venerdì 31 maggio 2013
giovedì 30 maggio 2013
" Sutta u mantu da Madonna " ( Prima parte) Racconto inedito ambientato nell'antico borgo di Sellia
Abbiamo avuto modo di raccontare del forte attaccamento, del smisurato amore che il popolo Selliese da sempre porta verso la Madonna, il quale nell’antico borgo durante i vari secoli si è espresso con le chiese dedicate all’Immacolata del S.S. Rosario alla Madonna della Neve e del convento della Madonna delle Grazie. Il racconto che andrò a narrarvi è successo nel secolo scorso proprio nel mese di Maggio mese dedicato alla Madonna. In quei tempi le processioni erano due una la prima domenica di maggio l’altra ultimo giorno del mese la quale si svolgeva di sera con una bella fiaccolata. Il nuovo Arciprete era da poco arrivato a Sellia conoscendo ben poco delle tante tradizioni che organizzavano soprattutto le due congreghe. Dopo la Messa la processione tardava causa un forte vento che ne impediva la partenza. I tantissimi bambini erano già pronti su due file i maschietti da un lato le femminucce dall’altro. Erano veramente tanti; tra di loro vi era una minuscola bambina che causa la malaria (malattia molto comune all’epoca) piano piano la stava spegnendo. Aveva quasi sempre la febbre è quella sera bruciava ancora di più. Dopo un bel po’ che si aspettava che il vento diminuisse il suo impeto, l’Arciprete rivolgendosi ai tantissimi fedeli disse che la processione per quell’anno non si sarebbe svolta, ormai passate le 9 di sera ne tantomeno si poteva rimandare al giorno dopo perche non avrebbe avuto più senso. I tantissimi fedeli presenti mugugnarono un bel po’ invitando il giovane prete di aspettare ancora un po’ Verso le 10 di sera il vento sembrava un po’ meno violento la processione stava per partire ma il giovane prete avendo notato le precarie condizioni di salute della piccola con la malaria invito la madre di portarla subito a casa, la madre quasi offesa con un gesto di stizza si mise “U Maccaturu” nero in testa (segno dei vari lutti) girandosi di spalle si allontanò lasciando la piccoletta al suo posto in fila, il giovane prete stava per reagire quando il priore avvicinandosi le disse all’orecchio: “Arciprè sta battella forsi nun arriva mancu a domana, lassatila ma si fa sa prucessiona, u viditi puru vui comu è tutta cuntenta ma sta vicina a ra Madonna” il giovane prete ancora un po’ contrariato ma vedendo come la piccola ci teneva a farsi la processione fece partire il lungo corteo, le tantissime luminarie facevano brillare il volto della Madonna, il vento anche se molto diminuito si faceva spesso sentire con delle volate furiose, in una di questa il bellissimo manto della Madonna si staccò volteggiando nel cielo stellato, tutti l’osservavano preoccupati con il serio rischio che ...
mercoledì 29 maggio 2013
martedì 28 maggio 2013
Il Sindaco di Albi Giovanni Piccoli sottoscrive alla lettera dei due professionisti Salvatore Tozzo e Bruno Bevacqua ( forti conoscitori dell'antico territorio) inviata alla sopritendenza per i beni archeologici preoccupati sull'avvio dei lavori di metanizzazione che rischia di compromettere gli antichi siti della Taverna vecchia e della Fiera di Trinchisi
lunedì 27 maggio 2013
Il comune di Catanzaro vuole costruire due nuovi depuratori uno sulla sponda del fiume Corace l'altro sulla sponda del fiume Alli a ridosso del comune di Simeri Crichi
Riceviamo e pubblichiamo
Depuratore sull’Alli
Conferenza di servizi: Simeri Crichi
vuole esserci
Sul sito web del Comune di Catanzaro è pubblicato l’avviso
di convocazione, per il 5 giugno prossimo, della conferenza preliminare dei
servizi sul progetto per la costruzione di due depuratori, uno sul Corace e
l’altro sulla sponda destra del fiume Alli (la sponda sinistra è nel territorio
di Simeri Crichi).
Con nota 4105/2003 chiedo che il Comune da me amministrato partecipi
alla conferenza, dal momento che, come ho più volte evidenziato anche a mezzo
stampa, questo territorio verrebbe a sopportare un grave impatto ambientale,
aggravato dalla presenza dell’impianto di trattamento di rifiuti e dall’annessa
discarica che si vuole ampliare. Voglio ricordare che questo Comune è parte
civile nel processo pendente davanti al Tribunale di Catanzaro, per la vicenda
nota come “il percolato nell’Alli”.
