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venerdì 30 gennaio 2015

Operazione "Aemilia" anche il villaggio Eucaliptus di Simeri Crichi nel mirino della cosca cutrese

L'operazione Aemilia avrebbe messo in risalto gli interessi delle cosche, in particolare di quella "doveva sovrintendere alla gestione".
riconducibile a Nicolino Grande Aracri, sui villaggi turistici del crotonese e del catanzarese. La cosca cutrese, in base alle indagini ed alla ricostruzione fatta dagli inquirenti, sarebbe stata in grado di condizionare l'amministrazione, le manutenzioni e le forniture nei villaggi della costa crotonese e catanzarese. Per imporre la propria volontà il clan sarebbe ricorso a minacce ed aggressioni come nel caso del villaggio Capopiccolo di Isola Capo Rizzuto, messaggi e aggressione fisica. Anche i villaggi "controllati" da cosche non proprio alleate, come il caso del "Praialonga" di Isola Capo Rizzuto, dovevano comunque rispondere a Nicolino Grande Aracri che, scrive la Dda di Catanzaro,
Nel 2013, nel pieno delle indagini che ieri hanno portato al fermo di 37 persone, la Procura di Catanzaro intervenne per bloccare una estorsione che Nicolino Grande Aracri avrebbe preteso dai proprietari del villaggio turistico Porto Kaleo di Cutro. Un milione e mezzo di euro la tentata estorsione, accompagnata da minacce, scoperta dai carabinieri e ammessa poi dai proprietari del villaggio. Ma Nicolino Grande Aracri e i suoi sodali pensavano in grande. Così, avrebbero tentato di "entrare" anche nel villaggio Eucaliptus di Simeri Crichi (CZ).
I sodali lavorano per allargare questo cerchio. Come nel caso del villaggio Costa del turchese di Botricello (CZ).In questo caso, il clan era rimasto fuori, ma dalle intercettazioni emerge la volontà di cacciare l’amministratore in carica per affidare questo incarico direttamente ad un personaggio di primo piano della cosca: Domenico Grande Aracri, fratello di Nicolino, avvocato penalista, incensurato fino all’operazione di ieri, quando il suo nome è finito nel provvedimento di arresto della Dda di Bologna.
I rappresentanti del clan cutrese ne sono certi: quel villaggio doveva andare in mano all’avvocato e per questo, tra il 2012 e il 2013, ragionavano sulle azioni da intraprendere.
I villaggi turistici sono "le prede particolarmente ambite" per la 'ndrangheta, e la cosca guidata da Nicolino Grande Aracri ne era convinta. L’ordinanza di fermo emessa dalla Direzione distrettuale di Catanzaro nei confronti di 37 esponenti del clan, evidenzia l’attenzione nei confronti delle strutture ricettive tra le province di Catanzaro e Crotone. Il controllo della gran parte dei villaggi era in mano alla potente cosca di Cutro, in grado di determinare amministratori, lavori, manutenzioni, forniture e servizi. E laddove questo non era ancora avvenuto, scattavano interessi, progetti, ambizioni. Per tenere sotto assedio le strutture, gli esponenti del clan usavano qualunque formula. Dalle minacce alle ...

giovedì 29 gennaio 2015

" L'illustrissimo Morzeddu " Antico libricino che racconta le origini del piatto catanzarese più conosciuto. Leggilo tutto qui

Il morzeddhu (anche detto murseddu, morseddu, morsello o morzello), è un tipico piatto della gastronomia Catanzarese. Di seguito inserimo (completo di tutte le pagine) un antico volumetto che ne esalta le sue peculiarità.





a seguire le altre pagine che completano la lettura di questo breve ma interessante libricino  sulla storia del Morzeddu dalle sue origini sino a gustare a tavola il suo sapore unico e deciso con un bel bicchiere di vino locale rosso

mercoledì 28 gennaio 2015

Classifica delle 10 città più brutte, più invivibili D'Italia. Quante città calabresi ci saranno nell'elenco?

Esistono città italiane più amate e meno amate. Un po’ come qualsiasi cosa, nella vita. Vediamo rapidamente la classifica inerente alle 10 città considerate più brutte. Si tratta comunque di un dato soggettivo, determinato da un sondaggio online. Tuttavia, ecco la graduatoria.

