso per primo. Ritornando ai giorni nostri nessun ragazzo si sognerebbe più di andare in giro per i vari terreni nel trasportare sino in piazza la legna,invece una volta anche sotto la pioggia con pochi mezzi a disposizione si andava alla ricerca di legna per la notte di natale. Anche alla piazza del rione palazzine veniva  acceso un fuoco, il tutto serviva a tenere viva una sana competizione.Non posso dimenticarmi un anno quando un enorme,ma veramente enorme “stroppa”  fu scaricata da un camion vicino la fontana di “ sutta u ponta” perché non riusciva ad arrivare sino in piazza, (anche perché l’attuale strada con lo scempio del nuovo cavalcavia non era stata ancora realizzata) ebbene per chiamare gente nel aiutare i ragazzi nel trasportarla  sino in piazza, fecero......

Ricetta antica da pitta'nchiusa ( Pitta 'mpiglata )

Pitta 'mpigliata (o pitta 'nchiusa), dolce molto diffuso in tutta la  Calabria Tipico delle festività natalizie.Nella provincia di Catanzaro il dolce è  identificato con il nome di pitta'nchiusa. Il periodo al quale si fa riferimento della nascita della pitta 'mpigliata è il 1700. Il dolce veniva preparato soprattutto per le cerimonie nuziali. Esistono alcune varianti della pitta 'mpigliata nelle quali ci sono delle variazioni sulla frutta secca, sul tipo di miele usato, e alcuni eseguono l'impasto con il cognac invece di utilizzare il vermouth; in ogni caso il dolce mantiene sempre la sua forma tipica e viene servito con la classica forma a pitta (ossia a pizza, forma piatta e rotonda). Vi sono comunque oltre alla forma a pitta, quella a rosellina (o rosetta), la forma allungata tipo torrone e la forma a “cullura” (ciambella).Una curiosita:  San Giovanni in Fiore (provincia di Cosenza), da alcuni anni si svolge una manifestazione promozionale, che ha lo scopo di elevare ad interesse nazionale, il dolce. Attraverso questa manifestazione si stabilisce ogni anno il record mondiale della pitta 'mpigliata più lunga del mondo.

Ecco la ricetta di questo tipico dolce delle festività natalizie.