Nel progetto del Comune di Catanzaro è detto che il nuovo
depuratore di Alli sarebbe dimensionato per una popolazione di 66.000 abitanti,
con una portata idraulica in 4 linee e con una condotta sottomarina per i
reflui in uscita, che pur mantengono un carico inquinante residuo, con la
possibilità della formazione delle mucillagini e di schiume galleggianti e
maleodoranti. La condotta sottomarina, al contrario degli sversamenti
superficiali delle acque trattate in impianto, affievolirebbe la
stratificazione termica ed alina delle
acque e la concentrazione dei tensioattivi. Così almeno dalla relazione
tecnica, che individua il sito di Alli in adiacenza della discarica, sul
presupposto che “la discarica consentirà di convogliare con economicità il
percolato” all’impianto di depurazione, in una zona “di risibile valore
naturale e paesaggistico, non visibile dai centri abitati e dalla strade
principali e lontano dai centri abitati”. E conclude con la pretesa mitigazione
dell’impatto “trascurabile” attraverso schermature arboree che ne garantiscano
un corretto inserimento paesaggistico. Le cosiddette interferenze ambientali della condotta sottomarina, in particolare lo
scavo della trincea e la posa sul fondale (con conseguente aumento della
torbidità delle acque), saranno “minimizzate” con lavori fuori dalla stagione
estiva.
Nessun riferimento alla presenza sulla costa dei villaggi turistici
e, a monte, della centrale elettrica Edison. E’ chiaro che si tratta di
questioni complesse, che non possono essere liquidate con le battute degli
pseudo ambientalisti a intermittenza: serve un serio approfondimento e
un’adeguata partecipazione istituzionale, che non può prescindere dal Comune di
Simeri Crichi. Più volte abbiamo dimostrato responsabilità senza demagogia, in
una materia delicata e vitale come quella del rapporto ambiente-sviluppo-opere
di civiltà. Fuori di metafora, intendiamo vederci chiaro, attraverso un
corretto ...
sabato 25 maggio 2013
venerdì 24 maggio 2013
Catanzaro; Piazza Matteotti cambia di nuovo pelle, giù la brutta scala al suo posto una fontana.La nuova piazza una volta restaurata ospiterà anche un anfiteatro con un giardino dei ciliegi
Ecco la nuova piazza Matteotti con una fontana al posto della discussa scala, un anfiteatro ma anche un “giardino dei ciliegi” e innovazioni nell’area che si affaccia sulla statua del Cavatore.
Piazza Matteotti, nel bene e nel male, è un simbolo di Catanzaro. Un emblema amato, odiato, discusso e vissuto dalla gente, che presto cambierà radicalmente volto. Accadrà in base alla ristrutturazione elaborata ancora una volta, dopo l’originaria progettazione di inizio anni ’90 e il restyling del 2007, dal prof. Franco Zagari. L’attuale struttura è stata concepita con un approccio più morbido rispetto allo stile aggressivo scelto quasi un quarto di secolo fa. Si è pure deciso di smontare l’orologio solare (la nota meridiana su cui tanto si è dibattuto, ndr). La rimozione della scala ha posto dubbi sul suo eventuale recupero sotto altre forme. Per esempio – ha proseguito – tramutandola in una pergola ovvero un piccolo labirinto. Anche se l’ipotesi più probabile è che quello spazio venga occupato da una fontana con un getto variabile, simile a uno spruzzo di balena, a seconda del periodo dell’anno o dell’ora del giorno. In un secondo tempo, però, sarà anche possibile consentire dei giochi d’acqua per i quali ora non c’erano le risorse. Un punto forte –ha concluso –sarà l’anfiteatro da circa 400 posti, che sorgerà di fronte all’ex Standa e potrà ospitare concerti o rappresentazioni in una cornice molto suggestiva e in un contesto molto accogliente. Un’opera nei confronti della quale la piazza fungerà da ponte ideale. Altro luogo di assoluto richiamo sarà l’isoletta, per così definirla, che prenderà forma davanti al Cavatore. Un’area che permetterà di trascorrere momenti aggregativi e conviviali. C’è poi la parte in cui è ubicato il monumento ai Caduti, che sarà valorizzata con la creazione di un giardino dei ciliegi situato nei pressi. La pavimentazione di questa superficie sarà in quarzite e l’illuminazione a led di ultima generazione.Prospetto della nuova fontana al posto della scala |
Piazza Matteotti anni 60 |
mercoledì 22 maggio 2013
Le polverini di Santa Rita Oggi 22 maggio si festeggia la Santa dei miracoli impossibili.
Rita da Cascia, al secolo Margherita Lotti (Roccaporena, 1381 – Cascia, 22 maggio 1457), monaca agostiniana nella regione di Cascia (PG), fu proclamata santa da papa Leone XIII nel 1900.
