martedì 18 ottobre 2011

Addio Sellia.....io parto con la valigia (Terza parte)

U compari Micu iniziò ad avere fretta dobbiamo partire altrimenti perderemo il treno, non l’avesse mai detto mamma inizio a piangere ancora più forte, lacrime ed ancora lacrime.Abbraccio forte le mie due sorelline qualche lacrima che prontamente cerco di nascondere scende anche dai miei occhi,mamma mi stringe forte,fortissimo “ti arraccumannu appena arrivi vai subitu duva ziutà “Zio era partito  da un po’ di anni, era il pioniere di Sellia nel profondo nord; piano piano stava chiamando molti parenti chi nelle varie fabbriche chi nelle case di ricconi ecc.. io dovevo fare il cameriere ad un bar, un lavoro tanto per iniziare aspettando altre occasioni di lavoro non appena avrei fatto 18 anni. Mamma non mi molla deve intervenire papà “mo basta mancu si staverra partennu ppe a guerra, chissu sta stata e ccà de novu”si scherza  rispose mamma su “cotrarellu meu a Sellia nun ce vena chjù”…”si nnè va ppe sembra!
Ancora una volta mamma aveva ragione non scesi a Sellia per ben 4 anni, scendendo per la prima volta solo per la morte prematura di papà. Il mio papà! Grande uomo, "minuto" ma con una forza incredibile, si inventava di tutto pur di lavorare, non conosceva ne feste ne brutto tempo, quando qualcuno lo chiamava a giornata non diceva mai di no. Ma perché bisognava emigrare? Perché non si creavano le occasioni di lavoro,di crescita,di sviluppo anche in Calabria? Questa domanda la facevo spesso, la risposta degli anziani era sempre la stessa “Simu nasciuti intra na bella terra ma sfortunata, simu stati sembra sutta patruni prima ccu i Borbuni poi ccu i Francesi poi i Piemuntesi mo ccu i Milanesi”

Si parte anche a me scendono le lacrime,la mia sorellina mi infila nella tasca un bigliettino raccomandandomi di leggerlo solo dopo aver arrivato a destinazione......
 Autore: sellia racconta. Si prega di inserire il link a chi ne fa uso (anche in modo parziale) con esplicito riferimento della fonte