giovedì 30 giugno 2011

Il Parco Nazionale della Sila parte integrante di un progetto che vede coinvolti i vari parchi del centro sud finalizzato alla loro valorizzazione e promozione

Si è svolto a Roma il primo incontro formativo  che ha visto coinvolto i vari parchi del centro sud D’Italia dove ha partecipato anche il “Parco Nazionale della Sila” Fiore all'occhiello dei parchi calabresi.
 Il programma nazionale  avviato dal  ministero del Lavoro e delle`Politiche sociali e finalizzato alla creazione di reti territoriali multi-attore.Il progetto - si legge in una nota stampa - coinvolge, assieme al “Parco nazionale della Sila" la “Citta della Montagna Nebrodi" (Sicilia), il "Parco nazionale del Gran Sasso" e Monti della Laga (Abruzzo, Lazio,Marche), il “Parco nazionale del Cilento e Vallo Diano" (Campania) ed intende costruire una rete tra parchi, associazioni ed altre tipologie di soggetti che si occupano della promozione, valorizzazione e recupero delle risorse paesaggistiche, artigianali, agroalimentari e culturali di aree situate nel centro—sud  d’Italia>.All’incontro hanno partecipato il presidente Sonia Ferrari (per il Parco nazionale della Sila), per "Italia Lavoro" Domenico-Bova, Mauro Lozzi (giornalista del Tg2) e i team work dei parchi coinvolti. L’appuntamento ha costituito un importante momento nell'ambito del progetto che vuole promuovere una proficua integrazione fra politiche per lo sviluppo e politiche attive del lavoro, in particolare nei segmenti;dell’artigianato e del turismo, puntando all’acquisizione di una strategia di comunicazione integrata e coerente da parte di tutti i soggetti coinvolti. < Durante

mercoledì 29 giugno 2011

Finalmente al porto di Catanzaro Lido da quest'estate potranno attraccare imbarcazioni da diporto

Già da questa estate, nel porto di Catanzaro Lido
potranno attraccare imbarcazioni da diporto. Entro il prossimo 10 luglio, infatti, la darsena di Casciolino sarà attrezzata con pontili galleggianti. Lo ha annunciato il sindaco Michele Traversa, che ieri mattina a Palazzo De Nobili ha avuto una riunione con il comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Soverato, il tenente di vascello Fabio Serafino, accompagnato dall’addetto all’Ufficio Demanio capo di p.c. Rocco De Giorgio, e con la dirigente del Settore Patrimonio e Demanio del Comune, ing. Alba Felicetti. Nel corso della riunione tecnica sono state definite le linee essenziali per l’assegnazione temporanea di specchi d’acqua, all’interno del porto, per il posizionamento di strutture idonee all’ormeggio di unità da diporto. Il comandante Serafino, in particolare, ha dato indicazioni circa le possibili ubicazioni ed estensioni degli specchi d’acqua, soprattutto in relazione alle esigenze connesse con la sicurezza della navigazione. Il porto, infatti, è ancora interessato dai lavori di ristrutturazione e potenziamento delle opere foranee di difesa e delle banchine di sottoflutto e sopraflutto, che sono in via di ultimazione da parte del Provveditorato interregionale delle Opere Marittime per la Sicilia e la Calabria. Nello scorso mese di agosto l’utilizzo degli specchi d’acqua portuali in funzione delle esigenze dell’attività diportistica è stata regolamentata dall’Ufficio Circondariale Marittimo. Già domani, nell’albo pretorio del Comune, sul sito web e nelle bacheche dell’Ufficio circondariale marittimo di Soverato e dell’ufficio locale marittimo di Catanzaro Lido, sarà pubblicata una manifestazione di interesse per la concessione temporanea di cinque specchi d’acqua per l’installazione dei pontili. Entro il 6 luglio dovranno pervenire le offerte e si procederà immediatamente con l’apertura delle buste. Gli specchi d’acqua saranno concessi fino al 31 dicembre, in attesa del finanziamento per il completamento del porto con le opere interne e di arredo. Gli uffici comunali, intanto, stanno ultimando la redazione del progetto esecutivo per la realizzazione dei piazzali, delle banchine, delle aree attrezzate per il rimessaggio e la manutenzione delle imbarcazioni, delle strutture edilizie di supporto. “Abbiamo individuato una soluzione immediata per consentire già questa estate a tanti diportisti di attraccare nel porto di Casciolino – dice il sindaco Traversa

lunedì 27 giugno 2011

Quando Bosco traduceva dal Calabrese all'Italiano


dial
La televisione italiana da qualche settimana sta mandando in onda messaggi di valorizzazione dei dialetti. Potrebbe sembrare
 una novità, o un paradosso nei giorni in cui il Belpaese festeggia i 150 anni dall'Unita', ma non lo e'. In realtà, infatti, i dialetti erano tenuti in alta considerazione già nel Risorgimento, che diede vita ad uno Stato che fu unitario, ma non centralista. A conferma di questa affermazione basti ricordare la legge n. 3.702 del 23 ottobre 1859 che attribuiva l'istruzione elementare maschile e femminile ai Comuni, la secondaria alle Provincia e riservava allo Stato solo l'istruzione universitaria.

