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sabato 8 agosto 2020

Milano la città più cara D'Italia Napoli la più economica Il caffè più basso D'Italia lo trovi a Catanzaro. Dall'indagine del Codacons emergono altri dati interessanti sulla spesa città per città.

 È Milano la città più cara d'Italia, anche dopo l'emergenza Covid. Napoli è quella in cui i prezzi sono più bassi


 Per i prodotti alimentari (in media la spesa costa quasi 40 euro in meno di Milano), mentre Pescara è la più conveniente sul fronte dei servizi. Lo afferma il Codacons, che ha realizzato un dettagliato studio su prezzi e tariffe rilevati a giugno in 18 città dislocate su tutto il territorio nazionale. L'associazione dei consumatori ha preso in considerazione un paniere composto da 31 voci tra beni e servizi: dal pane al pollo alle mele, fino a lavanderia, caffè al bar, dentista e Tari.Milano risulta la città più costosa, con una spesa pari a 853,43 euro per l'acquisto dell'intero paniere, seguita da Cagliari (821,37 euro) e Napoli (819,53 euro): tuttavia su queste ultime due città incide in modo pesante la spesa per la tariffa sui rifiuti, che risulta la più elevata tra le città prese in esame (oltre 500 euro a Napoli e 425 a Cagliari, contro i 313 di Milano). Pescara, con una spesa media pari a 591 per l'acquisto dei beni e servizi oggetto di indagine, è tra tutte la provincia più economica. Sul fronte degli alimentari, Napoli è in vetta alla classifica delle città più convenienti: qui per acquistare frutta, verdura, carne e pesce si spendono complessivamente 72,24 euro, e solo pochi centesimi in più a Catanzaro (73,17 euro). Milano è invece a 109 euro, seguita da Aosta a circa 97 euroDall'indagine del Codacons emergono altri dati interessanti: ad esempio andare dal dentista costa meno a Palermo (63 euro circa) e per lo stesso servizio (otturazione) si spende quasi il triplo ad Aosta (174 euro); per riparare l'auto conviene andare ad Ascoli Piceno (meno di 26 euro il costo per convergenza ed equilibratura), il caffè al bar è meglio prenderlo a Catanzaro (80 centesimi) mentre a Trento le donne spendono più del resto d'Italia per tagliare i capelli (in media 23,80 euro). Genova è la città con i prezzi più elevati di benzina e gasolio, Torino quella più economica per i servizi di tintoria.

mercoledì 13 maggio 2020

Scoperti in Calabria 2 faggi più antichi del mondo hanno oltre 620 anni

Nel Parco Nazionale del Pollino scoperti faggi di oltre 600 anni, le latifoglie decidue di clima temperato più antiche del mondo. Il segreto di lunga vita è una crescita lenta ma che aumenta nel corso dei secoli, una condizione che sembra accomunare molti alberi longevi del pianeta inclusi i pini loricati.Pubblicato in “Ecology” l’articolo “Lessons from the wild: Slow but increasing long-term growth allows for maximum longevity in European beech” Scoprire, studiare e preservare le foreste vetuste e i vecchi alberi è una priorità assoluta per la conservazione della natura in questa epoca di cambiamenti globali. In questo studio abbiamo utilizzato il metodo dendrocronologico, ossia basato sulla misurazione degli anelli di accrescimento, per ricostruire le storie di crescita degli alberi in una faggeta vetusta altomontana del Pollinello (Parco Nazionale del Pollino). Due degli alberi datati con il metodo dendrocronologico sono di oltre 620 anni, un’età che li distingue per aver raggiunto una longevità massima nell’ambito della foresta temperato decidua. I due alberi sono stati chiamati Michele e Norman in memoria del botanico Michele Tenore e del viaggiatore e scrittore Norman Douglas che, rispettivamente, nell’ottocento e nei primi del novecento descrivono le fantastiche foreste del Pollino rimarcando la naturalità diffusa degli ecosistemi. Per fortuna la faggeta del Pollinello è stata solo marginalmente toccata dalle forti utilizzazioni forestali del secolo scorso per cui, ancora oggi, si rinvengono tratti praticamente primevi dove gli alberi nascono, crescono e muoiono seguendo un ciclo naturale. Per le alte caratteristiche di naturalità e per i caratteri ecologici unici di foresta decidua che entra in contatto con le pinete oromediterranee di pino loricato il popolamento è stato candidato nella lista del patrimonio mondiale dell’umanità “Ancient and Primeval Beech Forests of the Carpathians and Other Regions of Europe”. In queste foreste vetuste la storia della crescita individuale è molto variabile; un albero può impiegare da uno a oltre sette secoli per raggiungere una grande dimensione (diametro a petto d’uomo maggiore di 60 cm). Va rimarcato che in questi boschi la carie, ossia il marciume del legno, attacca spesso i tronchi del faggio rendendo difficile la datazione. Tuttavia, una ricostruzione delle età evidenzia la possibilità che alcuni alberi con il tronco cariato possano avere oltre 800 anni fino a sfiorare il millennio. La ricerca in corso con metodi integrati dendrocronologia e radiocarbonio ha quindi l’obiettivo di verificare scientificamente questa proiezione basata per ora su modelli di crescita basati sugli anelli misurati nella prima parte (ossia la più antica) del legno sano. La regola che contraddistingue questi vecchi faggi, i più antichi d’Europa, è quella di un accrescimento lento ma crescente nel lungo termine, una condizione che si sta confermando sempre più nel mondo degli alberi quale prerequisito per raggiungere longevità estreme. Soppressione della crescita nelle prime fasi della vita dovuta a competizione e condizioni climatiche estreme sembrano così essere il segreto di una vita lunga. Sempre a causa delle condizioni ambientali severe gli alberi non sviluppano altezze importanti ma mantengono una dimensione più ridotta intorno ai 15-25 m che conferisce loro una maggiore resistenza agli eventi climatici estremi. Faggi di oltre 500 anni sono stati rinvenuti in condizioni stazionali simili nelle boschi vetusti dei Parchi Nazionali del Casentino e di Abruzzo, faggete riconosciute patrimonio mondiale Unesco nel 2017. Gli alberi habitat che racchiudono queste faggete vetuste ospitano una biodiversità unica di tante specie di vegetali e animali oggi a rischio di estinzione perché l’uomo nel corso dei secoli ha distrutto quasi dappertutto nel bioma temperato questi ambienti di foresta vergine. Grazie ai nuclei di foresta vetusta sopravvissuti insieme ad la politica del rewilding attuata dai Parchi Nazionali e dai Carabinieri Forestali nel corso degli ultimi decenni oggi si sta cercando di salvare questi scrigni di biodiversità e di servizi ecosistemici per la collettività. Si tratta di politiche ambientali e di ricerche di lungo termine possibili grazie ad una collaborazione tra Parchi Nazionali, in..............

