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venerdì 31 dicembre 2010

Sequestro record dei carabinieri di Catanzaro, ben Tre tonnellate di botti sequestrati tra Albi e Taverna, denunciati due persone

Trentadue quintali di fuochi pirotecnici, nascosti in tre furgoni parcheggiati fra le case. È un sequestro-record, il più ingente finora sul territorio nazionale, quello effettuato dai Carabinieri della Compagnia di Catanzaro, che hanno portato a termine un servizio di controllo del territorio denunciando le due persone che detenevano il materiale.
Un sequestro imponente, anche per via della pericolosità del materiale rinvenuto. Si tratta, infatti, di fuochi artigianali e di quarta e quinta categoria; i primi assolutamente illegali, i secondi destinati al commercio per i soli titolari di licenza e nei negozi autorizzati. Nel corso di diverse perquisizioni, che hanno interessato tutto il territorio di competenza (dal capoluogo ai centri della Presila), i militari dell'Arma, assistiti dagli artificieri del Comando provinciale, sono arrivati all'individuazione dei tre furgoni, uno parcheggiato per strada a Taverna, gli altri due in una casa in costruzione ad Albi. All'interno i 3.190 kg di botti, ammassati senza alcuna accortezza. Un'eventuale deflagrazione si sarebbe "allargata" per centinaia di metri coinvolgendo ovviamente zone abitate.
Le indagini hanno portato rapidamente all'identificazione dei proprietari, uno dei quali in possesso di regolare licenza e con un deposito di fuochi in regola, ma con tutto il resto dell'armamentario nascosto nei furgoni. Il materiale, trasportato al Comando provinciale dell'Arma e catalogato, sarà distrutto al più presto.
Nel corso di una conferenza stampa che si è svolta ieri mattina, il tenente colonnello Giorgio Naselli, comandante del Reparto operativo del Comando provinciale, ha evidenziato «la pericolosità del maneggio di questo genere di fuochi, alcuni dei quali del tutto illegali perché privi di qualsiasi marchio di certificazione». Botti pericolosissimi, dunque, anche perché ammassati dentro tre furgoni nei centri abitati, peraltro privi di qualsiasi accorgimento in termini di sicurezza. Lo stesso col. Naselli ha rimarcato che i furgoni si trovavano vicino ad abitazioni e in zone di transito, ognuno con un carico di almeno mille chilogrammi. «La preoccupazione – ha aggiunto l'ufficiale – è soprattutto rivolta ai ragazzini che, come risulta dai dati, sono le prime vittime di questo materiale esplodente».
Un'azione di prevenzione, dunque, quella messa in atto dai Carabinieri prima di Capodanno, così come ha sottolineato il comandante della Compagnia, il capitano Raimondo Nocito.
Tra i fuochi sequestrati colpi di mortaio, batterie da 25 chilogrammi ciascuna e pezzi assolutamente artigianali. Il materiale risulta - almeno quello con l'etichetta - proveniente dalla Cina e importato regolarmente da ditte del Casertano che poi lo distribuiscono in tutta Italia. Il valore sul mercato all'ingrosso è pari a oltre 10mila euro, anche il triplo per la vendita al dettaglio con pezzi che potevano arrivare a costare anche mille euro ciascuno.