domenica 19 dicembre 2010

Natuzza Evolo la mistica che parlava con l'aldilà

Non c'è essere umano che, almeno una volta, non si sia posta la domanda: "Qual è il fine ultimo della vita?".Intorno a questo punto fermo della nostra mortalità gravita il pensiero del mondo contemporaneo, limite che ha influenzato i vari popoli fin dall'epoca più remota.
La consapevolezza di "essere per la morte", secondo il filosofo tedesco Martin Heidegger, può mutarsi in angoscia e bloccare ogni tentativo di dare un senso all'esistenza, oppure può rivelarsi determinante nella ricerca della nostra autenticità.
La scienza ha dissolto ogni dubbio sui fenomeni fisici che in passato preoccupavano l'uomo, ma non riuscirà mai a dare una spiegazione sui tanti misteri che ci circondano. Saranno le religioni a dettare i loro dogmi fondati non più sulla ragione, ma sulla fede.
Anche gli individui dotati di particolari carismi hanno il privilegio di farci addentrare nei poteri straordinari dello spirito.
Fra costoro, senza dubbio, un posto di primo piano spetta alla mistica di Paravati Natuzza Evolo, simbolo vivente della Fede Cristiana, che da con amore e sacrificio ha offerto il suo servizio spontaneo al prossimo.
Abbiamo avuto modo di sperimentare la mitezza e le facoltà paranormali della semplice donna calabrese in almeno tre occasioni durante la sua permanenza terrena.
Ad ogni incontro non si può dimenticare il suo sguardo dolce e penetrante che infonde un ineffabile senso di pace e di certezza.
La prima volta, nel 1963, dopo aver esibito una foto di nonna Annunziata - deceduta nel 1954, Natuzza ci ha riferito di averla incontrata e di averle presentato le nostre istanze. La congiunta, che si trova in luogo di beatitudine, ci ha ringraziati dell'affettuoso pensiero. Una decina di anni più tardi, per impellenti motivi familiari, siamo stati da Natuzza per un consiglio. Ebbene, la sua magnanimità ci ha salvati da un pericolo imminente, essendosi rivelate esatte le favorevoli previsioni suggerite dal nostro Angelo Custode.
L'ultimo episodio risale al luglio 1974. Recatici d'urgenza per conoscere l'esito postoperatorio di una giovane cugina, con grande amarezza apprendevamo che - purtroppo - le cose si volgevano al peggio. L'Angelo appariva triste e la parente da lì a poco cessava di vivere. Non ci è rimasto che deporre nella bara la foto personale della mistica a noi donata.
Natuzza Evolo, la veggente calabrese, ha la capacità di consolare e di convertire il cuore di migliaia di persone.
Nata a Paravati (Vibo Valentia) nel 1924, dove risiede, fin da giovane ha rivelato i segni di un'eccezionale medianità. La sua vita, pertanto, ha dell'incredibile. A 14 anni, a causa della povertà della famiglia, ha preso servizio in casa dell'avvocato Silvio Colloca, dove hanno avuto inizio i primi colloqui con i Santi e i defunti.
Pur essendo analfabeta, le sincere parole di Natuzza rispecchiano sempre la verità evangelica.
"Non sono io a sapere", ella risponde a chi la interroga, "ma è Gesù che mi suggerisce quello che devo dire".
Eppure, nonostante la sua missione a favore della gente, "con l'aiuto del Signore" ha trovato il tempo di dedicarsi anche alla famiglia, educando i cinque figli e servendo il marito.
Per tanti anni si è alzata di buon mattino per accudire ai lavori domestici ed è andata tardi a letto, affinché di giorno - senza pretendere mai nulla da alcuno - la sua porta rimanesse aperta a chi aveva perduto ogni speranza.
Dal 1939 sono iniziate le sue sudorazioni ematiche che, nelle bende e nei fazzoletti, si trasformano in simboli cristiani, nonché in testi sacri di lingue diverse.
Al fenomeno, durante la Quaresima, si aggiungono le stigmate, particolarmente lancinanti il Venerdì Santo allorquando si è compiuto l'estremo sacrificio divino.
Per due lunghe ore, come si può rilevare dai rapporti particolareggiati del prof. Valerio Marinelli, la pia donna ripercorre assieme al Cristo tutta la Via Crucis.
Le mani e i piedi appaiono piagati, il cuore oppresso; il respiro diviene faticoso e la fronte dolorante. Tossisce, si contorce, prega Gesù che viene umiliato e flagellato. Piange, ha tremiti convulsi e spasimi di morte. Infine emette un lungo respiro e poi non c'è che il silenzio. Natuzza accetta come una croce la sofferenza che le ha mandato il Signore, senza alcun segno di protagonismo, in beneficio di tutte le persone afflitte per le quali nutre un'autentica predilezione. Di altre facoltà straordinarie è dotata ancora la nostra mistica. Numerosi infermi hanno intrapreso una cura adeguata, grazie alle precognizioni mediche che la donna ha loro diagnosticato. Ma è il suo Angelo a svelare il male e suggerire i rimedi del caso: "Non è che dico io, io sono un verme di terra, non è che faccio miracoli, sono una poveraccia", sostiene Natuzza, "questo non lo faccio io, ma lo fa il Signore. Io mi impegno solo a pregare". Per quanto riguarda il fenomeno della bilocazione, cioè di essere in posti diversi: "Sì, sì, mi capita", sostiene, "ma non con la mia volontà. Mi trovo assieme ad un angelo, ad un parente di dove mi vedono, mi trasportano loro…Avverto proprio come uno sdoppiamento ma io non ho alcun potere, è il Signore che vuole così".
Nel gennaio 1944, dopo essersi sposata, le è apparsa la Santa Vergine per annunciarle che un giorno si sarebbero realizzate grandi opere, come la Fondazione "Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime" e altre benefiche istituzioni per anziani ed ammalati, sorte effettivamente 40 anni più tardi.
"Ho imparato", afferma Natuzza, "che è necessario pregare con umiltà e carità, presentando a Dio le necessità di tutti, vivi e morti".

sabato 18 dicembre 2010

Foto di Sellia sotto la neve del 16 e 17 dicembre 2010.