10. Brindisi. La provincia pugliese viene considerata come una delle città meno vivibili del nostro Paese. Viene considerata come un simbolo della mediocrità che non è riuscito mai a trovare una propria identità culturale e sociale. La situazione sarebbe anche peggiorata in seguito all’imperante urbanizzazione di questa località del Sud
 9. Brescia. La cittadina lombarda non risulta molto apprezzata per le elevate emissioni di inquinamento nell’aria e non solo. Infatti, Brescia viene considerata come una località piuttosto anonima, nonostante la sua vicinanza al Lago di Garda e a montagne suggestive. Ma la sua presenza in questa classifica poco lusinghiera è dovuta anche alla martoriata periferia.
 8. Rovigo. Proveniente dal Veneto, questa città fa parte della classifica perché viene considerata semplicemente noiosa. Un luogo nel quale sarebbe impossibile perdersi per la mancanza di bellezze culturali. Inoltre, ci sarebbe anche la nebbia a peggiorare le cose, con il centro che viene ritenuto come il far west nel corso del sabato pomeriggio.
 7. Catanzaro. Oggi il capoluogo della regione Calabria viene considerato tra le città più brutte d’Italia a causa di una gestione ritenuta scriteriata dal punto di vista politico. Un luogo nel quale sarebbe complicato trovare un posto di lavoro e la demografia avrebbe subito un brutto colpo nel corso degli ultimi trenta anni.
 6. Reggio Calabria. Restiamo in Calabria per un’altra città che non sta vivendo un periodo entusiasmante. Si tratta di una località dal grande potenziale turistico, che però non viene sfruttato in maniera adeguata a causa di una pessima gestione dei rifiuti e della pulizia. Troppi gli edifici fatiscenti.
 5. Vibo Valentia. Ancora Calabria. In questa circostanza, la città è presente in graduatoria soprattutto a causa del livello elevato di inquinamento atmosferico. Inoltre, le case risulterebbero costruite senza alcun criterio, con un alto grado di sporcizia e un certo disordine. Numerosi i monumenti a rischio crollo.

martedì 27 gennaio 2015

Oggi 27 gennaio si celebra il 70° anniversario del "Giorno della Memoria" per ricordare per mai dimenticare. Poesia Se questo è un Uomo di Primo Levi

Oggi 27 gennaio 2015 si celebra il "Giorno della Memoria" per ricordare il 70o anniversario  dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz (27 gennaio 1945) e commemorare la Shoah. 



 
Il 27 gennaio, nel giorno in cui 70 anni fa furono abbattuti i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz, - See more at: http://rumors.blog.rai.it/2015/01/21/la-rai-per-il-giorno-della-memoria-giornata-della-memori-2015/#sthash.eU9ktv7H.dpuf
Il 27 gennaio, nel giorno in cui 70 anni fa furono abbattuti i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz, - See more at: http://rumors.blog.rai.it/2015/01/21/la-rai-per-il-giorno-della-memoria-giornata-della-memori-2015/#sthash.eU9ktv7H.dpuf
Il 27 gennaio si celebra il “Giorno della Memoria”, istituito, in Italia, con la legge 211 del 20 luglio 2000. La Repubblica italiana, infatti, riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", per ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonchè coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati (art.1).
In occasione del "Giorno della Memoria" sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinchè simili eventi non possano mai più accadere (art.2) .

Il Comitato

La Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 2009 ha istituito il “Comitato di coordinamento per le celebrazioni in ricordo della Shoah”, presieduto dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, per procedere ad una efficace e coordinata programmazione delle cerimonie e delle iniziative organizzate in occasione del Giorno della Memoria, nonché all’adozione di ...

lunedì 26 gennaio 2015

La Calabria ancora sotto i rifiuti? .......... Nota stampa del sindaco di Simeri Crichi Marcello Barberio sull'infinito problema del smaltimento dei rifiuti in Calabria




Finalmente un Ente territoriale sovra comunale (la Provincia di Catanzaro) interviene opportunamente sulla questione dei rifiuti, che ha mostrato i suoi limiti nel periodo natalizio e rischia di esplodere endemicamente già prima dell’estate, se è vero che a luglio anche la discarica di Pianopoli sarà esaurita. Non è difficile, perciò, concordare col presidente Enzo Bruno, che invita a un’azione sinergica tra le diverse istituzioni.
Occorre,però, che la Regione faccia un ragionamento di verità e dia adempimento ai suoi obblighi di legge in materia, quelli del D.Lgs. 152/06 e anche quelli della recente legge regionale 14/2014.
Si adotti subito, in concertazione con i Comuni del Consiglio delle Autonomie locali, la delibera di G.R. sugli assetti territoriali per l’organizzazione del ciclo dei rifiuti, con la perimetrazione definitiva dell’ambito territoriale ottimale (Ato) e dell’Aro (area di raccolta ottimale: oggi corrispondente ai 14 sottoambiti del piano regionale del commissario delegato del 2007). La Regione proponga lo schema-tipo di convenzione per la costituzione delle Comunità d’Ambito nonché il regolamento  di funzionamento delle stesse Comunità, cioè dei sindaci dell’Ato riuniti in forma obbligatoria per l’esercizio delle funzioni fondamentali.
E si tenga conto che dal 1 gennaio 2015 i Comuni sono obbligati alla gestione unitaria di 9 funzioni, compresa quella della raccolta e smaltimento rifiuti e degli uffici tributari. A questo punto l’annosa questione si complica ulteriormente, proprio per via della tariffa unica regionale, maggiorata non solo dai limiti della raccolta differenziata  ma soprattutto dalla gestione antieconomica della lunga fase commissariale e di quella successiva. Altro che rifiuti come risorsa. Non è così in Calabria, dove i rifiuti non vengono smaltiti razionalmente e prevalentemente in loco (per carenze di strutture adeguate e inadempienze varie anche da parte di alcune Province), ma vengono trasferiti fuori regione, con costi aggiuntivi che si riverberano in ultima istanza sulle tariffe e quindi sui contribuenti. I sindaci sono resi impotenti nel ruolo di esattori non solo per conto dello Stato ma anche della Regione. Ecco allora che i sindaci di ogni orientamento politico vanno ribadendo da più tempo che la parte mediana della Calabria non può continuare a essere la pattumiera regionale e che la cattiva gestione dei rifiuti non può tradursi  in danno per i cittadini, alle prese con gli effetti di una crisi generale epocale. L’assemblea dei sindaci prevista dalla legge Del Rio e dalla legge regionale 14/2014 deve diventare il luogo privilegiato per la soluzione vera del problema, senza la scusa che si tratterebbe di un organismo pletorico e pertanto inconcludente.
Il governatore Oliverio se ne faccia carico, tenendo conto anche delle ....