A Cascia, in Umbria, vi è ancora il monastero dove sono conservate molte testimonianze dell'agostiniana che è una delle sante più venerate nel nostro Paese per gli strepitosi miracoli che ha compiuto Rita era appena nata da qualche giorno quando i genitori, contadini abbastanza agiati di Roccaporena, un paesino umbro a pochi chilometri da. Cascia, decisero di portarla con loro nei campi e la sistemarono in una cesta sulle rive ombrose del fiume Corno. Mentre stavano lavorando, un mietitore che si era ferito a un polso ed era corso all'acqua per lavarsi, li chiamò meravigliato. Passando accanto alla rustica culla aveva visto uno sciame di api bianche avvolgere la bimba e addirittura entrare e uscire dalla bocca. Mentre alzava il braccio per scacciarle, la ferita si era improvvisamente chiusa. Questo fu il primo miracolo di Rita da Cascia, secondo la tradizione; ma anche un'allegoria della sua vocazione perché le api simboleggiano il Verbo. È difficile sceverare nella leggenda su santa Rita da Cascia, che si è formata nei secoli per successive stratificazioni, il vero dal favoloso. D'altronde pochi sono i dati storicamente certi. Era nata intorno al 1378-1379 e pare che già da piccola si sentisse attratta dalla vita religiosa tant'è vero che appena era libera dal lavoro nei campi o dalle faccende domestiche si ritirava nell'oratorio che si era sistemato in una stanza. Ma un giorno i genitori decisero di sposarla con un giovane del luogo, un ufficiale che comandava la guarnigione di Collegiacone con cinquanta soldati. Rita, che aveva tredici anni, non si oppose alla loro volontà. Quell'uomo pare fosse ruvido e anche aggressivo, ma lei riuscì a poco a poco ad addolcirlo grazie anche ai due gemelli che erano arrivati subito. La vita di Rita pareva ormai orientata quando il marito venne ucciso in un agguato. La famiglia del giovane meditava vendette e i ragazzi crescevano in un ambiente che li avrebbe prima o poi costretti a impugnare le armi in una faida sanguinosa. Narra la leggenda che Rita per sottrarli a quel destino abbia pregato il Cristo: "Gesù dolce, Gesù amore, non permettere che l'anima dei miei figli si perda. Levali dal mondo piuttosto. Io te li dono. Fa' di loro secondo la tua volontà". E i due gemelli morirono. Ma un'altra leggenda narra che Rita li affidò a parenti materni che abitavano lontano dal territorio di Cascia. Anche questa versione suscita perplessità se si pensa che una madre non abbandona per sempre i propri figli ancora adolescenti per entrare in un monastero. Forse essi morirono giovanissimi per qualche malattia, e fu soltanto dopo la loro scomparsa che la madre decise di seguire quella che era stata la sua prima vocazione. Ma le Suore Agostiniane di Cascia, alle quali si era rivolta, la rifiutarono perché temevano di essere coinvolte in una faida tra famiglie del luogo. Soltanto quando i suoi cognati perdonarono gli assassini del fratello, riconciliandosi pubblicamente con loro, venne accettata nel monastero. La leggenda invece narra che un giorno del 1407 i suoi santi
A Cascia, in Umbria, vi è ancora il monastero dove sono conservate molte testimonianze dell'agostiniana che è una delle sante più venerate nel nostro Paese per gli strepitosi miracoli che ha compiuto Rita era appena nata da qualche giorno quando i genitori, contadini abbastanza agiati di Roccaporena, un paesino umbro a pochi chilometri da. Cascia, decisero di portarla con loro nei campi e la sistemarono in una cesta sulle rive ombrose del fiume Corno. Mentre stavano lavorando, un mietitore che si era ferito a un polso ed era corso all'acqua per lavarsi, li chiamò meravigliato. Passando accanto alla rustica culla aveva visto uno sciame di api bianche avvolgere la bimba e addirittura entrare e uscire dalla bocca. Mentre alzava il braccio per scacciarle, la ferita si era improvvisamente chiusa. Questo fu il primo miracolo di Rita da Cascia, secondo la tradizione; ma anche un'allegoria della sua vocazione perché le api simboleggiano il Verbo. È difficile sceverare nella leggenda su santa Rita da Cascia, che si è formata nei secoli per successive stratificazioni, il vero dal favoloso. D'altronde pochi sono i dati storicamente certi. Era nata intorno al 1378-1379 e pare che già da piccola si sentisse attratta dalla vita religiosa tant'è vero che appena era libera dal lavoro nei campi o dalle faccende domestiche si ritirava nell'oratorio che si era sistemato in una stanza. Ma un giorno i genitori decisero di sposarla con un giovane del luogo, un ufficiale che comandava la guarnigione di Collegiacone con cinquanta soldati. Rita, che aveva tredici anni, non si oppose alla loro volontà. Quell'uomo pare fosse ruvido e anche aggressivo, ma lei riuscì a poco a poco ad addolcirlo grazie anche ai due gemelli che erano arrivati subito. La vita di Rita pareva ormai orientata quando il marito venne ucciso in un agguato. La famiglia