martedì 8 novembre 2016

Il Touring Club Italiano Inserisce il percorso nella Sila piccola Tra Sersale e Zagarise "Tirivolo" tra i più belli D'Italia da percorrere durante l'autunno.


I consigli per le migliori passeggiate dove la natura si diverte con i colori d'autunno

Dove vedere il foliage più spettacolare in Italia




Con l'arrivo dell'autunno la natura offre l'ultimo spettacolo dell'anno prima della neve: il congedo della bella stagione, iniziato a primavera con le splendide e spesso profumate fioriture di praterie, alberi e pascoli è offerto dal foliage. Il termine, non certo italico, non ha peraltro una valida traduzione nella nostra lingua e pertanto è stato accolto nel linguaggio comune: si tratta del periodo in cui le foglie si tingono di giallo e di rosso, donando al paesaggio un’esplosione di colori caldi e forti dal sapore romantico.
È un fenomeno spontaneo che caratterizza soprattutto alcune specie di alberi le cui foglie cambiano di colore passando gradualmente dal verde, al giallo, all’arancione, al rosso fino al marrone con conseguente caduta a terra.
Nel nostro Paese quasi ogni bosco offre lo spettacolo del foliage pertanto potremmo suggerire una lista infinita (non come alcuni articoli che indicano solo 6-7 luoghi in tutta Italia!) Qui per motivi di spazio diamo solo alcuni suggerimenti, ben consci che le alternative a queste mete sono innumerevoli.

Nel Parco della Sila
Il Parco della Sila è il luogo ideale per ammirare appieno il fenomeno del foliage. Aceri, pioppi, faggi, castagni si colorano d’autunno disegnando una tavolozza magica capace di incantare chi li guarda. Tra i tanti itinerari possibili segnaliamo un percorso ad anello nella Sila Piccola che parte dalla Località Tirivolo vicino Zagarise e Sersale  in provincia di Catanzaro e attraversa sentieri costeggiati da boschi di faggi secolari fino ad arrivare nella suggestiva dove lo sguardo si perde tra il verde accogliente dei monti tra i quali scorrono le acque cristalline di questo piccolo fiume. L'itinerario è di media difficoltà, dura 4 ore ed è adatto ad adulti e bambini.

1 – Tra i faggi nel Parco regionale del Monte Beigua (Ge)
Tra i tanti itinerari possibili bel parco consigliamo la passeggiata che da Pratorotondo porta fino alle faggete di Piampaludo. Pratorotondo, o Pra Riondo, è una località ove sorge anche un rifugio che si trova a 30 minuti d'auto da Varazze, a 1100 m di altitudine.
2 – Tra i castagni del Roero (Cn)
L’itinerario ha inizio a Montà, nei pressi del Centro outdoor Valle delle Rocche, tra numerosi vigneti e frutteti che si aprono in una vallata panoramica, per poi proseguire su alcuni costoni di Rocche e immergersi nell’ombra e nel fresco di una discesa che serpeggia tra castagni e querce, giungendo a un laghetto artificiale. Il sentiero giunge qui al suo tratto più avventuroso: si serpeggia nella vallata umida e si risale gradatamente verso la cosiddetta.......
Via Lunga, strada ampia e agevole, dal fondo sabbioso. Ritornando in direzione di Montà si giunge al Bric Torniola, un’area in cui dominano i più imponenti esemplari di castagno, noti per la loro produzione di castagne “della Madonna”, a maturazione anticipata.
3 – Nei boschi dei monti biellesi (Bi)
Dalla Bocchetta di Stavello (1206 m) lungo la Panoramica Zegna che parte da Trivero si scende tra i boschi di faggi lungo un'antica mulattiera fino al Ponte della Babbiera (692 m), ponte in pietra risalente all'epoca medievale, a doppia arcata molto ben conservato e transitabile a piedi o in bici. Qui passa il percorso segnalato come Itinerario Dolciniano, sentiero mulattiera, che nei tempi remoti serviva per la transumanza delle mandrie di bestiame e che univa la zona del Triverese (Bocchetta di Stavello - Caulera) con quella dell' Alta Valsessera.
4 – Tra i larici dell'Alpe Veglia (Vb)
Da San Domenico (1420 m) si segue la strada fino a Ponte Campo (1320 m), si attraversa il torrente Cairasca e si imbocca il sentiero per l'Alpe Veglia. La strada inizia a salire con una serie di tornanti, fino ad affacciarsi sulla sottostante profonda vallata del torrente Cairasca. Dopo un'altra salita si arriva alla Cappella del Groppallo (1723 m). Dal Groppallo si prosegue in falsopiano fino ad arrivare al pianoro dell'Alpe Veglia. Qui la conca è circondata dai boschi di larici dalla tinta giallo oro dell'autunno.
5 – In Val Ferret al piedi del Monte Bianco (Ao)
Sopra Courmayeur, ai piedi del Monte Bianco, si imbocca la val Ferret ammantata di larici icui aghi si accendono di colore alla fine di ottobre. Si supera la frazione Lavachey e dopo due tornanti, si vedono sulla destra le indicazioni per il rifugio Bonatti. Si lascia l'auto poco più avanti e si continua lungo la pista forestale che si inoltra tra i larici, ammirando i colori del bosco.