   L'Italia con il Risorgimento introdusse il programma ''dal Dialetto alla lingua'', varato con ''approvazione definitiva della Commissione Ministeriale pei libri di testo''. Il programma prevedeva diverse fasi di comprensione e di esercitazioni di traduzione e di lettura dai dialetti, con testi per ciascuna particolarità dialettale. I testi, pubblicati dalla Paravia di Torino e dalla Bemporad di Firenze, erano per i dialetti piemontesi di B. Terracini; per quelli della Liguria di T. Giaimo; per quelli del Veneto di B. Migliorini; per Trieste e l'Istria di E. Roman; di C. Tagliavini per i dialetti dell'Emilia; di A. Maragliani, A. Ottolini, L. M. Capelli, S. Crepaldi, E. Enovi, T. Tamborini per i dialetti lombardi; di U. Bosco per i dialetti della Calabria; di L. Natoli per i dialetti del Palermitano; di F. Nicolini per i dialetti della Campania; di D. Parenti per i dialetti della Sardegna; e via dicendo.
   Del 1850, peraltro, in Italia venne pubblicata una quantità incredibile di grammatiche e dizionari tra le varie parlate italiane e la lingua italiana. Per avere contezza di questa produzione, e' sufficiente leggere il manuele Hoepli di D'Ovidio-Meyer Lubke dal titolo ''Grammatica storica della lingua e dei dialetti italiani'', che uscì nella seconda edizione a Milano nel 1919. Sullo stesso tema nel 1931 uscì il ricco volumetto di Angelico Prati, dal titolo ''I vocabolari delle parlate italiane''.  D'altra parte il fatto che l'istruzione elementare fosse affidata ai Comuni favorì il mantenimento e perfino il potenziamento delle lingue minoritarie locali: i friulani nel Nord Est, gli Occitani sul versante Nord Orientale, l'albanese in diverse località della Sicilia e della Calabria, per non citare che quelle più importanti.  A San Demetrio Corone, fino al 1961, si mantenne un collegio tanto qualificato che i maggiorenti albanesi vi mandavano a studiare i propri figli per evitare che perdessero la cultura dei propri avi, quando la loro terra era occupata da potenze straniere. E a Corigliano Calabro, non in Albania, nacque il pr imo quotidiano al mondo in lingua albanese.
   L'apprendimento della lingua italiana passando attraverso il dialetto durò fino al 1927. Nel 1923, infatti, l'allora ministro della Pubblica Istruzione Giovanni Gentile mise in atto una riforma scolastica, elaborata assieme a Giuseppe Lombardo Radice, che entrò in funzione nel tempo fissato in quattro anni. Nel frattempo, il dialetto venne da popolare reso nobile.

sabato 25 giugno 2011

U ververe (Verbere) de DIU " Il Verbo di Dio" Antichissima preghiera popolare che recitavano i nostri nonni


  U Ververve o (Verbere) de Dio Il Verbo di Dio una delle canzoni Religioni più antiche del nostro territorio. In ogni famiglia veniva recitata minimo una volta al giorno. Una Preghiera molto intensa frutto di un periodo molto buio dei nostri antenati dove la fame, la miseria la si mangiava a pranzo e a cena. Con molta fatica abbiamo cercato di riportare fedelmente i vari versetti forse facendo qualche errore di trascrizione ma l'abbiamo voluta lasciare cosi cercando il più possibile di non sostituire nessuna parola .Divulgatela,fatela conoscere ai vostri figli,nipoti.
                  "U Ververe de Diu"
Il Verbo di Dio
Vogghiu dira eu, u ververe de Diu nostru Gesù.
Atru ca tantu volimuccia bena ca’ chissu munnu è chinu de peccati. 
A terra nun ne po’ chiù  a sostenira,
l’ancialu ciancia e u nemicu rida.
E Diu cuntru de nui stavì sdegnatu e de troni e de lampi ni volia subbissara,
a cara matri si conzò davanti: “O figghiu figghiu, tu chi fai?   
Nun u  fara per amura meu, ma fallu ppe’ chillu santu latta chi ti dezi!” 
“O cara matra nun u pozzu fara, ca’ puru a notta jestimanu a Diu. 
I festi principali a faticara, u vennari de marzu a naturala.
Eru patruna de mara e du munnu, mannu disprezzatu e misu ‘npugnu, 
eru patruna de cielu e de terra, manu disprezzato e misu ‘nterra.
Ca chilla cruciata è tantu bella, cca signu cu nu vrazzu ‘ncielu e natru ‘nterra!”
Ara valla e Jesufà picciuli e ranni tutti là.
Ca chillu caru Santu Gianni Battista cu na’ seggia doru ‘n manu
chi si seda e nu libru d?oru ‘n manu chi u leja cu ra vucca suddiccennu e era manu soscrivennu : 
“peccaturi e peccatrici, chi sa lu ververe de Diu ma si lu dice e china no ma si lu sa  ma‘su mpara
ca all’ura da morta addessara ‘mparatu;
cu mazza e ferru e frusta de granata a dde  tremara comu l’ogghiu ‘ncampa
e comu a canna chi mina u ventu.
Ch’ u sa e nun su dicia va sett’anni ‘ntra la picia, china u sa e nun su ‘n para va sett’anni  in peccatu mortala; china su dicia tri voti lu iornu, và ‘n paradisu cu l’anceli attornu; 
china su dicia tri voti la sira, và ‘n paradisu cu matri Maria; 
china su dicia tri voti la notta, scampa l’ura d’ogni mala morta;
china su dicia u sabatu a ru diunu, guadagna trent’anni de perdunu.

giovedì 23 giugno 2011

Finalmente la squadra del Catanzaro ha un importante assetto societario grazie ad un imprenditore Reggino