del giovane meditava vendette e i ragazzi crescevano in un ambiente che li avrebbe prima o poi costretti a impugnare le armi in una faida sanguinosa. Narra la leggenda che Rita per sottrarli a quel destino abbia pregato il Cristo: "Gesù dolce, Gesù amore, non permettere che l'anima dei miei figli si perda. Levali dal mondo piuttosto. Io te li dono. Fa' di loro secondo la tua volontà". E i due gemelli morirono. Ma un'altra leggenda narra che Rita li affidò a parenti materni che abitavano lontano dal territorio di Cascia. Anche questa versione suscita perplessità se si pensa che una madre non abbandona per sempre i propri figli ancora adolescenti per entrare in un monastero. Forse essi morirono giovanissimi per qualche malattia, e fu soltanto dopo la loro scomparsa che la madre decise di seguire quella che era stata la sua prima vocazione. Ma le Suore Agostiniane di Cascia, alle quali si era rivolta, la rifiutarono perché temevano di essere coinvolte in una faida tra famiglie del luogo. Soltanto quando i suoi cognati perdonarono gli assassini del fratello, riconciliandosi pubblicamente con loro, venne accettata nel monastero. La leggenda invece narra che un giorno del 1407 i suoi santi
martedì 21 maggio 2013
Magisano 10 forestali rinviati a giudizio per assenteismo figuravano presenti sul posto di lavoro invece si trovavano altrove
Chiuse le indagini nei confronti di 10 operai forestali del cantiere nel comune di Magisano CZ accusati di assenteismo dal posto di lavoro
La Procura di Catanzaro ha chiuso le indagini nei confronti di 10 operai forestali dell'Afor della Calabria. Gli operai sono accusati di aver attestato falsamente la loro presenza nel cantiere di Magisano (Catanzaro) mentre in realtà si assentavano per attività private. Le indagini dei carabinieri sono state coordinate dal sostituto procuratore Carlo Villani. Agli operai viene contestato anche di aver usufruito illegalmente dei permessi per riscuotere il salario. Nell'inchiesta della Procura di Catanzaro sono coinvolti anche un capo squadra ed un capo operaio i quali sono accusati di aver attestato falsamente, attraverso i fogli presenza, la durata del turno di lavoro e le presenze dei forestali. Durante le indagini i carabinieri Zagarise (Catanzaro) hanno invece accertato la presenza degli operai in luoghi diversi dal cantiere di lavoro. Gli investigatori hanno accertato anche la manomissione del foglio utilizzato per segnare le presenze degli operai. Gli operai indagati avranno ora a disposizione venti giorni per ...
sabato 18 maggio 2013
Notizie da: Sersale, Zagarise, Magisano, Sorbo San Basile, Fossato, Sellia Marina, Soveria Simeri, Taverna, Pentone. Il nostro comprensorio sempre in primo piano
venerdì 17 maggio 2013
Per la Consulta Giovanile di Sellia si avvicina il suo 4° compleanno che culminerà con una grande festa, mentre è in fase di conclusione il riuscito torneo di pallavolo
STA
PER ARRIVARE DI NUOVO COME OGNI ANNO LA MANIFESTAZIONE PIU ATTESA E
IMPORTANTE DEL NOSTRO ENTE, FESTEGGIAMO IL NOSTRO COMPLEANNO. QUEST'ANNO
SIAMO ALLA IV EDIZIONE, ULTIMA MANIFESTAZIONE DEL MANDATO DI QUESTO
DIRETTIVO .
VENITE A FESTEGGIARE CON NOI COME OGNI ANNO CON TORTA SPUMANTE E TANTA TANTA MUSICA PER GIOVANI E MENO GIOVANI DAL VIVO GRATUITA
SARANNO PRESENTI ANCHE STAND GASTRONOMICI
VENITE A FESTEGGIARE CON NOI COME OGNI ANNO CON TORTA SPUMANTE E TANTA TANTA MUSICA PER GIOVANI E MENO GIOVANI DAL VIVO GRATUITA
SARANNO PRESENTI ANCHE STAND GASTRONOMICI
manca un mese e stiamo crescendo di un altro anno
un altro anno iniseme, un altro anno di lavoro, un altro anno di duri sacrifici
arriva l'evento degli eventi preestivi
4 anniversario consulta giovanile
stand, musica, mostre, balli, torta e spumante e tanto altro
iscrivetevi e partecipate e fate partecipare, INVITATE I VOSTRI AMICI all evento
https://www.facebook.com/events/599297490080619/?fref=ts
un altro anno iniseme, un altro anno di lavoro, un altro anno di duri sacrifici
arriva l'evento degli eventi preestivi
4 anniversario consulta giovanile
stand, musica, mostre, balli, torta e spumante e tanto altro
iscrivetevi e partecipate e fate partecipare, INVITATE I VOSTRI AMICI all evento
https://www.facebook.com/events/599297490080619/?fref=ts
Nella foto alcuni componenti della Consulta di Sellia durante i festeggiamenti del 2012 | . |
IL TORNEO SI STA SVOLGENDO DA FINE APRILE SI CONCLUDERA' A META’ MAGGIO
A seguire alcune foto tratte dal torneo
Simeri arriva una bella notizia per il castello Bizantino che riceve un finanziamento di circa 100 mila euro per il suo restauro
RIFINANZIATI I
LAVORI DEL CASTELLO BIZANTINO DI SIMERI
Con la delibera del
Comitato Interministeriale per la Programmazione
Economica del 3 agosto del 2012 si sanava la pesante
situazione del mancato finanziamento delle opere di riqualificazione dei centri
storici calabresi, per un importo complessivo di circa 100 mln di euro.