mercoledì 8 gennaio 2020

Un team tutto Calabrese presenta il mini frantoio la prima macchina dell'olio espresso. A Las Vegas sarà possibile provare l’autentico olio d’oliva come appena premuto

A lanciare ufficialmente sul mercato la prima macchina dell’olio espresso con il progetto chiamato OLIO FRESCO è la nuova smart food company FRESCO che, guidata da un giovane team calabrese e supportata da partner di eccellenza come i giovani imprenditori cosentini Nino Musacchio (GM-Termoidraulica) ed Alfredo Citrigno (Gruppo Citrigno), ma anche investitori attenti alla salute (tra cui i calciatori Ciro Immobile e Antonio Nocerino), è pronta per approdare all‘importantissima vetrina di Las Vegas.
Si legge infatti sul profilo del fondatore lametino Antonio Pagliaro:
Siamo orgogliosi di condividere con voi la notizia che EVA Mini sarà al CES2020.
Per la prima volta a Las Vegas sarà possibile provare l’autentico olio d’oliva come appena premuto in un frantoio del sud Italia. Vieni e unisciti a noi presso lo stand: 52722
Fai una pausa e fai il tuo olio d’oliva fresco, semplicemente premendo un pulsante, ottenendo la tua dose giornaliera di potenza dell’olio d’oliva appena franto.

Portare in tavola il miglior condimento di sempre, trasformando l'olio d'oliva in un prodotto premium da preparare direttamente in casa. È la rivoluzione di EVA mini, il robot domestico che dà vita all'olio fresco in pochi minuti, premendo semplicemente un pulsante. Un vero e proprio "mini frantoio" per avere olio extravergine di oliva come appena estratto nella propria cucina, in ogni momento dell'anno. 
Realizzata con il supporto dell'Università della Calabria e del CREA - Centro di Ricerca per l'Olivicoltura e l'Industria Olearia, EVA mini e permette di realizzare l'olio fresco in modo facile e veloce utilizzando le innovative gocce di olio create da FRESCO. Infatti l'azienda è in grado di surgelare le gocce di olio, a poche ore dall'estrazione in frantoio, bloccando così tutto il gusto e i valori nutrizionali del prodotto. 
È sufficiente quindi alzare il coperchio di EVA mini, inserire le gocce e premere un pulsante: in un attimo il bicchiere si riempie di olio d'oliva freschissimo, come appena estratto. Inoltre, EVA mini può realizzare fino a 4 porzioni alla volta e, grazie alle numerose cultivar italiane proposte da FRESCO, è possibile mescolare le diverse gocce per creare una sfumatura unica e personalizzata da portare sulla propria tavola. 
Non servono acqua o capsule, né in plastica né in alluminio, dannose per l'ambiente, e non sono presenti additivi chimici: la tecnologia FRESCO assicura un.........

mercoledì 6 luglio 2016

Ma dove vanno tutti quelli autobus nuovi a Catanzaro ? Sulla base dei dati dell'ACI le immatricolazioni di nuovi autobus nel Capoluogo di regione sono aumentati del 450%

E' del 450 per cento l'aumento delle immatricolazioni di autobus a Catanzaro nel 2015. Un dato che sorprende nel discostarsi di molto da quello delle altre quattro province calabresi.
Si tratta di dati resi noti dall'Associazione italiana ricostrruttori pneumatici, e  derivano da un’elaborazione dell’Osservatorio sulla Mobilità sostenibile di Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici) sulla base di dati Aci.
Nel 2015 in Calabria le immatricolazioni di autobus sono cresciute dell’1,4% rispetto al 2014. Se si prendono in considerazione le immatricolazioni di autobus con capienza fino a 30 posti, l’aumento registrato in Calabria è stato del 75%. Anche per le immatricolazioni di autobus con capienza compresa tra i 31 e i 60 posti vi è stata una crescita (+100%), mentre vi è stato un calo per quanto riguarda le immatricolazioni di autobus con capienza superiore a 60 posti (-31,8%). La provincia calabrese in cui vi è stata la maggior crescita delle immatricolazioni di autobus è Catanzaro (+450%), seguita da Vibo Valentia (+66,7%) e Reggio Calabria (46,7%). A Cosenza, invece..........

mercoledì 30 marzo 2016

Un sindaco calabrese nella classifica dei 50 personaggi più potenti del mondo, insieme a Bergoglio e la Merkel,

Il politico calabrese nella classifica dei "potenti", insieme a Bergoglio, Merkel, Bono degli U2... Il suo merito? Aver trasformato l'emergenza sbarchi in una risorsa per rivitalizzare il paese dei Bronzi. Seimila gli stranieri ospitati, che hanno aperto attività e sono rimasti. 