Non ci sono più dubbi
Ieri, alla scadenza della presentazione delle offerte per rilevare il “ramo azienda” della fallita Effecì Catanzaro presso la Cancelleria Fallimentare del Tribunale, l’unica richiesta avanzata è stata quella di Giuseppe Cosentino e del suo gruppo. Intorno alle ore 11.30, infatti, la “preziosa” busta è stata consegnata in Cancelleria direttamente dal neo socio Carmelo Romeo, accompagnato dall’imprenditore catanzarese Saverio Procopio e dall’avv. Enzo De Caro. Tutto, quindi, come nelle previsioni. Oggi, alle ore 12.00, al curatore fallimentare prof. Giulio Nardo ed al giudice delegato, dott.ssa Song Damiani, non rimarrà altro che prendere atto dell’unica offerta pervenuta e dopo tre udienze andate deserte procedere all’aggiudicazione del “ramo azienda”, aggiudicazione che sarà definitiva decorsi cinque 
giorni, per come stabilito dal punto 9 delle condizioni di vendita disposte a suo tempo dallo stesso giudice delegato. Cinque giorni che, comunque, torneranno utili ai responsabili della nuova società, in quanto serviranno agli stessi per definire gli ultimi dettagli al fine di ottenere l’affiliazione alla F.I.G.C. in tempi brevi, considerato che i contatti sono stati già avviati nei giorni scorsi. Si tratta dell’acquisto del “titolo sportivo”, che comporta il pagamento degli emolumenti ai tesserati ed il relativo versamento dei contributi fiscali e previdenziali sino a tutto il 30 aprile 2011. Adempimenti questi che possono essere coperti da una fidejussione, alla quale ne va aggiunta un’altra del valore di trecentomila euro come iscrizione al prossimo campionato di Seconda Divisione o, in caso di richiesta di ripescaggio da parte della nuova società, di seicentomila euro, da presentare in ogni caso entro e non oltre il 30 giugno c.m. Sempre a proposito di date va ricordata quella dell’8 luglio, con la COVISOC che esaminerà i relativi documenti d’iscrizione, comunicando successivamente alla Lega Pro le società iscritte e quelle non in regola, le quali ultime avranno comunque tempo fino al 12 luglio per presentare ricorso. Quanto invece ai ripescaggi soltanto il 31 luglio p.v. saranno rese note le squadre beneficiarie.

martedì 21 giugno 2011

Il consiglio regionale Calabrese vuole certezze sul futuro del porto di Gioia Tauro ...un futuro che sta diventando sempre più nero

Il Consiglio regionale della Calabria a conclusione del dibattito sulla crisi del porto di Gioia Tauro ha approvato un ordine del giorno della maggioranza , presentato a firma dei consiglieri Luigi Fedele, Giovanni Bilardi, Alfonso Dattolo e Giulio Serra. Con il documento, il Consiglio ha impegnato il Presidente della Giunta Regionale “ a richiedere con urgenza al Governo un incontro per la verifica immediata sullo stato delle vertenza MCR in considerazione della ipotizzata crisi aziendale che porterebbe alla perdita di centinaia di posti di lavoro, generando una situazione di crisi che rischia di avere delle ricadute rilevanti sull’economia dell’intera regione”. Lo stesso Governatore dovrà “ottenere l’impegno della Presidenza del Consiglio dei Ministri affinché vengano attuati nel periodo di vigenza 2011 - 2015, idonei provvedimenti con correttivo per la riduzione dello squilibrio competitivo dei porto di transhipment del Sud Italia, primo fra tutti Gioia Tauro, verso i porti Nord Africani, con interventi di valenza sociale, in attesa del paventato incremento di volumi che si tradurrà al 2015, in un aumento della domanda di movimentazione container di circa il 25% per i porti del Mediterraneo”. Con lo stesso ordine del giorno, l’Assemblea legislativa calabrese, ha impegnato Scopelliti “ad assumere, di concerto con le amministrazioni interessate, le iniziative necessarie affinché Gioia Tauro possa integrare l’attuale vocazione di piattaforma di transhipment con un modello di gateway continentale (nazionale prima e europeo in futuro), favorendo attraverso misure dedicate l’utilizzo delle linee ferroviarie”. Il quarto dei cinque punti dell’ordine del giorno impegna il Presidente della Giunta ad “adottare misure idonee al fine di facilitare l’insediamento di nuove realtà industriali e attirare aziende che producano a Gioia Tauro e creare opportunità concrete e condizioni di vantaggio per sviluppare un area logistica - industriale”. Il Governatore Scopelliti, infine - sempre secondo l’ordine del giorno di maggioranza - dovrà “sollecitare Rft a fornire un crono programma per le attività previste nell’Apq firmato dalla Regione Calabria e i ministri competenti”.
Il Consiglio regionale della Calabria a conclusione del dibattito sulla crisi del porto di Gioia Tauro ha approvato un ordine del giorno della maggioranza , presentato a firma dei consiglieri Luigi Fedele, Giovanni Bilardi, Alfonso Dattolo e Giulio Serra. Con il documento, il Consiglio ha impegnato il Presidente della Giunta Regionale “ a richiedere con urgenza al Governo un incontro per la verifica immediata sullo stato delle vertenza MCR in considerazione della ipotizzata crisi aziendale che porterebbe alla perdita di centinaia di posti di lavoro, generando una situazione di crisi che rischia di avere delle ricadute rilevanti sull’economia dell’intera regione”. Lo stesso Governatore dovrà “ottenere l’impegno della Presidenza del Consiglio dei Ministri affinché vengano attuati nel periodo di vigenza 2011 - 2015, idonei provvedimenti con correttivo per la riduzione dello squilibrio competitivo dei porto di transhipment del Sud Italia, primo fra tutti Gioia Tauro, verso i porti Nord Africani, con interventi di valenza sociale, in attesa del paventato incremento di volumi che si tradurrà al 2015, in un aumento della domanda di movimentazione container di circa il 25% per i porti del Mediterraneo”. Con lo stesso ordine del giorno, l’Assemblea legislativa calabrese, ha impegnato Scopelliti “ad assumere, di concerto con le amministrazioni interessate, le iniziative necessarie affinché Gioia Tauro possa integrare l’attuale vocazione di piattaforma di transhipment con un modello di gateway continentale (nazionale prima e europeo in futuro), favorendo attraverso misure dedicate l’utilizzo delle linee ferroviarie”.

