mercoledì 24 giugno 2015

Rinvenuti i due fucili con numerose munizioni che hanno colpito a morte l'imprenditore Guzzetti. Omicidio Rosso a Simeri Mare dopo due mesi gli inquirenti sulla pista dell'auto usata dai killer.

Due fucili, di cui uno d'assalto, e numerose munizioni erano abbandonate nell'alveo del fiume Sant'Elia di Catanzaro, tra Cicala e Sorbo San Basile. Non molto distante si trova la località dove, il 17 giugno scorso, è stato assassinato il 54enne Tommaso Guzzetti, l’imprenditore freddato con un fucile calibro 12 e colpi di calibro 7,62.
La scoperta è stata fatta dai Carabinieri di Soveria Mannelli grazie alla segnalazione di alcuni cittadini che hanno intravisto le armi lungo il letto di un fiume.
Controllata l’area, i militari vi hanno rinvenuto un fucile Benelli (calibro 12), uno d'assalto con il serbatoio vuoto, 18 colpi di calibro 7.62 (utilizzati per l'arma da guerra) che erano sparpagliati in più punti isolati. Armi e munizioni erano in buono stato di conservazione, nonostante il luogo sia piuttosto umido e le stesse esposte agli agenti atmosferici. Gli inquirenti ritengono pertanto che le stesse siano state abbandonate da poco e da qualcuno che potrebbe avere avuto la necessità di sbarazzarsene velocemente. Sono stati svolti tutti gli accertamenti per verificare se le armi siano state usate per scopi illeciti.
Omicidio Francesco Rosso
I Carabinieri della Compagnia di Sellia Marina e del Reparto operativo provinciale di Catanzaro avrebbero individuato l’auto utilizzata dagli assassini per fuggire dopo aver ucciso Francesco Rosso, il commerciante 35enne che il 14 aprile di quest’anno è stato freddato nella sua macelleria di Simeri Mare. L’identificazione del mezzo (una Fiat grigia) utilizzato dai killer darebbe così un notevole impulso alle indagini.
Rosso, il giorno del delitto, venne raggiunto nel suo negozio da una persona che gli esplose contro due colpi d’arma da fuoco poco prima che l’esercizio chiudesse per la pausa pranzo. La vittima era incensurata e dalle indagini non erano emersi elementi utili per ricostruire l’eventuale movente e dunque risalire ai possibili assassini. Il 35enne conduceva difatti una vita normale: non era sposato e si dedicava sostanzialmente all’attività di famiglia (una macelleria molto nota nella zona), poi la passione per il calcio e i consueti rapporti di amicizia.
A seguire i due articoli di giornale che trattano i due casi di omicidio.

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