Tralasciando la lunga e a volte stucchevole polemica tra le parti politiche, mi
preme sottolineare che lunedì 13 maggio ho potuto sottoscrivere il nuovo APQ (accordo
di programma quadro), ovvero la nuova convenzione con la Regione Calabria, relativa ai
lavori di recupero, riqualificazione e valorizzazione del castello bizantino di
Simeri, per una somma complessiva di circa 900.000 euro. Il quarto
finanziamento in termini assoluti, dell’intero pacchetto regionale.
Simeri: Castello Bizantino |
Il progetto viene da molto lontano, sin dagli anni ’90,
anche se la Sovrintendenza
ha dato il via libera solo nel 2010, con la prescrizione della conservazione
dell’integrità materiale dell’importantissimo bene culturale, che fu dimora
signorile di Enrichetta Ruffo, di Anna
Borgia, dei Gonzaga e dei De Nobili. L’opera venne appaltata lo stesso
anno a una ditta calabrese, che
recentemente ha manifestato l’interesse a riassumere i lavori . A giugno sempre
del 2010 il Dipartimento Regionale Urbanistica e Governo del Territorio bloccava, però, ogni procedura, per la mancata approvazione da
parte del CIPE del PAR Calabria Fas 2007/2013. I lavori non si potevano più
eseguire, con grave danno anche per il bilancio comunale. Ad agosto 2012 il
ciascuno) entro il 2015. Insomma, pur in un
momento di “borsa stretta” da parte dello Stato, l’opera potrà essere
realizzata, con ricadute positive sull’economia, sull’occupazione, sul turismo
e sul processo di riappropriazione culturale. Si pensi alla “funzione civetta”
che il bene storico e architettonico potrà svolgere in un contesto ad alta
vocazione turistica, con villaggi costieri, infrastrutture sportive e ricettive
e uno dei pochi campi di golf del
Meridione.
ricordato “rimedio risarcitorio” del CIPE, che ha consentito il recupero della
correttezza amministrativa e la conseguente sottoscrizione della nuova
convenzione di lunedì scorso, a Lamezia, col presidente Scopelliti, gli
assessori all’urbanistica e al bilancio e il direttore generale del
dipartimento architetto Saverio Putortì. La nuova convenzione prevede
l’assegnazione di un acconto del 20% subito e due distinti SAL ( del 40%
Il castello, inoltre, andrà a completare la straordinaria architettura medievale del
borgo antico, dove fanno bella mostra di sé anche la Chiesa Collegiata di jus
patronato, le case
mercoledì 15 maggio 2013
Per i due Vigili urbani di Simeri Crichi indagati per abuso e falso il processo avrà inizio il 4 novembre
Il giudice dell'udienza preliminare di Catanzaro ha rinviato a giudizio per abuso d'ufficio, falso e omissione d'atti d'ufficio, due pubblici ufficiali, Nicola Canino, di 57 anni, nella sua qualità di comandante della Polizia municipale di Simeri Crichi, e Maria Rita Berlingò, 37 anni, agente del medesimo Comando dei vigili urbani. Il processo avrà inizio il 4 novembre davanti al tribunale di Catanzaro, dove gli imputati saranno difesi dall'avvocato Gregorio Viscomi. I due dipendenti pubblici, secondo la tesi del sostituto procuratore Carlo Villani, avrebbero falsato i verbali elevati per violazioni del codice stradale ad alcuni automobilisti, tenendo questi ultimi al riparo da conseguenze come ad esempio la decurtazione dei punti dalla patente nei casi di violazione dei limiti di velocità, rispetto ai quali non sarebbe stato contestato ai destinatari delle multe di non aver prodotto i documenti necessari ad individuare il conducente rimasto ignoto. Gli indagati avrebbero consentito ai contravventori di versare a titolo di pagamento di sanzioni pecuniarie somme di molto inferiori a quelle previste per le violazioni, con conseguente ingiusto vantaggio economico per
martedì 14 maggio 2013
La minoranza di Simeri Crichi sull'emergenza rifiuti (che sta mettendo in ginocchio tutto il territorio) chiede che si faccia chiarezza con un incontro aperto a tutti. Il sindaco Barberio con una nota stampa mette in luce la pessima gestione regionale sui rifiuti
Riceviamo e pubblichiamo
Ultima strategia regionale di smaltimento rifiuti
Ricevo dai consiglieri di
minoranza continue interrogazioni e proteste sulle reali disfunzioni del ciclo
di smaltimento dei rifiuti ad Alli. Intanto diversi cittadini si rivolgono ai
loro legali, le strutture pubbliche non distinguono tra abbandono di rifiuti e
discarica abusiva, la rabbia sociale si esprime contro tutto e conto tutti.