venerdì 23 gennaio 2015

Iniziano domani gli "OPEN DAY ALL’ITG PETRUCCI DI CATANZARO" visite guidate ai laboratori per un corso di studi ricco di opportunità lavorative.



Sabato 24 gennaio dalle ore 15.00 alle ore 20.00 e domenica 25 dalle ore 09.00 alle ore 13.00,  presso l’istituto tecnico per geometri Raffaele Petrucci si svolgeranno le prime due giornate di Open Day che saranno seguite dalle due successive date del 07 e 08 febbraio.
L’evento si svolgerà in contemporanea presso le due sedi dell’Istituto: la sede centrale in via Pio X n° 25 Catanzaro(zona stadio) e la sede di Catanzaro Lido sita in via Melito Porto Salvo (zona Casciolino).
Tali incontri sono rivolti agli studenti di terza media delle scuole della provincia, al fine di presentare l’offerta formativa dell’Istituto Petrucci che si articola in due indirizzi: “Costruzione, ambiente e territorio(ex geometra)” e “ Trasporti e logistica(ex nautico)”.
In questa occasione, la Dirigente scolastica, prof.ssa Francesca Bianco ed il corpo docente con l’ausilio degli assistenti tecnici, presenteranno una serie di attività ed iniziative , tra le quali la visita guidata ai laboratori di esercitazione tecnico-pratica:, inoltre gli studenti del’Istituto illustreranno il percorso didattico da loro seguito ed i lavori da loro realizzati.
All’iniziativa, oltre ai rappresentati degli ordini professionali, parteciperanno alcuni consiglieri del Collegio Provinciale dei Geometri di Catanzaro ed il corpo della Capitaneria di Porto, i quali illustreranno gli sbocchi professionali che ....

giovedì 22 gennaio 2015

Simeri Crichi: Condannato a 16 anni di reclusione per aver ucciso il cognato davanti casa la mattina del 4 settembre di tre anni fa.

Si è concluso con una condanna a 16 anni di reclusione, oggi a Catanzaro, il omiciprocesso a carico di Giuseppe Nicola Pugliese, 79enne, arrestato a Simeri Crichi, nel Catanzarese, con l'accusa di aver ucciso il cognato, Giovanni Canino, pensionato 75enne, e di averne ferito la moglie a coltellate. Determinante, ai fini della determinazione della pena, la perizia psichiatrica voluta dalla Corte d'assise che ha deposto per la semi infermità dell'imputato. Proprio questo, assieme al fatto che i giudici (presidente Giuseppe Neri, a latere Tiziana Macri') non hanno riconosciuto l'aggravante della premeditazione, ha evitato a Pugliese una condanna assai più severa - il pubblico ministero, Vincenzo Russo, aveva chiesto una condanna a 30 anni di reclusione -.
La Corte, inoltre, ha condannato l'imputato a risarcire le parti civili, la vedova e le tre figlie della vittima, per le quali l'avvocato Paolo Carnuccio (una delle figlie era rappresentata dall'avvocato Sonia Mirarchi) ha chiesto risarcimenti per un totale di circa un milione di euro riconoscendo, in attesa della definitiva liquidazione in sede civile, provvisionali immediatamente esecutive di 80.000 euro alla moglie, e di 20.000 euro ciascuna alle figlie. Il giudizio di primo grado si è chiuso, così, dopo un anno e due mesi dall'inizio del dibattimento, che risale al 7 novembre del 2013.
Era il 6 settembre del 2012, invece, quando l'imputato finì in carcere dopo che i carabinieri di Sellia Marina lo arrestarono a causa dell'aggressione perpetrata ai danni dei suoi parenti, avvenuta per la strada. Canino si trovava in via Corrado Alvaro, dove stava comprando della frutta da un venditore ambulante, quando all'improvviso era arrivato il cognato, Pugliese, che gli aveva sferrato tre coltellate, raggiungendo la vittima due volte all'addome ed una alla gamba.
Le urla di Canino avevano richiamato in strada la moglie, Assunta Sirianni, pure rimasta ferita ma in maniera non grave. Due giorni dopo, ancora in stato confusionale, l'arrestato si era poi avvalso della facoltà di non rispondere al giudice che lo aveva lasciato in cella, disponendo la ....

