È morto il 28 novembre, nella sua villa di Sellia Marina (Catanzaro),
all’età di 88 anni, il regista palermitano Vittorio De Seta.
Maestro da
ultimo alquanto caduto nell’oblio ma con una carriera piena di ricordi e
riconoscimenti ai festival internazionali, De Seta fu autore di
documentari e film come “Un giorno in Barbagia”, “Banditi ad Orgosolo”,
“Diario di un maestro”.
Nato a Palermo nel 1923, si era trasferito a Roma per frequentare la
facoltà di architettura e aveva cominciato la sua carriera
cinematografica nel 1953, lavorando come secondo aiuto regista per un
episodio del film “Amori di mezzo secolo” di Mario Chiari. In seguitò si
e cimentato anche nell’attività di sceneggiatore e documentarista. I
primi suoi documentari risalgono agli anni Cinquanta e sono stati girati
prevalentemente in Sicilia e Sardegna. Tra questi lavori, “Isola di
fuoco”, ambientato nelle isole Eolie, viene premiato come miglior
documentario al festival di Cannes del 1955. Nel 1961 De Seta debuttò al
cinema con “Banditi a Orgosolo”, sceneggiato con la moglie Vera
Gherarducci, un film stilisticamente asciutto che arricchisce di una
sensibilità più moderna e consapevole la lezione del neorealismo. Il
film vince il premio Opera prima al Festival di Venezia e il Nastro
d’Argento alla migliore fotografia.
Nel 1966 De Seta ha realizzato, “Un uomo a metà”, che si allontana dal
documentarismo che ha contraddistinto la sua carriera all’inizio. Tra il
1969 e i primi anni 1970 il regista si è trasferito in Francia per
girare “L’invitata”. Il film, anche se apprezzato da Alberto Moravia e
Pier Paolo Pasolini, sarà poi accolto freddamente. Nel 1972 De Seta
ritorna alle tematiche degli esordi con una miniserie televisiva,
prodotta dalla Rai, “Diario di un maestro”, documento di una difficile
esperienza didattica condotta in una borgata romana.
mercoledì 30 novembre 2011
martedì 29 novembre 2011
Catanzaro come Napoli invasa da tonnellate di rifiuti
E’
pronto ad iniziative “clamorose ed eclatanti” il sindaco Michele
Traversa
se entro qualche giorno l’Ufficio del Commissario per
l’emergenza ambientale della Calabria non sosterrà, con opportuni
provvedimenti, il piano straordinario per lo smaltimento dei rifiuti
accumulati per le strade del Capoluogo. Il piano doveva essere
illustrato in giornata con una conferenza stampa che il sindaco è stato
costretto ad annullare e a rinviare nei prossimi giorni in seguito
all’incontro avuto in mattinata con il nuovo commissario dr. Vincenzo
Speranza. Il piano
è pronto per essere attuato: le quasi 700 tonnellate di spazzatura,
accumulate a causa del sequestro dell’impianto di Alli e del fermo
dell’impianto di Pianopoli per le alluvioni, saranno prelevate dai mezzi
dell’Aimeri e della “Ambiente e Servizi”, ma naturalmente c’è bisogno
di conoscere i siti dove i rifiuti dovranno essere conferiti. Il neo
commissario si è riservato di decidere una volta consultati i tecnici e i
funzionari del suo ufficio. La risposta è attesa di ora in ora.
Nella
stessa mattinata, il sindaco, assieme all’assessore all’ambiente
Francesco Nania, ha incontrato l’ing. Stefano Colosimo, custode
giudiziario della discarica di Alli, sequestrata dalla Procura della
Repubblica nell’ambito dell’inchiesta che ha coinvolto i vertici della
società Enertech. E’
questa la richiesta che stamani il sindaco ha fatto al nuovo commissario
nel giorno del suo insediamento ufficiale. L’on. Traversa ha indicato
nelle discariche di Pianopoli e Crotone la soluzione del problema ed ha
chiesto che i mezzi del Comune di Catanzaro possano conferire a
Pianopoli anche nella giornata di domenica.
Dal
colloquio è emersa una realtà assai grave e addirittura devastante
dell’impianto di Alli, tale da prefigurare un potenziale disastro
ambientale, provocato da una gestione evidentemente superficiale della
discarica negli ultimi anni. L’on. Traversa ha ringraziato la Procura ed
il custode giudiziario per il lavoro che stanno svolgendo per mettere
in sicurezza l’area ed evitare che il percolato e i gas accumulati
possano trasformarsi in una “bomba” ecologica.
Un altro
aspetto inquietante che è emerso in queste ore riguarda il cosiddetto
“accorciamento” della vita della discarica di Alli che avrebbe dovuto
essere garantita fino al 2015. Bisognerà valutare se il conferimento di
rifiuti provenienti da altre Regioni, autorizzato dalle precedenti
Giunte di sinistra alla Regione al Comune, abbia determinato, o comunque
contribuito, a fare esaurire la capacità della discarica con notevole
anticipo.
Il
sindaco Traversa si è detto “molto amareggiato per lo sciacallaggio
della sinistra che, dopo avere portato al collasso le aziende
partecipate e riempito di rifiuti provenienti da Napoli la discarica di
Alli, tenta di strumentalizzare politicamente un disastro di cui è
direttamente responsabile”.
lunedì 28 novembre 2011
domenica 27 novembre 2011
L'avvocato Eugenio Perrone sporge una regolare denuncia contro il gruppo di facebook nato per oltraggiare ed offendere la memoria della mistica Natuzza Evolo
Eugenio Perrone avvocato del foro di Catanzaro ha deciso di sporgere querela
contro ignoti alla polizia postale per la violazione e l'hackeraggio
blasfemo del gruppo facebook dedicato a Natuzza Evolo
Offese, insulti e frasi oltraggiose sono state scritte sulla pagina Facebook dedicata a Natuzza Evolo, la mistica di Paravati, morta nel novembre del 2009. L’episodio ha provocato sconcerto tra le numerose persone che appartengono al gruppo della mistica, tra i quali l’avvocato Eugenio Perrone, di Catanzaro, che ha deciso di presentare una denuncia alla polizia postale. Sono stati gli stessi hackers, sulla pagina facebook dedicata al gruppo "Natuzza Evolo santa subito" a qualificarsi come satanisti. «Questo gruppo – hanno scritto gli hackers – è stato conquistato dagli ackess Frati Bestemmianti. Ora il gruppo è sotto il nostro dominio. Ogni vostro tentativo di ribellione sarà inutile, stolti cristianacci. Il Cristianesimo tramonterà, il Porconesimo bestemmiante vincerà!».....
Offese, insulti e frasi oltraggiose sono state scritte sulla pagina Facebook dedicata a Natuzza Evolo, la mistica di Paravati, morta nel novembre del 2009. L’episodio ha provocato sconcerto tra le numerose persone che appartengono al gruppo della mistica, tra i quali l’avvocato Eugenio Perrone, di Catanzaro, che ha deciso di presentare una denuncia alla polizia postale. Sono stati gli stessi hackers, sulla pagina facebook dedicata al gruppo "Natuzza Evolo santa subito" a qualificarsi come satanisti. «Questo gruppo – hanno scritto gli hackers – è stato conquistato dagli ackess Frati Bestemmianti. Ora il gruppo è sotto il nostro dominio. Ogni vostro tentativo di ribellione sarà inutile, stolti cristianacci. Il Cristianesimo tramonterà, il Porconesimo bestemmiante vincerà!».....