Lui la chiama “l’utopia della normalità”. Iniziata nel 1998 con il primo sbarco di curdi a Riace e piano piano diventata realtà, è proprio quell’utopia che oggi ha consentito al sindaco Mimmo Lucano di vedere il suo nome al quarantesimo posto della classifica di “Fortune” dei 50 leader più influenti del mondo, insieme a papa BergoglioAngela MerkelAung San Suu KyiBono degli U2. Un riconoscimento per il suo impegno nel campo dell’immigrazione. Da quando è sindaco Lucano, infatti, il Comune di Riace ha dato ospitalità a oltre seimila immigrati che hanno ripopolato il piccolo paesino della Locride. Molti di loro non se ne sono più andati e hanno avviato anche una serie di attività artigianali e imprenditoriali. Mimmo Lucano è l’unico italiano nella Top 50: nessun altro politico, nessun presidente del consiglio, nessun presidente di Regione, nessun uomo di Stato o grande imprenditore. Solo un sindaco di una piccola cittadina calabrese, arroccata ai piedi dell’Aspromonte, con meno di duemila abitanti di cui quasi la metà sono migranti. Ma anche un sindaco “solo” a cui (a parte la Boldrini e l’ex governatore Loiero) nessuno ha sentito il dovere di dire “bravo” o semplicemente “grazie”. In una terra dove contano più le parole non dette, il silenzio della classe dirigente, del mondo politico rende ancora più merito al lavoro di Mimmo Lucano. “Non ho inseguito questa classifica”. Mimmo Lucano tiene a precisare che non ne sapeva nulla fino a pochi giorni fa. Il politichese è una lingua che il sindaco di Riace non è mai riuscito a parlare e proprio per questo oggi prova un po’ di imbarazzo: “Non faccio queste cose per una carriera politica. Mi sento di appartenere agli ultimi e non ai primi. Mi dà un certo disagio la storia americana di questa classifica. Tuttavia sono contento nell’animo perché mi dà la sensazione che quello che stiamo facendo ha
trasmesso il messaggio di umanità di un luogo nonostante le sue precarietà economiche e sociali e i condizionamenti della criminalità organizzata. Mi sento di condividere questo riconoscimento con tantissime persone che sono passati da qui come il vescovo Bregantini”. E ancora: “Mi auguro – ha ribadito il primo cittadino – che questa gratificazione possa rappresentare una svolta positiva anche per Riace e per tutta la Calabria, dando la possibilità anche agli ‘ultimi’, che noi ci ostiniamo a voler rappresentare, di vedere riconosciute le loro istanze”. La prima a sottolineare l’importanza di questo riconoscimento è stata Laura Boldrini, legata a Lucano da un antico rapporto che risale ai tempi in cui la presidente della Camera era portavoce dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati. “Soddisfazione – ha scritto su Twitter la presidente Boldrini – per Mimmo Lucano, Sindaco Riace, precursore accoglienza e inclusione”. Ai tempi di Agazio Loiero, ex governatore della Calabria, Riace è stata protagonista del cortometraggio “Il Volo” di Wim Wenders che raccontava in modo particolarmente suggestivo una storia di immigrazione.
“Il riconoscimento tributato dalla rivista ‘Fortune’ a Mimmo Lucano – ha.......

martedì 22 marzo 2016

Si salva per miracolo la studentessa catanzarese tra i feriti del terribile incidente dell'autobus in Spagna. Cambia il posto all'ultimo minuto

Il racconto della madre di Valeria Marzano, la ventiduenne di Catanzaro presente sul bus della tragedia e salva solo per aver cambiato posto

“Cosa posso dire? Rispetto tutto quello che è successo mi ritengo una persona fortunata”. È ancora scossa Luciana Arcuri, la madre della studentessa 22enne Valeria Marzano che la notte tra sabato e domenica era sul pullman diretto a Barcellona da Valencia. Non ci crede ancora che la figlia sia scampata ad una tragedia che ha inghiottito sette studentesse italiane, in Spagna per completare il programma Erasmus. E anche Valeria, iscritta alla laurea specialistica di Neuroscienze a Bologna, si trovava lì da agosto e insieme alle altre ragazze era andata a vedere i fuochi a Valencia. Ma la giovane catanzarese decide di cambiare posto ed è forse questa fatalità “in positivo”, commenta la madre, a salvarle la vita. In un primo momento siede assieme a tutte le altre nei sedili posti al centro del bus, successivamente si liberano due posti proprio dietro la cabina del conducente e Valeria decide così di spostarsi. “Si sono liberati due posti – dice all’amica Elisa – vado avanti”. Elisa le risponde: “Sì, tranquilla vai” ma lei rimane dietro. Rientrerà poi nelle sette vittime italiane, Elisa Valent, 25enne friulana iscritta all’Università di Padova e da qualche mese in Spagna per il programma Erasmus. “Valeria mi parlava sempre di lei – racconta Luciana Arcuri – Diceva che era una ragazza intelligente e mi raccontava di come avessero fatto subito amicizia. Subito dopo l’incidente il pensiero costante di Valeria è stato per Elisa che alla fine non ce l’ha fatta”.
Il racconto della tragedia. “Valeria è ancora sotto shock. Ho provato diverse volte a chiederle cosa fosse successo ma dice di ricordare solo flash degli attimi successivi allo schianto. L’unica immagine che rammenta prima dello scontro è l’autobus che ondeggiava. Tutti stavano.........

venerdì 23 ottobre 2015

i 10 luoghi del mondo dove è vietato morire Si parte dalla Grecia dove il divieto venne istituito nel 426/A.C. per finire a Sellia dove il divieto è il più recente

Per  quanto possa sembrare assurdo, esistono luoghi al mondo in cui vige il divieto di morire. Si tratta di un veto dettato principalmente da due ragioni: la sacralità del posto e l'esaurimento di loculi, ossari e tombe al cimitero.
Ma ci sono anche casi più particolari. Uno è quello della cittadina norvegese di Longyearbyen, dove le temperature estremamente rigide non permettono ai cadaveri di decomporsi. Un altro caso è invece quello di Sellia, paesino in provincia di Catanzaro in via di spopolamento, dove un'ordinanza del sindaco prescrive agli abitanti di fare tutto il possibile per mantenersi in buona salute.
Al momento sono dieci i luoghi dove vige la stramba legge. Si va dal Brasile al Giappone, dalla Spagna alla Francia. E ben due si trovano in Italia.
  • 1. Isola di Delos (Grecia)
    Agf
    Durante l'inverno del 426/5 a.C. gli Ateniesi decisero di "purificare" l'isola: aprirono tutte le tombe esistenti e trasportarono le ossa e i suppellettili nella vicina isola di Renea, dove li seppellirono in una fossa comune. Si decise che da allora in poinessuno avrebbe più potuto nascere o morire a Delos e che le donne partorienti e gli ammalati gravi avrebbero dovuto trasferirsi a Renea. Da quel momento nessuno nacque, nessuno mori e nessuno fu seppellito sull'isola sacra; e gli abitanti di Delos rimasero senza patria. Nel 422 a.C. gli Ateniesi portarono a termine la "purificazione" esiliando tutta la popolazione locale.
  • 2. Isola di Itsukushima/Miyajima (Giappone)
    Agf
    A Itsukushima, un'isola giapponese che ospita meno di 1800 abitanti, è dal 1878 che è vietato nascere e morire. Secondo la religione shintoista si tratta infatti di un'isola sacra. Le donne incinte o le persone anziane o malate devono dunque lasciare il luogo sacro prima, rispettivamente, del parto o della dipartita. Per tale motivo l'atollo non ospita né reparti ospedalieri di maternità né cimiteri.
  • 3. Longyearbyen, isole Svalbard (Norvegia)
    Agf
    A Longyearbyen, l’insediamento più popoloso delle isole Svalbard, arcipelago a nord della Norvegia, è da 70 anni che è vietato morire. Il motivo del provvedimento va ricercato nella bassissima temperatura tipica della località, che impedisce una rapida decomposizione dei cadaveri. Il problema del freddo rigido è sorto durante la pandemia del 1917-20. Le autorità di Longearbyen dopo 13 anni si accorsero che i corpi delle vittime erano rimasti pressoché intatti e pensarono che il vecchio virus poteva in realtà non essere mai stato definitivamente debellato. Anche se nessuno fu nuovamente colpito dall'influenza mortale, per precauzione e per paura nel 1930 il cimitero cittadino fu chiuso. Da allora le sepolture sono state vietate e dal 1950 è stato stabilito che morire in città non è consentito. A Longyearbyen, che conta circa 2mila abitanti, non c’è nessuna casa di cura per anziani: nel caso di un grave malore le autorità locali provvedono al trasporto del paziente, in aereo, al più vicino ospedale, a circa 2 ore di distanza.
  • 4. Lanjarón (Spagna)
    Wikipedia
    La morte è proibita anche a Lanjarón, un paesino dell'Andalusia con 4mila abitanti. Ad emettere la legge fu il sindaco del comune spagnolo nel 1999: l'uomo spiegò che l'ordinanza era una conseguenza inevitabile del fatto che, nonostante le numerose richieste, il governo non aveva provveduto ad ampliare il cimitero, ormai pieno. Il terreno per realizzare un nuovo cimitero non mancherebbe, ma ancora non si è proceduto con i lavori
  • 5. Le Lavandou (Francia)
    Facebook
    La decisione di bandire le morti nel paesino francese è stata ratificata nel 2000 dal sindaco di allora. L'ordinanza del primo cittadino, motivata dal fatto che non c'era più posto nel cimitero comunale, fu l'unica risposta possibile all'assurda sentenza che vietava di costruire un nuovo cimitero perché "avrebbe guastato la bellezza del sito prescelto".
  • 6. Biritiba Mirim (Brasile)
    Facebook
    Biritiba Mirim è un paese di.......