mercoledì 21 gennaio 2015

Nota della Confesercenti sulla querelle sul ruolo unico del personale del Consiglio regionale della Calabria che continua ad occupare spazi, come se la questione sia o possa essere la “cartina al tornasole” per valutare gli effetti dell’operato del neo governo regionale



La querelle sul ruolo unico del personale del Consiglio regionale continua ad occupare spazi, come se la questione sia o possa essere la “cartina al tornasole” per valutare gli effetti dell’operato del neo governo regionale rispetto alle legittime aspettative dei calabresi per il superamento dei veri problemi della nostra terra.

La Confesercenti, quale organizzazione di rappresentanza delle piccole e medie imprese, non ha un diretto interesse sull’argomento ma, non di meno, talune pubbliche prese di posizione  offrono motivi di riflessione.
L’ente Regione Calabria, la cui Assise legislativa è fisicamente presente nella città di Reggio Calabria da oltre quarant’anni, si è caratterizzata, soprattutto negli ultimi anni, per l’alta percentuale di leggi emanate ed impugnate dal Governo nazionale e poi cassate dalla Corte Costituzionale, oltre che per “leggine” orientate più a salvaguardare l’esistente anziché programmare il futuro.
Poi, sul piano amministrativo, la storia, anche recente, ha consegnato alla memoria collettiva gli scandali di “rimborsopoli”,  i costi esosi per l’”alta” burocrazia e le milionarie spese per consulenze e contributi improduttivi.
La determinazione del Presidente Oliverio di partire dalla burocrazia per renderla meno costosa e più rispondente alle esigenze di una Calabria nuova, noi la leggiamo nel senso di manifestazione di “volontà” che l’apparato amministrativo debba svolgere una funzione strategica nella direzione del soddisfacimento delle aspettative e dei bisogni dei Calabresi. Accanto a tale scelta, la stessa decisione di rimodulare in profondità il sistema delle nomine degli assessori (abolendo i “supplenti” di scolastica memoria), la reputiamo convergente verso l’obiettivo della necessaria semplificazione e trasparenza. 
Tutti gli indicatori economici e sociali consegnano territori e cittadini calabresi in forte crisi. Per il superamento dell’attuale situazione – che, comunque, ha radici profonde e storicizzate   -  l’unica via possibile è quella di favorire lo sviluppo attraverso la creazione di posti di lavoro che, oggi più di ieri, possono essere prodotti massimamente dalle imprese. 
Quindi, la Confesercenti rivolge un plauso al Consiglio regionale che, per come proposto dal Presidente Oliverio, ha prorogato la durata del “Piano casa”, quale leva per intercettare la domanda proveniente da una quota consistente di famiglie e, al tempo stesso, per stimolare il mercato dell’edilizia che, tradizionalmente, rappresenta un ambito di crescita, con conseguenti incrementi dei livelli occupazionali. Per altro, tale indirizzo strategico si pone in linea quale misura coerente con la decisione del Governo Renzi di mantenere le rilevanti agevolazioni fiscali anche in materia di manutenzione edilizia, e quindi con un maggior beneficio per le famiglie interessate.
In conclusione, il presidente regionale della Confesercenti Nino Marcianò ha sottolineato che “occorre eliminare sprechi e spesa improduttiva per liberare risorse da dedicare per creare le condizioni per lo sviluppo e la crescita imprenditoriale. E, ancora prima, la pubblica amministrazione, quale fattore e funzione determinante per lo sviluppo, deve allinearsi con le esigenze del mercato e dei consumatori. Al ...

martedì 20 gennaio 2015

Vogliamo veramente parlare di vergogna con domande e risposte con dati e scritti alla mano ? Ma come fate a scrivere O meglio ancora essere evocata da chi probabilmente dovrebbe mettersi una maschera?

