martedì 26 aprile 2016

Ma la banda ultraveloce quando arriverà nei nostri paesi? " Banda larga ed ultralarga, ritardi nella progettazione e realizzazione di infrastrutture all'avanguardia, fanno si che molte zone siano ancora non coperte. Situazione in Calabria e breve analisi italiana."

Banda larga ed ultralarga, ritardi nella progettazione e realizzazione di infrastrutture all'avanguardia,

Quando si parla di banda larga o più in generale di connettività, bisogna fare molta attenzione oltre che spulciare per benino gli innumerevoli documenti e file su internet, ed è quello che più per passione e passatempo che non per effettiva competenza ho fatto io. 
In rete, navigando parecchio ed aprendo molte "schede", ci si può anche imbattere nel portale Invitalia (ossia l'Agenzia nazionale per l'attrazione di investimenti e lo sviluppo d'impresa S.p.a.) -Infratel (ossia una società pubblica controllata al 100% da Invitalia, che per conto del Ministero dello Sviluppo Economico, si occupa di progettazione e realizzazione di reti di telecomunicazioni per l'accesso ad internet mediante banda larga o ultra larga), portale che consente di constatare quale sia la condizione della connettività ADSL e Fibra sul territorio italiano. 

Devo ammettere che ormai da settimane passo il mio tempo libero a leggere tutto ciò, facendomi anche una cultura, ed ho notato come la Regione Calabria (Link al portale), almeno sulla carta (e nella media), rispetto ad altre Regioni sia messa un pelino meglio. Infatti, emerge come in Calabria ci sia una connettività da 2 a 20 mega pari al 97,4% fisso e wireless, 1,7% di solo wireless e solo uno 0,9% di "digital divide"; risultato che ci consente di raggiungere la media europea. Inoltre se si osserva il grafico "connessione FTTN", tradotto letteralmente fibra sino alla cabina, o snodo centrale, tecnologia certo un po' vecchiotta visto e considerato che le cabine telefoniche sono spesso lontane km dalle varie abitazioni, segniamo un 77,9% (sempre oltre la media europea). Il primo problema si riscontra però sul 100% di "digital divide" presente nel grafico FTTB, FTTH ecc., ossia nelle tecnologie più moderne, come ad esempio la Fibra sino a casa. 

Andando a consultare la proiezione di come sarà la situazione nel 2018 si può benissimo notare come quasi tutta la Calabria (aree interne comprese) sarà ben coperta con tecnologia FTTN (capaci il più delle volte di raggiungere solo 30 mega o poco più), mentre per quanto concerne le tecnologie FTTB, FTTH poche aree saranno coperte solo parzialmente e moltissime segneranno uno 0,0% -cliccando sulla voce "scopri il servizio di connettività previsto al 2018" è possibile scaricare e consultare un documento per analizzare la situazione della connettività al 2018, per ogni Comune- . A vedere questi dati è impossibile non notare come ci sia ben poco da essere pienamente felici anche perché la realtà, ci mostra inoltre come molte aree siano ancora prive di copertura (nonostante la stupenda media regionale), mentre li dove la connessione c'è spesso si tratta di una connessione a dir poco ridicola in quanto si tratta di una velocità il più delle volte compresa tra i 2 ed i 7 mega, il buio più totale rispetto ad altre realtà. 

Però, puntare il dito solo contro la Calabria è un qualcosa da non fare, purtroppo l'arretratezza in questo settore riguarda l'Italia nel suo complesso molte zone di Piemonte, Friuli Venezia Giulia passando per il Trentino Alto Adige e scendendo verso Abruzzo, Marche, Molise, Campania ancora oggi lottano per avere l'accesso ad internet. Insomma, nonostante gli annunci del Governo ed un obiettivo europeo che ci obbliga entro il 2020 a raggiungere il 100% delle unità immobiliari con tecnologia FTTN ed un buon 50% con tecnologia FFTB, FTTH, nella realtà le cose non vanno bene difatti ci collochiamo dietro i "big europei" Francia, Gran Bretagna, Germania, Spagna. 

Secondo analisi effettuate dai  ricercatori di "Analysis Mason" emerge come a pesare siano purtroppo i ritardi accumulati dal nostro Paese, difatti solo da poco si è iniziato a parlare con sempre maggiore insistenza di connettività 'veloce' e sempre da poco si sono iniziati a finanziare progetti e bandi per la realizzazione delle infrastrutture necessarie. E' per via di tali ritardi, nonché per via di una debole domanda di connessione a banda larga che due obiettivi come una copertura al 100% e l'unica infrastruttura "a prova di futuro"  la Fibra Ottica direttamente a casa appaiono irraggiungibili ed economicamente troppo costosi per........
il nostro mercato. Il fatto che sia economicamente svantaggioso dipende -secondo alcuni osservatori specializzati- sia dall'orografia dell'Italia, caratterizzata da molte aree a "fallimento di mercato" le cosiddette aree bianche, sia appunto da una bassa domanda di servizi, basti pensare che il 37% degli italiani non fa uso di internet contro la media europea del 22% mentre una buona percentuale dimostra come ne faccia uso soltanto sporadicamente.