venerdì 31 ottobre 2014

"Le insospettabili signore catanzaresi" titolo di un video hard amatoriale girato a Catanzaro e provincia in vendita nelle edicole.Ecco i nomi delle coppie


C’E’ la barista e l’imprenditore, la commessa e il ristoratore. Tutti al di sopra di ogni sospetto, tutti con una vita apparentemente solo “casa e chiesa”. E, invece, dietro alla patina di normalità ecco spuntare l’inconfessabile passione per lo scambismo e i video hard. Tutte bufale e montate pubblicitarie? Il responsabile della casa di produzione assicura che gli attori sono tutti del posto e che in video hanno accettato di esseri ripresi a volto scoperto.
In tutto sono state coinvolte quattro coppie, due di Catanzaro, una di Soverato e un'altra di Lamezia Terme. In tutto otto persone, ognuna con una sua professione, che hanno deciso di lasciar cadere ogni tabù e cimentarsi nella registrazione di un filmino pornografico.
Il dvd sarà presto distribuito nelle edicole della città ed ha un titolo che è già tutto un programma “Le insospettabili signore catanzaresi”. A stare dietro alla macchina da presa una casa di produzione di Genova - “Il triangolo rosso” - alla quale si sono rivolti nei mesi scorsi i professionisti catanzaresi per proporsi come aspiranti attori pornografici. «Siamo stati contattati nel mese di febbraio – racconta il responsabile della casa di produzione – attraverso una serie di fotografie e di filmini amatoriali. Successivamente abbiamo preso contatti e, vista la bellezza delle signore, non abbiamo atteso molto e ci siamo subito precipitati a Catanzaro». «Qui – proseguono da “Il triangolo rosso” - abbiamo trovato persone non solo molto aperte ma anche molto libere e passionali, cosa non frequente in questo mondo. Diciamo anche che la passionalità del sud è stata confermata».
A garanzia dell’autenticità del video e del fatto che effettivamente siano state utilizzate persone di Catanzaro, secondo il produttore, il fatto che «le persone sono tutte riconoscibili in volto». Si tratta di persone con la passione per lo scambismo: la prima coppia di Catanzaro è formata da una barista di 35 anni e da un impiegato di 39 anni, la seconda da .....

lunedì 15 settembre 2014

Nell'accogliente bar di Catanzaro dei fratelli Cosco " 2 ragazzi di Albi" continua dopo un anno la lodevole iniziativa del "caffè sospeso"



Basta poco…… giusto un  “caffè sospeso”


E’ passato circa un anno dall’iniziativa sul “Caffè Sospeso e sulla rete di solidarietà da esso ispirata, intrapresa dai due titolari di un noto Bar in Via Mario Greco (nota come Discesa delle Baracche) Nicola e Domenico, ragazzi  di Albi un Paese della Provincia di Catanzaro,( leggi il precedente servizio Qui ) credo si possa tracciare un primo bilancio.
Alla mia domanda, se i clienti avessero risposto positivamente a questa iniziativa, un sorriso è apparso sui loro volti ed hanno cominciato, con orgoglio,  a raccontare dell’enorme successo che questa idea ha avuto fra i propri clienti ed anche tra chi per caso,  entrando nel  bar ha letto  il cartello appeso dietro la vetrina del banco.
Questa iniziativa  ha avuto un successo che ha superato di molto le proprie aspettative.
Ora è diventato un punto di riferimento per coloro che vogliono dare qualcosa a chi ne ha bisogno, anche con un piccola donazione come il costo di un caffè.
Per le  poche persone,  che ancora non sono al corrente  di questa particolare consuetudine napoletana, ricordo che.
Si usava nei bar di Napoli, quando una persona era particolarmente felice perché aveva qualcosa da festeggiare oppure perché aveva iniziato bene la giornata, beveva un caffè e ne pagava due, per chi sarebbe venuto dopo e non poteva pagarselo.
Era un caffè offerto all’umanità. Di tanto in tanto qualcuno si affacciava alla porta  e chiedeva se c’era “un caffè sospeso” e spesso riceveva in cambio anche un sorriso.
Il mio auspicio è che altri locali di Catanzaro e della ....

mercoledì 23 luglio 2014

53 enne di Simeri Crichi pur di non pagare gli assegni all’ex moglie aveva trasferito il proprio domicilio a Malta Ma non è servito a nulla, la corte d’Appello conferma la condanna.





