venerdì 6 dicembre 2013

Oggi San Nicola protettore di Sellia riproponiamo il racconto dal titolo: Il miracoloso intervento del nostro amato protettore San Nicola nel salvare gli abitanti di Sellia dal rovinoso alluvione del 1943

  1943/2013 sono passati 70anni da quando il borgo di Sellia perse tanti reperti del suo glorioso passato. 
Per la festa del Santo patrono riproponiamo il suggestivo racconto del suo miracoloso intervento verso la popolazione Selliese
Pioveva da una settimana la mattina ti alzavi che pioveva ti coricavi ed ancora pioveva per poi iniziare di nuovo
Non si poteva svolgere nessun lavoro nei campi, la terra era inzuppata ,usciva acqua da tutte le parti. Il centro storico(già fortemente provato dai vari cataclismi) iniziò a franare. Una grossa frana stava lesionando sempre più le case rendendole di fatto pericolose anche se molte persone continuavano ad abitarci perché non sapevano proprio dove andare. Passavano i giorni ma pioveva sempre, così si decise di portare fuori in processione la statua di San Nicola ,in Chiesa si radunò quasi l’intera popolazione ed in processione sotto una pioggia sempre insistente girarono tutto il paese ma non smise di piovere anzi a tratti sembrava che l’acqua “a jettavanu a cati cati” ormai il corteo era arrivato in piazza la Statua di San Nicola riparata con un tetto di tavole fatto per l’occasione era anch’esso inzuppato , proprio all’entrata della chiesa si decise di fare un canto in onore del Santo molti ancora speravano che spiovesse altri rassegnati dicevano” puru santu Nicola nabbannunau”. Cantavano, cantavano tutti incuranti, di essere zuppi d’acqua sino al midollo; mentre giravano la statua per farla entrare ecco che un timido raggio di sole uscì tra le nuvole dopo un po’ smise di piovere tutti gridarono al miracolo intonando lodi e preghiere, si porto il tavolo per far adagiare la statua fuori e così rimase per l’intera giornata. Non pioveva più roba da non credere scendeva una foschia sul borgo ma non pioveva più, neppure una goccia, le case erano state duramente colpite molte presentavano visibilmente delle crepe ai muri nelle quali  ci potevi infilare una mano altre iniziavano con i primi cedimenti di tegole o intonachi , la paura era tanta sembrava che tutte le case del paese alla fine sarebbero franate, alcune case scivolarono “sutta u castellu” . Una donna molto devota, e molto stimate del paese aveva avuto un sogno dove vide chiaramente  San Nicola mentre teneva con una mano Sant'angelo e con l'altra Ruscia,avvisandola che molte case sarebbero cadute ma nessuno neanche un animale sarebbe morto. Raccontò tutto all'arciprete il quale conoscendola per la  sua forte fede decise di rendere pubblico il sogno, durante l'omelia Domenicale molti non credettero al sogno disperati,scoraggiati che tutto il paese sarebbe destinato a franare,addirittura il priore dalla congrega dell'Immacolata  propose di spostare le varie statue,paramenti sacri ecc..  costodite nelle due Chiese portandole in qualche posto più sicuro perché temevano che anche le Chiese potessero franare. Si viveva nel terrore, nella paura che ....
tutto il centro storico si sarebbe sbriciolato, sarebbe sceso a valle molti chiusero le varie abitazioni presero le poche cose che possedevano e lasciarono Sellia cercando riparo,sicurezza nei centri vicini, intanto altre case continuavano a  franate dando però a  tutti il tempo  di mettersi al riparo, portando al riparo anche i pochi mobili. La parte che franò tutta insieme fù quella di “ sutta santa Maria” mentre le case sotto il castello sino alla chiesa furono quelle che subirono meno danni ma erano completamente inabitabili.
dopo mesi e mesi di apprensione la frana  si era completamente assestata risparmiando così come era stato detto in sogno da San Nicola tutte le abitazioni di Ruscia e di Sant Angelo con le rispettive
due Chiese tutti allora ringraziando e lodando l'amato protettore che ancora una volta  era intervenuto in soccorso di Sellia proposero di fare un quadro,un enorme quadro dove ci sarebbe stato raffigurato San Nicola mentre con le man tese  tiene i due Rioni , ma alla ...
fine il quadro non fu mai realizzato presi dalle varie problematiche dei tanti senza tetto  e per i scarsi  aiuti da parte dello stato, che  almeno nell'immediato post alluvione furono irrisori ( bisogna ricordare a tal proposito che l'alluvione fu durante  un periodo nero per l'Italia fascista la quale combatteva una sanguinosa e alquanto ambigua guerra che portò in pieno conflitto mondiale ad uno scambio di alleanze con drammatiche ripercussioni interni) Molti Selliesi in quel drammatico periodo non sapendo dove sistemarsi decisero di lasciare il paese natio definitivamente. Le case che risultavano poche per soddisfare le varie famiglie numerose di alluvionati  furono costruite  di legno piccole, fredde prive di tutto erano chiamate "barracche"ecco da dove nasce il nome dato all'origine alla  parte nuova di Sellia  " I barraccuni".
Racconto storico tramandato oralmente ricostruito  da Sellia racconta 
Autore: sellia racconta. Si prega di inserire il link a chi ne fa uso, con esplicito riferimento della fonte

5 commenti:

  1. Bella storia. A Sellia siamo tutti presi dalla politica locale poco invece dal volerle bene amarla difenderla come la difese san Nicola

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  2. Avevo già letto questa rumanzella che come mi diceva mia zia è reale vissuta da moltissime persone anziane

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  3. un santo protettore comune a molti paesi vicini da oggi si poteva iniziare a fare il presepe
    Domenico

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  4. Buon onomastico a tutte le persone che portano questo bel nome Nicola Nicoletta ecc ...
    Maria

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