Insomma, così si manifesta il fallimento di un quindicennio di gestione
commissariale dell’emergenza ambientale e della mancanza in Calabria di una
discarica pubblica. E a nulla vale che
il mio Comune paghi regolarmente la tariffa “unica”(sic!) ed attui la raccolta
differenziata porta a porta. L’antipolitica poi omologa tutti, quelli che fanno
e quelli che disfano e soffiamo sul fuoco dello scontento popolare,
indirizzandolo pericolosamente verso il terminale istituzione di uno Stato in
affanno, cioè del sindaco. Se fossi sicuro che altri farebbero meglio e di più,
non avrei esitazione a levare il disturbo. Ma così non è. Relativamente ai consiglieri interroganti,
informo che dopo l’incontro all’impianto di trattamento di Alli, cui ha
partecipato anche l’avv. Gigliotti, sono stato attivamente presente
all’incontro di venerdì scorso con l’assessore Pugliano a Lamezia, dove i sindaci
presenti abbiamo appreso che per l’emergenza regionale dei rifiuti il
presidente Scopelliti è stato costretto ad adottare un provvedimento
straordinario, quello previsto dall’art. 191 del D.lgs. 152/2006, per rendere
possibile il conferimento in discarica
(a Pianopoli e non ad Alli) dei rifiuti “tal quale”, cioè non trattato nè
separato. Provvedimento estremo e discutibile in una situazione normale, ma
resosi necessario per rimuovere i rifiuti dalle strade, alle porte dell’estate
e del caldo. Intanto vengono trasferiti in altre regioni (Toscana, Puglia)
altri rifiuti “trattati”. In un quadro come questo, mi sento di fare un appello
a tutti: col provvedimento dell’art. 191 si tenta di attraversare l’estate col
danno minore: collaboriamo tutti e rimoduliamo le polemiche in modo
responsabile e mirato. Anche perché a fare rumore strumentalmente non si
guadagna nulla e si gioca sulla pelle dei
lunedì 13 maggio 2013
Per il Catanzaro già salvo finisce con un pareggio l'ultima gara di campionato 2012/13
seguono: Pisa-Perugia e Nocerina-Latina. La Supercoppa di Prima Divisione se la giocheranno Avellino e Trapani. Ora, però, la cronaca di Gubbio-Catanzaro. La prima occasione della gara arriva al 6’, e capita sui piedi di Sandreani. Il suo tiro al volo termina di poco a lato. Al 13’ gli ospiti reclamano un calcio di rigore per l’atterramento di Carboni, l’arbitro fa proseguire. Flebile il pressing del Catanzaro, al 22’ ci prova Quadri dalla distanza, nessun problema per Venturi. Al 24’ Pisseri deve deviare in corner un calcio di punizione ben battuto da Radi. Al 35’ ci prova Malaccari, sugli sviluppi di corner, il suo tiro è però impreciso. Al 42’ è invece il portiere di casa a salvare in angolo la propria porta sul bel tiro di Quadri. Prove tecniche di goal. Infatti sugli sviluppi del corner il Catanzaro passa in vantaggio. Corner battuto da Quadri, la difesa di casa va in confusione e Carboni ne approfitta per insaccare la rete dello 0-1. Il primo tempo finisce dunque con gli ospiti in vantaggio, probabilmente il pareggio sarebbe stato più giusto in virtù delle occasioni che hanno avuto i padroni di casa. Inizia la ripresa e dopo appena due minuti i padroni di casa trovano la meritata rete del pareggio. Caccavallo serve Palermo che con un perfetto colpo di testa batte Pisseri. Il primo cambio della partita lo effettua il Catanzaro, al 52’ mister D’Adderio richiama uno spento Ronaldo per far posto a Fiore. La rete del pareggio di Palermi sembra aver spento definitivamente la partita. Al 67’ tutto il “Barbetti” in piedi per applaudire capitan Sandreani, una bandiera per gli umbri. Per Sandreani, la gara di oggi, era l’ultima in carriera. Al 68’ ci prova dalla distanza il neo entrato Fiore, il suo tiro da circa 30 metri si spegne di poco sul fondo. In due minuti, a cavallo del 71’, bisogna annotare due occasioni, una per parte. La più clamorosa capita sui piedi del neo entrato Bazzoffia che, solo davanti al portiere, si fa anticipare all’ultimo istante dal recupero in extremis di Sabatino. Un minuto prima c’aveva provato D’Agostino con un pallonetto, Venturi rischia ma riesce a bloccare la palla in due tempi. Al 74’ anche il Gubbio reclama