53 enne di Simeri Crichi pur di non pagare gli assegni all’ex moglie  trasferisce  il  domicilio all'isola di  Malta



6 mesi di reclusione oltre al pagamento immediato di ben 10 mila euro da versare all’ex moglie per non aver mai pagato gli assegni pattuiti nell’atto di separazione. Questa la condanna inflitta da parte  del collegio presieduto dal giudice Anna Maria Saullo. La corte d’ Appello conferma così la pena di condanna  nei confronti dell’ 53 enne di Simeri Crichi CZ il quale, ultimamente, nel tentativo risultato nullo di evitare la pena, aveva spostato il proprio domicilio a Malta. Dopo la separazione, il 53 enne, secondo l’accusa non aveva mai adempiuto  all’assistenza dell’ex moglie e dei  suoi  2 figli. Il pg Raffaella  Sforza al termine della sua requisitoria aveva chiesto per l’imputato la conferma della condanna di primo grado. Di parere opposto invece la difesa, che chiedeva la rinnovazione  dell’istruttoria oppure l’assoluzione piena. Soddisfatto per il buon lavoro svolto,  il legale di parte civile avv. Janfer Critelli il quale ....

martedì 18 marzo 2014

Il New York Times attacca l’olio d’oliva Italiano per le continue frodi a discapito dell’eccellenza

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A seguire la terza pagina della rivista “Olivo e Olio” che traduce l’articolo del New York Times sulle varie frode a danno della qualità dell’olio Italiano famoso in tutto il mondo

martedì 31 dicembre 2013

Classifica delle 10 parole più cercate su Google nel 2013 Buon anno a tutti da Sellia racconta. Alla fine dell'articolo un bel video dove viene riassunto tutto quello che è successo nel 2013.

A fine anno è sempre interessante fare un riepilogo e scoprire cosa gli italiani hanno cercato di più su internet.

Ci sono due tipi di statistiche riguardo le parole più cercate nei motori di ricerca in generale ed in Google in particolare, quelle più cercate in assoluto e quelle invece che sono nate o sono cresciute di più durante l'anno.

Le prime sono sempre parole generiche, mentre le altre sono legate ai fatti accaduti durante l'anno.

Abitudini ed attualità vanno quindi distinti e, per stilare delle
statistiche aggiornate e precise, ci si può affidare a due fonti diverse
 di dati: Google e anche Yahoo.



Siccome il 90% degli italiani utilizza Google come motore di ricerca su
internet, i suoi dati sono decisamente più importanti e precisi.

Yahoo, da parte sua, ha pubblicato un bel lavoro di riepilogo, che è stato preso come oro colato dai principali giornali.

Va però considerato che Yahoo è un motore di ricerca usato (poco) in
Italia soprattutto dai più giovani, quindi le sue statistiche premiano
delle parole o dei nomi più legati all'attualità ed al gossip che alle
cose più importanti.



Andando su Google Trends vediamo che le parole più cercate in assoluto, in Italia nel 2013.

1) facebook: In tutto il mondo e non solo in Italia, per accedere a Facebook si cerca il sito su Google. 

2) youtube: stesso discorso

3) libero:

 4) meteo: un classico 

5) google: cercare google su google deve suona davvero strano e ridicolo; se non altro questa "ignoranza" è comune a tutto il mondo.

6) roma: per sapere cosa succede o che ore sono a Roma forse.

7) video: parola davvero generica

8) you: non me la riesco a spiegare. 

9) giochi: a chi non piacciono i giochi?

10) libero mail: non Gmail, non Yahoo Mail, il servizio di posta
più cercato in italia è quello di libero nonostante esso sia tanto
limitato rispetto i giganti americani.

 il nostro blog si trova ben posizionato basta  scrivere Sellia o i vari paesi del comprensorio 



Lasciando i dati grezzi di Google Trends, andiamo alla pagina riassuntiva Google Zeitgeist 2013 in Italia, più facile da leggere e molto più completa di statistiche, per vedere quali sono state le ricerche cresciute di più durante l'anno 2013, rispetto l'anno precedente, effettuate dagli italiani.

Tra le parole più cercate dell'anno secondo Google possiamo trovare:

Elezioni 2013

Paul Walker (attore deceduto di Fast and Furious)

Zalando (il sito tedesco copia di Zappos che fa tanta pubblicità in tv)

Movimento 5 Stelle

NoiPa

Beppe Grillo (vero mattatore dell'anno)

iPhone 5S (lo smartphone più venduto dell'anno)

Papa Francesco

iOS 7

Sanremo 2013



Le ricerche mondiali più frequenti su internet invece sono state:

Nelson Mandela

Paul Walker

iPhone 5s

Cory Monteith

Harlem Shake

Boston Marathon

Royal Baby

Samsung Galaxy s4

PlayStation 4

North Korea


Si può avere una panoramica complessiva nel nuovo globo interattivo 3D



Il film più cercato è Il Grande Gatsby, la ricetta è il Casatiello, la classifica del Come fare 2013 l'ha vinta la parola "Scrocchiarella", il "Cosa significa" la vince "Gesuita" evidentemente riferita a Papa Francesco, Il grande Perchè dell'anno è "Votare Grillo" mentre, per finire, quello che si vuol cambiare di più è la voce.



Tutto da vedere e bellissimo è il video riassuntivo di tutto quello che è successo nel mondo nel 2013.
continua a leggere per vedere il video

domenica 22 settembre 2013

L'uomo più vecchio del mondo ora è un Italiano di 111 anni

Non saremo dei campioni nello gestire le finanze dello Stato, ma in quanto a qualità della vita e a longevità sappiamo il fatto nostro.

E' morto all'età di 112 anni in una casa di riposo di Grand Island, nello stato di New York, l'uomo più vecchio del mondo, secondo il Guinness dei primati, Salustiano "Shorty" Sanchez, di origini spagnole.
Un decesso che fa diventare ora l'uomo più vecchio del mondo un italiano, Arturo Licata, siciliano di 111 anni. Vive ad Enna. E' un ex minatore che l'anno scorso ha rivelato il suo segreto: "Cantare e sorridere".
La donna più vecchia del mondo è invece la giapponese Misao Okawa, secondo il Gerontology Research Group, che traccia i profili delle persone di 110 anni e oltre e convalida le età per il Guinness dei record.
Sanchez, il cui record di longevità è stato riconosciuto nel Guinness dei primati, è morto venerdì scorso. Sanchez era nato a El Tejado de Bejar, in Spagna, nel 1901, e ...