                                                               La Vergogna



Perchè non raccontare la verità almeno una volta ? perchè non usate l'albo pretorio per avvisare i cittadini e chi lo vuole leggere? Perché non c’ è più? perchè non ammettere le proprie colpe? perchè non rileggere quanto si è scritto? la vera vergogna è come gli sciacalli che non hanno colori politici. Persone che predicavano giustizia e legalità ma una volta arrivati al potere dimostrano, nei fatti, di non conoscerne più non sanno più il significato. La vera vergogna è sapere e far finta di niente, la vera vergogna è raccontare " balle" o far credere quello che non si è? la vergogna è sapere che il depuratore ancora non funziona pur sapendo che funziona solo al 20%, la vera vergogna la si può trovare parlando degli scritti sul polifunzionale ,per non citare il video del polifunzionale. La vera vergogna è sapere da che parte venivano date le notizie e rinnegarle. La vera vergogna è ,quando si è scritto qualcosa che non vi piaceva , dire che il giornalista Emilio Grimaldi non è più bravo o fare insinuazioni che non scrive in nessun giornale . La vergogna è stata la farsa della pietra di San Pancrazio e le "balle " che sono state raccontate alla giornalista, ma dove è mai stata prima ? cosa ha riportato il sindaco a Zagarise? perchè nessuno ci vuole dire dove era? o è solo fantasia del sindaco? vergogna è raccontare fesserie sulla discesa dei Lanzichenecchi a Zagarise, vergogna è far passare un luogo creato da voi per luogo di culto e di preghiera. Vergogna , per chi crede , è dire di voler fare un luogo di culto , considerare la pietra sacra e poi usarla come tavolino dai consiglieri e assessori esterni per distribuire la pizza, mangiarci sopra e poi vergogna è romperla e darne dei pezzi agli amici e parenti. Vergogna è quando si cancella quello che si scrive, vergogna è assumere persone, amiche , parenti ed elettori, quando si è sempre scritto che ci voleva trasparenza. Vergogna è leggere volantini molto equivoci e mi riferisco alle 80 euro ma non quelli dati da Renzi, non sta a chi amministra valutare il proprio operato o a scrivere a proprio favore o fare credere altro. E' una vergogna dire che l'arroganza è la prepotenza non dimorano più da oltre sei mesi nella casa comunale? questo lo dite voi ? ma cosa ne pensano i cittadini? perchè non dire qualcosa sull'amianto? sulle costruzioni fantasma in paese? sulle opere abusive? sui fabbricati che da un momento all'altro crollano? sulla mancanza di segnaletica quando si fanno i lavori edilizi? Sui lavori in palestra abusivi e non a norma. Sulla vendita del terreno, acqua delle donne, per un milione di euro e non c’è niente. Non c’è una stima , non c’è un progetto, non si sa niente. Si vende, si mette in assestamento di bilancio e non si conosce niente. Si vende per i debiti o per i propri amici ed elettori? Su un milione di euro la grossa parte vengono usati per accontentare elettori, altro che debiti , ma la casa per gli anziani c’è? Se prima andava bene perché spendere soldi che potrebbero essere spesi in ....

sabato 17 gennaio 2015

Differenziata: dove sta la differenza? Avviata nel 2014, naufragata nel 2015? Potrebbe essere questo il triste epilogo della Raccolta differenziata a Sersale? ...

Potrebbe essere questo il triste epilogo della Raccolta differenziata a Sersale, almeno leggendo l'avviso pubblicato dall'amministrazione comunale:
Si informa la cittadinanza che, a causa di problematiche legate al conferimento dei rifiuti presso gli impianti di smaltimento e stoccaggio regionali, attualmente in blocco, il servizio di raccolta differenziata (plastica, carta, cartone e vetro) è stato sospeso.
Gli uffici stanno lavorando su soluzioni alternative e, pertanto, il servizio dovrebbe riprendere entro la
fine della settimana.
Si invita pertanto la cittadinanza a non depositare, per i prossimi giorni e, comunque, fino a nuovo avviso, i sacchetti della differenziata (plastica, carta, cartone vetro).
Un avviso che mostra chiaramente serie crepe organizzative e che pone alcuni interrogativi.
Quali sono le "problematiche legate al conferimento dei rifiuti presso gli impianti di smaltimento e stoccaggio regionali"? Perché la differenziata si è tramutata in uno svantaggio? Quali sono le alternative da ricercare?

Quando lo scorso anno organizzammo un'Assemblea Pubblica per una proposta popolare di raccolta differenziata (feb 2014), Gennaro Montuoro dei comitati per i beni comuni ce lo spiegò chiaramente.
Gli impianti di Alli e Pianopoli sono gestiti dalla medesima azienda privata, la Daneco. Ad Alli si conferisce anche la frazione valorizzabile (differenziato) e a Pianopoli si sversa l'indifferenziato. Per il differenziato, la Daneco dovrebbe pagare (circa tra 30 e 300 E/ton, a seconda della qualità) le ditte conferenti per la plastica, il vetro, ecc... per l'indifferenziato la Daneco riceve invece dal Comune circa 120 E/ton. A quale azienda privata conviene riciclare se c'è chi paga per sversare?
In questo arcano si nasconde il vero business dei rifiuti: grazie all'inadempienza degli enti locali e della regione in primis - che non ha ancora previsto un ciclo integrato dei rifiuti - il rifiuto si trasforma da risorsa pubblica in profitto privato. Infatti, attraverso lo stato emergenziale i rifiuti vengono convogliati in discarica a netto vantaggio dei gestori degli impianti. Il blocco di Alli non fa altro che dirottare rifiuti/soldi nelle discariche/casse di Daneco.
Premesso ciò, perché la differenziata è diventata uno svantaggio per Sersale?
Il Comune di Sersale ha preferito la via breve della gestione privata affidando a privati la gestione e il trattamento/riciclo dei rifiuti.
 Se l'appalto prevede che il privato guadagni sulla differenziata mentre il comune paga il talquale in discarica, se il privato può bloccare il conferimento del differenziato per dirottarlo in discarica, e se il privato persegue solo i suoi profitti, allora è lecito porsi la domanda: qual'è la differenza tra fare e non fare la differenziata?
Ancora una volta ci rifacciamo a quanto abbiamo ascoltato da .....