giovedì 16 giugno 2011

Sellia: il prima e il dopo dei lavori di restauro eseguiti sulle statue di San Nicola e Sant' Antonio

Senza entrare nel merito (magari ne riparleremo in un futuro articolo) voglio mettere all'attenzione dei vari lettori i lavori di restauro eseguiti sulla statua di San Nicola e ultimamente su quella Sant' Antonio. Le due foto mostrano le statue dopo e prima del restauro

Per ingrandire le foto clicca sull'immagine

mercoledì 15 giugno 2011

I dati sul referendum 2011 in Calabria

E' stata del 50,37% la percentuale dei votanti che si è recata alle urne in Calabria per votare ai referendum. In particolare l’affluenza più alta si è registrata nella provincia di Cosenza con oltre il 52% mentre la maglia nera regionale per il numero di votanti è per la provincia di Crotone dove hanno votato una media del 45,10%. 
Come avrete letto, il quorum è stato raggiunto, superando il 57%, e i ai quattro quesiti - i due sull'acqua pubblica, quello sul ritorno al nucleare e quello sul legittimo impedimento - hanno ampiamente superato il 90%. La Calabria - alla fine, nonostante tutto è riuscita a raggiungere il 50+1, superando di poco il 50,3% ma confermandosi regione nella quale si è votato di meno.

sabato 11 giugno 2011

Andiamo tutti a votare per il referendum di domenica 12 e lunedì 13......Io andrò a votare , io voterò 4 SI

Nonostante la poca informazione in materia, i prossimi 12 e 13 giugno si potrà votare per i referendum che dovrebbero, salvo annunci dell'ultima ora dovuti alla decisione del Governo di fare marcia indietro sul nucleare, essere 4; si voterà per abrogare la legge già approvata in Parlamento su acqua, nucleare e legittimo impedimento.
Vi ricordiamo che scegliendo il SI si dichiara di voler cambiare le leggi approvate mentre scegliendoil NO di lasciare tutto com'è.
Di seguito i 4 quesiti proposti:

1) Privatizzazione dell'acqua, primo quesito su “Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici di rilevanza economica. Abrogazione”: la proposta è l’abrogazione dell’art. 23 bis (dodici commi) della Legge n. 133/2008 , relativo alla privatizzazione dei servizi pubblici di rilevanza economica. Secondo la legge la gestione del servizio idrico puo' essere affidata a soggetti privati attraverso gara o società a capitale misto pubblico-privato in cui il privato viene scelto attraverso gara e detiene almeno il 40% del capitale.
2) Privatizzazione dell'acqua, secondo quesito su "Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all'adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norma”: la proposta è l'abrogazione dell'articolo 154 del Decreto Legislativo n. 152/2006 per quel che riguarda la parte che sostiene che "la tariffa per il servizio idrico va determinata in base all'“adeguatezza della remunerazione del capitale investito”. In sostanza secondo la legge approvata un gestore puo' caricare sulla bolletta fino al 7% in più senza che questo venga investito per migliorie sull'infrastruttura.
3) Energia nucleare, terzo quesito su “Nuove centrali per la produzione di energia nucleare. Abrogazione parziale di norme”: la proposta è l'abrogazione del "decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nel testo risultante per effetto di modificazioni ed integrazioni successive, recante Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, limitatamente alle seguenti parti: art. 7, comma 1, lettera d: realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare".
4) Legittimo impedimento, quarto quesito ovvero "abrogazione dell'articolo 1, commi 1, 2, 3, 5, 6 nonché l'articolo 1 della legge 7 aprile 2010 numero 51 recante "disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza".

giovedì 9 giugno 2011

Tante polemiche per lo spot pubblicitario della Regione Calabria costato ben 2,5 milioni di euro che hanno come protagonisti i Bronzi di Riace