domenica 9 giugno 2013

Conugi dopo 63 anni di matrimonio muoiono entrambi nello stesso giorno

Lei, in casa, non poteva sapere che a quindici chilometri di distanza la sua anima gemella fosse appena spirata. Eppure, in una sorta di indecifrabile gioco del destino il cuore di Maria ha cessato di battere una manciata di minuti dopo che i medici dell’ospedale di Prato hanno constatato il decesso di suo marito Marcello, che lì era ricoverato. La coppia di Seano, un paesino alle pendici del Comune di Carmignano (Prato) di cui è una frazione, ha vissuto la propria vita in un legame simbiotico che raggiunge l’apice nell’epilogo.
Anche il funerale sarà celebrato per entrambi lo stesso giorno. Doveva essere venerdì pomeriggio, ma il pm ha disposto l'autopsia sul corpo di Marcello, per fare chiarezza sulle cause della sua morte avvenuta in seguito a un incidente. Così aspetterà l'ultimo saluto anche Maria. Una decisione arrivata a funerale già organizzato: è stato il nipote Daniele (nella foto) ad avvertire tutte le persone arrivate in chiesa che il funerale è spostato.
Marcello Martini, 90 anni, aveva incrociato in paese lo sguardo di Maria Cartei, di due anni più giovane, sessantatrè anni fa. L’aveva amata, corteggiata, sposata. E da quel tempo il percorso era stato sempre condiviso. Tre figli, una casa, una vita costellata di grandi gioie e immensi dolori, come la morte improvvisa di uno dei tre frutti del loro amore. Qualche giorno fa, Marcello, che non era infermo ma camminava con alcune difficoltà per via di una malattia, era caduto lungo la via Baccheretana, una delle strade principali di Seano. Era stato ricoverato per riparare agli acciacchi, ma mercoledì sera, attorno a mezzanotte, i medici sono stati costretti a spiegare ai due figli – Adolfo e Fabiola – che non ce l’avrebbe fatta. E’ spirato dopo pochi minuti.
Nel frattempo la signora che si occupava di badare alla salute di sua moglie Maria ha chiamato la figlia Fabiola (che si trovava in ospedale): «Tua madre ha avuto un attacco di cuore, sta male». La morte è arrivata in pochi istanti anche per la donna, che nulla poteva sapere del fatto che qualche minuto prima il suo Marcello se ne fosse andato per sempre. «Una storia ....

martedì 7 maggio 2013

Belcasto " nelle memorie di Rodolfo Piterà" un libro di Emilio Grimaldi che non deve assolutamente mancare per chi ama la storia dei paesi Calabresi

Riceviamo e pubblichiamo
Belcastro
Emilio Grimaldi

Belcastro

nelle memorie di Rodolfo Piterà

anno 2013, 94 pagine,
collana: QUESTA TERRA è LA MIA TERRA
Nell'agosto 2012 Emilio Grimaldi, scopre per caso le memorie del nonno Rodolfo Piterà riguardanti la città di Belcastro. Decide allora di ripercorrerne l'immagine attraverso quei ricordi, curando personalmente i materiali ritrovati. Ne viene fuori un libro nel quale l'autore, oltre a dipingere la storia di usi, costumi, musica e società del tempo, produce una rassegna della città e delle sue vicende principali. Un racconto storico prezioso, che nessuno prima di lui aveva mai scritto, sulla comunità di Belcastro.



venerdì 3 maggio 2013

Si celebra oggi la giornata mondiale della libertà di stampa (World Press Freedom Day)

Per questa giornata la FNSI ha chiesto a tutti i giornali di apporre un fiocco giallo: "Iniziativa straordinaria per il rispetto del lavoro dei giornalisti, per Domenico Quirico e tutti i giornalisti impediti di comunicare o fermati nei luoghi di guerra". 
 
Si celebra oggi la Giornata Mondiale della libertà di stampa (World Press Freedom Day). Una giornata per ricordarne l'importanza e per condannare tutti quei Paesi che ancora non garantiscono ai propri giornalisti d'esprimere liberamente le proprie idee.
E' con questo spirito che vent'anni fa venne istituita la Giornata Mondiale per la libertà di Stampa, proclamata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1993, finalizzata a tutelare e promuovere i principi della libertà di opinione ed espressione nonché il diritto di ogni individuo di ricevere e diffondere informazioni e idee e, a sua volta, di fruirne. Diritti peraltro già sanciti dall'articolo 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo e dall'articolo 10 della Convenzione Europea per la Salvaguardia dei Diritti dell'Uomo e delle Libertà Fondamentali.

La libertà di espressione non è ancora garantita. E' questo l’appello a un maggiore impegno da parte di Ban Ki-moon.
“Dobbiamo fare molto di più”, ha detto il segretario generale dell’Onu, aggiungendo “Servono maggiori tutele attraverso il rispetto della legge. Esorto tutti a fare il possibile per tradurre le parole in azioni concrete per creare un ambiente più sicuro per i media”.

"Garantire la libertà d'espressione in tutti i media", ha tweettato oggi il Commissario Ue alla Digital Agenda Neelie Kroes.
Mentre l'Alto Rappresentante Ue per la Politica estera e la sicurezza, Catherine Ashton, ha sottolineato come "in ogni società democratica" sia indispensabile "una stampa libera, indipendente e vivace".
"La Ue - ha sottolineato - è determinata a lottare per la libertà di stampa in tutto il mondo e condanna l'aumento costante delle intimidazioni, della violenza e della censura a cui i giornalisti sono sottoposti in molti Paesi".

Angela Mills, direttore esecutivo dell'EPC (European Publishers Council), ha osservato come purtroppo

