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martedì 30 agosto 2016

Altissimo rischio di un futuro forte terremoto in Calabria, secondo i studi dell'INGV. una faglia che attraversa la Sila si muove in modo molto preoccupante



Dall’analisi dei dati consultabili nei database dell’INGV, dai racconti storici e da ciò che da sempre si tramanda sulle montagne della Sila. I terremoti sono imprevedibili, anche se alcune teorie sostengono il contrario, Si studiano con attenzione le faglie per capire il loro movimento cercando di prevedere eventuali terremoti. La Calabria è attraversata in lungo da più faglie più o meno visibili anche nel catanzarese. Spaccature del terreno che preoccupano i ricercatori che temono in un futuro non molto lontano altissimo il rischio di un forte terremoto, molto più intenso di quello che ha portato distruzione e morte nei giorni scorsi in centro Italia.
  


Tutti i comuni della Calabria risultano a sismicità alta o media Le aree appenniniche, della Sila e del Friuli sono le più pericolose mentre il rischio è basso in Piemonte, Sardegna e in alcune zone del Trentino. Da sottolineare che nella nostra regione vivono ancora molte persone nei paesini di montagna in strutture chiaramente antiche e fragilissime ad elevato rischio sismico. Per non parlare degli edifici pubblici costruiti quasi tutti prima del 1974 (anno in cui entrato in vigore la legge antisismica) Secondo gli ultimi dati emanati dalla#protezione civile e dall'agenzia delle entrate, in Calabria sono oltre 140 mila gli immobili costruiti in modo abusivo, senza nessun controllo, circa uno su quattro. Proprio queste potrebbero essere le prime casa rase al suolo se un terremoto di magnitudo elevato avvenisse in Calabria, ma non solo. In Calabria esistono tantissime cittadine costruite in modo simile a quelle distrutte nel sisma del 24 agosto, che molto probabilmente avrebbero lo stesso tragico destino.
Purtroppo, dobbiamo segnalare che non solo gli immobili privati sarebbero a rischio, ma anche i tantissimi..............
 edifici pubblici, quali scuole e ospedali, che purtroppo non sono ancora stati adeguatamente messi in sicurezza. In tutta Italia, secondo gli ultimi dati, gli ospedali a rischio di crollo con un terremoto di magnitudo superiore a 6.0 sarebbero di oltre il 75%. Un numero davvero impressionante, che ci dovrebbe far capire che c'è molto da fare per mettere in sicurezza il nostro Paese.

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In Italia i geologi si aspettano terremoti con energia 30 volte più forte di quello di Amatrice. Non si può sapere quando, né dove di preciso, ma di sicuro avverranno. L'allarme arriva dalsismologo Antonio Piersanti dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. "I terremoti degli ultimi anni hanno portato in sé delle grandi tragedie, con un elevato numero di vittime, ma purtroppo la Terra ci sta dando degli avvertimenti - rimarca Piersanti all'Adnkronos - perché in Italia avverranno dei terremoti più forti di questo. Abbiamo la certezza che arriveranno a magnitudo 7, che equivale a un fattore + 30 di energia liberata rispetto a una magnitudo 6.0 come quello di Amatrice". I sismi che sono attesi "saranno, per intensità simili a quello dell'Irpinia nel 1980, al sisma di Messina e Reggio Calabria nel 1908" spiega ancora Piersanti che, a fronte di queste evenienze, lancia un monito "bisogna essere preparati adeguatamente in termini di qualità dell'edificato".
In Italia, del resto, si perde facilmente la memoria. "Il fatto che dal terremoto dell'Irpinia del 1980 a quello di Colfiorito del 1997, non ci sono stati sismi molto forti - aggiunge - se da una parte è stata una fortuna, dall'altra ha fatto sì che si sia persa la memoria in un momento in cui l'economia italiana cresceva molto e si facevano investimenti. Dal 1997 invece i terremoti di una certa intensità si sono ripetuti con una maggior frequenza, nel 2002 San Giuliano di Puglia, nel 2009 L'Aquila, nel 2012 l'Emilia Romagna e quest'anno il terremoto di AmatriceQuanto alla zona di Norcia, che pur essendo equidistante dall'epicentro rispetto ad Amatrice e Accumoli, ha subito pochi danni, il sismologo conferma che ciò è dovuto "di sicuro alla qualità del costruito ma è possibile che a Norcia ci siano stati fenomeni più favorevoli (tecnicamente la direttività e gli effetti di sito) e quindi hanno prodotto danni minori". Questi parametri, che in qualche modo vanno a influenzare la distruttività di un terremoto, però possono essere studiati successivamente, alle volte occorrono settimane e quindi, per ora "sono solo ipotesi che andranno confermate". A Norcia, d'altra parte, la qualità del costruito è migliore in virtù dei processi di adeguamento e di ricostruzione successivi ai terremoti della Val Nerina del 1979 e di Colfiorito del 1997. Un modello a cui guardare è sicuramente il Giappone. "Un obiettivo difficile da raggiungere - dichiara infine Piersanti - ma è importante puntare verso quella meta. Anche se è chiaro che il patrimonio edilizio del Giappone era ed è diverso e magari per loro, è più semplice".

                 Sellia racconta

6 commenti:

  1. Forse non sarebbe il caso fare inutili allarmismi proprio in questo periodo.. I terremoti non si possono prevedere....e ci sono persone che vivono in ansia per queste notizie..Franca Bianco

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    1. Donatella Scarpinomartedì, 30 agosto, 2016

      Io invece la penso diversamente è ora di finirla di fare come i struzzi dobbiamo avere una cultura una prevenzione verso i terremoti come succede in Giappone dove si insegna come conviverci sin dall'asilo perchè si possa finalmente costruire in modo sostenibile soprattutto in quelle aree ad alto rischio purtroppo l'Italia quasi interamente è a alto rischio sismico

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  2. è ormai noto che ciclicamente questi eventi terribili succedono li dove si era presentato pensate i borboni dopo il tremendo terremoto del 1793 avevano studiato validi sistemi per rendere le case più forti verso eventuali terremoti

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  3. non bisogna parlarne non bisogna creare allarmismi non bisogna dire nulla ma insomma lo sapete che cosi si rischia di avere altri centinaia di morti l'italia è un paese fortemente sismico

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  4. oliverio l'avvoltoio non ha perso tempo a subito ha declassato la protezione civile di catanzaro creando altre 2 sedi con il benestare dei nostri politici locali leccapiedi

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  5. questa storia che non bisogna parlarne che altrimenti si creano allarmismi non sta ne in cielo ne in terra lo sanno anche i sciocchi che il nostro paese è altissimamente a rischi dunque bisogna fare una forte campagna di prevenzione ma anche di conoscenza basta con queste stupide frasi quando si tratta di studi seri come in questo caso bisogna solo informarsi e farne tesoro
    Giovanni Caliò

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