Policnico di Germaneto CZ quando la buona sanità è di casa
Quella calabrese non è solo mala sanità. È’ questo il messaggio che il
direttore del centro cardiologico dell’Università “Magna Grecia” di
Ciro Indolfi ha voluto lanciare durante una conferenza stampa. «La
nostra regione – ha affermato – è balzata agli onori della cronaca
soprattutto negli ultimi tempi per casi di mala sanità. Mentre si parla meno delle eccellenze raggiunte in campo medico e delle
strutture all’avanguardia di cui è dotato il nostro territorio, tra cui
bisogna annoverare il Policlinico di Germaneto. È importante che i mezzi
di comunicazione diffondano queste notizie affinché gli utenti
acquistino sempre più fiducia e scelgano sempre meno di andare fuori per
curarsi». Non a caso la struttura catanzarese è stata selezionata,
insieme ad un solo altro ospedale di Milano, come centro pilota per un
importante studio, che viene condotto a livello
internazionale, denominato “Absorb Extend”. Questo ha come obiettivo quello di analizzare in maniera più approfondita le prestazioni della tecnologia vascolare bioassorbibile. Il primo paziente in tutto il Centro-Sud ad essere trattato con questa innovativa tecnologia è stato un 56enne, con familiarità positiva per patologie cardiovascolari, che ha accusato una sindrome coronarica acuta, con necessità di impianto di stent, avendo evidenziato all’esame coronarografico una stenosi subocclusiva. L’incontro è stata dunque l’occasione per illustrare nei dettagli i vantaggi che questa rivoluzionaria tecnologia cardiovascolare ha apportato alle tecniche fino ad ora utilizzate per risolvere le patologie cardiache. «Innumerevoli sono i progressi che sono stati fati negli ultimi decenni in questo campo - ha aggiunto -: fino agli anni settanta la mortalità per infarto era del 50%. Questo dato si è ridotto con l’introduzione dell’angioplastica con catetere a palloncino.....
internazionale, denominato “Absorb Extend”. Questo ha come obiettivo quello di analizzare in maniera più approfondita le prestazioni della tecnologia vascolare bioassorbibile. Il primo paziente in tutto il Centro-Sud ad essere trattato con questa innovativa tecnologia è stato un 56enne, con familiarità positiva per patologie cardiovascolari, che ha accusato una sindrome coronarica acuta, con necessità di impianto di stent, avendo evidenziato all’esame coronarografico una stenosi subocclusiva. L’incontro è stata dunque l’occasione per illustrare nei dettagli i vantaggi che questa rivoluzionaria tecnologia cardiovascolare ha apportato alle tecniche fino ad ora utilizzate per risolvere le patologie cardiache. «Innumerevoli sono i progressi che sono stati fati negli ultimi decenni in questo campo - ha aggiunto -: fino agli anni settanta la mortalità per infarto era del 50%. Questo dato si è ridotto con l’introduzione dell’angioplastica con catetere a palloncino.....
sabato 26 novembre 2011
Maltempo in Calabria e Sicilia la colpa solo della Natura?
In
Sicilia e Calabria si ripete un copione già visto In Liguria, a Genova e
nelle Cinque Terre, un mese fa a Pozzuoli e due anni fa ancora in
provincia di Messina. I disastri delle alluvioni sono il mix criminale
di una gestione selvaggia di infrastrutture, ed edilizia. Così i
nubifragi fanno morti in territori sempre più fragili e dissestati
dalle colate di cemento.
Treno deraggliato sulla tratta Catanzaro Lamezia |
Dopo la recente devastazione in Liguria, ora il maltempo ha nuovamente portato morte e distruzione in Sicilia e Calabria
in maniera particolare nel messinese. Il primo corpo ad essere restituito è quello di un bambino di dieci anni. Si chiamava Luca Vinci e durante la tragedia era in casa con la mamma, che si è salvata. Tutto è avvenuto troppo velocemente e, anche se distante solo pochi metri dal figlio, non ha potuto far nulla. Nel frattempo esonda un torrente a Villafranca Tirrena - Messina - a valle di Saponara, e 20 famiglie rimangono isolate. Durante la notte emergono dal fango anche i corpi senza vita di Luigi e Giuseppe Valla, padre e figlio, rispettivamente 55 e 25 anni, le 2 persone che risultavano disperse nella frana di Scarcelli. Pochi istanti dopo il responsabile della Protezione Civile siciliana, Pietro Lo Monaco, annuncia il recupero di un 4° corpo: è di una donna di ventiquattro anni. La notizia viene poi smentita a distanza di ore. La ragazza, infatti, è stata fortunatamente salvata dai vigili del fuoco insieme ad una donna di 50 anni. Entrambe sono state recuperate all'interno di una casa a Saponara con il fango che gli arrivava fino al collo. Si cercano ancora altri dispersi.
A quanto raccontano alcuni testimoni, nella montagna nei pressi di Saponara si sono aperte enormi voragini, e costoni di roccia e fango minacciano ora le case circostanti.
C'è ovviamente paura e apprensione tra la popolazione, e stando alle ultime previsioni meteo, l'allerta maltempo rimane in vigore anche oggi su tutto il sud. Per motivi precauzionali sono state chiuse le scuole a Messina e Catanzaro. Nel messinese nel frattempo è giunto il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, per visitare le zone colpite ieri dal disastro e per valutare il da farsi.
Notte di paura anche in tutta la provincia di Catanzaro, dove è deragliato un treno a causa del crollo di un ponte a Marcellinara, fortunatamente senza fare vittime. Poche le strade agibili anche in città dove molti lavoratori sono rimasti bloccati negli uffici o all'interno dei negozi. Alcuni passeggeri sono rimasti invece bloccati all'interno dell'aeroporto di Lamezia Terme. Chiuse oggi tutte le scuole della provincia e in altri comuni della provincia di Reggio Calabria.
Basta con la "strage di innocenti dovuta all'irresponsabilità di coloro che si arricchiscono sulla pelle della gente", commenta il portavoce dell' Italia dei Valori, Leoluca Orlando, che esprime vicinanza "alle famiglie delle vittime del nubifragio avvenuto ieri in provincia di Messina. "L'Italia continua a franare e i cittadini a morire anche per colpa di persone senza scrupoli che hanno costruito illegalmente ed abusivamente per anni in zone ad alto rischio - ha sottolineato-. Chiediamo al ministro dell'Ambiente di intervenire e di rimediare all'enorme danno provocato dal precedente esecutivo che ha tagliato drasticamente i fondi contro il dissesto idrogeologico", aggiunge l'esponente di Idv.
venerdì 25 novembre 2011
Trenitalia taglia la Calabria dal resto D'Italia
Tra promesse non mantenute,”scippi”,tagli e razionalizzazioni va “in onda” la drammatica “solitudine” della Calabria
che registra - oggi – la cancellazione della lunga percorrenza e non solo dai servizi offerti da Trenitalia. Possiamo dirci sorpresi?
Naturalmente no,perché è del tutto ovvio che una Regione senza “difesa”,con un Governo nazionale ormai a casa e che non ha mai difeso Mezzogiorno, venga condannata all’insignificanza permanente e sia “marginalizzata” ad essere generosi mentre dovremo parlare di vera e propria “cancellazione”. A tutto ciò occorre reagire con forza e senza rassegnazione alcuna. Abbiamo seguito per mesi il destino delle Ferrovie della Calabria e spinto – insieme al Sindacato - perché potesse avere una speranza ed uno sbocco il trasporto pubblico locale;oggi non possiamo che levare anche la nostra voce per denunciare questa ingiustizia intollerabile ed unirci alla sacrosanta “battaglia per il Mezzogiorno” invocata giustamente a gran voce dalla Filt-Cgil attraverso le giuste riflessione del segretario regionale Nino Costantino che ha chiesto e giustamente la mobilitazione dei Governatori del Sud contro questa ultima,miserevole umiliazione. Non siamo figli di nessuno e non consentiremo che si consumino ancora azioni che cancellino servizi essenziali ledendo diritti ineludibili che reclamiamo con forza e la cui tutela è irrinunciabile;non tollereremo più, dopo i tagli nel mondo scolastico, ai servizi sanitari,al trasporto pubblico locale,che altre “privazioni” vengano accollate al già fragile destino della Calabria. Abbiamo atteso invano l’Alta Velocità....
Naturalmente no,perché è del tutto ovvio che una Regione senza “difesa”,con un Governo nazionale ormai a casa e che non ha mai difeso Mezzogiorno, venga condannata all’insignificanza permanente e sia “marginalizzata” ad essere generosi mentre dovremo parlare di vera e propria “cancellazione”. A tutto ciò occorre reagire con forza e senza rassegnazione alcuna. Abbiamo seguito per mesi il destino delle Ferrovie della Calabria e spinto – insieme al Sindacato - perché potesse avere una speranza ed uno sbocco il trasporto pubblico locale;oggi non possiamo che levare anche la nostra voce per denunciare questa ingiustizia intollerabile ed unirci alla sacrosanta “battaglia per il Mezzogiorno” invocata giustamente a gran voce dalla Filt-Cgil attraverso le giuste riflessione del segretario regionale Nino Costantino che ha chiesto e giustamente la mobilitazione dei Governatori del Sud contro questa ultima,miserevole umiliazione. Non siamo figli di nessuno e non consentiremo che si consumino ancora azioni che cancellino servizi essenziali ledendo diritti ineludibili che reclamiamo con forza e la cui tutela è irrinunciabile;non tollereremo più, dopo i tagli nel mondo scolastico, ai servizi sanitari,al trasporto pubblico locale,che altre “privazioni” vengano accollate al già fragile destino della Calabria. Abbiamo atteso invano l’Alta Velocità....