domenica 21 aprile 2013

Ecco l'elenco dei 10 alimenti che portano la felicità

ognuno di noi ha il proprio “metodo” per tirarsi su di morale o per sfogare lo stress della vita quotidiana. C’è chi ama andare in palestra, chi passare il tempo libero leggendo libri, chi passeggiare con il proprio cane, uscire con gli amici o fare shopping. Questi sono tutti rimedi validi per i momenti di “umore nero”. Poi, c’è chi ama mantenere il buonumore attraverso l’alimentazione: esistono infatti alcuni cibi che ci aiutano durante i momenti di stress acuto, e che contrastano il malumore donando alla nostra mente la serenità di cui abbiamo bisogno.
Di seguito 10 alimenti della felicità:
- Il cioccolato: È inutile dirlo, il cioccolato è uno dei cibi che più di tutti è in grado di risollevare il morale. Da secoli vero e proprio “elisir” di felicità, è apprezzato veramente da tutti dai bambini agli adulti. Il cioccolato fondente contiene la feniletilamina, un alcaloide e un neurotrasmettitore che dona al cervello una sensazione di benessere diffusa paragonabile a quella che si prova durante le fasi dell’innamoramento. Inoltre, nel cioccolato è presente un altro alcaloide, la teobromina, capace di stimolare il sistema nervoso centrale e di migliorare l’umore scatenando meccanismi di benessere e appagamento.
Benché il cioccolato faccia bene all’umore, non dobbiamo dimenticare di non esagerare con questo alimento: a causa dell’elevato valore calorico rischiamo infatti di ingrassare se ne mangiamo troppo. Tuttavia, non più di 20-30 grammi al giorno di cioccolato fanno bene a mente e corpo, linea compresa.
- Il miele: anche il miele, come tutti gli alimenti zuccherati, ha la capacità di stimolare la produzione di serotonina, il neurotrasmettitore responsabile di far provare serenità e rilassatezza all’individuo, e di endorfine. Ma al contrario degli altri zuccheri semplici (saccarosio in primis) il miele contiene molte alte vitamine e sostanze nutritive che fanno bene a corpo e mente: manganese, ferro, iodio, vitamine A, E, il complesso delle B e il potassio sono dei toccasana per l’organismo e, in sinergia, favoriscono l’assorbimento del magnesio, primo responsabile della sensazione di buonumore prodotta dal miele, considerato da sempre un antidepressivo naturale che favorisce concentrazione e riposo.
- Il peperoncino: Importato in Europa da Colombo, il peperoncino veniva già usato in Asia da centinaia di anni. In questo continente viene considerato un alimento in grado di combattere le depressioni lievi, associate soprattutto all’inappetenza, e di rinvigorire corpo e mente, grazie alle sostanze in esso contenute. Il peperoncino, infatti, è ricco di vitamine importanti per l’organismo, come la C, la A e la E, ma anche di ferro, potassio e magnesio, la cui carenza può generare stati di ansia e malinconia diffusi. Inoltre, il peperoncino stimola il cervello a produrre le endorfine, degli antidolorifici naturali, i quali contribuiscono a loro volta a ricreare una sensazione di benessere generale.
- Il pollo: Le carni bianche come il pollo, tacchino e vitello, sono una fonte di energia a lento rilascio e diminuiscono l’appetito favorendo il senso di sazietà. Questo tipo di carne, povera di grasso, è anche indispensabili per il corretto funzionamento dell’organismo. la produzione di dopamina, neurotrasmettitore capace di risollevare l’umore regolando la frequenza cardiaca e producendo una sensazione di benessere diffuso. Inoltre, il pollo è ricco di una sostanza chiamata triptofano (o vitamina PP), un aminoacido essenziale che è bene assumere attraverso un’alimentazione equilibrata. Questo è definito come un precursore della melatonina (responsabile della regolazione sonno/veglia e quindi del sonno in generale), della serotonina (neurotrasmettitore legato alla sensazione di benessere) e della niacina (la cui carenza genera sensazioni di ansia, depressione e miastenia).
-Il merluzzo: così come il salmone e il pesce azzurro in genere, il merluzzo è una fonte di Omega 3 e 6, i cosiddetti acidi grassi buoni che non dovrebbero mai mancare in una dieta equilibrata. Infatti, molte ricerche hanno mostrato il loro effetto antidepressivo, essendo in grado di attutire gli effetti nocivi dello stress quotidiano. Effetti maggiori si sono riscontrati in relazione al consumo di questi alimenti crudi, facendo bene attenzione alla freschezza dei cibi che in questo caso sono facilmente deperibili. Inoltre, il merluzzo è tra i pesci che hanno una maggiore percentuale di triptofano, aminoacido essenziale di cui abbiamo parlato in relazione alle carni bianche che possiede delle qualità antidepressive molto importanti.
- Le uova: Le uova sono un ottimo alleato contro la depressione. Questo grazie ad una sostanza di cui sono ricche, l’acido pantotenico o vitamina B5, noto per la sua capacità di sostenere corpo e mente nelle situazioni di stress. Una carenza di questa sostanza determina infatti stati di ansia, tristezza, apatia e nervosismo, direttamente legati ad uno stato depressivo minore. È bene quindi non eliminare le uova da un regime alimentare equilibrato, anche se bisogna far attenzione al colesterolo: i medici consigliano di non superare la quantità settimanale di 2, mangiate possibilmente non nello stesso pasto.
- Broccoli e spinaci: Le verdure non potevano mancare tra gli alimenti che donano felicità. I broccoli e gli spinaci, poi, sono persino degli ottimi antidepressivi naturali. Questi vegetali sono ricchi infatti di vitamina B9, nota come acido folico, sostanza in grado di prevenire e alleviare gli stati di ansia lievi e di allontanare il rischio di depressione, anche quella post partum. Spinaci e broccoli sono in assoluto gli alimenti con la maggior quantità di questa sostanza ed è bene integrarli nella dieta quotidiana per assimilarla al massimo, avendo cura di non cuocerli troppo per non perderne tutte le proprietà, compresa quella antidepressiva.
- Cereali integrali: ricchi di acido folico, cereali integrali come pasta, pane e corn flakes sono ottimi alleati nella lotta alla depressione. essendo degli zuccheri a lento rilascio d’energia, impegnano lo stomaco nella digestione per qualche ora e, al contrario di quelli semplici, la loro presenza nel sangue si mantiene costante per molto tempo. Ne consegue che la sensazione di benessere e di sazietà data da questo tipo di alimenti sia un toccasana per l’umore e ci faccia sentire appagati e sereni. L’acido folico, infatti, è il primo responsabile della sintesi di dopamina, serotonina e noradrenalina, indispensabili neurotrasmettitori cerebrali.
- Le banane: come tipo di frutto non è il più amato soprattutto dai nutrizionisti in quanto uno dei più “calorici”, ma la banana è un vero e proprio toccasana per l’umore. Questo grazie a molte sostanze di cui è ricca quali le vitamine del gruppo B, la vitamina C, il triptofano, la tiamina, il magnesio e il calcio. Se ne deduce che la banana può essere considerato il frutto del buonumore per eccellenza. Inoltre, pratica da portare in ufficio o a scuola, la banana è un frutto dalle mille proprietà, che fa bene alla salute e all’umore.
- Il caffè: da sempre una bevanda controversa, il caffè se preso in dosi moderate non fa male all’organismo. Diversi studi hanno dimostrato che la caffeina...

mercoledì 13 marzo 2013

Habemus Papam Francesco (Jorge Mario Bergoglio) Primo Pontefice sudamericano 76 anni Gesuita. Ecco il video delle prime parole del nuovo Papa


«Mi hanno preso alla fine del mondo...»

