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martedì 21 gennaio 2014

Patteggia una pena di 2 anni e mezzo il giovane che ubriaco e drogato Provocò con un incidente stradale la morte del 17enne Raffaele Musolino

due anni e mezzo all'investitore di 'Raffo' questa la pena patteggiata dai legali di Paolo D’antona
Era  il 15 luglio 2012  quando a Montepaone CZ  Raffaele Musolino a soli 17 anni perse la vita travolto da una Bmw guidata da Paolo D'AntonaPatteggia
Si è chiuso con un patteggiamento iag1n fase di indagini il procedimento giudiziario a carico di Paolo D'Antona, catanzarese di 33 anni, arrestato il 16 luglio del 2012 a seguito del grave incidente stradale verificatosi a Montepaone, nel catanzarese, in cui perse la vita il 17enne Raffaele Musolino, e rimase ferito il cugino di quest'ultimo, Antonio, di 27 anni, entrambi travolti dalla BMW Z3 guidata dal 33enne. D'Antona, per il tramite dei suoi difensori, gli avvocati Antonio Lomonaco e Gianfranco Marcello, ha chiesto e ottenuto di patteggiare 2 anni e 6 mesi di reclusione e 1.600 euro di ammenda, con il consenso dell'Ufficio di procura (le parti offese erano rappresentate dall'avvocato Giovanni Merante). L'uomo rispondeva di omicidio colposo e guida in stato di alterazione psicofisica. A seguito dell'incidente, avvenuto attorno alle 22 del 15 luglio 2012, D'Antona fu
posto agli arresti domiciliari.
(AGI)
a seguire la cronaca di quella funesta serata di una domenica d’estate
È stato arrestato con l'accusa di omicidio colposo Paolo D'Antona il trentunenne catanzarese che si trovava alla guida dell'auto che ha travolto e ucciso Raffaele Musolino di 17 anni. D'Antona è stato infatti trovato positivo all'alcol test. 
L'incidente è avvenuto intorno alle 22.30 di domenica a Montepaone, nel Soveratese. I carabinieri giunti sul posto si sono trovati davanti una scena drammatica: un’autovettura Bmw Z3 aveva travolto due giovani cugini intenti ad attraversare la strada, finendo la corsa contro dei paletti in ferro. I due giovani venivano prontamente soccorsi e portati in ospedale a Soverato da parte del 118: per il più giovane dei due, Raffaele Musolino appena diciassettenne, la situazione si presentava critica fin da subito. Il giovane è morto durante il tragitto verso l'ospedale. Il cugino,  Antonio Musolino di 30 anni, presentava fratture scomposte agli arti superiori ed inferiori, nonché traumi al cranio ed al torace. A causa delle gravi condizioni si è reso necessario il trasferimento presso l’ospedale Pugliese di Catanzaro ove versa in prognosi riservata.  Nel frattempo i carabinieri della compagnia di Soverato effettuavano i rilievi del caso ed avviavano le indagini per ricostruire la dinamica dell’impatto. Il conducente, veniva sottoposto ad esami ematici che rilevavano la presenza nel sangue di alcool con un valore pari a 0.78 gr/l nonché di stupefacenti (cannabinoidi e oppiacei). Nell'automobile inoltre è stato trovato quasi un grammo di marijuana nonché una bottiglia di superalcolico, che venivano sottoposti a sequestro insieme al veicolo. Da una prima ricostruzione i militari appuravano, quindi, che i due giovani cugini avevano appena parcheggiato l’auto a pochi metri dall’impatto e stavano attraversando la strada per recarsi probabilmente in un vicino bar-gelateria. L'auto con a bordo D'Antona e un altro passeggero proveniva da Soverato dove i due giovani erano stati in un locale sulla spiaggia a consumare l’aperitivo. L'impatto sarebbe stato violentissimo e, secondo quanto accertato dai carabinieri, sull'asfalto non  vi sarebbero tracce di frenata.  Alla luce degli elementi raccolti, i militari hanno deciso di trarre in arresto D'Antona

5 commenti:

  1. non esiste alcuna giustizia in italia uno ruba al massimo si fa 5 mesi uno uccide al massimo si fa 3 anni

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  2. un ragazzo era un ragazzo dio mio non esite alcuna giustizia questo individuo quando è entrato in macchina era come se viaggiava con una bomba perche era sotto l'effetto sia della droga che dell'alcol questo si chiama omicidio premeditato

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  3. Tanto o un mese oppure due anni oppure l'ergastolo il piccolo non ritornerà in vita. Nessuna condanna potrà mai mitigare il dolore dei familiari
    Teresa

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