un calcio di rigore, atterrato Bazzoffia, ma anche in questa situazione per l’arbitro è tutto regolare. All’80’ ci prova Radi, con una botta dai 30 metri circa, palla alta sopra la traversa. Un minuto più tardi Sottil getta in campo Bortolussi, allievo classe 1996, al suo esordio in Prima Divisione. Finisce senza ulteriori emozioni e dopo quattro minuti di recupero, quest’ultima esibizione di Gubbio e Catanzaro. Un pareggio che accontenta le due squadre, che non avevano comunque nulla da chiedere a questa partita. Di seguito il tabellino della gara assieme ai risultati più classifica finale del campionato
sabato 11 maggio 2013
venerdì 10 maggio 2013
Scossa di terremoto ieri sera tra le provincie di Catanzaro e Cosenza
Esattamente alle 22:41 di ieri, una scossa di terremoto è stata avvertita in Calabria, da Cosenza a Catanzaro. La scossa, secondo le prime analisi preliminari del Centro Sismologico Euro-Mediterraneo (di cui pubblichiamo due mappe) ha avuto epicentro nel mar Tirreno, appena a largo di Paola, e ha avuto magnitudo 3.4 con un ipocentro nel territorio di Amante cs. La scossa è stata avvertita in modo distinto e netto in tutta la Calabria tirrenica, da Paola a Falerna, ma anche a Lamezia Terme.Una scossa di terremoto e’ stata avvertita in Calabria alle 22,41.
In particolare, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha
registrato il movimento tellurico nel distretto sismico della costa
calabra occidentale. La magnitudo e’ stata di 3.4, con una profondita’ di 31,8 chilometri.
La scossa e’ stata avvertita tra le province di Vibo Valentia, Cosenza e
Catanzaro, soprattutto sulla fascia tirrenica. I comuni piu’ vicini
all’epicentro sono stati Amantea, Belmonte Calabro, Fiumefreddo Bruzio,
Longobardi e San Pietro in Amantea, tutti in provincia di Cosenza. Non
si segnalano danni a cose o persone, ma c’e’ stata paura tra la gente.
La zona era stata colpita in mattinata
giovedì 9 maggio 2013
La giunta comunale di Simeri Crichi approva il piano per il diritto allo studio
Riceviamo e pubblichiamo
Simeri Crichi
Simeri Crichi
LA GIUNTA COMUNALE
APPROVA IL PIANO PER IL DIRITTO ALLO STUDIO
Con la delibera 46/2023, la Giunta Comunale,
presieduta dal Vice Sindaco Alessio Zangari
e sulla relazione dell’Assessore all’Istruzione (Maria Adriana Nagero)
ha proceduto all’approvazione del Piano comunale per il diritto allo studio per
l’anno scolastico 2013/14, supportato dal progetto predisposto dal locale Istituto Scolastico Comprensivo Statale “Benedetto Citriniti”.
Scuola Primaria di Simeri Crichi cz |
Tanto in applicazione della L.R 27/85, che promuove
interventi finalizzati a rendere effettivo il diritto allo studio, rimuovendo
gli ostacoli di ordine economico e socio-culturale che limitano l’assolvimento
dell’obbligo scolastico, soprattutto da parte degli alunni con qualche disabilità.
Il progetto comprende:
- servizio mensa, per 150 giorni scolastici, a favore di 90 bambini di 4 sezioni di scuola dell’infanzia dei 2 plessi del capoluogo e di Roccani: sono previsti 13.650 pasti per un costo di 43.680 euro (la gara di fornitura è stata già aggiudicata);
- servizio mensa, per 90 giorni scolastici, per 2 classi di scuola secondaria di I grado: 2.160 pasti per un costo di 7.580 euro;
- trasporti scolastici per 77 utenti, tramite due scuolabus comunali, con una previsione di spesa di 70.000 euro;
- “sostegno all’handicap”: a favore di 4 alunni diversamente abili, per una spesa di 26.040 euro (con domanda di finanziamento alla Provincia).
Si tratta di provvedimenti finalizzati al sostegno delle
famiglie e all’elevamento dei livelli di scolarità, per scongiurare il fenomeno
della dispersione scolastica. I costi sono rilevanti, ma il Comune ha inteso
privilegiare una spesa altamente qualificante in termini di civiltà e di
progresso, anche in un momento di difficoltà finanziaria come quello che si sta
vivendo in Italia e in gran parte d’Europa. Forse non è irrilevante il fatto
che diversi amministratori operano o provengono dal mondo della scuola, come il
sindaco, il vice sindaco e l’assessore alla cultura.