Ex sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro in servizio a Potenza telefonava ai cartomanti con il telefono di servizio
Chiamava i cartomanti dal telefono di servizio: magistrato condannato per peculato
Claudia De Luca, ex sostituto procuratore della Repubblica a Potenza
ed ora in servizio in un'altra sede giudiziaria, e' stata condannata a un anno e sei mesi di reclusione per l'accusa di peculato, che gli era stata mossa nell'ambito dell'inchiesta conosciuta come "Toghe lucane". La sentenza e' stata emessa dal giudice dell'udienza preliminare di Catanzaro, Antonio Rizzuti, al termine del giudizio abbreviato che e' valso alla De Luca lo sconto di pena di un terzo, e nell'ambito del quale il pubblico ministero Gerardo Dominijanni aveva chiesto una condanna ad un anno e quattro mesi. La contestazione di peculato fu mossa all'imputata dall'allora sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro Luigi de Magistris, titolare di "Toghe lucane", perche' lei avrebbe utilizzato il telefono di servizio per scopi personali. La De Luca, in particolare, secondo le accuse - del 2009 la richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pm Vincenzo Capomolla che ha ereditato Toghe lucane dal collega de Magistris - avrebbe effettuato con il cellulare di servizio 65 telefonate, nel periodo tra maggio e ottobre del 2003, al numero telefonico 899 a pagamento per un servizio di cartomanzia. Nell'inchiesta sarebbero emerse anche diverse telefonate effettuate dal magistrato allora in servizio a Potenza, sempre con il telefono del turno, su numeri strettamente personali e, in particolare, oltre 16.000 contatti nel periodo tra il 20 aprile 2005 e il 22 aprile 2007 sul numero di cellulare del marito. A queste, si aggiungerebbero altre telefonate, effettuate sempre con il cellulare del turno, ad altre persone vicine all'imputata. La De Luca e' attualmente tra le persone indagate nell'inchiesta denominata "Toghe lucane bis", e destinataria di uno degli avvisi a comparire emessi dalla Procura di Catanzaro che sta conducendo l'inchiesta, relativa a presunti gravi illeciti commessi tra gli altri da alcuni magistrati in servizio in Basilicata. L'ex pm avrebbe dovuto essere sentita dai magistrati catanzaresi lo scorso 3 novembre, ma impegni del suo difensore, l'avvocato Salvatore Staiano, hanno reso necessario un rinvio dell'interrogatorio.
giovedì 24 novembre 2011
Catanzaro emergenza maltempo: giornata di relativa tregua si contano i numerosi danni mentre le scuole saranno regolarmente aperte nella giornata di giovedi 24, ma si attende un notevole peggioramento per venerdi 25
Per venerdi' la Protezione civile ha previsto un nuovo allerta In tutta la provincia di Catanzaro.
Il sindaco, on Michele Traversa ha reso noto che domani, giovedì 24
novembre le scuole di ogni ordine e grado della città saranno
regolarmente aperte. “ L’ordinanza emessa ieri, infatti – ha chiarito
il Primo cittadino – era limitata alla sola giornata di oggi(mercoledì
23). Verificate le previsioni meteorologiche, le condizioni degli
edifici scolastici e delle strade, non ci sono condizioni che ne
impediscono l’apertura. Quindi, da domani le lezioni possono riprendere
regolarmente”.La Provincia di Catanzaro ha segnalato le criticita' relative alle condizioni meteo avverse registrate nei giorni 22 e 23 novembre 2011 che hanno avuto conseguenze anche sulla viabilita’ del comprensorio catanzarese. In particolare si tratta delle seguenti strade:
S.P. 25 (Pontegrande-Magisano) cedimento corsia lato valle per circa mI. 70-80 con svuotamento muro d'argine in dx idrografica Fiume Alli. Si transita a senso unico alternato.
S.P. 15 ((Soveria Simeri) In molti tratti il piano viabile è allagato. Si sta cercando di far defluire le acque
S.P. 48 (Germaneto) numerosi smottamenti sul piano viabile e allagamento nel tratto dell'innesto per policlinico universitario. Si sta intervenendo per asportare gli smottamenti e cercare di far defluire le acque dal piano viabile.
S. P. 157 (S. Maria di CZ - Catanzaro) cedimento rilevato lato valle. Allo stato è chiusa una corsia. Rischio chiusura intera carreggiata.
il sindaco Michele Traversa: ''Al momento stiamo provvedendo a rimettere in sesto le vie principali di accesso alla citta'. A causa dell'alluvione di ieri le strade non sono del tutto percorribili e ci sono stati molti smottamenti sulle colline che circondano la citta'. Emergenza anche con lo smaltimento dei rifiuti
anche le discariche autorizzate, gia' in sofferenza, hanno subito smottamenti e al momento sono ferme. I rifiuti solidi urbani non sono stati raccolti, e il maltempo li ha dispersi per le strade''.
Intanto......
In nove anni ha lavorato solo per sei giorni Donna di 44 anni viene denunciata per truffa aggravata
La donna ha presentato una lunga serie di certificati medici falsi per
malattie e gravidanze a rischio. Il gip le ha concesso i domiciliari
Negli ultimi 9 anni ha lavorato solamente per 6 giorni, con lunghi periodi di malattie ed assenze per maternità di fatto mai avute.
Al lavoro si era presentata 2 giorni nel 2002 e 4 giorni nel 2004, 6 in tutto. Dopodiché, dal 2001 al 2010, era rimasta a casa per presunte malattie professionali e per gravidanze che solo una volta hanno portato a una nascita effettiva, una bambina che oggi frequenta le scuole elementari. Le altre, invece, si erano concluse con due parti in Spagna mai avvenuti e un aborto sulla cui effettività però ci sono diversi dubbi. Per queste ragioni i carabinieri del Nas di Bologna, dal capitano Sabato Simonetti, hanno posto agli arresti domiciliari una dipendente dell’Azienda ospedaliera Sant’Orsola Malpighi di Bologna.
La donna, S.S., nata 44 anni a Bologna, è indagata per truffa aggravata ai danni di enti pubblici (oltre all’ospedale, anche Inps e Agenzia delle Entrate) e falso ideologico in documentazione pubblica. La misura, emessa dal gip di Bologna, Alberto Gamberini su richiesta del pubblico ministero Claudio Santangelo, deriva dalle indagini del Nas di Bologna a carico di un’operatrice tecnica (con funzione di supporto assistenziale dell’ospedale) poiché negli ultimi 9 anni aveva prestato servizio solamente per 6 giorni con lunghi periodi di malattie e assenze per maternità.
L’inchiesta è partita da una segnalazione del policlinico Sant’Orsola risalente alla metà del 2010. L’operatrice sanitaria, infatti, oltre ad essere risultata assente per continuati e prolungati periodi di malattia, sui quali sono in corso ulteriori indagini al fine di accertarne la veridicità delle condizioni, si era assentata per due presunte gravidanze, dapprima per complicanze della gestazione e poi per maternità obbligatoria, di fatto non vere o comunque non portate a termine.
In realtà la signora avrebbe sfruttato le “falle del sistema” per ottenere all’inizio da medici del consultorio familiare di Corticella e dell’Ospedale Maggiore di Bologna i certificati di maternità a rischio. Ogni volta (è accaduto a cavallo tra il 2003 e il 2004, nel 2006 per il presunto aborto spontaneo e ancora nel 2008) le venivano richiesti approfondimenti sanitari mai effettuati con le scuse più disparate. A volte diceva di essersi trasferita, altre che era in cura presso altre strutture e di nuovo tornava a farsi seguire dalle strutture originarie disertate anche per anni.
Negli ultimi 9 anni ha lavorato solamente per 6 giorni, con lunghi periodi di malattie ed assenze per maternità di fatto mai avute.
Al lavoro si era presentata 2 giorni nel 2002 e 4 giorni nel 2004, 6 in tutto. Dopodiché, dal 2001 al 2010, era rimasta a casa per presunte malattie professionali e per gravidanze che solo una volta hanno portato a una nascita effettiva, una bambina che oggi frequenta le scuole elementari. Le altre, invece, si erano concluse con due parti in Spagna mai avvenuti e un aborto sulla cui effettività però ci sono diversi dubbi. Per queste ragioni i carabinieri del Nas di Bologna, dal capitano Sabato Simonetti, hanno posto agli arresti domiciliari una dipendente dell’Azienda ospedaliera Sant’Orsola Malpighi di Bologna.
La donna, S.S., nata 44 anni a Bologna, è indagata per truffa aggravata ai danni di enti pubblici (oltre all’ospedale, anche Inps e Agenzia delle Entrate) e falso ideologico in documentazione pubblica. La misura, emessa dal gip di Bologna, Alberto Gamberini su richiesta del pubblico ministero Claudio Santangelo, deriva dalle indagini del Nas di Bologna a carico di un’operatrice tecnica (con funzione di supporto assistenziale dell’ospedale) poiché negli ultimi 9 anni aveva prestato servizio solamente per 6 giorni con lunghi periodi di malattie e assenze per maternità.
