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martedì 16 giugno 2015

L'ottimismo è il sale della vita.... questa massima vale anche per il comune di Sersale?

Nei giorni scorsi sulla stampa locale sono apparse diverse notizie positive come quella della mancata soppressione del.... E siamo contenti di questo ottimismo che sprizza da tutti i pori che annichila il nostro essere #gufi (cit. Matteo Renzi).
Tuttavia, per noi che siamo abituati a porci delle domande, l’eccesso di ottimismo rimane una tecnica comunicativa che tende a nascondere qualche notizia non certo positiva. In altri termini specchietti per le allodole…
Per esempio, quando si parla di viabilità subito scattano gli elogi per la ripresa dei lavori sulla Sersale-SS106. Ma nel condividere l’ottimismo degli aggiustatori di strade provinciali di destra-centro-sinistra vorremmo chiedere: possiamo effettivamente conoscere l’entità dei costi di questo lavoro pubblico? Per il lotto Sersale-Cropani, realizzato al 60% (4,7 km su 7) nel 2013, pare sia stato recuperato l’intero ribasso d’asta a furia di varianti in corso d’opera; a questi si aggiungono altri 1,5 mln di PISL per l’ultimo tratto Cropani-SanLorenzo: se conoscessimo anche il costo dell’altro lotto, non crediamo si possa essere ottimisti sulla spesa del denaro pubblico!
Sempre agli aggiustatori di strade vorremmo sottoporre lo stato penoso della SP20 Sersale-Buturo: buche grandi quanto canyon mettono a rischio la sicurezza degli automobilisti e fiaccano le speranze di chi quella strada la usa per lavoro, aziende boschive e turistico-ricettive. Aggiustatori, col vostro ottimismo e buoni uffici, possiamo avere un po’ di bitume?
Oppure sulla sanità: agli ottimisti sfugge che il sistema sanitario regionale è la voce di spesa maggiore, eppure né per gli Scopelliti boys né per Oliverio “si può fare” che si riducano i costi migliorando i servizi. Pare che il 118 è salvo, ma non per tutelare Sersale, perché i tagli vengono spostati su altre zone e su altri servizi.
L’ottimismo a volte serve, ma spesso come copertura di altre notizie non positive.
Per esempio nessuno pubblica sulla stampa che nell’ultimo bilancio la tesoreria comunale deve ancora incassare 842.000 € di “Crediti verso contribuenti”; che nel 2013 ai sersalesi sono stati chiesti 415.789 € di TARI e nel 2014 si chiede 518.593 €: un aumento di circa il 20%!
Nessuno si vanta della fattura SoRiCal di 270.000 € o dei mancati interventi per ridurre sprechi, quindi costi e tariffe.
O degli ottimistici risultati della differenziata: pare che nei primi nove mesi la differenziata si attesta al 20-25%!
Che il costo di sversamento è passato da 126.000 (2013) a 207.462 € (un aumento del 40%) e nel 2015 non beneficeremo delle tariffe di conferimento per i comuni virtuosi, quindi il costo aumenterà di un ulteriore 40% nel prossimo anno.
Che il servizio ingombranti è inesistente eppure il costo di “Spazzamento e raccolta” è passato da 194.000 a 232.621 € (+17%) e il “Servizio differenziata” è aumentato del 35%. Privati i centri di conferimento, privato il servizio di raccolta: un aumento di 152.000 € rispetto al 2013. Ci chiediamo quante convenzioni per il recupero di plastica, vetro e carta abbia siglato il comune di Sersale? Quanto recupera il comune per il riciclo della frazione riciclabile?
Sarebbe troppo ottimismo sperare che un’amministrazione attenta sappia che 5-600 tonnellate avviate a effettivo riciclo possono fruttare 100.000 €: un guadagno pubblico per calmierare il costo del servizio. È noto che il costo della frazione indifferenziata è dato dal peso dell’umido, ma sarebbe troppo ottimismo sperare nella raccolta dell’umido, nella sensibilizzazione per fare compostiere domestiche o consumo responsabile. Azioni a costo zero in bilancio, eppure l’ottimismo ci costa sempre più soldi in bolletta.
Oppure che questo comune non ha un Piano Strutturale Comunale e che quindi le ottimistiche scelte del Paese albergo, dell’acquisizione al .......
patrimonio comunale di edifici abbandonati, degli Orti sociali rimangono apprezzabili iniziative senza ricadute sui cittadini. O che l’ottimismo di aver depotenziato l’area di vigilanza ha comportato che si moltiplicano gli abusi: dall’abbandono di rifiuti e ingombranti nelle campagne al fiorire del commercio abusivo, senza autorizzazioni né rispetto delle normative. Eppure avviene che non ci sia alcun controllo e sarebbe troppo ottimismo augurarsi il rispetto delle regole.
A scanso di equivoci, non siamo pessimisti in cerca di visibilità mediatica.
Semplicemente osserviamo il mondo che ci circonda e ci piacerebbe che Sersale funzionasse non solo negli eventi e nelle attività sociali (che tra l’altro sono merito di associazioni). Ci piacerebbe leggere sui giornali che Sersale è un comune virtuoso, che differenzia e trae guadagno dalla differenziata, che le tariffe sono state abbassate grazie all’efficienza del servizio. Che Sersale difende l’acqua come bene comune – come ha sancito il consiglio comunale – e che riduce gli sprechi e le tariffe: qualche giorno fa il Comitato Acqua Bene Comune Calabria ha chiesto al presidente del consiglio regionale Scalzo che venga calendarizzata la proposta di legge regionale popolare sull'acqua pubblica. Che a Sersale le cose, i fondi regionali e le politiche non si fanno per ‘amicizia’ di questo o quel politico regionale, ma perché è previsto dalla legge e perché è nell’interesse dei cittadini. Che l’immagine che questa amministrazione ha costruito corrispondesse a volte alla sostanza.
Ma tutto ciò sarebbe davvero troppo ottimistico. Però… l’ottimismo è il sale della vita!
                                                riceviamo e pubblichiamo

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