Per una volta le parole sono veramente superflue,lasciamo parlare le immagini  che dicono tutto. Sono 7 foto inedite della nevicata di questi giorni a Sellia, Una nevicata che ha reso più suggestivo il paesaggio proiettandolo nel clima Natalizio facendo diventare il centro storico di Sellia un vero presepio naturale.













venerdì 17 dicembre 2010

Sellia: contrasti sulla tassa per la depurazione

Per leggere l'articolo: visualizza l'immagine.

Una forte nevicata ha interessato tutta la presila Catanzarese, arrivando sino a mare. Paesaggio suggestivo a Sellia sotto una soffice coltre bianca


Una forte nevicata come non la si vedeva da anni, ieri sera dopo le 8 ha interessato tutta la presila catanzarese. La neve in pochi minuti ha imbiancato tutto il borgo di Sellia rendendolo ancora più bello,più suggestivo ,più affascinante insomma un vero presepe. La neve è arrivata sino a mare rendendo veramente insolito nel vedere la spiaggia coperta da una sottile coltre di neve, anche la città capoluogo di regione Catanzaro è stata imbiancata  per la gioia di molti ragazzi, che nella giornata di oggi, hanno preferito per questo avvenimento molto raro, non andare a scuola, innescando dei veri combattimenti di palle di neve! Nel prossimo post inseriremo un po’ di foto di Sellia e Catanzaro innevate. Attualmente la situazione meteorologica è variabile e non si escludono brevi precipitazioni  nevose nella serata di oggi, infatti le temperatura attuale di Sellia alle ore 12 di oggi era di circa 2 gradi  e di 4 a Catanzaro.La spettacolare nevicata che ha interessato nella notte la città capoluogo di regione e le zone limitrofe fino al mare (affascinante il panorama di Catanzaro Marina con la spiaggia innevata) sta provocando qualche disagio alla circolazione.All'altezza della tangenziale prima di arrivare su Viale De Filippis stamattina c'era una lunga coda d'auto, altre difficoltà sono segnalate a nord della città nei quartieri Pontegrande, Piterà e S.Elia.

mercoledì 15 dicembre 2010

Una volta a Sellia nevicava molto spesso, e la neve durava per molto tempo.


Una bella nevicata oggi diventa un evento quasi eccezionale una volta almeno sino agli anni 50 era una cosa del tutto normale la prima neve arrivava molte volte già a fine novembre mentre non era raro che nevicasse proprio la notte di natale rendendola  così ancora più bella,più magica. La neve nelle zona di manca rimaneva per mesi come nella fascia che andava dall’ex putica di Coppoletta sino alla vecchia posta in quel tratto la strada rimaneva ghiacciata per diverso tempo mentre i ragazzi ne approfittavano per fare delle gare di pattinaggio costruivano in modo artigianale dei legni che poi posizionavano sotto le scarpe, mentre   un enorme pupazzo di neve con due olive come occhi,una vecchia scopa fatta di scupularu,un capello di paglia,un capotto ormai impossibile di riciclare dava un aria signorile a questo pupazzo (babbu e niva) che spesso rimaneva quasi intatto sino a marzo. Dai tetti scendevano dei lunghi  “pinzarri”  che davano un aria veramente polare a tutto il paesaggio. Alcuni abili artigiani proprio in questo periodo mettendo in pratica una attenta procedura conservavano la neve per poi rivenderla durante le giornate estive sotto forma di prelibate granite (ne abbiamo parlato approfonditamente QUI). Se durante le lunghe nevicate bisognava raccogliere le olive  i contadini non si tiravano indietro aspettando le belle giornate anche perchè spesso se non nevicava pioveva, armati di pazienza,ma soprattutto della necessità di dover lavorare, andavano nei vari terreni raccogliendo le olive da sotto la neve  riscaldandosi le gelide dite delle mani con dei piccoli fuochi che accendevano in più punti. Erano tempi duri difficilmente trovavi un oliva per terra non raccolta anche perche dopo una determinata data entravano in  azione molti contadini i quali non possedevano dei terreni  i quali armati di pazienza andavano a cocci in giro per i vari terreni . ritornando alle nevicate spesso era proprio durante queste gelide serate invernali  che tutta la famiglia si radunava intorno al focolare unica fonte di calore dove spesso vicino veniva posizionato un lumino ad olio, mentre il più anziano prendeva posto iniziando  un bel racconto, una affascinante storia su Sellia descrivendo abilmente ogni particolare …..altro che televisore.
 Autore: sellia racconta. Si prega di inserire il link a chi ne fa uso (anche in modo parziale) con esplicito riferimento della fonte