L’inchiesta è partita da una segnalazione del policlinico Sant’Orsola risalente alla metà del 2010. L’operatrice sanitaria, infatti, oltre ad essere risultata assente per continuati e prolungati periodi di malattia, sui quali sono in corso ulteriori indagini al fine di accertarne la veridicità delle condizioni, si era assentata per due presunte gravidanze, dapprima per complicanze della gestazione e poi per maternità obbligatoria, di fatto non vere o comunque non portate a termine.
In realtà la signora avrebbe sfruttato le “falle del sistema” per ottenere all’inizio da medici del consultorio familiare di Corticella e dell’Ospedale Maggiore di Bologna i certificati di maternità a rischio. Ogni volta (è accaduto a cavallo tra il 2003 e il 2004, nel 2006 per il presunto aborto spontaneo e ancora nel 2008) le venivano richiesti approfondimenti sanitari mai effettuati con le scuse più disparate. A volte diceva di essersi trasferita, altre che era in cura presso altre strutture e di nuovo tornava a farsi seguire dalle strutture originarie disertate anche per anni.
mercoledì 23 novembre 2011
Maltempo situazione critica a Catanzaro. Per domani mercoledi 23 novembre tutte le scuole resteranno chiuse.
Domani tutte le scuole di ogni ordine e grado della città di Catanzaro resteranno chiuse. E'stato deciso poco fa dal presidente della Provincia Wanda Ferro (per quanto riguarda gli istituti di competenza della Provincia) e il Sindaco (per quelli comunali) al termine di una riunione in Prefettura
La situazione di grave maltempo nella città di Catanzaro è al centro di una riunione operativa in corso in Prefettura alla quale prendono parte tra gli altri il sindaco Michele Traversa, il presidente della Provincia Wanda Ferro, il prefetto Antonio Reppucci, il dirigente della Protezione Civile nazionale Nicola dell’Acqua, rappresentanti delle forze dell’ordine.“La situazione è molto grave – ha detto il sindaco on. Michele Traversa – a causa del nubifragio che sta rovesciando sulla città 100 millimetri di acqua l'ora. Si prevede che l’attuale situazione si protrarrà ancora per diverse ore. Invito quindi tutti i cittadini a restare in casa. Soprattutto nei quartieri sud, maggiormente a rischio, è preferibile lasciare i locali a piano terra e salire ai piani superiori”.
Su Viale Isonzo una donna presa dal panico è rimasta intrappolata nella sua auto ed è stata soccorsa da alcuni passanti accorsi dai vicini edifici che accortisi delle difficoltà della signora l'hanno aiutata spingendo l'automobile che si era spenta.
Un treno delle Ferrovie dello Stato e' deragliato tra Feroleto e Marcellinara in Calabria a causa delle forti piogge che si sono abbattute sul catanzarese.
A bordo del convoglio regionale partito da Lamezia Terme e diretto a Catanzaro Lido c'erano 21 passeggeri, alcuni dei quali sono rimasti contusi. I passeggeri, dopo il deragliamento, sono scesi dal treno. Il deragliamento sarebbe stato provocato da uno smottamento conseguenza delle precipitazioni.
Il Centro Funzionale Multirischi dell'ARPACal ha esteso in Calabria l'Avviso di criticità, fino alle 14 di domani. Le precipitazioni intense, che interesseranno la Calabria anche nella nottata, si attenueranno nella giornata di mercoledì. I venti saranno moderati di scirocco, con possibili rinforzi lungo la fascia ionica. I Comuni calabresi dovranno porsi nello stato di:Attenzione per le zone Tirrenica Settentrionale e Centrale;Preallarme per le zone Tirrenica Meridionale, Ionica.
Ieri i funareli di Natalino Zicchinella
Cutro: Imprenditore uccide il suo migliore amico che era diventato l'amante della moglie
Sms gli fa scoprire che la moglie lo tradiva col suo più intimo amico. E lo uccide
nella foto il luogo dell'omicidio |
Lo considerava il suo migliore amico. Anzi, di piu': un fratello.
E quando ha scoperto, da un sms, che proprio lui era diventato l'amante della moglie ha meditato la sua vendetta ed infine lo ha ucciso con due fucilate al volto.
Cosi' ha spiegato il suo gesto, davanti
al pm, Domenico Gallo, di 30 anni, sottoposto a fermo con l'accusa di
essere l'autore dell'omicidio dell'imprenditore Carmine Bonifazio, di 42
anni, ucciso a Cutro, nel Crotonese, martedì scorso.
Gallo, commerciante di materiale edile, è
stato bloccato dai Carabinieri del Comando provinciale di Crotone nel
pomeriggio di ieri, quando in tasca aveva già un biglietto aereo per
Milano e nella notte è crollato davanti alle contestazioni del pm di
Crotone Ivan Barlafante. ''Lo abbiamo prima sentito a sommarie
informazioni - ha detto il magistrato - ma sono emerse numerose
incongruenze; lui ha negato ma era difficile negare l'evidenza''. Ed
infatti, alla fine ha confessato. ''Era il mio amico fraterno - ha
raccontato Gallo al pm -. A fine settembre avevamo fatto un viaggio
insieme a Ibiza. Abbiamo dormito nella stessa stanza, nello stesso
letto. Ci mancava solo che fossimo nati dallo stesso grembo. Per il
resto eravamo fratelli''.
Così legati che Gallo aveva manifestato
proprio a Bonifazio i suoi dubbi sulla fedeltà della moglie. L'amico lo
aveva tranquillizzato, ma poi, domenica scorsa, gli eventi sono
precipitati. E' stato un sms giunto su un telefonino della moglie, del
quale ignorava l'esistenza, a dare a Gallo la conferma del tradimento
della donna, ma, soprattutto, a fargli scoprire che la relazione era
proprio con l'amico più caro. Quello stesso amico a cui, in più
occasioni, aveva anche prestato le chiavi di una tavernetta per
incontrarsi con una donna. Per poi scoprire che si trattava di sua
moglie. E così, martedì mattina, Gallo ha atteso che Bonifazio prendesse
l'auto per andare a lavorare, l'ha fermato con una scusa e gli ha
sparato. Il caso, però, ha voluto che allontanandosi dal luogo del
delitto, Gallo avesse un incidente stradale.
martedì 22 novembre 2011
I racconti di Selliaracconta
In questi due
anni di vita del blog Selliaracconta sono stati veramente tanti i racconti
tutti realmente raccontati nei vicoli,nelle piazze,nelle case di Sellia che
narrano un spaccato di vita vissuta i quali ci descrivono con novizia di
particolari tante storie del nostro stupendo borgo. Prossimamente oltre nel
inserire nuovi racconti vi riproporremo quelli già inseriti facendo così cosa
gradita ai vari utenti che si sono persi alcuni racconti di sotto vi inseriamo
i vari link di molti dei racconti che abbiamo inserito
"OSSA NICOLAI" RESUDANT MANNA
L'ANELLO DI SAN NICOLA
A LENZA D'AMMACULATA
ALLA RICERCA DEL NATALE PERDUTO
LEGGENDA SUL DIRITTO DEL BARONE SULLA PRIMA NOTTE DI NOZZE
RAPIMENTO DA PARTE DEI BRIGANTI DEL FIGLIO DEL BARONE DI SELLIA (PRIMA PARTE)
ECCO COME ARRIVO' A SELLIA LA STATUA MARMOREA DELLA PIETA'
LA BANDA DI SELLIA
IL MIRACOLO DELLA MADONNA DELLA NEVE A SELLIA
lunedì 21 novembre 2011
Nubifragio su Catanzaro una persona è morta nel rione "Sala" per il crollo di un muro. Domani scuole chiuse in alcuni quartieri.
Una persona è morta e un'altra è rimasta
ferita a Catanzaro
in seguito al crollo di un muro di contenimento in
via degli Svevi, in località Sala. Secondo i vigili del fuoco, che sono
intervenuti immediatamente, il crollo è stato provocato dalle forti
piogge che si sono abbattute nella zona.
Il muro
ha investito un capannone sottostante all'interno del quale c'erano tre
persone.Le squadre dei vigili del fuoco sono al lavoro per accertare se
sotto il muro crollato vi possano essere altre persone ma al momento
questa ipotesi viene esclusa. Il corpo della vittima è stato individuato
ma non ancora identificato. Sul posto si trova anche la polizia che è
in attesa del magistrato di turno per la rimozione del cadavere A
crollare sarebbe stato il muro di un'officina situata in località Cava.
