L'IMPORTANZA DI RICORDARE IL 25 APRILE. CLICCA SULLA FOTO

venerdì 6 novembre 2015

Servizio antibracconaggio nel Parco della Sila sono diverse le persone denunciate grazie alla Lipu ma l'importante servizio è a rischio chiusura nella provincia di Catanzaro.


ILCoordinatore calabrese della vigilanza LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli), Domenico Laratta, informa che, i giorni scorsi, il Presidente nazionale della LIPU, Fulvio Mamone Capria, ha trasmesso all’indirizzo della Polizia Provinciale di Cosenza, nelle persone del Dirigente Giovanni De Rose, del Coordinatore della Polizia Provinciale Sostituto commissario Maria Antonietta Pignataro e del personale dipendente dal Distaccamento di San Giovanni in Fiore (Giuseppe Barberio – Giovanni Mancina e Gianluca Congi, ndr) un attestato di apprezzamento per un importante operazione antibracconaggio, condotta qualche giorno addietro all’interno del Parco Nazionale della Sila e che, ha consentito di stroncare dei gravi atti che si stavano perpetrando ai danni dell’inestimabile patrimonio ambientale della Sila, attività terminata poi, con la denuncia in stato di libertà di alcune persone, che adesso dovranno rispondere di reati in materia di tutela della fauna selvatica. Secondo la nota della Vigilanza calabrese della LIPU – sarebbe notizia soltanto di pochissimi giorni fa, quella di un altro bracconiere, sorpreso sempre sulla Sila, dagli agenti della Polizia Provinciale in servizio al distaccamento di San Giovanni in Fiore; tale soggetto, pare, che stesse cacciando di frodo ai danni della selvaggina migratoria, prontamente bloccato è stato poi anch’esso denunciato alla competente autorità giudiziaria.Laratta, ricorda, come nonostante il grave clima d’incertezza che si era determinato sul futuro dei corpi e servizi di Polizia Provinciale italiani, questi uomini, come se nulla fosse, perseveravano ugualmente per l’affermazione della legalità e della legge, in territori ostili e difficili, fattore quest’ultimo, che andrebbe ancor più elogiato! Alcuni anni fa, la più importante associazione italiana per la tutela dell’avifauna, aveva consegnato proprio alla Polizia Provinciale di Cosenza, alcuni encomi per l’incessante ruolo di protezione della natura portato a segno su una delle più grandi e articolate province d’Italia. Le riforme in tema di polizie provinciali, vedono a oggi, un quadro nazionale a tinte fosche, con corpi fortunatamente salvi, altri smembrati o ridotti e, addirittura, in alcuni casi destinati a sparire. Da quanto si apprende, in Calabria, rimarrebbero integralmente salvi, solo i Corpi di Polizia Provinciale di Cosenza e Reggio Calabria, mentre la situazione sarebbe incerta su Catanzaro e tristemente negativa per.........
quanto riguarda Vibo Valentia. A Vibo dopo oltre 14 anni di onorato servizio, la Polizia vibonese rischierebbe di fatto lo smantellamento con destinazione, degli ufficiali e agenti di polizia provinciale, verso i ruoli di polizia municipale o di altri profili che nulla hanno a che vedere con la storica ed insostituibile professione finora svolta dalla Polizia Provinciale. Un dato quest’ultimo molto negativo che ci auguriamo non si possa materializzare, specie in una provincia che sta perdendo pezzi importanti a difesa della legalità e con indici di criminalità non certo insignificanti. Le rispettive amministrazioni provinciali di Cosenza e Reggio Calabria, hanno optato, coraggiosamente, per trattenere l’intera forza organica della Polizia Provinciale, e di questo, ne va fatto innegabilmente un altro riconoscimento e apprezzamento.Il ruolo insostituibile dei presidi di Polizia Provinciale nelle materie di polizia ambientale e di tutela del territorio, polizia stradale e polizia ittico-venatoria, si afferma attraverso una stabile e capillare attività, questi corpi, andrebbero potenziati e non depotenziati con riforme e scelte miopi. La Vigilanza calabrese, in merito pure a quanto si discuterà presto in Conferenza unificata Stato – Regioni, auspica che, la Regione Calabria, stipuli al più presto delle convenzioni con i corpi di polizia provinciale calabresi per svolgere il servizio di vigilanza ittico-venatoria che, altrimenti, rischierebbe di sparire con ingenti pericoli, in quanto, a oggi, nessun altro presidio pubblico svolge questo delicato e dedicato servizio. La vigilanza non può essere affidata ai soli volontari, che non hanno in molti casi le competenze e le funzioni di legge per poter operare in materie così rischiose e complesse. Siamo fiduciosi – aggiunge Laratta – che la regione saprà riorganizzare molto presto, la vigilanza venatoria e ittica sul territorio, come del resto stanno già facendo altre regioni d’Italia, che trasferiscono, alle polizie provinciali i compiti di vigilanza, visto che quest’ultime hanno già strutture, mezzi e uomini altamente specializzati. Non possiamo permetterci un incremento del già gravissimo fenomeno del bracconaggi
                               su segnalazione

Nessun commento:

Posta un commento

SELLIARACCONTA ®©2009 Tutti i commenti sono moderati in automatico