L'IMPORTANZA DI RICORDARE IL 25 APRILE. CLICCA SULLA FOTO

mercoledì 22 dicembre 2010

La vera storia di Babbo Natale

Come lo conosciamo tutti, oggi, Babbo Natale si veste con un abito ed un cappello di color rosso fuoco bordato da una pelliccia bianca che sembra quasi neve, porta i regali a tutti i bambini buoni del mondo con la sua slitta trainata da renne nella notte più magica dell’anno, entra dal camino per lasciare i doni sotto l’albero addobbato per l’occasione.È indubbiamente il personaggio più amato dai bambini….anche se molto spesso capita che fa sognare anche i grandi. Ma qual è la sua vera storia? La leggenda ha inizio molti e molti anni fa, stiamo parlando di San Nicola di Mira,  personaggio cristiano appartenente alla tradizione medioevale.  Il nome americano di Babbo Natale è Santa Claus, derivante dal latino Sanctus Nicolaus, ovvero San Nicola.  La grandezza dei suoi miracoli era famosa ed apprezzata dalla Groenlandia alla Russia, terra di cui è protettore, fino a Canterbury in Inghilterra. I Vichinghi gli dedicarono anche una cattedrale. Questo santo è anche il protettore di bambini, ragazze e studenti. La fama di San Nicola cominciò a essere intaccata molto più tardi. Il compito di donare regali venne allora attribuito al Chistkindel o Kris Kringle, Gesù Bambino, un’altra figura sacra molto più accettabile di quella dell’antico vescovo, un po’ troppo folcloristica e in odore di paganesimo per l’etica protestante. Questo, nonostante il fatto che i registri contabili di casa Lutero registrassero, fino al 1535, ingenti uscite per i regali ai suoi bambini, alla vigilia del 6 dicembre.  Allontanato dalle chiese e dalle rappresentazioni sacre, San Nicola continuò a portare regali in molte zone europee, magari accompagnato da un servetto nero che recava un sacco pieno di doni e di fruste, il Nicodemo dei Paesi Bassi, da cui probabilmente è derivato lo Schwarzer Mann, l’uomo nero che ha terrorizzato, e continua a farlo, i bambini di mezzo mondo. Così quando le navi degli emigranti, soprattutto olandesi, partirono per le Americhe, portarono con loro la tradizione di riti e credenze legati a San Nicola. In cerca di antiche identificazioni e nuovi nazionalismi nei vergini territori del Nuovo Continente, i coloni si strinsero attorno ai loro santi: San Nicola (Olandesi), Sant’Andrea (Scozzesi), San Patrizio (Irlandesi). Separandoli, però, dall’insieme di credenze di marca “papista” e salvandone solo gli aspetti esteriori e alimentari. Si continuò a festeggiare l’inverno e il Capodanno offrendo doni ai bambini, bevendo cherry e mangiando “i biscotti di San Nicola”, la cui figura si andava lentamente evolvendo nel Babbo Natale della Coca-Cola. Clement Moore, che nel suo “Una visita di San Nicola” (1848) conclude il processo di americanizzazione introducendo la famosa slitta trainata da renne. La storia è lunga e melensa e fa tanti giri non solo nel mondo: tra secoli e importazioni, trasformazioni di nome e sfruttamenti per pubblicità varie, si giunge presto ai giorni nostri. Leggende e storielle a parte, l’importante è avere lo spirito giusto per vivere serenamente il periodo più bello dell’anno. Babbo Natale lo si può immaginare vestito di rosso a bordo di una slitta, o come un vecchietto con un consumato mantello marrone, un bastone e una lanterna, ma la verità è che ognuno di noi, ci creda o no, ha bisogno di sognare… e la magia del Natale è bello viverla ognuno come crede sia meglio, tutti hanno bisogno di sognare e il Natale è il pretesto migliore per farlo!