Il gesuita è il primo sudamericano a San Pietro. Fumata bianca alle 19.06. «Iniziamo cammino di fiducia tra noi, pregate per me»

 

«Fratelli e sorelle buonasera, voi sapete che il dovere del Conclave era di dare un vescovo a Roma e sembra che i miei fratelli cardinali siano andati a prenderlo alla fine del mondo...ma siamo qui». Sono queste le prime parole del primo Papa Francesco della storia della Chiesa cattolica. Jorge Mario Bergoglio, argentino, 76 anni, gesuita, 266 esimo Pontefice, è anche il primo sudamericano.
La fumata bianca che ha annunciato al mondo la sua elezione è arrivata alla quinta votazione, nella seconda giornata del Conclave. Uno scrutinio in più di quanto richiesto, otto anni fa, per l'elezione di Benedetto XVI. Il comignolo della Cappella Sistina ha iniziato a fumare alle 19.06, la piazza San Pietro gremita di fedeli sin dalla mattinata è esplosa in un boato: «Viva il Papa! Viva il Papa!». La gioia è divenuta incontenibile quando il nuovo Papa si è affacciato per il saluto e la benedizione. La sorpresa è stata doppia: la nazionalità del nuovo Papa e la scelta del nome, quello del santo di Assisi, che ha detto subito tutto quello che c'è da sapere dell'attenzione di Bergoglio per i poveri. «Francesco! Francesco!» hanno acclamato gli oltre cento mila fedeli in piazza. Il gesuita ha scaldato subito il cuore dei fedeli, inchinandosi per farsi benedire. È la svolta regalata alla Chiesa dal passo indietro senza precedenti da molti secoli di Benedetto XVI. Aveva commosso la folla anche l'Habemus Papam con la voce resa

domenica 24 febbraio 2013

Una nonnina di 104 anni costringe facebook a cambiare le regole


Non è mai troppo tardi nella vita. Per imparare, per giocare, per divertirsi. E per andare su Facebook e magari cambiare anche le regole del gioco. Lo sa bene Marguerite Joseph,( foto a destra) arzilla utente di 104 anni che bazzica il social network grazie anche alla disponibilità e all’aiuto della “nipotina” Gail, che anima con devozione il profilo della nonna. La signora Joseph ha vinto una piccola (ma grande per lei) battaglia nientemeno che con il colosso di Palo Alto. Tirando in ballo Mark Zuckerberg in prima persona. E ora può finalmente avere il suo profilo su Fb senza dover dire bugie.Con l’aiuto della nipote, la signora è decisamente attiva sul suo profilo, dove posta messaggi e foto che condivide con i suoi 511 amici, auguri di San Valentino e altro. Nonché la cronistoria della sua personale crociata per affermare la sua vera età sul social blu, colpevole inizialmente di imporle una bugia sull’età anagrafica. Abituati alle menzogne dei ragazzini, che "bluffano" sull’età per apparire sufficientemente grandi per essere online (Facebook richiede un'età minima di 13 anni), nessuno pensa mai che i limiti anagrafici possono essere anche ribaltati e un vecchietto può trovarsi a dover mentire sui suoi anni, proprio come un bambino, per poter avere un proprio profilo. Così è successo alla signora americana che non poteva dichiarare la verità sulla propria età anagrafica perché immediatamente Facebook la convertiva, non riconoscendo quel 1908 evidentemente troppo lontano nel tempo e dunque non contemplato dai programmatori. È stata Gail Marlow, nipote digitale e battagliera desiderosa di togliersi la soddisfazione di vedere la sua adorata nonnina comparire su Fb con un profilo

venerdì 15 febbraio 2013

Libertà di stampa L'Italia recupera qualche posizione ma resta al 57° posto per il pericolo di leggi bavaglio


Italia recupera posizioni, ma resta 57ª
"Pericoloso uso delle leggi bavaglio"

La classifica annuale stilata da Reporter senza frontiere sul rispetto della libertà di stampa vede il nostro Paese risalire di quattro gradini rispetto ai dodici mesi precedenti, ma è dietro a Botswana e Niger. In testa la Finlandia, i Paesi Bassi e la Norvegia

La 'cattiva' legislazione sulla stampa continua in Europa, "specialmente in Italia, dove la diffamazione deve essere ancora depenalizzata" e si fa un "pericoloso uso delle leggi bavaglio". Lo stima Reporter senza frontiere (Rsf) che piazza l'Italia al 57mo posto nel mondo (quattro posizioni in più rispetto allo scorso anno), dopo tra gli altri Botswana e Niger, nel suo report 2013. La classifica dell'Ong pone in testa ai paesi più rispettosi della libertà di stampa Finlandia, Paesi Bassi e Norvegia, mentre i peggiori sono Eritrea, Corea del Nord e Turkmenistan. Male anche Siria, Somalia, Iran, Cina, Vietnam, Cuba, Sudan e Yemen, che risultano tra i Paesi meno rispettosi della libertà di stampa tra i 179 presi in esame.Chi sale, chi scende e chi resta uguale. Il Mali precipita al 99 posto (ben 74 posizioni di differenza rispetto alla valutazione 2011), dopo il colpo di stato del 22 marzo a Bamako. La Turchia (154ma, in calo del 6 posti), è "attualmente la prima prigione al mondo per i giornalisti, soprattutto quelli che criticano le autorità sulla questione curda". La Ong sottolinea, però  anche i progressi di alcuni Paesi: il Malawi
ha guadagnato 71 posizioni, piazzandosi al 75mo posto; la Costa d'Avorio, 96ma, ha conquistato 63 posti e sembra uscita dalla crisi post-elettorale tra Gbagbo e Alassane Ouattara. La Birmania ha risalito 18 gradini, diventando 151ma. L'India, posizione 140, ha perso nove posizioni, piazzandosi al livello più basso dal 2002. Il motivo è la censura in continua crescita. La Cina, poi, (174ma) "non mostra segni di miglioramento", con un gran numero di giornalisti e cittadini in carcere e una web-censura che "rimane uno dei principali ostacoli per l'accesso alle informazioni", si legge nella relazione. Per Rsf, inoltre, "la repressione in vigore dopo il ritorno alla presidenza di Vladimir Putin" è costata alla Russia sei posizioni, facendola diventare 148ma.