Brusco calo delle temperature in Calabria breve nevicata a Sellia , nevischio a Catanzaro.

Un leggero nevischio sta cadendo da alcuni minuti su Catanzaro,mentre una breve ma intensa nevicata ha interessato la zona di Sellia È l'effetto delle temperature rigide che da ieri si registrano su tutta la Calabria. Abbondanti nevicate sono segnalate sulle quote più elevate della Sila e dell’Aspromonte.
Le temperature sono ulteriormente calate nella notte e su Monte Botte Donato, la colonnina di mercurio si è fermata a -11. Imbiancate le montagne della Sila catanzarese e crotonese e molti comuni dell’interno sopra i 450 metri di quota, -7 gradi a Ciricilla. Non si segnalano fenomeni in queste ore sul versante cosentino dell’altopiano dopo le precipitazioni nevose di ieri. Abbondanti nevicate anche sull'Aspromonte (-1, nella notte) e sulle Serre, in particolare a Serra San Bruno. La Polstrada non segnala particolari problemi sul tratto calabrese dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria. Si circola, al momento, sulla statale Silana-Crotonese dove comunque sono operativi i mezzi spargisale e spazzaneve.

martedì 14 dicembre 2010

Mio padre ( 5° capitolo )

I periodi delle 2 feste religiose più importanti cioè Natale e Pasqua erano i momenti più nostalgici per papà. Quando arrivava natale faceva un  grande presepe  con tanti personaggi che aumentavano di anno in anno, tanto che i Re magi non erano più tre ma sei e forse anche di più, di suonatori con la zampogna,piffero ecc,.. ne sistemava minimo 5 , mentre le pecorelle erano diventate talmente tanti che non si riuscivano più a contarle. Papà era orgoglioso del suo presepe,guai a parlargli di albero di natale rispondeva seccamente che non è natale senza il presepe,l’albero non faceva parte delle nostre tradizioni. La sera della vigilia  ci riunivamo  tutti a casa sua, ultimante eravamo diventati un bel po’ forse troppi, tra figli nuore, nipoti ma nessun problema il tavolo veniva allungato sempre di più con nuovi ripiani,  nessuno poteva mancare, nessuno si poteva sedere ad un altro tavolo dovevamo stare tutti uniti. Mamma preparava un sacco di roba piatti poveri tipici della tradizione Selliese, non potevano mancare l’olivi ammacati, i cipulli all’acquati ecc.. il  baccalà si faceva in mille modi con il sugo, con la pastella, con la verdura, le quali  dovevano essere rigorosamente broccoli, cavolfiori, rape e poi ancora lupini,nuci, castagni, finocchi, tardilli ecc.. Era tutta roba che arrivava da Sellia con il camion dei pacchi,  alla fine del banchetto (che avrebbe sfamato un intero paese) se qualcuno di noi si azzardava ad aprire la confezione di panettone, papà storceva il naso assaporando un buonissimo tarallo con l’annisu  fatti da Nicola Dorghina… come dargli torto, il panettone rimaneva quasi intero mentre i taralli si finivano subito. Dopo la messa della notte ritornavamo a casa  papà prendeva la bellissima statua del bambinello Gesù, e prima di sistemarla nella mangiatoia a turno in fila davamo un bacio ai suoi nudi piedini Papà aveva gli occhi rossi dall’emozione e dalla nostalgia, gli mancava tanto Sellia gli mancavano tanto le  funzioni religiose  che si svolgevano in questo periodo, tanto che un anno per tirarlo un po’ su ebbi una idea: dopo il rituale del bacio di Gesù Bambini proposi di andare a cantare la strina a nostro zio che abitava a circa 30 chilometri da noi, ero sicuro che tutti avrebbero detto di no ma invece....

