martedì 29 novembre 2016

Il comune di Sersale ha privatizzato anche l'acqua Il consigliere Antonio Borrelli rassegna le dimissioni estremamente contrariato di aver affidato tutte le gestioni pubbliche comunali in mano ai privati.

Ieri sera al consiglio comunale si è proceduto ad approvare il capitolato speciale d'appalto con cui si privatizza il servizio idrico.

Abbiamo spiegato la nostra contrarietà perché:
- non è vero che è a costo zero: al privato verrà corrisposto un corrispettivo per i servizi espletati (art. 6);
- il privato può fare utile con il mini idroelettrico (art. 1);
- il privato può mettere le mani sulle nostre sorgenti (art. 1).

Continua a leggere la nostra dichiarazione comune:


L'amministrazione comunale privatizza il servizio idrico e dà la possibilità a privati di fare profitti con l idroelettrico e commerciando acqua, solo perché è stata votata da 1700 sersalesi.
E i 2477 - il 67 % dei sersalesi - che invece ha votato NO alla privatizzazione e ai profitti sull'acqua al referendum del 2011?
E i 726 che volevano l'acqua e il servizio pubblico a Sersale? Non sono VOLONTÀ POPOLARE?

Dopo questo schiaffo alla volontà dei cittadini, io non posso restare un minuto in più a legittimare una maggioranza che tutela l'interesse dei privati piuttosto che dei suoi cittadini. 
Io sto coi cittadini, l'amministrazione Torchia No. Abbiamo chiesto di sottoporre tale scelta a referendum, di acquisire nuove informazioni, di discutere dopo le elezioni questo tema, con la legittimità del voto. Ma Progetto Sersale aveva fretta di regalare ai privati un diritto dei cittadini. 
Davanti a quell'aula sorda e grigia che calpesta la volontà dei cittadini, noi non siamo più utili. 

Quando le istituzioni perdono legittimità si ritorna tra la gente. Quello è il mio ruolo: fare opposizione sociale a chiunque mercifica un bene comune.

Qui di seguito la dichiarazione in consiglio:
Nel giugno del 2011 il 67% degli aventi diritto al voto, cioè 2377 sersalesi, ha espresso chiaramente la propria volontà di dichiarare l’acqua bene comune la cui gestione DEVE essere gestita pubblicamente: il messaggio degli italiani allora fu “basta profitti sull’acqua”.
Oltre 200 persone hanno sottoscritto una proposta di legge popolare regionale nella quale si ribadisce che:
L’acqua è un bene naturale ed un diritto umano universale.
Tutte le acque superficiali e sotterranee sono pubbliche e non mercificabili.
La gestione del servizio idrico integrato è realizzata senza finalità lucrative.
Nel luglio del 2013 questa proposta è stata condivisa all’unanimità dal consiglio comunale di Sersale, ed è perfino stata inserita nel 2015 nella carta dei servizi idrici comunale, approvata dallo stesso consiglio comunale all’unanimità.
Il 25 e 26 aprile scorsi 726 cittadini hanno chiesto che nello statuto comunale ci fosse scritto:
“l’acqua è un diritto umano e il servizio idrico è privo di rilevanza economica” 
Invece il consiglio comunale oggi approva un capitolato speciale d’appalto che non solo prevede la gestione privatistica del servizio ma addirittura concede ai privati di generare profitto dalla rete idrica comunale (che è dei cittadini) e la possibilità di captare nuove sorgenti d’acqua (che sono dei cittadini).
Nessuna amministrazione comunale ha mai avuto la faccia così tosta da......
calpestare così tante espressioni di volontà popolare. Un risultato referendario, una proposta di legge regionale e una di deliberazione popolare – la volontà di larga parte della cittadinanza - calpestati da non si sa quale interesse da assecondare: quello dei privati, dell’amministrazione, di una parte politica?
Quei 2377 sersalesi che hanno detto NO alla privatizzazione e ai profitti sull’acqua non sono i miei elettori ma io rispetto l’indirizzo che ci hanno dato. Per queste ragioni intendo rassegnare le mie dimissioni dalla carica di consigliere comunale, perché non intendo legittimare la scelta di chi va contro la volontà popolare. Per rispetto non dei miei elettori, ma di tutti i cittadini.
Oggi si calpesta la volontà popolare svuotando di senso non solo la partecipazione dei cittadini alle scelte, ma anche la funzione stessa del consiglio comunale. Colleghi consiglieri chi rappresentate: tutti i cittadini o interessi di pochi?
Con rispetto per la mia funzione ho partecipato ai lavori consiliari, ho mosso critiche, ho esercitato il controllo, ho fatto delle proposte, legittimando finora l’operato di questa aula sorda e grigia.
Oggi che le istituzioni sono così sorde e così grigie, ritorno a fare politica fuori, con i sersalesi.

                     riceviamo e pubblichiamo
Il Consigliere Comunale Antonio Borelli

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