Si è concentrato tutto in un'ora il temporale che si è abbattuto su
Catanzaro provocando il crollo di un muro di sostegno che ha travolto
un'officina meccanica uccidendo un uomo. A Catanzaro ha iniziato a
piovere sin da stamani, ma è stato dopo le 16 che la pioggia ha
aumentato improvvisamente d'intensità fino a trasformarsi quasi in un
nubifragio che ha battuto la città con grande violenza per poco più di
un'ora provocando danni e disagi soprattutto nella zona sud, verso il
mare.Natale Zicchinella, 56 anni, è morto questo pomeriggio nel crollo di un capannone, venuto giù per le abbondanti piogge in località Campagnella. L'uomo era titolare della carrozzeria-officina situata nel capannone. L'incidente è stato causato dal cedimento di un muro di contenimento che, secondo quanto dichiarato dal prefetto di Catanzaro Reppucci giunto sul luogo della tragedia "Era sequestrato da anni". All'interno del locale erano presenti al momento del crollo almeno altre due persone di cui non si conoscono al momento le generalità. Una delle due è rimasto ferito ma le sue condizioni non sono gravi. La notizia della vittima giunge nel corso di una giornata in cui tutta la città è stata messa a dura prova dal maltempo e il peggio sembra non essere passato. E'stato diramato un allerta meteo di grado 3 fino alle 5.
Incidente mortale a parte la pioggia battente continua a causare danni e inconvenienti. Venti famiglie sono state evacuate a Santo Ianni da alcuni villette invase dall'acqua. Intanto domani scuole regolarmente aperte. Unica eccezione l'istituto di Santo Ianni, che resterà chiuso in via precauzionale in quanto sorge nei pressi di un corso d'acqua.
Allagamenti sono segnalati in tutto Catanzaro Sud. In particolare, secondo quanto segnalatoci da Marcello Mancuso già presidente della III Circoscrizione nel quartiere Santa Maria, le zone più critiche sono: Via Romagna, Ultimo Tratto di Via Emilia, la Rotatoria del quadrivio, Via Posta Vecchia, Via Conti Falluc, Via Rumbolo, Via Risorgimento, Via della Resistenza, Via XXVII Ottobre, Via A. Casolini, Viale Isonzo e Via Angitola.
"Se le precipitazioni dovessero continuare con la stessa intensità, - sottolinea Mancuso - certamente diventerà pericoloso per le abitazioni poste pianterreno. Crediamo sia indispensabile e urgente un monitoraggio costante, da parte delle Istituzioni preposte al fine di garantire la sicurezza dei cittadini residenti. Tutto ciò accade, - secondo Mancuso - non solo per il forte acquazzone, ma soprattutto perché le acque non sono correttamente incanalate nella vicina Fiumarella, ma sono strutturalmente ingabbiate nel centro urbano o incanalate direttamente nella rete fognaria. Infatti, la fogna generale della città fuoriesce sotto il ponte di S. Maria perché le botole di copertura non hanno retto al gran flusso d’acqua". Saltati diversi tombini in varie zone della città. Un lieve movimento franoso sta interessando località Rione Samà, negozi allagati. Le maggiori difficoltà alla circolazione sono segnalate in località Barone dove si procede a rilento a causa dell'acqua che ha invaso la sede stradale. Non va meglio nelle altre zone della città.
DOMANI RESTERA’ CHIUSA LA SCUOLA DI SANTO IANNI
Apriranno regolarmente, domani, le scuole cittadine. L’unico istituto che in via precauzionale non aprirà le porte è quello del quartiere Santo Ianni. Lo hanno deciso, congiuntamente, il sindaco Michele Traversa e il dirigente scolastico. Questo perché l’edificio sorge nei pressi di un corso d’acqua già ingrossatosi con le piogge di questo pomeriggio.
Sellia : Il comune in....forma. Collaboriamo tutto al completamento dell'Eco-Museo
Cari concittadini
come avete avuto modo di poter constatare i lavori di realizzazione dell’Eco-Museo, nello spazio sovrastante il Chiosco, stanno procedendo alacremente. A questa prima parte di lavori che hanno portato al rivestimento del muro inferiore, alla realizzazione di otto grandi nicchie e all’istallazione di sei grandi teche seguirà un secondo intervento grazie al quale si potrà completare il rivestimento di tutto il muro e portare a termine la riqualificazione di uno spazio che, di fatto, diverrà la vetrina della storia, della tradizione, della cultura di Sellia. Completato il “contenitore” ora la sfida più importante sarà quella di riempire il nostro “Eco-Museo” di contenuti. Vista l’importanza di tale intervento come Amministrazione Comunale abbiamo deciso di coinvolgere la popolazione selliese tutta, residente e non, nell’allestimento di tale importante spazio. In questa prima fase ciò di cui abbiamo bisogno è del materiale fotografico che abbia come soggetto momenti di vita vissuta all’interno del nostro paese o che ritragga suoi caratteristici scorci. In ogni caso chiunque abbia delle foto di Sellia che vanno dai primi del novecento agli anni settanta portandole in comune (le foto saranno riprodotte e restituite) o inviandole al seguente indirizzo di posta elettronica piacentegrafica@alice.it in qualsiasi formato ma con risoluzione di almeno 300 D.P.I. entro la data del 4 dicembre 2011 potrà aiutarci a scegliere quali immagini porre all’interno degli otto grandi archi realizzati sul muro dell’Eco-Museo e negli altri spazi che saranno successivamente individuati. Presso gli uffici comunali e allo stesso indirizzo di posta elettronica potrà pervenire entro la data del 31 dicembre 2011 tutto il materiale cartaceo e documentale che riguarda Sellia.
come avete avuto modo di poter constatare i lavori di realizzazione dell’Eco-Museo, nello spazio sovrastante il Chiosco, stanno procedendo alacremente. A questa prima parte di lavori che hanno portato al rivestimento del muro inferiore, alla realizzazione di otto grandi nicchie e all’istallazione di sei grandi teche seguirà un secondo intervento grazie al quale si potrà completare il rivestimento di tutto il muro e portare a termine la riqualificazione di uno spazio che, di fatto, diverrà la vetrina della storia, della tradizione, della cultura di Sellia. Completato il “contenitore” ora la sfida più importante sarà quella di riempire il nostro “Eco-Museo” di contenuti. Vista l’importanza di tale intervento come Amministrazione Comunale abbiamo deciso di coinvolgere la popolazione selliese tutta, residente e non, nell’allestimento di tale importante spazio. In questa prima fase ciò di cui abbiamo bisogno è del materiale fotografico che abbia come soggetto momenti di vita vissuta all’interno del nostro paese o che ritragga suoi caratteristici scorci. In ogni caso chiunque abbia delle foto di Sellia che vanno dai primi del novecento agli anni settanta portandole in comune (le foto saranno riprodotte e restituite) o inviandole al seguente indirizzo di posta elettronica piacentegrafica@alice.it in qualsiasi formato ma con risoluzione di almeno 300 D.P.I. entro la data del 4 dicembre 2011 potrà aiutarci a scegliere quali immagini porre all’interno degli otto grandi archi realizzati sul muro dell’Eco-Museo e negli altri spazi che saranno successivamente individuati. Presso gli uffici comunali e allo stesso indirizzo di posta elettronica potrà pervenire entro la data del 31 dicembre 2011 tutto il materiale cartaceo e documentale che riguarda Sellia.
Per far fronte all'emergenza rifiuti il sindaco Traversa farà intervenire la Protezione Civile
Interverrà la Protezione Civile nazionale
per fare fronte al problema dell’emergenza rifiuti nella città di Catanzaro. Lo rende noto il sindaco Michele Traversa, che in questi giorni prosegue i suoi interventi istituzionali per risolvere l’intricata vicenda della discarica di Alli, al centro della nota vicenda giudiziaria che ha portato al blocco dell’impianto. In particolare, il sindaco è in stretto contatto con il prefetto Antonio Reppucci, con il quale si è incontrato questo pomeriggio a Catanzaro, oltre che con il presidente della Giunta regionale Giuseppe Scopelliti e il dirigente generale Franco Zoccali. Il governatore, pure non avendo competenze dirette essendo il settore della gestione dei rifiuti sottoposto a commissariamento, sta dedicando grande impegno alla soluzione del problema, e questa mattina ha sollecitato il capo della Protezione Civile, prefetto Franco Gabrielli, chiedendo un suo intervento urgente. Dopo le dimissioni del Commissario, generale Melandri, la competenza sulla gestione dell’emergenza è infatti tornata in capo alla Protezione civile. Il prefetto Gabrielli arriverà nella prossima settimana ma, a seguito delle pressioni del presidente Scopelliti, ha deciso di inviare a Catanzaro il dirigente dell’Ufficio II del Dipartimento della Protezione Civile, Nicola Dell’Acqua, che martedì incontrerà il sindaco Traversa, il prefetto Antonio Reppucci e i rappresentanti della Regione.