L’animazione dei Bronzi di Riace, nello spot voluto dalla Regione Calabria per promuovere il turismo, forse ha raggiunto l’obiettivo principale: fare discutere della Calabria. Che piaccia o no, infatti, la campagna ha prodotto un effetto a catena, con tante bocciature, certo, ma anche con una discussione che mancava da tempo. I Bronzi di Riace che camminano, parlano, scherzano, sono di certo una novità, mal digerita dai critici, ma anche da associazioni di categoria e persino dagli industriali che hanno chiesto di sospendere lo spot perchè “danneggia” la promozione turistica. La campagna pubblicitaria da 2,5 milioni di euro per la prima fase, e con un secondo step dedicato alla montagna, si sviluppa su un piano compreso tra il 31 maggio al 12 agosto, periodo durante il quale sarà veicolata su tv, aeroporti, treni, infrastrutture urbane ed extraurbane, autobus e internet. In tutto spot con tre versioni da 30, 15 e 10 secondi, programmate sulle reti Rai, Mediaset e del Gruppo LA7. L’umorismo sul quale scommetteva la Regione e il governatore Giuseppe Scopelliti, è stato interpretato da molti come un momento di umiliazione delle splendide statue del V secolo a.C. Eppure, la presentazione della campagna era stata preceduta da tanta curiosità e il giorno della presentazione ufficiale il governatore Scopelliti aveva evidenziato: “Abbiamo deciso di fare dei Bronzi di Riace i testimonial della nuova Calabria. Per anni abbiamo ascoltato politici di ogni colore che parlavano dei Bronzi come un patrimonio da valorizzare, ma parlavano e basta. Oggi, noi diamo un altro segnale di cambiamento perchè vogliamo fare del turismo una vera fonte di ricchezza per tutta la regione”. L’idea progettuale di Scopelliti era chiara: “Nell’ultimo anno abbiamo lavorato per costruire un’idea nuova di Calabria con interventi mirati”. Interventi, però, che rispetto allo spot promozionale hanno portato tante perplessità e diverse critiche, nonostante la speranza dello stesso governatore fosse quella di avviare un progetto più complessivo, denominato “Patto per il sorriso”, certo che, aveva detto, “senza sorriso è impossibile fare turismo”. Alle critiche risponde il presidente della Regione: “Oggi lo spot, creato da giovani calabresi ad un costo contenuto, entro 50 mila euro, ha creato un dibattito e sicuramente tutto questo fa bene alla Calabria e questo stesso dibattito dà anche più forza alla nostra idea di lavorare per una Calabria positiva e nuova. Oggi vogliamo far parlare della loro unicità e anche della loro vitalità - ha spiegato Scopelliti - che ha acceso un dibattito, 
torno a ripetere, positivo per la nostra regione. Ma da qui a dire che i due Bronzi sono “tamarri” o che li abbiamo offesi o dissacrati credo ce ne corre”. Una polemica, dunque, lontana dall’essere superata e che sicuramente non tarderà ad interessare anche la seconda parte dello spot previsto per la montagna.

mercoledì 8 giugno 2011

Racconti calabresi. A fortuna e u galantomu ( la fortuna e il galantuomo)

LA FORTUNA E IL GALANTUOMO
Una volta s' incontraro la Fortuna e il Galantuomo e si misero adiscorrere. Mentre la Fortuna diceva che la fortuna fa danaro, il Galantuomo le ribatteva che il danaro fa danoro. Ma la Fortuna gli disse: "sai cosa puoi fare? regala cento ducati a questo cordaio e vediamo se fa fortuna".Il Galantuomo gli regalò cento ducati e il cordaio se li presee, dalla contentezza che aveva per quel danaro, buttò l'accetta lontano lontano e se ne andò al suo tugurio. Alla moglie non disse niente. Prese una pignatta, vi infilò i cento ducati che coprì con la cenere e poi uscì. Dopo che fu uscito, si trovò a passare di là un pignataro che diceva:" chi cambia pignatte vecchie con le nuove?"        La  moglie del cordaio sentì e lo chiamò e cambiò la pignatta. Ma come vide che dentro c'era cenere disse al pignataro: "aspettate che butto via la cenere". E il pignataro: " no, lasciate che la butto io". Prese la pignatta e se ne andò. Come andò a buttare la cenere, vide i ducati. Prese e nascose in un buco di un vecchio casolare la pignatta con tutto il danaro. Quando il cordaio si ritirò a casa non vide la pignatta. Domandò alla moglie che ne aveva fatto;La moglie gli rispose che l'aveva scambiata con una pignatta nuova. Egli si arrabbiò e uscì. Di nuovo s'incontrarono la Fortuna e il Galantuomo e domandarono al cordaio cosa aveva fatto del danaro. Il cordaio raccontò il fatto così com' era andato. La Fortuna disse allora al Galantuomo:" lo vedi che la fortuna fa danaro?" "come?!" fece il Galantuomo. " Questo è uno stupido che certo non poteva fare danaro. Altrimenti non li avrebbe messi nella pignatta e non li avrebbe coperti di cenere"."Va bene!" disse la Fortuna. "Sai cosa puoi fare? dagli altri cento ducati e vediamo se fa fortuna". Prende, il Galantuomo, e gli da altri cento ducati. Il cordaio li prende e se l'infila in tasca e se ne va al bosco per fare legna. Appena arrivò, si tolse la giacca e la mise in terra. Mentr'era lontano, scende un uccello rapace e gli prende la giacca. Quando il cordaio tornò e non vide la giacca, tutt'arrabbiato se ne andò a casa. Lungo la strada incontrò la Fortuna e il Galantuomo e raccontò loro il fatto. Allora la Fortuna si gira e dice al Galantuomo " lo vedi che la fortuna fa danaro?". Il Galantuomo diceva di no e la Fortuna ripeteva di si. Alla Fine la Fortuna diede al cordaio una palla di piombo e gli disse:" bada di saperla tenere". Il cordaio la prese e se ne andò. Arrivò a casa e buttò quella palla di piombo in una cassa. Dopo alcuni giorni a un marinaio mancava piombo per mandare le reti a fondo. Pensò di andare dal cordaio. Ci andò e appena entrò gli disse :" compare, mi manca un poco di piombo per far calare la rete in mare. Se ne avete voi e me lo date, mi fate un piacere". Il cordaio si ricordò della palla della fortuna. La prese e gliela diede. Il marinaio contento gli disse: " Vi ringrazio, compare, e dei pesci che prendo ve ne d0o la parte". Il giorno appresso questo marinaio buttò la rete in mare e quando fu l'ora incominciò a tirare. Tira tira, pescò un solo pesce che era grande. Come lo vide, il marinaio si disse: " adesso come faccio col compare?!! Gliel' ho promesso e glilo devo dare". Prende e gli porta il pesce. Il cordaio non lo voleva; ma il marinaio tanto gli disse, che alla fine se lo prese. Dopo che il marinaio se ne fu andato, il cordaio spacco il pesce e dentro vi trovò un nido che era così bello che pensò di portarlo alla regina. Glielo portò infatti, e la regina gli diede un borsone pieno di danaro. Avuto questo danaro, il cordaio pensò di comprare un fondo (proprietà terriera). Dopo che l' acquistò ci stava sempre là a lavorare. Un giorno il figlio alza gli occhi e vede un nido su un albero. Disse al padre :" tata,tata, guarda quel nido! Adesso salgo e lo prendo". Il padre non voleva, ma il figlio salì e lo prese. Lo prese e cos' era? Era la giacca che era stata rubata dall' uccello rapace. Appena il cordaio la vide saltò dalla contentezza, perchè dentro la tasca trovò i cento ducati. Li prese e stavolta li tenne ben custoditi. Intanto coltivava il fondo e un giorno il cordaio disse ai suoi figli: "Adesso dobbiamo fabbricare per avere una casetta". Per fabbricare la casetta, cominciarono a demolire il vecchio casolare che c' era là nel fondo. Dopo che l' acquistò, ci stava sempre la a lavorare . Mentre demolivano  questo casolare  vide  in un buco una vecchia pignatta e lui capi' subito che era la sua. La prese e vi trovò anche i cento ducati. Tutto contento....