venerdì 16 gennaio 2015

Fu bruciato in un casolare a Simeri Crichi. Il giudice di Catanzaro conferma la condanna di primo grado per A. Trapasso ritenuto il responsabile dell'omicidio


I giudici della Corte d'assise d'appello di Catanzaro hanno confermato la condanna di primo grado a 18 anni di reclusione per Alfredo Trapasso, 35 anni, ritenuto responsabile dell'omicidio di Antonio Aloi, un operaio ucciso con quattro colpi di pistola e poi bruciato



I giudici della Corte d'assise d'appello di Catanzaro hanno confermato la condanna di primo grado a 18 anni di reclusione per Alfredo Trapasso, 35 anni, ritenuto responsabile dell'omicidio di Antonio Aloi, l'operaio ucciso con quattro colpi di pistola ed il cui corpo fu bruciato in un casolare di Simeri Crichi la sera del 19 settembre 2010. Al termine della requisitoria il sostituto procuratore generale Salvatore Curcio aveva chiesto la condanna dell' imputato a 21 anni e 6 mesi di reclusione ritenendo il delitto premeditato. Nel corso del processo i difensori di Trapasso, gli avvocati Nicola Cantafora e Luigi Falcone, hanno contrastato la tesi dell'accusa. La sentenza di primo grado era stata emessa nel giugno del 2013. L'accusa ha sempre sostenuto che Trapasso avrebbe portato Aloi nel casolare dove poi lo avrebbe ucciso con una pistola calibro 7,65 e successivamente dato alle fiamme. Il delitto sarebbe stato compiuto nell'ambito di un regolamento di conti tra Trapasso e la vittima. Al momento del fermo sul corpo di Aloi furono riscontrate ustioni ritenute compatibili con ....

mercoledì 14 gennaio 2015

Da sexy shop online a sexy truffa. Denunciati dalla polizia postale due catanzaresi






La Sezione Polizia Postale e delle Comunicazioni di Catanzaro al termine di una complessa ed articolata attività di indagine, denominata “Sexy Truffa”, ha denunciato due giovani per truffa aggravata in concorso, che agivano quale amministratore e socio di una società che operava online nel settore del “commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet” in particolare di prodotti elettronici”. I due, B.A., pregiudicato già noto alle forze dell’ordine, e P.D. avevano architettato un’esca perfetta per irretire la vittima sfruttando i mezzi della rete, allettanti offerte commerciali, promettendo professionale assistenza e consegnando moduli pseudo contrattuali in incontri di lavoro in sale business all’uopo utilizzate per ingenerare una insana sicurezza e l’errata convinzione che si trattasse di persone serie e professionali, annullando ogni capacità da parte della vittima di comprendere, attraverso la normale diligenza, le reali circostanze della vicenda. I due 30enni catanzaresi – secondo gli inquirenti – con la loro offerta di affiliazione unica nel suo genere creavano e costruivano artificiosamente ed abilmente i presupposti e le condizioni per una “Truffa Perfetta”. Adescando e raggirando con artificiosi comportamenti e subdole tecniche la malcapitata vittima, i malfattori non avevano messo in conto che a seguire le loro mosse c’erano gli esperti Agenti della Polizia Postale e delle Comunicazioni che riuscivano con professionalità a snodare le complicate macchinazioni elaborate dai due ed a mettere in luce le reali dinamiche criminali adottate per quasi un anno.  L’aggravante era derivante dal fatto che dovendo prestare la loro opera di “assistenza e manutenzione e-commerce” i truffatori riuscivano a dilatare nel tempo gli effetti ed i profitti della “sexy truffa” non erogando il servizio ed eludendo con abile tenacia le richieste di intervento effettuate dalla vittima, continuando ad incassare ed a trattenere gli importi versati dal malcapitato mensilmente che a buon ragione aveva terrore d’interrompere per non vanificare l’investimento e non avere il taglio definitivo dei servizi. La “sexy truffa” infatti aveva inizio utilizzando il luminoso specchietto della “vantaggiosa offerta” di affiliazione franchising, su un sito internet e si concretizzava con l’acquisto di appositi “pacchetti” all’uopo creati. Varie ed allettanti erano le pubblicità disseminate in rete che evidenziavano la facilità di adesione e costituzione, ma soprattutto le seducenti prospettive di guadagno nell’apertura del sexyshop on line. La vendita dei 25000 prodotti erotici disponibili avrebbe potuto portare anche ......

martedì 13 gennaio 2015

Importanti lavori di viabilità appaltati sulle varie arterie del Catanzarese. Anche nei comuni di Magisano, Simeri Crichi e Soveria Simeri.