per fare fronte al problema dell’emergenza rifiuti nella città di Catanzaro. Lo rende noto il sindaco Michele Traversa, che in questi giorni prosegue i suoi interventi istituzionali per risolvere l’intricata vicenda della discarica di Alli, al centro della nota vicenda giudiziaria che ha portato al blocco dell’impianto. In particolare, il sindaco è in stretto contatto con il prefetto Antonio Reppucci, con il quale si è incontrato questo pomeriggio a Catanzaro, oltre che con il presidente della Giunta regionale Giuseppe Scopelliti e il dirigente generale Franco Zoccali. Il governatore, pure non avendo competenze dirette essendo il settore della gestione dei rifiuti sottoposto a commissariamento, sta dedicando grande impegno alla soluzione del problema, e questa mattina ha sollecitato il capo della Protezione Civile, prefetto Franco Gabrielli, chiedendo un suo intervento urgente. Dopo le dimissioni del Commissario, generale Melandri, la competenza sulla gestione dell’emergenza è infatti tornata in capo alla Protezione civile. Il prefetto Gabrielli arriverà nella prossima settimana ma, a seguito delle pressioni del presidente Scopelliti, ha deciso di inviare a Catanzaro il dirigente dell’Ufficio II del Dipartimento della Protezione Civile, Nicola Dell’Acqua, che martedì incontrerà il sindaco Traversa, il prefetto Antonio Reppucci e i rappresentanti della Regione.
domenica 20 novembre 2011
sabato 19 novembre 2011
I rifiuti della discarica di Alli (Catanzaro) erano diventati una vera miniera d'oro
venerdì 18 novembre 2011
U Viveri e sutta Santa Maria
Quanti di voi sapevano che proprio “u viveri e sutta Santa
Maria” era l’antico lavatoio di Sellia? Esattamente in questo posto (ma con una
diversa sistemazione del terreno) era ubicato il lavatoio. Una grande
“cibbia”rettangolare raccoglieva al suo interno l’acqua preziosa della omonima
sorgiva che malgrado non provenisse da un alta montagna l’acqua non seccava mai
neppure durante la calura estiva, certamente la sua portata diminuiva o
aumentava a secondo delle stagioni ma anche se più lentamente la cibbia si
riempiva sempre, era una grande comodità per le massaie che almeno quando erano
pochi panni evitavano di scendere sino alla Jumara. Questo lavatoio era coperto
da una tettoia di tegole per poter
riparare dalla pioggia le donne che erano impegnati a lavare i panni .
Con l’arrivo dell’acqua corrente e l’installazione delle varie fontane
pubbliche il lavatoio subì una trasformazione i
getti d’acqua da uno passarono a
4 per poter garantire a più donne di lavare contemporaneamente, una vera
comodità per l'intero paese che ancora dovrà aspettare degli anni prima di
vedere l’acqua corrente installata nelle varie abitazioni private, così si
potevano lavare i panni più spesso evitando di arrivare sino a ra hjumara per
fare il bucato, le vasche diventarono tre
con i scrjcaturi .C'era un viavai
di donne sin dalle primi luci dell'alba tanto che bisognava aspettare
pazientemente il proprio turno anche per
delle ore. La sua scomparsa questa volta non fu per causa del'uomo ma una frana
che precedette di pochi giorni quella disastrosa del 1943 sotterrò tutto; alcuni anni dopo verso gli anni 50 durante certi
lavori una parte del lavatoio venne alla luce ma fu distrutto per fare spazio
alla costruzione della nuova cunetta della strada provinciale.
Insediato il governo Monti sedici ministri tra cui tre donne il Calabrese Antonio Catricalà sarà il sottosegretario della Presidenza del consiglio
Il catanzarese Antonio Catricalà sottosegretario alla Presidenza del Consiglio | |||
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giovedì 17 novembre 2011
Insediato il comitato per le celebrazioni dei 400 anni dalla nascita di Mattia Preti
Il comitato sarà presieduto da Vittorio Sgarbi.
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Storia vera di due ragazzi catanzaresi che diventano famosi sul web arrivando anche sulla rivista il "Millionaire" il tutto grazie al sexyshop
Segnatevi questi nomi: Arnaldo Bianco, anni 27 studi universitari di odontoiatria alle spalle e Domenico Perri di anni 30 con una laurea in Ingegneria informatica. Sono soci del più grande sexy shop on line del mondo. E sono di Catanzaro. La loro idea e la loro azienda hanno già ricevuto due premi: idea dell’anno e Franchising dell’anno. Millionaire gli ha dedicato un articolo con tanto di foto da star. Il mondo gli sta regalando fama, soldi e successo professionale. Insomma, i due giovani imprenditori hanno fatto boom e mangiando pane, idee ed eros hanno sfondato. Ma andiamo per ordine.
La storia: E’ il 2009 quando Arnaldo Bianco e Domenico Perri si incontrano per caso ad una riunione di un partito politico. Entrambi andati per caso, per trascorrere il tempo e (forse) sfottere i protagonisti sul palco. Una stretta di mano, una discussione, un’idea. Eccola, è nata una simbiosi perfetta. La testa ha incontrato il suo corpo. Domenico e Arnaldo diventano una cosa sola. La passione infinita per il web definito come “un mondo illimitato che conosce solo la lungimiranza, ci ha fatti diventare amici e soci in un solo giorno”. E’ impressionante e quasi impossibile ma l’indomani a quell’incontro sul web è online www.sexxxyshop.it , un sito che propone articoli di erotismo “e non di pornografia, perché non serve per fare soldi”. Dopo una settimana nasce la loro società e l’idea è di assoluta innovazione. “Abbiamo creato – dice Arnaldo con gli occhi di chi è solo all’inizio della scalata – un negozio virtuale capace di realizzare i sogni degli italiani, il vero popolo eros del mondo. La gente può scegliere tra 25mila articoli: calzature, intimo, vibratori e preservativi particolari. C’è di tutto e io nemmeno conosco la gran parte dei prodotti in vendita. I nostri collaboratori fanno della indagini di mercato e poi creano dei prodotti che ritengono possano funzionare, ci sono anche vibratori per iphone. Io e Domenico sapevamo dove volevamo arrivare e ogni giorno ne pensiamo una. La cosa funzionava e abbiamo deciso di creare il primo franchising online del mondo”.
Boom! La società fa il botto che da Milano si sente a Palermo. I due giovani imprenditori catanzaresi conquistano Romania, Montenegro, Inghilterra, Svizzera e Germania. Gli affiliati a sexxyshop.it sono 30 in meno di 3 mesi. E’ record! Beccano il premio in Francia come idea dell’anno e primo franchising esistente sul pianeta web. E’ sexxxyshop mania, è idea vincente, è fama.
mercoledì 16 novembre 2011
Otto anni di reclusione per Chafik El Ketani il Marocchino che a bordo della sua auto investì un gruppo di ciclisti uccidendone otto.
La decisione del Gup di Lamezia, Carlo Fontanazza, sulla
strage del 5 dicembre scorso. I familiari delle vittime: “Una pena
troppo lieve che ci sorprende”
LAMEZIA TERME. Otto anni di reclusione: questa la condanna inflitta dal gup di Lamezia Terme a Chafik El Ketani, di 21 anni, il marocchino che il 5 dicembre scorso, a bordo della sua auto, a Lamezia Terme, investì un gruppo di ciclisti amatoriali uccidendone sette. Un ottavo morì dopo alcuni mesi. Il pm aveva chiesto la condanna a 10 anni per omicidio colposo plurimo pluriaggravato, tra l’altro, dalla guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Il gup Carlo Fontanazza ha concesso ad El Ketani le attenuanti generiche, riducendo così la pena inflitta rispetto alle richieste. Ieri mattina, prima che il giudice si ritirasse per la camera di consiglio, il difensore di El Ketani, l’avv. Salvatore Staiano, aveva sostenuto che il suo assistito non guidava sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e non c’era neanche la certezza dell’eccesso di velocità, chiedendo una condanna più mite. Il legale aveva anche detto di avere chiesto al suo assistito di presentarsi in aula, ma che il giovane marocchino non se la sentiva di guardare in faccia i familiari delle vittime. Dopo Staiano aveva preso la parola il pm per una breve replica. Nell’incidente morirono Rosario Perri, di 55 anni; Francesco Stranges (51); Vinicio Puppin (47); Giovanni Cannizzaro (58); Pasquale De Luca (35), Fortunato Bernardi (58) e Domenico Palazzo (46). Nell’ospedale di Cosenza, a distanza di due mesi, morì Domenico Strangis, di 48 anni- Una pena troppo lieve: è unanime il giudizio dei familiari degli otto ciclisti travolti ed uccisi. “La pena ci sorprende - ha detto Gennaro Perri, che quel giorno si salvò per miracolo e nello scontro ha perso il fratello, Rosario - anche perché lui, intanto, sta comodamente a casa sua e va anche su facebook mentre ha travolto la vita di tante famiglie. Per quello che ha fatto è una pena lieve, un anno per ognuna delle vittime”. I familiari di un’altra vittima, Vinicio Puppin, si limitano a dirsi “delusi” preferendo evitare di fare altri commenti. Fabio Davoli, avvocato, anche lui nel gruppo dei ciclisti travolti ed uscito illeso, ha attribuito la responsabilità di una sentenza....