Notizie dal comprensorio di Catanzaro

              Per leggere l'articolo clicca sull'immagine

lunedì 13 dicembre 2010

La storia, le origini del presepe. Vi piace di più il presepe oppure l'albero di natale?

 Per le feste natalizie vi piace di più il presepe oppure l'albero di natale?
Caratteristico presepe  esterno nel centro storico di Sellia
La nostra tradizione vuole che dopo l'Immacolata in ogni casa si iniziava ad addobbare il presepe,grande piccolo  costruito con materiali semplici. Dagli anni 60 anche in Calabria l'albero di natale fece la sua comparsa sino a quasi  soppiantare il presepe per la sua semplicità nell'addobbarlo. Ma vuoi mettere un bel presepe li si rivive la magia della nascita di Gesù bambino che si rinnova ogni anno cercando,bussando nei nostri cuori. Voi siete più per l'albero di natale oppure per il presepe? Senza dubbio la mia risposta è: w il presepe w le nostri tradizioni.
In tutto il mondo durante il periodo natalizio, laddove i cristiani festeggiano l'incarnazione di Dio, esiste l'usanza di erigere presepi nelle case e nelle chiese. I presepi sono rappresentazioni artistico- figurative della nascita di Gesù nella mangiatoia di una stalla a Betlemme.
Nella capanna vediamo la Sacra Famiglia e i pastori, sullo sfondo l'asino e il bue. L'adorazione dei saggi d'Oriente, i tre Re Magi, viene inclusa nel paesaggio il 6 gennaio. Gli evangelisti Luca e Matteo furono i primi a descrivere la storia dell'incarnazione di Cristo. È famoso il Vangelo di Natale di Luca, apparso nel secondo secolo dopo Cristo e poi divulgato nelle prime comunità cristiane.Già nel Quarto secolo troviamo a Roma (nelle catacombe) immagini della natività. L'origine esatta del presepio è difficile da definire, in quanto è il prodotto di un lungo processo.È storicamente documentato che già in tempo paleocristiano, il giorno di Natale nelle chiese venivano esposte immagini religiose, che dal decimo secolo assunsero un carattere sempre più popolare, estendendosi poi in tutta l'Europa. Comunemente il "padre del presepio" viene considerato San Francesco d'Assisi , poiché a Natale del 1223 fece il primo presepio in un bosco. Allora, Papa Onorio III, gli permise di uscire dal convento di Greggio, così egli eresse una mangiatoia all'interno di una caverna in un bosco, vi portò un asino ed un bue viventi, ma senza la Sacra Famiglia.
Poi tenne la sua famosa predica di Natale davanti ad una grande folla di persone, rendendo così accessibile e comprensibile la storia di Natale a tutti coloro che non sapevano leggere.

Il Catanzaro calcio ormai una società in ginocchio in ogni senso (quando la finiremo con questa commedia drammatica... ridicola?)

Nella foto la protesta di ieri ad inizio gara dei giocatori del Catanzaro
Singolare episodio si è registrato nella Lega Pro, girone C, dove i calciatori del Catanzaro, che milita nella seconda divisione della Lega Pro, hanno attuato una protesta contro la grave crisi in cui versa la società. Al fischio d'inizio della partita contro il Pomezia i giocatori, che sono in credito di numerosi stipendi arretrati, si sono seduti sul campo di gioco ed hanno attuato una protesta silenziosa. Questo il trafiletto battutto dalle varie agenzie di stampa che hanno portato (almeno per una volta) la loro attenzione verso questa squadra che ormai è in ginocchio in ogni senso

domenica 12 dicembre 2010

IL NATALE DI UNA VOLTA. poesia alla riscoperta dei valori perduti,


Il NATALE DI UNA VOLTA


Chi può dimenticare
il Natale di tanti anni fa
quando eravamo tutti bambini innocenti
e di malizia ne sapevamo poco o niente.