Con il nuovo anno sono partiti numerosi interventi che interessano la viabilità provinciale su tutto il territorio, mirati al mantenimento delle migliori condizioni della rete viaria ed al ripristino dei danni subiti dalle piogge degli inverni passati. Nell’area intorno al capoluogo sono tante le opere in cantiere, alcune molto importanti per la soluzione dei problemi delle comunità interessate. Nei prossimi giorni inizierà la fase di posizionamento, il cosiddetto varo, delle travi sul ponte del fiume Simeri sulla provinciale nr. 15 tra Simeri Crichi e Soveria Simeri, primo visibile segno di ripristino di collegamento tra le sponde dell’infrastruttura crollata per gli eventi alluvionali. Considerando che per le fasi successive di lavoro, compreso il collaudo, sarà necessario circa un mese, l’importante arteria sarà nuovamente transitabile entro fine marzo ponendo fine al disagio quotidiano degli abitanti del comprensorio. Nella stessa area sono stati recentemente aggiudicati all’impresa Ati Vertinelli srl e Mg Disgaggi i lavori di ripristino della strada provinciale nr. 11 con opere strutturali complesse (muri di sostegno con micropali e tiranti, opere di drenaggio e canalizzazione acque sotterranee) con una spesa complessiva di un milione e 476mila euro per ristabilire la percorribilità del tratto garantendo le migliori condizioni di sicurezza al sovrastante abitato di Soveria Simeri soggetto ad un pericoloso fronte di frana. L’intervento, che prevede 240 giorni dalla consegna, è stato progettato dall’ufficio tecnico di Palazzo di Vetro e segue una prima opera di consolidamento realizzata con micropali e tiranti per una spesa di circa 600mila euro eseguita dopo l’evento alluvionale. A completare il quadro per il comprensorio saranno completati a breve i lavori con conseguente apertura della nuova strada per località pGatticello, che offrirà una via alternativa per raggiungere le zone costiere. Anche in questo caso l’impegno di spesa complessivamente sostenuto dalla provincia negli anni supera gli 800mila euro. Nell’area premontana sono stati invece aggiudicati con una spesa di 100mila euro i lavori di ripristino sulla provinciale nr. 25 tra Catanzaro e Magisano che lo scorso novembre ha visto il crollo di una parte di rilevato vicino alla spalla del ponte con conseguente restringimento della carreggiata. L’intervento, sempre a cura dei tecnici provinciali, sarà avviato dopo l’iter procedurale e durerà sessanta giorni. Inoltre sono stati aggiudicati i lavori di manutenzione straordinaria sulla provinciale 165/2, arteria che collega il quartiere Gagliano di Catanzaro al territorio premontano attraversando gli abitati di Tiriolo, San Pietro Apostolo e Soveria Mannelli. Le opere, progettate dal tecnico interno all’ente geom. Luigi Cimino per complessivi 360mila euro, saranno realizzate dall’impresa Fulginiti Domenico prevedendo la sistemazione del piano viabile, l’installazione di barriere paramassi a protezione della sede stradale, la posa in opera di barriere stradali ed il rifacimento della segnaletica verticale e orizzontale, con una conseguente maggiore sicurezza su un’arteria interessata da un traffico elevato. Infine sono in corso le opere di manutenzione straordinaria a Gimigliano in località Cavorà e sul viadotto del Ponte Corace in località Patia, ed a breve partiranno anche i lavori previsti per l’allargamento di un ...

lunedì 12 gennaio 2015

"UNA STORIA DI LIBERTA" A Zagarise si è tenuto un partecipatissimo convegno sulla complessa figura di Cecilia Faragò, l’ultima fattucchiera calabrese processata per stregoneria nel 1770



Convegno su “CECILIA FARAGO’: UNA STORIA DI  LIBERTA’