martedì 7 giugno 2011

In Calabria il lavoro si trova in una situazione drammatica, secondo la CISL serve urgentemente una forte accellerazione oppure il tutto diverrà insostenibile

La Cisl calabrese esprime forte preoccupazione per la situazione di grave difficoltà in cui continua a versare la nostra regione, così come confermato da tutti gli indicatori statistici: Pil (metà rispetto a quello del Centro-Nord) disoccupazione oltre il 12%, tasso di occupazione del 42%. Il ricorso alla cassa integrazione nel 2010 è quasi raddoppiato rispetto al 2009 con oltre 11 milioni di ore utilizzate”. Lo ha affermato il segretario della Cisl Calabria Paolo Tramonti nel corso della manifestazione che si è svolta a Lamezia Terme, alla quale hanno preso parte centinaia di lavoratori, pensionati, cittadini, rappresentanti economici e sociali provenienti da tutta la Calabria. Al centro del dibattito i temi della riforma fiscale, la legge quadro per la non autosufficienza, la lotta agli sprechi, il lavoro e la crescita per la Calabria in preparazione della manifestazione nazionale che si terrà a Roma il prossimo 18 giugno. “Come se non bastasse - ha aggiunto Tramonti - per alcuni comparti, come la scuola, si preannunciano ulteriori tagli: 785 posti di lavoro in meno con l’inizio del nuovo anno scolastico”. Secondo il segretario della Cisl occorre al più presto mettere in campo “una forte terapia d’urto ed in questo senso vanno accelerati i tempi per l’avvio del Piano per il Sud al cui interno inserire uno specifico “Tavolo Calabria” aperto al contributo delle parti economiche e sociali e di tutti i livelli istituzionali nazionali, regionali e locali che metta al centro alcune priorità, quali: fiscalità di vantaggio, infrastrutture, investimenti, politiche industriali, miglioramento dei servizi pubblici, legalità”. In questo senso per la Cisl è necessario velocizzare procedure e tempi per l’erogazione dei fondi strutturali - Por 2007/2013, accelerando programmi e progetti da concentrare su tre grandi aree di intervento, infrastrutture, investimenti e sviluppo, al fine di avviare reali condizioni di crescita e di sviluppo per i nostri territori. Sulla sanità la Cisl, pur convenendo sulla necessità di attuare provvedimenti strutturali per il rientro dal deficit, rivendica un sistema della assistenza sanitaria in grado di assicurare ai calabresi il sacrosanto diritto alla salute. Gli aspetti prioritari per la Cisl sono: la riorganizzazione della rete ospedaliera e realizzazione dei nuovi nosocomi, il potenziamento della medicina territoriale, il riequilibrio tra i sistemi pubblico e privato, l’integrazione dei servizi socio-assistenziali, la creazione dei centri di eccellenza, la salvaguardia e tutela 
dell’occupazione anche attraverso la riqualificazione delle risorse umane. Preoccupa la gestione della fase attuale per lo svuotamento di alcuni presidi senza al contempo aver sviluppato un sistema di assistenza territoriale e di emergenza-urgenza in grado di dare risposte immediate ai cittadini. Tramonti si è inoltre soffermato sul depauperamento del già fragile tessuto produttivo della nostra Regione e in questo senso ha espresso forte preoccupazione per quanto sta avvenendo al Porto di Gioia Tauro per il quale, anche a seguito dell’annunciato abbandono di Maersk, “si impone la necessità di creare quelle condizioni in grado di rilanciarne la funzione strategica nel sistema portuale italiano e in quello euro mediterraneo: in questa ottica è auspicabile che l’atteso incontro a livello governativo possa sortire concrete soluzioni per la salvaguardia dei posti di lavoro e per dare impulso ad azioni mirate a valorizzare le potenzialità di tutta l’area portuale e retro portuale”. Per quanto riguarda le politiche per il lavoro la Cisl chiede il varo di un Piano occupazionale pluriennale mirato alla riqualificazione e/o riconversione professionale dei lavoratori collocati negli ammortizzatori sociali, alla trasformazione dei rapporti di lavoro precari in stabili, all’emersione e regolarizzazione dei tanti lavoratori in nero, alla creazione di nuovi posti di lavoro.