Il Natale , a quei tempi,
era un tempo di felicità,
si faceva il presepe in ogni casa
con due ceppi,farina e cartapesta,
una pecorella con la gamba spezzata
con tanto amore si riparava.

Non si buttava niente, era peccato
se qualche pastorello era buttato:
se c’era un ramo d’albero
era di pino raccolto nella pineta vicina.
e l’erba fresca di muschio fiorito
tutto trapuntato di belle margherite.

Alla vigilia dell’Immacolata
tutta la famiglia era mobilitata,
chi ti dava un chiodo, chi la colla,
chi cercava un pezzo di specchietto
che sembrasse veramente un bel laghetto.

Con tanto amore si faceva la capanna
con San Giuseppe, Gesù Cristo e la sua mamma.
e sopra una strada di farina
i Re Magi sopra il cammello.

Per i piccoli era festa grande
girare intorno al Bambino
e pure i vecchi con le coperte addosso
si innamoravano del Bambinello.

Due tarallucci e qualche mandarino
qualche mandorla e due fichi accoppiati
erano cose veramente prelibate.
Non c’erano allora i panettoni,
tanto reclamizzati dalla televisione.

Il Natale di una volta era bello veramente,
sapeva cambiare il cuore della gente,
i grandi , i piccoli e tutti quanti
sentivamo nel cuore d’essere santi.

Io penso sempre con tanta nostalgia
al Natale dell’infanzia mia,
ci veniva la pelle d’oca
se sentivamo suonare due o tre zampognari le pastorali della nostra terra.

Ora vado cercando col lanternino
quelle frittelle saporite e quel vino,
quelle messe mattutine, e la novena,
e quella chiesa che era piena piena.

Baccalà soffritto alla Calabrese

Il baccala: piatto principe del periodo natalizio, sopratutto nel cenone della vigilia  di natale, dove veniva preparato in mille modi diversi. Alimento povero che diveniva una vera prelibatezza cucinato in pastella, con il sugo, al forno ecc.. Ecco una ricetta molto semplice ma tanto genuina

  • 500 g di baccalà
  • Olio d'oliva
  • 1 cipolla
  • 3 coste di sedano
  • 1 scatola di pomodori pelati
  • 1 1/2 cucchiai di pinoli
  • 1 cucchiaio di uvetta sultanina
  • 100 g di olive nere sgocciolate
  • sala qb
  • pane tostato
  •                                                                     Preparazione Soffriggere il sedano e la cipolla tagliati grossolanamente; aggiungere i pomodori e cuocere per 15 minuti a calore moderato. Unire il baccalà a pezzi e proseguire la cottura a fuoco dolce. Dopo 20 minuti completare con pinoli, uvetta e olive. Servire con fette di pane tostato.
    (Ricetta inviata da lux )

sabato 11 dicembre 2010

Catanzaro: la discarica di Alli diventa la pattumiera della Calabria. Decine di camion in fila per scaricare i rifiuti provenienti da Lamezia e Vibo.

