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giovedì 30 giugno 2016

Sersale; cosa si è deciso nella seduta del consiglio comunale del 28 giugno ?...........

In consiglio è apparso chiaro a tutti i presenti che si è forzata la mano:
1) la proposta popolare sottoscritta da 726 cittadini pubblicamente non è stata nemmeno preparata per essere portata a conoscenza dei consiglieri, ovvero predisponendo una bozza di atto;
2) mancavano perfino i pareri tecnici e amministrativi: di solito un atto per essere valido necessita dei pareri degli uffici competenti, in questo caso il parere necessario era quello del segretario comunale, che lo ha espresso e verbalizzato durante la discussione (in realtà, secondo lo statuto tali pareri e le eventuali modifiche predisposte dal sindaco sarebbero duvute intervenire entro 15 giorni dalla presentazione della proposta!)... la mancanza di tutto ciò dimostra che Progetto Sersale non l'avrebbero approvata a priori... tanto il diritto amministrativo è opinabile! 
3) nella discussione è emerso che la maggioranza non aveva neanche capito che si trattava di una modifica allo statuto, quindi non ideologicamente contro la privatizzazione ma contro i profitti nel servizio idrico - abbiamo ribadito, chiedendo la lettura in pubblico degli artt. 31 e 114 del TUEL, che la proposta ricalca semplicemente quanto sancito nei referendum del 2011: non ammissibilità del principio della remunerazione del capitale per il gestore privato (quindi ci può essere un gestore privato, ma non può fare profitto sull'acqua) e non obbligatorietà del ricorso al privato come metodo di gestione.
Progetto Sersale ha deliberatamente omesso di ascoltare quanto chiesto dai cittadini, cioé prevedere nello statuto la possibilità di procedere ad una gestione pubblica, efficiente ed efficace del servizio idrico.
Con assoluta falsità tutti gli esponenti di Progetto Sersale in questi mesi si sono affannati a sminuire, deridere, confondere i cittadini sul merito della discussione. Sia sui manifesti pubblici, sia in occasione della raccolta firme, sia all’ultimo consiglio abbiamo ribadito che la proposta popolare chiede solo una modifica ed integrazione dello Statuto. In nessun atto formale c’è scritto di voler creare fantasiose aziende pubbliche – semmai questo sarebbe il passo successivo alla dichiarazione del servizio idrico privo di rilevanza economica. Nessun sottoscrittore è stato raggirato dicendo che l’amministrazione intende aumentare le tariffe – semmai è stato detto che la privatizzazione, ovunque (e come sottolineano le associazioni dei consumatori), comporta un aumento delle tariffe, perché la logica del profitto impone aumenti delle tariffe a copertura del servizio. A nessuno è stato detto di risolvere il problema del servizio idrico con una firma – semmai è stato detto che altri comuni come Saracena, Riace o Napoli hanno efficientato il servizio mediante una gestione totalmente pubblica.
È proprio sulla base di tali facili fraintendimenti che i cittadini hanno pensato ad una dichiarazione di principi piuttosto che a modalità di gestione specifiche: a queste si arriva per analisi dei dati, delle tariffe, di casi analoghi e di esperienze virtuose, non certo con una raccolta firme casa per casa.
I cittadini chiedono soltanto al consiglio di garantire il principio che l’acqua non può essere considerata una merce su cui si possono generare profitti. Al contrario l’acqua è una risorsa finita, da tutelare e garantire mediante la lotta agli sprechi. Un’amministrazione che scopre di risparmiare con la manutenzione circa 5000€ a trimestre e che preferisce affidare tale vantaggio ad un privato dovrebbe spiegare come mai si è sempre detta a favore della gestione pubblica.
Un’amministrazione che spende per la manutenzione lo stesso che per i contributi alle associazioni non può dire di non avere risorse per il personale. Un’amministrazione che ha votato per due volte l’acqua pubblica dovrebbe dire chiaramente come mai rifiuta di scrivere “privo di rilevanza economica” nello statuto!
Quali sono le ragioni che.......................
impongono a Progetto Sersale di prediligere sempre l’affidamento dei servizi ai privati (anche avendo sperimentato drammatici fallimenti)?
Quando i privati hanno preso il malloppo e sono scappati, Progetto Sersale ha detto di aver scelto in buona fede. Mai dubitato di tale buona fede, ma alla luce di quanto succede in Italia (vedi AcquaLatina o SoRiCal o Veolia), chiediamo per lo meno buon senso: una volta regalata e svenduta ai privati, la qualità del servizio non può essere ripristinata.
Dato che Progetto Sersale si è già espressa a sostegno dell’acqua pubblica, perché mostrare tanta incoerenza oggi? La domanda è lecita: o non avete capito cosa votavate in passato o non capite cosa votate oggi.
                                                   riceviamo e pubblichiamo
i Consiglieri Comunali
di minoranza

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