Presso il centro d’informazioni turistiche, organizzato dall’assessore comunale alla cultura Francesca Tobruk,  si è tenuto un partecipatissimo convegno sulla complessa figura di Cecilia Faragò, l’ultima fattucchiera calabrese processata per stregoneria nel 1770, prima alla Regia Udienza di Catanzaro e successivamente alla Gran Corte della Vicaria di Napoli. Difesa dal giovane avvocato catanzarese Giuseppe Raffaelli, la “magara”(nativa di Zagazise, ma trasferitasi a Soveria Simeri dopo il matrimonio) fu assolta e risarcita per la calunnia e l’ingiusta detenzione.
Il dibattito, moderatore dall’antropologo Marco Minervino, è stato introdotto da Francesca Zungrone e ha registrato gli interventi dei sindaci di Zagarise  (Domenico Gallelli) e di Soveria (Aldo Olivo). L’avvocato Natalia Raffaelli, discendente dell’illustre giureconsulto, ha lumeggiato i cardini della difesa che spinsero Ferdinando IV a cancellare dall’ordinamento penale del regno il reato di stregoneria, dimostrando che il canonico Ferrajolo era morto di “tisichezza” e non già per forza di maleficio, per essere stato “guardato con occhio maligno, mentre cantava all’organo”.
Marcello Barberio ha ricordato  - con le opere di Mario Casaburi e di Serena Marcantonio -  un suo lavoro del 2009, dal titolo “Persistenza della magia rurale in un’area del Catanzarese”, nel quale viene riportata la vicenda di Cecilia, alla cui memoria a Soveria Simeri è stata intitolata una villetta.
Barberio ha proposto il quesito (da approfondire in un secondo incontro): Cecilia fu un’eroina, una ribelle alle convenzioni sociali, una diversa demonizzata dal clero locale corrotto e ignorante o non piuttosto un’ ordinaria  massara calabrese,  strutturalmente  inserita nell’economia del latifondo feudale, in una condizione di subalternità (di classe e di genere ). Il suo status di contadina benestante era comunque “compatibile” con quella formazione economica. Se non fosse stata prevaricata e imprigionata, la Faragò sarebbe rimasta una donna “regolare” in una società chiusa , una sapiente “guaritrice herbaia” integrata nella comunità locale,  senza alcuna  velleità di conflitto col mondo storicamente determinato, neanche col clero, al quale tra l’altro apparteneva il figlio Sebastiano, monaco francescano.
Una storia complessa e “aperta”, in qualche modo anche diversa dalle  tante “apostasie col maligno”. Diversa anche nell’epilogo, perché Cecilia non finì sul rogo, non avendo celebrato alcun sabba sotto l’albero di noce, come le circa 60.000 malcapitate dei roghi delle piazze europee nei secoli bui dell’Inquisizione.
Alle ore 21, nel centro storico di Borgo Paradiso, Maria Faragò ha proposto l’applauditissimo reading teatrale “Cecilia di Dio”, dando voce alla storica “fattucchiera” del luogo.
A sentite l’antropologo Mauss sull’eclissi del sacro e la fame di ...

sabato 10 gennaio 2015

Simeri Crichi; Terzo finanziamento per il castello Bizantino di Simeri. La regione ha accreditato ulteriori 269 mila euro al suo recupero e valorizzazione.

un immagine recente del castello di Simeri
 (foto di Maurizio Brutto)


 La Regione Calabria ha accreditato alla tesoreria del Comune di Simeri Crichi la somma di euro 268.990 per il terzo intervento di recupero e valorizzazione del castello bizantino di Simeri, per effetto della convenzione n°1082 del 13 maggio 2013. Si tratta dell’accordo di programma quadro sottoscritto col Dipartimento urbanistica e governo del territorio, per un importo di 896.636 euro, giusta delibera del CIPE nell’ambito del Fondo per lo sviluppo e la coesione a sostegno dei progetti di riqualificazione dei centri storici calabresi, rimasti senza copertura finanziaria nel 2010, per la mancata approvazione del Par Calabria Fas 2007/2013. La vicenda è nota e ormai archiviata, con la sottilineatura che molti comuni hanno rischiato il dissesto a causa della revoca di finanziamenti in corso d’opera dei lavori. L’ulteriore intervento sul monumentale maniero e sugli spazi urbani adiacenti - che fu l’avita dimora dei Ruffo, degli Ajerbis d’Aragona, dei Borgia, dei Gonzaga e dei De Nobili, prima di essere acquistata dal Comune - avrà ricadute positive sull’economia, rendendo fruibile un bene di grande interesse storico-monumentale, per la sua funzione “civetta” di attrazione turistica e culturale. Il progetto prevede opere di consolidamento strutturale della cinta muraria e di messa in sicurezza dell’area di pertinenza, di ricostruzione delle parti mancanti con materiali del luogo, in modo da configurare l’originario impianto e delle sue adiacenze. Favorirà anche il processo di riappropriazione culturale dal basso, in un contesto ad alta vocazione turistica e a forte connotazione identitaria e completerà la straordinaria architettura medievale del borgo antico, ricco di storia e di prospettive, al di là delle contingenze attuali. L’intervento dovrà essere ultimato entro l’anno in corso. Anche per rassicurare gli ultimi scettici, informo che prima della prossima estate saranno ultimati i lavori del parco ludico di Simeri Mare, offrendo alla popolazione e agli ospiti un momento importante di svago e di accoglienza in .....