lunedì 6 giugno 2011

Storia del capobanda dei Briganti Francatrippa

Il capobanda a nome Francatrippa, infestava i dintorni di Rogliano, sebbene questo paese di circa duemila abitanti, fosse occupato dai Francesi. Sta di fatto che Francatrippa era temuto giacché nato nel vicinato, conosceva perfettamente i luoghi, ed operando per la Regina Carolina, sfogava anche le proprie vendette. Si aggiunga che, disponendo di molti partigiani, di un vigore poco comune e di spie più fedeli di quelle dei Francesi, riusciva a sottrarsi a tutti i tentativi fatti per arrestarlo. Se cessava di essere inseguito ricompariva e scorazzava di nuovo per la contrada; appiattato con i suoi sulle alture che sovrastavano le strade fermava tutti i corrieri, toglieva loro i dispacci e li inviava in Sicilia. Verso il settembre 1807, un'intera compagnia di volteggiatori fu distrutta per una imboscata; questa compagnia che apparteneva al ventinovesimo reggimento, attraversava le alte montagne della Sila per andare da Catanzaro a Cosenza, non sospettando che era seguita e tenuta d'occhio dalla banda di Francatrippa; ma sventuratamente i soldati smarrirono la strada mentre si trovavano in prossimità del villaggio di «Li Parenti». Venire a combattimento con ottanta uomini coraggiosi, bene armati, muniti di ventiquattro cartucce per uno, era pericoloso, e però Francatrippa risolse di farli cadere in un'insidìa e così, recatosi a Li Parenti prima che vi giungesse la compagnia, uscì incontro ai Francesi, presentandosi loro quale comandante la guardia nazionale, dicendo che veniva da parte del comune ad offrire ristoro ed ospitalità ai soldati francesi. Benché avvisati di non fidarsi delle accoglienze amichevoli dei cittadini, gli ufficiali si lasciarono adescare da quella finta cordialità, e furono imprudenti a tal segno da ordinare ai soldati di porre le armi in fascio dinanzi alle case nelle quali erano preparate le vivande e di pen­sare a ristorarsi; ma ecco che ad un tratto un colpo di fucile diede il segno, seguito 
da una scarica generale. 1 tre ufficiali, riuniti nella stessa stanza, caddero morti; i soldati si scagliarono fuori l'uscio, rna i brigatiti spararono su di loro a bruciapelo, sicché solo sette uomini scamparono a tanto macello mentre tutto il resto della compagnia fu trucidato. Quando ciò fu saputo fuori Cosenza, si dette ordine ad un forte distaccarnento di andare a Li Parenti, di bruciare il villaggio e di passarne gli abitanti a fil di spada; ina i briganti si crano ritirati. seguiti dagli abitanti, ed il villaggio, trovato deserto, fu raso al suolo. Mai, però, Francatrippa spariva per lungo tempo: poche settimane dopo la distruzione dei villaggio, fu annunziata la presenza dei suoi esploratori nelle vicinanze delle rovine. Una colonna di centoventi uomini, condotti da guide sicure, si avviò per cercare di sorprenderlo. Li Parenti posto a quattro o cinque miglia da Rogliano, ne è separato da un profondo vallone, che nel dicembre è inguadabile per un torrente che vi corre. Per non passare nelle vicinanze dei villaggio, il che avrebbe potuto dare avviso ai briganti dello avvicinarsi dei Francesi, era necessario fare un giro attraverso la foresta, dando ciò il vantaggio di occupare una di quelle gole, per la quale I briganti avrebbero dovuto passare, nel caso cercassero scampo. Un'altra compagnia dello stesso battaglione ebbe l'ordine di trovarsi alle sei dei mattino a poca distanza da Li Parenti, in modo da chiudere tutti i passi da quella parte. L'ordine di assalto fu deciso all'alba. Dopo vari stenti di forzata marcia e dopo che i soldati salirono una piccola collina, ai cui piedi è situato il villaggio, ecco che si udirono alcune fucilate; subito i soldati avanzarono a passo di carica con grande ardore, credendo i banditi circondati da ogni parte. Ma, sia che Francatrippa fosse stato prevenuto, sia che si fosse creduto poco sicuro nel luogo in cui era accampato, sta di fatto che si era allontanato, già dalle tre del mattino, mandando a vuoto ogni disegno. Le fucilate, probabilmente segnali, erano state tirate da contadini, che i soldati credettero briganti, e che infatti se non tali, erano per o meno complici o manutengoli.

domenica 5 giugno 2011

Mese di giugno mese dedicato al Sacro Cuore di Gesù

Sacro Cuore di Gesù, confido in Te!;
Dolce Cuore del mio Gesù, fa ch’io t’ami sempre più!;
O Gesù di amore acceso, non Ti avessi mai offeso!.