6 – Nella faggeta della Val Masino (So)
Si imbocca da Ardenno, in Valtellina, la strada per la val Masino. Oltre le case di Filorera si sale e prima di arrivare ai Bagni di Masino si entra in una stupenda faggeta: è un bosco splendido, che in alcuni tratti ospita alberi monumentali di oltre 200 anni di età, in cui lo sviluppo arboreo viene lasciato libero di progredire senza interventi umani. Il luogo è davvero affascinante.
8 – Nella valle dei Mocheni, in Trentino (Tn)
Iin mezzo ai monti, a 20 chilometri da Trento, la Valle dei Mòcheni (si sale da Pergine Valsugana) è nota per essere un’isola linguistica di origine tedesca, grazie al fatto che qui si trasferirono famiglie di minatori dalla Germania. Poco toccata dal turismo ha saputo mantenere intatto il suo fascino ambientale tra praterie e boschi e diversi masi dall'architettura tradizionale.
Tra i tanti itinerari segnaliamo il Giro dei masi alti di Sant'Orsola. Si parte da questo paese e in un paio d'ora si attraversa, tra splendidi boschi un paesaggio che lo scrittore Robert Musil ha definito “incantato”.


9 - Nel Parco nazionale delle Foreste Casentinesi (Ar)
Uno dei luoghi ideali per assistere al fenomeno del foliage è il Casentino.
Le sue colline sono ricoperte da una fitta vegetazione che durante il periodo autunnale si colora di sfumature rosse. Il luogo più noto dove vivere l’esperienza emozionale di osservare la foresta colorata è la cima del Monte Penna sopra la Foresta della Lama. Si raggiunge dal Passo dei Fangacci nella strada che collega Badia Prataglia all’Eremo di Camaldoli. Sempre nella Foresta della Lama, e abbinata alla salita al Monte Penna, consigliamo l’escursione che porta al pianoro della Lama per il sentiero degli Scalandrini.
La stessa emozione si può vivere nella Foresta di Campigna, risalendo dall’abitato al Passo della Calla per la mulattiera Granducale e scendendo per il sentiero della Fonte del Raggio, fino (se si ha la gamba giusta) a Villaneta.
10 - Nel Parco nazionale dei Monti Sibillini (Fm)
Nelle Marche, tra i luoghi più suggestivi, c’è anche il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, in cui aceri e faggi lasciano il loro colore verde vivo dell’estate per dar vita ad un’immensa distesa dalle sfumature gialle, rosse e verdi, come la faggeta sotto l’Eremo di San Leonardo. raggiungibile dopo poco più di un'ora di cammino da Rubbiano di Montefortino (Fm)o i fitti boschi dei Piani di Ragnolo, 1380 m.
11 - Nella Foresta Umbra (Fg)
Situata nel cuore del Gargano, la Foresta Umbra ospita boschi di faggi secolari, aceri e querce che prendono le tonalità più calde durante il foliage autunnale.
Che si scelga di partire dal Museo Naturalistico del Centro Visitatori, per avere una visione d'insieme di ciò che si potrà osservare nella foresta, o che si preferisca fermare l'auto in un parcheggio o in una delle aree di sosta, spesso dotate di capannoni in legno per ripararsi in caso di pioggia, per poi seguire uno dei numerosi sentieri esaurientemente segnalati e contrassegnati, l'escursione si rivelerà in ogni caso un esperienza di sicura soddisfazione. Si può passeggiare tra faggi, tassi, cerri, aceri, agrifogli e carpini, scoprendone i profumi, le forme ed i colori, o ci si può dedicare alla ricerca dei magnifici alberi secolari che popolano la foresta. Da non perdere, ad esempio, lo Zeppino dello Scorzone, un pino d'Aleppo di ben 700 anni che veglia sulla strada tra Peschici e San Menaio.

di 
Piero Carlesi

                                                                 su segnalazione

6 commenti:

  1. perchè il comune di Zagarise non rifà i controlli in presenza di notaio e altri per l'aria più pulita che dicono di avere, più pulita del polo nord.
    ma a in Sila come stanno a immondizia e discariche?

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  2. Bellissimi posti li dove la natura malgrado la nostra mania distruttiva continua a parlarci a farci capire l'importanza di preservare l'ambiente
    Conca Alfredo

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    1. ha detto bene signor Conca preservare l'ambiente .Il Touring Club Italiano Inserisce il percorso nella Sila piccola Tra Sersale e Zagarise "Tirivolo" tra i più belli D'Italia da percorrere durante l'autunno.Ma cosa ne sanno di quello che accade nella nostra terra, qualcuno gli avrà segnalato di inserire e voilà subito accontentati, chi dei due sindaci di Zagarise e di Sersale può commentare obiettivamente cosa sta accadendo in Calabria? fra i due sindaci credo che risponderà il sindaco di Sersale Avv. Salvatore Torchia, da quello che ho letto il posto di lavoro al sindaco di Zagarise è stato dato da Oliviero e mi scuso già da adesso se non risponde a verità...

      Maria Teresa ImprotaMaria Teresa ImprotaGen 12, 2016ProvinciaNessun Commento5
      La giunta Oliverio non ritira l’autorizzazione che consentirà di abbancare rifiuti nei pressi del Parco Nazionale della Sila per i prossimi anni.La Regione Calabria sceglie di continuare a sversare rifiuti in Sila per i prossimi 11 anni (AUDIO INTERVISTA)............. ma dove erano i sindaci calabresi? forse a fare il percorso ........http://www.quicosenza.it/news/provincia-cosenza/68868-la-regione-calabria-sceglie-di-continuare-a-sversare-rifiuti-in-sila-per-i-prossimi-undici-anni

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  3. quando capiranno i vari amministratori i nostri cari carissimi sindaci che l'unica strada per un possibile rilancio del territorio si chiama natura assieme alla storia dei nostri paesi

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  4. Sono queste le belle notizie sul nostro stupendo paesaggio che vogliamo sentire

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    1. infatti informati cosa ha fatto Oliviero in Sila.

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