Una  fila di camion e numerosi operatori ecologici in attesa del lro turno. È questa la scena che è stata sotto gli occhi di chi, ieri mattina, intorno alle ore 9, ha percorso la strada che porta alla discarica di Alli. Autocompattatori bianchi (alcuni maleodoranti visto il loro carico) in fila per scaricare i rifiuti nella discarica e, nell'attesa, gli autisti che parlavano tra di loro per passare il tempo.
La scena si ripeterà nei prossimi giorni dopo la decisione del commissario per l'emergenza di dirottare i rifiuti di Lamezia Terme e Vibo Valentia nella discarica di Alli. La decisione è stata presa a causa del blocco dell'impianto di selezione di Lamezia Terme determinato dal sequestro della discarica di Pianopoli, sito in cui, dopo la fase di selezione, i rifiuti venivano scaricati. Fino a lunedì 13 secondo il commissario si potrà scaricare ad Alli. Poi dovrebbe riaprire la discarica di Carratello, a Pianopoli, dove i lavori imposti dalla magistratura sono finiti. L'impianto è a norma. Ma sarà la Procura a decidere sulla riapertura. Nel frattempo, gli autocompattatori arrivano da ogni dove: Maierato, Filadelfia, Lamezia Terme. E c'è pure un mezzo che porta il marchio della "Sicilia Verde" di Mazzara del Vallo. Tutti in fila in attesa che i colleghi della Aimeri smaltissero il superlavoro arrivato come un fulmine a ciel sereno già dal pomeriggio di giovedì.
E pensare che quando la discarica è stata inaugurata, parte dei rifiuti, appositamente selezionati, dovevano essere utilizzati per produrre Cdr (combustibile derivato dai rifiuti). Così facendo il sito si sarebbe utilizzato per un tempo maggiore. Nulla di tutto ciò. Già tre anni fa l'allora commissario Salvatore Montanaro aveva evidenziato nel nuovo piano regionale dei rifiuti pubblicato sul Burc, che che la discarica di Alli non era in grado di produrre combustibile di qualità sufficiente ad essere trattato nel termovalorizzatore di Gioia Tauro, l'unico previsto nell'intera regione. Ma non basta. Il sito di Alli, sempre secondo quanto ha reso noto Monatanaro tre anni fa, presentava già allora una capacità residua di circa 300.000 mc, a fronte di un volume complessivamente autorizzato di 1.000.000 mc. «Il sito – si leggeva nel piano dei rifiuti– è suscettibile di ampliamento».

venerdì 10 dicembre 2010

Dizionario dialettale Selliese ( lettera P )

Siamo arrivati alla lettera P vocabolo molto ricco di parole - P come" Portabella"era la via principale d'accesso a Sellia il nome già dice molto doveva essere una bella porta d'ingresso quella in cui arrivavano i pericoli dalle varie invasioni Saraceni,Francesi,Spagnoli ecc.. perché era la porta che difendeva l'entrata a sud. P come Pergulaci il timpone di pergulaci di pietra calcarea il quale correva il rischio di scomparire per sempre, ma in merito abbiamo ricevuto direttamente sul blog delle rassicurazioni. da parte del sindaco di  Sellia. Vi raccomando aiutateci come sempre nell'inserimento di nuovi vocaboli  per arricchire e rendere il nostro dizionario il più completo possibile.


PACCHIA s.f. Divertimento
PACCHIANA s.f. Contadina
PACCHIANU ag. rozzo contadino
PACCIARA verbo Fare il pazzo
PACCIORDU s.m. Pazzerello
PACCIU(A) sost. Pazzo
PACI.f. pace
PACENZA s.f. Pazienza
PAGGHIA s.f. Paglia
PAGGHIARU s.m. Capanna
PAGGHIETTA s.f. Cappello di paglia
PAGGHIUNA s.m. Materasso (può significare, anche scherzo)
PAGURA s.f. Paura
PAGURATA. spaventarsi di qualcuno.
PAGURUSU  ag.pauroso
PAISA s.m. Paese
PALATA bastonata
PALAZZINARU. abitante della parte nuova di Sellia
PALAZZINI. Nome della parte nuova di Sellia costr.dopo all'alluvione
PALAZZU m. palazzo
PALELLA s.f. Parte dell’albero del fico d’india
PALLARA. località di Sellia "timpa e pallara "

PALU s.m. Palo
PULLULIARA. inizia a nevicare piano piano
PALUMMA(U) sost. Colomba
PALLUNARU m. uomo bugiardo
PALLUMARU .colombaia
PALUMMU .m.colombo
PALUMMELLA.f.piccola colomba
PAMPINA s.f. Foglia
PANACOTTU. pappa per bambini
PANARU s.m. Paniere

Notizie dal comprensorio di Catanzaro del l 10.12 2010


                   Per leggere l'articolo clicca sull'immagine.