martedì 15 novembre 2011
Usanze, credenze, riti sui defunti nella tradizione popolare
Il culto dei morti è da sempre elemento principale di tutte le culture sacre
subalterne popolari e presente in molti aspetti folkloristici tradizioni ancora attuali. Questa ricerca sull’antropologia del lutto, ha lo scopo di individuare un archetipo comune al rituale funebre del cordoglio e alle sue varie manifestazioni. Uno tra i più significativi rituali del cordoglio è quello della lamentazione funebre le cui tracce si perdono nella notte dei tempi. Per poter introdurci nel viaggio verso i sacri “lynos” dobbiamo però partire dalle tradizioni lucane, forse la regione che più di tutte ha conservato il ricordo di questo antico rituale. Il lamento funebre lucano ed in particolare la “lamentazione professionale”, è una pratica in via di dissolvimento o praticamente già dissolta della quale rimane solo il vago racconto delle anziane donne rivisitato in un’ottica di malcostume o vergogna.Ancora oggi accade che al dolore delle famiglie luttuate si unisca il cordoglio di altre persone, soprattutto quelle che da poco son state colpite a loro volta da un lutto, ma non si può parlare di vere lamentatici con l’accezione arcaica del termine, è solo un modo per rivivere e riproporre il proprio dolore personale o esprimere cordoglio a persone che, anche se non strettamente legate da parentela, erano comunque conosciute nel piccolo paese ove vivevano. Del resto non possiamo dimenticarci il contesto geografico dal quale parte questa ricerca: i paesi più interni della Basilicata ove isolamento e arretramento fanno ancora avvertire al contadino la sua stretta dipendenza dalle indomabili forze naturali(A. di Nola, 1976). E’ proprio questo status vivendi che ha permesso il perdurare di questi antichissimi ricordi, poi in parte trasformati dall’influenza cristiano-cattolica in una forma sincretica che è tipica del Cristianesimo locale ed autoctono e che si esprime in quel cattolicesimo popolare intessuto di influenze ed elementi “pagani”.Così il defunto anche nell’aldilà continuerà a condurre una vita non molto dissimile da quella terrestre “ora ti debbo dire cosa ti ho messo nella cassa:una camicia nuova, una rattoppata, la tovaglia per pulirti la faccia all’altro mondo, due paia di mutande una nuova e una con la toppa nel sedere, poi ti ho messo la pipa tanto che eri appassionato al fumo”La lamentazione funebre poi sembrerebbe un rituale legato al mondo agrestenoi contadini e le persone per bene andiamo al cimitero e piangiamo sulle nostre tombe…le persone per bene vengono al cimitero ma non piangono…le persone ricche piangono sì, ma non come noi pacchiani, noi che siamo villani e contadini piangiamo di più….”Un particolare che ci ritornerà utile nel proseguo dello studio. Tutto il rituale segue delle ben precise regole che fanno della tradizione una vera e propria “tecnica del pianto”. La lamentazione si presenta con un testo di cui “si sa già cosa dire”, secondo modelli stereotipati. Normalmente non appaiono elementLa lamentazione si presenta con un testo di cui “si sa già cosa dire”, secondo modelli stereotipati. Normalmente non appaiono elementi cristiani, invocazioni a Gesù, alla Vergine, ai Santi, anzi…vi è quasi una forma di protesta nei loro confronti “oh che tradimento ci hai fatto Gesù”La prima fase è quella del ricordo del defunto “o marito mio buono e bello, come ti penso” poi il suo lavoro la lamentatrice fa sempre riferimento al tema delle mani del morto“sei morto con la fatica alle mani”, poi il ricordo di tempi belli “quanne scimme a” per poi inserire frasi sarcastiche del tipo “oh il vecchio che eri” per persone giovani o “oh che male cristiane” per indicare uomo d’abbene.Poi viene la descrizione della condizione in cui viene a trovarsi la famiglia, così per la neo sposa il lamento delle nozze non ancora consumate, per la vedova il duro lavoro che l’aspetterà, per i figli la mancanza del padreper poi avere quasi un piccolo rimprovero per la morte prematura “come mi lasci in mezzo alla via con tre figli”Si passa poi al modulo “ora vien tal dei tali” che a sua volta risponde “chi è morto” per infine ricordare le vicende tra il defunto e questa persona “…non ti verrà più a chiamare alle 3 del mattino…” Particolare importanza acquista quella che potremmo definire la mimica del cordoglio, l’oscillazione corporea, perfettamente integrata al suono, come in moltissime tradizioni sciamaniche afro-amerinde, con una funzione quasi ipnogena ( E. De Martino, 1959) molto simile anche a quella delle lamentatrici palestinesi o arabe. Interessante è la mimica del fazzoletto agitato sul corpo del defunto per poi essere portato al naso in una continua incessante ripetizione dell’elemento gestuale.Anche questa gestualità avrebbe un atavico archetipo, così infatti la ritroviamo tra le lamentatici egizie. Qui il “gesto” sembrerebbe chiaramente destinato ad una forma di protezione dal defunto: Un solo braccio è portato verso il capo mentre l’altro si distende avanti con la palma della mano rovesciata. Gesto che poi ha assunto una valenza di saluto più che di difesa.Tradizioni rituali di questo tipo sono presenti anche in altre parti di Italia, quasi ad individuare un comune denominatoreE’ così ad esempio simili tradizioni le troviamo in Sardegna o più lontano in Brianza ove Il curato di Casiglio scrive come l'uso della lamentazione funebre sia ancora ben presente nel suo borgo, ancora nel XV secolo, benché proibito, e sarà lo stesso Carlo Borromeo che, assistendo ad un funerale a Predama, in Val Varrone, rimase fortemente sconcertato.Le prefiche le ritroviamo nel leccese ove sono chiamate “repite” e nell’area abruzzese molisana.Tradizioni simili sono presenti anche in Valtellina ed in Sardegna. Antonio Bresciani così ci descrive l’usanza tra le donne sarde:“In sul primo entrare, al defunto, tengono il capo chino, le mani composte, il viso ristretto, gli occhi bassi e procedono in silenzio…
subalterne popolari e presente in molti aspetti folkloristici tradizioni ancora attuali. Questa ricerca sull’antropologia del lutto, ha lo scopo di individuare un archetipo comune al rituale funebre del cordoglio e alle sue varie manifestazioni. Uno tra i più significativi rituali del cordoglio è quello della lamentazione funebre le cui tracce si perdono nella notte dei tempi. Per poter introdurci nel viaggio verso i sacri “lynos” dobbiamo però partire dalle tradizioni lucane, forse la regione che più di tutte ha conservato il ricordo di questo antico rituale. Il lamento funebre lucano ed in particolare la “lamentazione professionale”, è una pratica in via di dissolvimento o praticamente già dissolta della quale rimane solo il vago racconto delle anziane donne rivisitato in un’ottica di malcostume o vergogna.Ancora oggi accade che al dolore delle famiglie luttuate si unisca il cordoglio di altre persone, soprattutto quelle che da poco son state colpite a loro volta da un lutto, ma non si può parlare di vere lamentatici con l’accezione arcaica del termine, è solo un modo per rivivere e riproporre il proprio dolore personale o esprimere cordoglio a persone che, anche se non strettamente legate da parentela, erano comunque conosciute nel piccolo paese ove vivevano. Del resto non possiamo dimenticarci il contesto geografico dal quale parte questa ricerca: i paesi più interni della Basilicata ove isolamento e arretramento fanno ancora avvertire al contadino la sua stretta dipendenza dalle indomabili forze naturali(A. di Nola, 1976). E’ proprio questo status vivendi che ha permesso il perdurare di questi antichissimi ricordi, poi in parte trasformati dall’influenza cristiano-cattolica in una forma sincretica che è tipica del Cristianesimo locale ed autoctono e che si esprime in quel cattolicesimo popolare intessuto di influenze ed elementi “pagani”.Così il defunto anche nell’aldilà continuerà a condurre una vita non molto dissimile da quella terrestre “ora ti debbo dire cosa ti ho messo nella cassa:una camicia nuova, una rattoppata, la tovaglia per pulirti la faccia all’altro mondo, due paia di mutande una nuova e una con la toppa nel sedere, poi ti ho messo la pipa tanto che eri appassionato al fumo”La lamentazione funebre poi sembrerebbe un rituale legato al mondo agrestenoi contadini e le