lunedì 24 luglio 2017

"Non accettiamo né gay, ne animali". Così il titolare di un villaggio turistico Calabrese ha risposto a una coppia omosessuale di Napoli che aveva scelto la struttura per trascorrere un weekend al mare.



 "Appena ristrutturata, dotata di una dependance indipendente e persino con piscina, alla coppia sembrava la soluzione perfetta per una vacanza di pochi giorni. Per questo, dopo aver regolarmente prenotato online, la coppia ha contattato il proprietario per chiedere informazioni aggiuntive. E un messaggio su Whatsapp è bastato per far crollare tutte le loro aspettative. La cortese disponibilità mostrata inizialmente dall’uomo si è esaurita poco dopo aver iniziato a dialogare con i ragazzi. Quando il titolare ha scoperto che a occupare la sua dependance sarebbe stata una coppia gay, ha dapprima scritto:  “È il primo anno che fittiamo e la depandanza è nuova nuova… finita a maggio”. Quindi, la precisazione: “Qui non si accettano né animali, né gay”, con la premessa: “Mi scuso se posso sembrare troglodita".
I due, a quel punto, hanno cancellato la prenotazione e, poi, si sono rivolto all’Arcigay di Napoli che ha resa pubblica la vicenda. Il linguista Massimo Arcangeli, venuto a conoscenza dell'accaduto, ha reso noto su Facebook le impressioni di uno dei membri della coppia: “Nella mia mente si è materializzata l'immagine storicamente e drammaticamente famosa dei cartelli nazisti esposti fuori dai negozi: vietato l'ingresso ai cani e agli ebrei. Da allora sono trascorsi ben 70 anni, ma da quegli eventi, probabilmente, molti non hanno tratto alcun insegnamento”. E ancora: “I soldi per l'affitto che io e il mio compagno gli avremmo dato non sarebbero stati uguali a quelli che avrebbe ricevuto da una qualsiasi coppia etero?“. Anche Mario Adinolfi, leader del Popolo della Famiglia, è intervenuto sul tema chiedendosi: "Fatemi capire bene: sono obbligato ad
affittare il mio appartamento ai gay, non posso più scegliere?"

                                                                                                Sellia racconta il Comprensorio

3 commenti:

  1. se questa notizia è vera qui non ci rimane che vomitare mentre piangiamo

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  2. Questo è il modello made in calabria di turismo da esportare

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  3. Ma scusatemi uno non è libero di affittare i suoi appartamenti a chi meglio crede siamo o non ancora in uno stato democratico?

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