lunedì 20 marzo 2017

Avviare subito in Sila e Presila la lotta alla processionaria per evitare che migliaia di alberi anche secolari scompaiano per sempre

Processionaria del Pino sta provocando seri danni  nei boschi silani e Presilani 

La lotta alla processionaria del pino è obbligatoria su tutto il territorio

nazionale, poiché costituisce una minaccia per la produzione e la sopravvivenza di alcune specie arboree e può costituire un rischio per la salute delle persone e degli animali. Il Ministero della Salute, infatti,  invita le amministrazioni locali ad attivare tutte le misure atte a contenere e controllare il fenomeno infestante.

 È considerato come uno dei principali fattori limitanti per lo sviluppo e la sopravvivenza delle pinete del Mediterraneo. Attacca prevalentemente piante di Pino. Questo insetto è conosciuto anche perché nocivo per le specie a sangue caldo, uomo compreso; i danni provocati dalla penetrazione dei peli nella cute umana, possono essere modesti o assumere notevole gravità. Nella pelle, dove si infiggono le setole o i loro frammenti, insorge un molestissimo eritema papuloso, fortemente pruriginoso, che può scomparire dopo qualche giorno; mentre conseguenze più gravi, si hanno quando i peli, o frammenti di essi, giungono a contatto con l'occhio, la mucosa nasale, la bocca o peggio ancora, quando penetrano nelle vie respiratorie e digestive.
Ancora una volta, con l’arrivo della bella stagione, su tutto il territorio silano e presilano c’è grande preoccupazione per la ricomparsa della processionaria, un fenomeno che rappresenta, ormai, una vera e propria emergenza ambientale e, rispetto alla quale, è necessario muoversi e agire tempestivamente, se non si vuole che vaste aree su cui insistono migliaia di alberi di pino e di quercia scompaiano definitivamente.
 i rischi che la processionaria comporta non riguardano solo le piante, ma anche l’uomo e gli animali. E ciò rende ancor più grave e preoccupante un fenomeno che si sta progressivamente diffondendo a macchia d’olio su tutto il nostro territorio.E' evidente che solo l’intervento di una o più amministrazioni comunali non basta, ma è necessario predisporre una sorta di task-force, coordinata dalla Regione Calabria e dal Ministero della Salute, in cui siano presenti tutti gli enti interessati al fenomeno e che, a seconda delle singole competenze, siano in grado di dare una risposta celere e tempestiva alle
crescenti preoccupazioni di tutto il territorio Silano e Presilano
In diverse regioni italiane – spiega ancora  Dinapoli* - su autorizzazione del ministero competente, la lotta fitosanitaria viene effettuata con risultati molto positivi, attraverso trattamenti a base di Bacillus thuringensis, un insetticida innocuo per l’uomo e per gli animali, che viene distribuito, tramite elicottero, in aree dove il rischio di danni alla vegetazione e alla salute dei cittadini è particolarmente elevato. Perché non farlo anche in Calabria?”
Oppure bisogna aspettare che migliaia di piante scompaiano per sempre 


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