Queste sono alcune delle tante amorose e devote giaculatorie, che nei secoli sono state e sono pronunciate dai cattolici in onore del Sacro Cuore di Gesù, che nella loro semplice poesia, esprimono la riconoscenza per l’amore infinito di Gesù dato all’umanità e nello stesso tempo la volontà di ricambiare, delle tante anime infiammate e innamorate di Cristo.
Al Sacro Cuore di Gesù, la Chiesa Cattolica, rende un culto di “latria” (adorazione solo a Dio, Gesù Cristo, l’Eucaristia), intendendo così onorare: I – il Cuore di Gesù Cristo, uno degli organi simboleggianti la sua umanità, che per l’intima unione con la Divinità, ha diritto all’adorazione; II – l’amore del Salvatore per gli uomini, di cui è simbolo il Suo Cuore.
Questa devozione già praticata nell’antichità cristiana e nel Medioevo, si diffuse nel secolo XVII ad opera di S. Giovanni Eudes (1601-1680) e soprattutto di S. Margherita Maria Alacoque (1647-1690). La festa del Sacro Cuore fu celebrata per la prima volta in Francia, probabilmente nel 1685.
Santa Margherita Maria Alacoque, suora francese, entrò il 20 giugno 1671 nel convento delle Visitandine di Paray-le-Monial (Saone-et-Loire), visse con grande semplicità e misticismo la sua esperienza di religiosa e morì il 17 ottobre 1690 ad appena 43 anni.
Sotto questa apparente uniformità, si nascondeva però una di quelle grandi vite del secolo XVII, infatti nel semplice ambiente del chiostro della Visitazione, si svolsero le principali tappe dell’ascesa spirituale di Margherita, diventata la messaggera del Cuore di Gesù nell’epoca moderna.
Ella già prima di entrare nel convento, era dotata di doni mistici che si accentuarono con la sua nuova condizione di religiosa; ebbe numerose manifestazioni mistiche, ma nel 1673 cominciarono le grandi visioni che resero famoso il suo nome; esse furono quattro rivelazioni principali, oltre numerose altre di minore importanza.
La prima visione avvenne il 27 dicembre 1673, festa di s. Giovanni Evangelista, Gesù le apparve e Margherita si sentì “tutta investita della divina presenza”; la invitò a prendere il posto che s. Giovanni aveva occupato durante l’Ultima Cena e le disse: “Il mio divino Cuore è così appassionato d’amore per gli uomini, che non potendo più racchiudere in sé le fiamme della sua ardente carità, bisogna che le spanda. Io ti ho scelta per adempiere a questo grande disegno, affinché tutto sia fatto da me”.
Una seconda visione le apparve agli inizi del 1674, forse un venerdì; il divin Cuore si manifestò su un trono di fiamme, più raggiante del sole e trasparente come cristallo, circondato da una corona di spine simboleggianti le ferite inferte dai nostri peccati e sormontato da una croce, perché dal primo istante che era stato formato, era già pieno d’ogni amarezza.
Sempre nel 1674 le apparve la terza visione, anche questa volta un venerdì dopo la festa del Corpus Domini; Gesù si presentò alla santa tutto sfolgorante di gloria, con le sue cinque piaghe, brillanti come soli e da quella sacra umanità uscivano fiamme da ogni parte, ma soprattutto dal suo mirabile petto che rassomigliava ad una fornace e essendosi aperto, ella scoprì l’amabile e amante Cuore, la vera sorgente

mercoledì 1 giugno 2011

Nasce Terra Nostra un forum che vuole far conoscere,promuovere e far interagire gli utenti dei vari paesi del nostro comprensorio

un  forum che vuole far conoscere,promuovere,interagire i vari paesi del nostro comprensorio
In questi giorni, ho ricevuto un interessante invito ad iscrivermi su un forum che si proietta a divenire un punto di aggregazione verso tutti i vari paesi del nostro circondario. Vi inserisco la lettera che gli amministratori mi hanno fatto pervenire invitandomi di inserirla nel blog. Questo nuovo forum ha un obbiettivo molto ambizioso che esce fuori dai canoni dei soliti forum, io mi sono già iscritto, invito  voi di fare altrettanto.
  Ciao Zagor  volevamo  chiederti gentilmente come amministratori del forum Terra Nostra la tua collaborazione per far conoscere  grazie all’ottima cassa di risonanza che è il blog Selliaracconta  questa nuova iniziativa che si prefigge di diventare un grande contenitore aperto ai vari comuni del nostro comprensorio. Una volta entrati nel forum, si può subito scrivere nelle varie sezioni che saranno appositamente aperte  ogni volta che nuovi utenti dei vari paesi si registreranno, così avremo la sezione dedicata al comune di Simeri Crichi, Taverna, Sellia Marina ..... (tanto per citarne alcuni) queste sezioni saranno gestite dai vari utenti con l’inserimento dei vari appuntamenti, problemi, proposte, curiosità ecc… che si verificano in quel determinato contesto. Siamo sicuri che grazie ai tanti utenti dei vari paesi che giornalmente visitano questo riuscitissimo blog alcune persone saranno da prima curiose poi interessati a dare il loro diretto contributo promuovendo il proprio paese, sarebbe molto bello dialogare,interagire  scambiando le proprie idee mettendo a confronto le varie problematiche  ma soprattutto le tante peculiarità di tradizioni, usi e costumi che rende ogni singolo paese unico nella sua cultura.
Ovviamente come tutti i forum  anche in questo ci saranno le varie sezioni standard dei  saluti,cucina, divertimento, cultura, religione ecc.. che danno la possibilità ai vari utenti di conoscersi all’insegna dell’amicizia e del rispetto. Inscriversi  e molto facile nel massimo rispetto della privacy. Il forum  da poco nato è in fase di continuo aggiornamento, con l'inserimento di nuove sezioni, e miglioramento della grafica e delle varie impostazioni.
Vi aspettiamo.....iscriviti!!