Intanto fervono i preparativi per la cerimonia di
valorizzazione della figura di San Bartolomeo da Simeri, che si svolgerà nella
monumentale Chiesa Collegiata del borgo medievale e che prevede, oltre alla
presentazione della pala d’altare del pittore catanzarese Giovanni Marziano, una relazione di Marcello Barberio (stavolta
come appassionato studioso del Bios del Santo) e una lectio magistralis di
Mons. Francesco Milito (vescovo di Oppido-Palmi e docente emerito di Storia
della Chiesa presso l’Istituto teologico San Pio X), con intermezzi musicali
del quartetto d’archi W.A. Mozart. Moderatrice della serata sarà
mercoledì 8 maggio 2013
martedì 7 maggio 2013
Belcasto " nelle memorie di Rodolfo Piterà" un libro di Emilio Grimaldi che non deve assolutamente mancare per chi ama la storia dei paesi Calabresi
Riceviamo e pubblichiamo
Nell'agosto 2012 Emilio Grimaldi, scopre per caso le memorie del nonno
Rodolfo Piterà riguardanti la città di Belcastro. Decide allora di
ripercorrerne l'immagine attraverso quei ricordi, curando personalmente i
materiali ritrovati. Ne viene fuori un libro nel quale l'autore, oltre a
dipingere la storia di usi, costumi, musica e società del tempo,
produce una rassegna della città e delle sue vicende principali. Un
racconto storico prezioso, che nessuno prima di lui aveva mai scritto,
sulla comunità di Belcastro.
Emilio Grimaldi
Belcastro
nelle memorie di Rodolfo Piterà
anno 2013, 94 pagine,
collana: QUESTA TERRA è LA MIA TERRA |
lunedì 6 maggio 2013
Nota stampa del sindaco Barberio sul blocco dell' IMU " I nodi del governo arrivano al pettine dei comuni "
Riceviamo e pubblichiamo
nota di Marcello Barberio, sindaco del Comune di Simeri Crichi
Blocco dell’IMU
I NODI DEL GOVERNO ARRIVANO AL PETTINE DEI COMUNI
Il nuovo governo “politico” ha in agenda il blocco della
prima rata (poi si vedrà…) dell’IMU, con seguito di querelle degna dei migliori
bizantinismi del passato.
Proviamo a fare un po’ d’ordine, contando solo sulle
disposizioni legislative in vigore a un mese dalla scadenza (17 giugno) della
prima rata dell’imposta municipale propria, di cui alla L.214/2012.
La cosiddetta legge di stabilità per il 2013 (esattamente al
comma 380 dell’art. 1 della L. 228/2012) ha introdotto almeno 2 significative
novità:
- la soppressione della riserva allo Stato della quota IMU, pari alla metà dell’importo, calcolato sulla base imponibile (insomma, la metà dell’imposta dovrà essere restituita ai Comuni);
- lo Stato riserva a sé l’intero gettito IMU degli immobili ad uso produttivo, classificati nel gruppo catastale D, calcolato all’aliquota standard dello 0,76%, che i Comuni possono aumentare fino allo 0,3% ma non diminuire.
Per il versamento della prima rata IMU, il contribuente deve
tener conto delle aliquote pubblicate dai Comuni entro il 16 maggio sul portale
del federalismo fiscale del Ministero delle Finanze.
L’Anci (sotto la presidenza dell’attuale ministro Del Rio) e
l’Anpci hanno chiesto unanimemente
- in una con l’abolizione della
Tares e ripristino della Tarsu - l’assegnazione integrale dell’IMU ai Comuni,
con la possibilità di calibrare l’aliquota secondo il principio di
progressività.
Il problema che si pone adesso è: anche a prescindere
dall’accoglimento delle rivendicazioni delle associazioni nazionali degli
EE.LL., il gettito IMU di giugno a
favore dei Comuni come verrà compensato, in termini di copertura finanziaria
alternativa? Si tenga conto che il gettito complessivo del tributo è quasi
sempre notevole in termine assoluto e d’incidenza nell’equilibrio dei singoli
bilanci comunali. Come andrà a finire? E
ancora: il governo bloccherà tutto il tributo (compreso quello delle categorie
catastali D) o solo quello della prima casa, per il quale sono operanti già le
varie detrazioni? Insomma: siamo in presenza di parole d’ordine elettorale o saranno i Comuni a pagare il prezzo
dell’equilibrio politico governativo? Sia chiaro che tale seconda ipotesi
sarebbe oltremodo inattuabile, senza distruggere alle radici il sistema delle
autonomie locali, che è rimasto
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