martedì 29 marzo 2011

La Locride si propone come terra d'accoglienza essendo disponibile nel costruire nel territorio a proprie spese una tendopoli per ospitare i rifugiati arrivati a Lampedusa

Locride “terra d’accoglienza”. L’ha dichiarata recentemente il Comitato direttivo dell’Associazione dei Comuni della zona jonica reggina. Ad annunciare l’iniziativa è il vice presidente del Comitato dei primi cittadini del comprensorio, Ilario Ammendolia, sindaco di Caulonia, che da tre giorni ha assunto le funzioni di presidente dopo le dimissioni dalla carica di Salvatore Galluzzo, sindaco di Gerace. Ammendolia ha comunicato che i Comuni di Gerace e di Antonimina sono pronti a realizzare una tendopoli (quello di Benestare degli alloggi) per accogliere immigrati. “Siamo italiani. Ci sentiamo europei - spiega - ma nello stesso tempo siamo consapevoli dei nostri legami indissolubili con tutti i popoli del Mediterraneo. Il razzismo non fa parte della nostra civiltà che ha visto nei secoli un continuo e proficuo scambio con i popoli che si affacciano su questo nostro mare. Quanto avviene a Lampedusa ci umilia e ci imbarazza” afferma Ammendolia per il quale “non è questa l’Europa che vogliamo, non è questa la nostra Italia - aggiunge - la zona jonica reggina è conosciuta perchè, da tanto tempo, comuni come Riace e Caulonia, sono diventati modelli di accoglienza; un’accoglienza che tende non solo a porgere la mano ai disperati che bussano alle nostre porte ma che ha, come obiettivo di fondo, anche l’idea- certamente di non facile attuazione- di far rinascere le campagne abbandonate ed i borghi disabitati grazie agli immigrati ed ai rifugiati”. Ammendolia sottolinea che “dinanzi a quanto sta succedendo a Lampedusa e sulle coste dell’Africa non restiamo indifferenti. Non ci giriamo dall’altra parte. Il Comitato direttivo dell’associazione dei 42 comuni della zona Jonica ha deciso di dichiarare la Locride terra di accoglienza” e chiarisce, soprattutto, che “non si tratta d’una semplice dichiarazione di principi. Già abbiamo comunicato che grazie alla sensibilità di alcuni sindaci come quello di Gerace e quello di Antonimina siamo disponibili a che nella nostra zona sorga una “tendopoli” (che abbia come requisito prioritario la tutela della dignità umana) che accolga gli immigrati. Altri Comuni, tra cui Benestare, hanno messo a disposizione alloggi, ed un fabbricato sequestrato alla ndrangheta. Altri sindaci hanno dato la propria disponibilità a collaborare”. Il presidente del Comitato dei sindaci della Locride annuncia, inoltre, che sono “Numerosi i medici ed i volontari che si sono messi a disposizione. Molte le cooperative pronte a
mettere a disposizione la professionalità maturata nel settore”. Siamo consapevoli di fare solo e soltanto il nostro dovere, conclude Ammendolia, “non dimentichiamo mai chi siamo stati, quanto volte siamo stati noi a bussare alle porte degli altri e quante volte siamo stati invece un rifugio sicuro per altri popoli. Vogliamo solo ribadire che la Locride non è terra di mafia. La Locride è, prima di tutto e innanzitutto, una Terra di civiltà antica, di gente generosa, di naturale ospitalità”.

13 commenti:

  1. Bellissima iniziativa umanitaria. Chissà se anche in nostro Comune si faccesse promotore di una iniziativa del genere ..... potremmo in solo colpo rianimare il nostro Borgo. Ciao G.F.