persone per bene andiamo al cimitero e piangiamo sulle nostre tombe…le persone per bene vengono al cimitero ma non piangono…le persone ricche piangono sì, ma non come noi pacchiani, noi che siamo villani e contadini piangiamo di più….”Un particolare che ci ritornerà utile nel proseguo dello studio. Tutto il rituale segue delle ben precise regole che fanno della tradizione una vera e propria “tecnica del pianto”. La lamentazione si presenta con un testo di cui “si sa già cosa dire”, secondo modelli stereotipati. Normalmente non appaiono elementLa lamentazione si presenta con un testo di cui “si sa già cosa dire”, secondo modelli stereotipati. Normalmente non appaiono elementi cristiani, invocazioni a Gesù, alla Vergine, ai Santi, anzi…vi è quasi una forma di protesta nei loro confronti “oh che tradimento ci hai fatto Gesù”La prima fase è quella del ricordo del defunto “o marito mio buono e bello, come ti penso” poi il suo lavoro la lamentatrice fa sempre riferimento al tema delle mani del morto“sei morto con la fatica alle mani”, poi il ricordo di tempi belli “quanne scimme a” per poi inserire frasi sarcastiche del tipo “oh il vecchio che eri” per persone giovani o “oh che male cristiane” per indicare uomo d’abbene.Poi viene la descrizione della condizione in cui viene a trovarsi la famiglia, così per la neo sposa il lamento delle nozze non ancora consumate, per la vedova il duro lavoro che l’aspetterà, per i figli la mancanza del padreper poi avere quasi un piccolo rimprovero per la morte prematura “come mi lasci in mezzo alla via con tre figli”Si passa poi al modulo “ora vien tal dei tali” che a sua volta risponde “chi è morto” per infine ricordare le vicende tra il defunto e questa persona “…non ti verrà più a chiamare alle 3 del mattino…” Particolare importanza acquista quella che potremmo definire la mimica del cordoglio, l’oscillazione corporea, perfettamente integrata al suono, come in moltissime tradizioni sciamaniche afro-amerinde, con una funzione quasi ipnogena ( E. De Martino, 1959) molto simile anche a quella delle lamentatrici palestinesi o arabe. Interessante è la mimica del fazzoletto agitato sul corpo del defunto per poi essere portato al naso in una continua incessante ripetizione dell’elemento gestuale.Anche questa gestualità avrebbe un atavico archetipo, così infatti la ritroviamo tra le lamentatici egizie. Qui il “gesto” sembrerebbe chiaramente destinato ad una forma di protezione dal defunto: Un solo braccio è portato verso il capo mentre l’altro si distende avanti con la palma della mano rovesciata. Gesto che poi ha assunto una valenza di saluto più che di difesa.Tradizioni rituali di questo tipo sono presenti anche in altre parti di Italia, quasi ad individuare un comune denominatoreE’ così ad esempio simili tradizioni le troviamo in Sardegna o più lontano in Brianza ove Il curato di Casiglio scrive come l'uso della lamentazione funebre sia ancora ben presente nel suo borgo, ancora nel XV secolo, benché proibito, e sarà lo stesso Carlo Borromeo che, assistendo ad un funerale a Predama, in Val Varrone, rimase fortemente sconcertato.Le prefiche le ritroviamo nel leccese ove sono chiamate “repite” e nell’area abruzzese molisana.Tradizioni simili sono presenti anche in Valtellina ed in Sardegna. Antonio Bresciani così ci descrive l’usanza tra le donne sarde:“In sul primo entrare, al defunto, tengono il capo chino, le mani composte, il viso ristretto, gli occhi bassi e procedono in silenzio…
Secondo il rapporto annuale "BCC Mediocrati" in Calabria si registra il primato Nazionale della presenza di giovani imprenditori
Alla Calabria il primato italiano della presenza dei giovani imprenditori. Pronti ad affrontare a denti stretti la crisi ma semplificando la burocrazia, facilitando l’accesso al credito e investendo su una nuova classe dirigente lontana dalla politica delle enunciazioni. È quanto emerge dal consueto rapporto annuale BCC Mediocrati - Demoskopika sulla congiuntura economica regionale. Per l’immediato futuro gli imprenditori vedono nero. La ripresa dei livelli di fiducia, infatti, registratasi consecutivamente nel precedente biennio che, segnalava comunque timidi segnali di ottimismo e il desiderio di uscire al più presto dalla persistente crisi economica, sembra interrompersi per lasciare il posto a segnali di maggiore preoccupazione e difficoltà per il prossimo futuro. Per la maggioranza degli operatori economici il cammino è ancora in salita, le difficoltà da superare sono ancora molte prima di poter imboccare la via della crescita. Tutti i principali indicatori osservati (fatturato, investimenti, liquidità e occupazione) presentano valori negativi. L’indice di fiducia, misurato annualmente da Demoskopika, registra una flessione di 3,4 punti passando dal 66,7 del 2010 al 63,3 del 2011. Un livello di fiducia maggiormente positivo si riscontra tra gli imprenditori più giovani: gli under 40 presentano un’aspettativa di ripresa pari a 83,2 superiore di quasi 30 punti a quello registrato dagli over 40, che è pari al 54,9. “La complessa questione legata allo sviluppo delle nuove leve imprenditoriali - ha dichiarato il presidente della Banca di Credito Cooperativo Mediocrati, Nicola Paldino - deve essere gestita e supportata adeguatamente per garantire un sano sviluppo del nostro sistema imprenditoriale, innovandolo e rinnovandolo attraverso un positivo approccio della seconda generazione in azienda. In questa direzione, abbiamo voluto affrontare i molteplici aspetti che riguardano l’essere giovane imprenditore oggi in Calabria, partendo proprio dall’analisi delle opinioni, atteggiamenti ed esperienze dei diretti protagonisti: dalla nascita, motivazioni e difficoltà di avvio dell’impresa, alle problematiche legate alla “sopravvivenza” della stessa, per aprire poi una riflessione sul tema cruciale della continuità e della successione d’impresa. Un tema di indubbia importanza per comprendere l’evoluzione e le prospettive future del nostro sistema e per il quale BCC Mediocrati ha mostrato grande sensibilità e grande attenzione”. Cosenza si posiziona al settimo posto della graduatoria nazionale, preceduta però dalle altre province calabresi e in ordine da Reggio Calabria che con 9,3% apre la graduatoria per quota di giovani imprenditori, Crotone in seconda posizione con 9,1%, Vibo Valentia quinta con 8,7% e Catanzaro sesta con 8,2%. |
lunedì 14 novembre 2011
La comunità di Sellia tutta loda il Signore per il Sacerdozio di Don Fabrizio Fittante Auguri!
Sabato 12 novembre
solenne Celebrazione di Sacerdozio nella Cattedrale di Catanzaro per Don
Fabrizio Fittante, ieri prima Santa Messe ufficiale nel borgo di Sellia,(suo paese natio) dove tutta
la comunità si e stretta intorno a questo meraviglioso ragazzo che sin da
piccolo ha da sempre manifestato la chiara intenzione di donare tutta la sua
vita a Gesù. Sellia è fiera di Don Fabrizio che sicuramente nel suo lunghissimo
servizio pastorale si farà sempre valere per il suo modo semplice,genuino ma
deciso nel far capire l’importanza di camminare sempre, di operare giornalmente
con Dio al proprio fianco. Anche l’amministrazione di Sellia e di Simeri Crichi
con a capo i rispettivi sindaci hanno voluto manifestare la gioia di questo
momento importante non solo per Don Fabrizio e i suoi familiari ma per la
comunità tutta che sicuramente sente forte il bisogno di nuovi pastori in
questa società che si stà smarrendo sempre di più allontanandosi dalla vera
luce che riscalda i cuori: la luce della Fede, la luce di DIO.
foto di Salvatore Madia |
Auguri a Don Fabrizio e ai suoi familiari da parte di
Selliaracconta
Il Sacerdote è l'uomo della sintesi mirabile e cosmica dell'Amore
È infatti l'Amore radicale di Dio per l'uomo
e l'amore radicale dell'uomo per Dio
è il testimone delle nozze,
anzi è segno delle nozze stesse
e come lo Spirito Santo è l'Amore sponsale del Padre e del Figlio fatto persona
così il Sacerdote è segno dell'amore di Dio per l'uomo e dell'uomo per Dio fatto persona
è dunque profezia e speranza che l'amore
è più forte della morte
e che essa, la morte,
non è l'ultima parola dell'esistenza
ma semplicemente la dolorosa
e gioiosa porta che schiude
la pienezza del talamo di Dio e dell'uomo...
Di seguito alcune foto
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