Eppure, il Governo Renzi sta spingendo moltissimo per cercare di raggiungere i vari obiettivi, concedendo parecchi finanziamenti oltre che procedendo a diversi accordi con alcune Società come Enel che nel prossimo futuro ad iniziare da Città come Venezia, Firenze e altre, dovrà portare la Fibra direttamente nelle case dei cittadini. 

Nella speranza, che tutto venga fatto con la massima trasparenza e che non si creino spiacevoli situazioni di monopolio e nell'augurio che il nostro Paese, possa raggiungere gli obiettivi europei che lo stesso Ministero dello Sviluppo Economico punta a raggiungere non nel 2020 ma nel 2022, viene spontaneo chiedersi ma finora perché abbiamo letteralmente dormito?  

Personalmente ho dovuto aspettare fino allo scorso marzo per vedere attiva la connessione Adsl fino a 20 mega sulla linea di casa e non esclusivamente per colpa di Tim (praticamente monopolista nella mia zona, infatti altri operatori come Fastweb operano in "wholesale" cioè all'ingrosso) e dei suoi ritardi e disservizi ma anche per colpa dei vari Enti che negli anni precedenti hanno speso male, o non hanno speso affatto, i fondi destinati dall'Unione Europea a progetti di connettività. 
Già, perché sembra strano ma fondi per finanziare progetti di questo tipo non esistono dall'attuale programmazione ma erano ben presenti nella programmazione precedente (2007-2013) ma forse noi italiani, mentre gli altri Paesi europei ci dribblavano alla grande, eravamo impegnati a spenderli in modo improprio o a lasciarli marcire in un cassetto. 

Sempre parlando in base alla mia esperienza personale posso affermare che il Bando con il quale si è fatta giungere la connettività Adsl fino a 20 mega nel mio Comune (Magisano) è stato finanziato con Fondi 2007-2013 ma con obiettivo di conclusione dei lavori il 31/12/2015, ossia l'ultimo giorno utile per poterli spendere prima di doverli rispedire indietro. 

                                                                                   riceviamo e pubblichiamo             
Foto del profilo di la politica ai giovani

Francesco -Presidente Associazione politico-culturale "la politica ai giovani"-

9 commenti:

  1. Esiste l'italia delle autostrade dei servizi dei treni veloci esiste l'altra italia dove tutto questo non esiste compreso la banda ultraveloce

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    1. Non posso che concordare, purtroppo la realtà è quella da lei descritta, ma il problema della connettività ultraveloce riguarda potremmo dire tutta l'Italia eccetto alcune Città o aree più "fortunate". L'Inghilterra ad esempio entro il 2018/2020 arriverà ad una copertura pari a quasi il 100% e non con i nostri 20 mega(20 mega quando va bene) ma con velocità molto superiori. Per non parlare degli Stati Uniti...

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  2. basta mettere più antenne più pali che amplificano il segnale del 4g sellia di tralicci ne ha tantissimi tutti messi li dove sta sorgendo il grande per modo di dire parco avventura dei bambini si pieno di onde magnetiche che sicuramente non fanno bene ne tantomeno ai bambini ma nessuno dice nulla neppure qui

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    1. in questo paese non va più nulla troppa cattiveria gratuita tanta mania di grandezza

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  3. se parte il progetto di portare i 100 mega in ogni casa grazie alla linea elettrica tutti i paesi anche i più piccoli saranno serviti speriamo che parti
    MariaLuisa

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    1. Spero che sia cosi, però la vedo difficile che Enel investa in queste aree. Basti pensare che Telecom ha investito solo e soltanto perché ha ricevuto un sacco di Fondi. Purtroppo questo è il frutto di politiche e strategie economiche, Telecom o qualsiasi altro operatore guadagnerebbe poco da noi (siamo a fallimento di mercato, ossia non ci sono prospettive di crescita ne un margine di domanda tale da giustificare investimenti) mentre fare un serio investimento a Milano conviene. Piuttosto dovrebbe essere la Regione in primis ed il Governo magari su spinta delle Amministrazioni Comunali a far si che si possano realizzare progetti anche in tali aree. Finché però i finanziamenti vengono dati un po' a tutti, senza controlli seri, e finché chi ci governa non capisce che questo è il futuro e senza internet purtroppo a perderci è il territorio che alla lunga perderà risorse e capitale umano, saremo sempre a questo punto. Esempio banale, si pensi ad un Comune e ad un' azienda che deve inviare una mail piuttosto che scaricare materiale o fare conferenze su Skype è impossibile pensare di farlo senza una velocità di connessione adeguata. O si pensi ai molti giovani che abitano nei nostri paesini e che per studio o lavoro ma anche svago hanno necessità di utilizzare internet... A perderci è il territorio, si possono costruire parchi avventura e tutto quello che si vuole ma se manca un servizio primario (ed internet nel 2016 lo è) non c'è futuro.

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  4. Il progresso o il regresso parte da qui ma i politici regionali non fanno nulla tanto usano i telefonini sulle nostre spalle

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  5. uno dei tanti motivi per non festeggiare la data del 25 aprile come a maggior ragione quella del 2 giugno noi del sud non siamo italiani siamo poveri sudditi

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  6. Il futuro si misurerà sempre con queste nuove tecnologie dunque è molto importante dare un ottima connessione a tutti
    Mascaro

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