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  2. Buongiorno a tutti. Penso che senza essere accusato di razzismo queste popolazioni non porterebbero nessun beneficio al nostro comune sopratutto al nostro borgo antico che diverrebbe ulteriormente degradato
    Ciao da Antonio

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  3. Ognuno ha la propria sensibilità. Personalmente mi trovo d'accordo con g.f.. Non ssarebbe una cattiva idea. Sellia potrebbe diventare importante e famosa in tutta Italia, oltre ad avere ingenti finaziamente da parte dello Stato di provenienza Europea.

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  4. Sarebbe una bella idea che richiamerebbe l'attenzione anche dei media sicuramente porterebbe un bel pò di finanziamenti
    Sellia offre le case disabitate del centro storico alle famiglie che vorranno viverci stabilmente.
    Domenico

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  5. Ma stiamo scherzando queste popolazioni non portano niente non hanno voglia di integrarsi ragionano sempre in un modo

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  6. Chianu chianu si quattru gatti chi simu restati avimu e scappara da sellia ca cumannanu illi

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  7. A sentire certe campane.. penso che Bossi faccia bene a sbatterci fuori dai c... Ci siamo dimenticati quando i nostri emigrati hanno invaso le americhe, la germania , la Svizzera eccetere eccettera.Cosa bisogna dire .. u vurdu un cria u diunu.E magari abbiamo anche il coraggio di Chiamarci Fratelli. Giovanni

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  8. Rispondo a Giovanni. L'America, la Germania, ecc. negli anni passati cercavano disperatamente mano d'opera da 4 soldi, questi paesi erano e sono potenze industriali, militari, con territori sconfinati. L'Italia non é in grado di sostenere esodi del genere, siamo un piccolo stato già afflitto da mille problemi.
    Per quelli che vogliono offrire le case di Sellia, ma dico stiamo scherzando ?
    Semmai le case dovrebbero essere aggiustate per offrirle a gente del Nord Europa ed America, persone che spendono gli euro e non a persone che devono essere supportate a spese dello stato o regione.

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  9. Non è prorio così, negli anni venti nel meridione la fame la si tagliave con il coltello
    e una miride di persone cercavano di emigrare per sfuggire alla miseria e cercare di trovare fortuna in altri stati come l'America l'Argentina ecc. Cosa c'era di diverso degli attuali profughi Africani? Niente anzi c'era solo la miseria. Ma noi queste cose non li abbaiamo vissuti per cui possiamo poco sapere delle umiliazioni e le privazioni che hanno patito i nostri antenati. Altro discorso è la ricostruzione del centro storico di Sellia e la sua eventuale valorizzazione, si questo posso essere anche d'accordo. Giovanni

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  10. La differenza caro Giovanni sta nella cultura. Noi dove siamo stati abbiamo portato cultura progresso lavorando, lavorando sodo. Integrandoci con le varie nazioni che ci ospitavano.Loro hanno una mentalità diversa dalla nostra non vogliono integrarsi,hanno poca voglia di lavorare vogliono imporre le proprie usanze i propri riti.
    Caterina

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  11. Ma come si fa a dire che hanno una mentalità diversa e non vogliono integrarsi e che non hanno la cultura; permettetemi ma è una spiegazione di comodo.: questa è gente disperata abituata a regimi autoritari, dove non è stato consito loro nemmemo di piangere. Adesso, con Internet riescono a vedere quello che succede nelle altre parti del globo, è sperano anche essi di poter vivere una vita più decente. Cosa c'è di male ? Giovanni

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  12. La civiltà di un popolo si misura anche da queste cose. Franco

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  13. Caro Giovanni, siamo d'accordo che c'era miseria e si emigrava ma qui bisognerebbe fare una lunga disamina sul perche' e per come.
    Prima dell'unita' d'Italia dal sud non emigrava nessuno, mentre lo facevano i veneti ed i piemontesi e lo facevano IN CONTINENTI come le Americhe, in Argentina ti regalavano pure la terra per coltivarla. L'Italia e' un paese minuscolo paragonato a loro, con tanti problemi.
    Non dico che si debbano buttare a mare i profughi ma l'Europa deve farsi carico e non solo l'Italia.

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