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venerdì 8 marzo 2024

A Sersale si rinnova la suggestiva processione con pellegrinaggio al monte Crozze. Storia di come nasce questa particolare devozione, 192 anni fa, esattamente l'8 Marzo 1832. Fotoracconto



 192 anni fa, esattamente l'8 Marzo 1832, alle ore 1:15 italiane un violento terremoto si abbatté sull’entroterra calabrese fra le province di Crotone e Catanzaro, creando enormi danni e disagi ad una popolazione già stremata dalla monarchia Borbonica, sotto il dominio di Ferdinando II. La forte scossa di magnitudo 6.6 della scala Richter si produsse quindi in piena notte, spezzando il sonno di migliaia di persone, svegliate dal tremendo scuotimento sismico. L’epicentro esatto del sisma viene individuato dall’INGV fra Cutro e San Mauro Marchesato, comuni che subirono gravi danni. Ben 234 le vittime totali del disastro, un migliaio i feriti, molte migliaia di sfollati, i quali fuggirono dai centri colpiti e alloggiarono per mesi in capanne di fortuna, mentre i comuni venivano ricostruiti in insediamenti diversi da quelli originari.

Furono colpiti dal terremoto anche diversi paesi della Presila, ma miracolosamente questi paesi furono salvati dal terremoto e secondo la ricostruzione dell'epoca fu un miracolo a salvarli.
Soprattutto a Petronà si racconta, infatti, che a salvare il paese fu la SS. Vergine Maria del Rosario. Stessa cosa accadde nei paesi vicini di Andali, Cerva, Sersale, Belcastro (i paesani di Belcastro si rivolsero con incessanti preghiere e reiterate processioni a San Tommaso, santo protettore del paese) e da quel giorno in queste zone fu istituita la festa del "voto"

Infatti a Petronà il 13 Marzo 1832 fu stilato il "verbale di obbligazione" firmato dal Sindaco Pignieri Raffaele, dall'arciprete don Nicola Rizzuti e dai Decurioni.
I cittadini petronesi quel giorno presero l'impegno di "celebrare da oggi in perpetuo la festa di Maria SS. del Rosario il giorno 8 del mese di Marzo di cadauno anno, con processione per d'entro l'abitato, accompagnata da rigoroso digiuno per la grazia ottenuta dalla Madonna che mediante il suo patrocinio ci ha liberato dal flagello del terremoto"
Questo impegno è ........

lunedì 5 febbraio 2024

Ignobile furto sacrilego ignoti rubano l'oro che adornava la statua della Madonna del Santissimo Rosario.

 Persone non identificate hanno rubato a Soriano Calabro, nel Vibonese, l'oro che adornava la statua della Madonna del Santissimo Rosario, Patrona del paese.


Il furto sacrilego, che è stato immediatamente denunciato ai carabinieri, è stato scoperto nel pomeriggio di ieri ma la notizia si è diffusa solo oggi. "Grande amarezza e sdegno - ha detto il priore Domenico Margiotta esprimendo la propria indignazione e quella della comunità - nei confronti di chi con ignobile empietà ha commesso uno snaturato e inumano sacrilegio nei confronti della statua della Beata Vergine del SS Rosario,della quale da sempre con grande zelo e spirito di sacrificio siamo i legittimi custodi.  Con il cuore contrito imploriamo misericordia alla nostra Potentissima Patrona verso la quale sempre più viva e sempre più intensa sarà la nostra devozione e la ....... 

sabato 27 gennaio 2024

Che fine ha fatto il quadro della Madonna "di sproni"? Che si portava in una suggestiva processione per le vie del borgo di Sellia nel mese di ottobre

 


Conservare, tramandare, custodire con cura la memoria storica di una comunità è molto importante. Racconti, oggetti sacri, documenti, reperti antichi rientrano di diritto in un opera certosina di cura e di custodia gelosa da tramandare. Ma per Sellia non è stato mai cosi, tra i tanti eventi naturali tra terremoti, alluvioni e l'opera distruttrice dell'uomo; il più delle volte più violento dei vari cataclismi, hanno portato a un impoverimento dei reperti, siti storici e documentali su Sellia. Mai nessuna amministrazione ha mai pensato di catalogare, mettere al sicuro ciò che del glorioso passato di Sellia è arrivato sino ai nostri giorni. Un ruolo fondamentale sul conoscere il passato, le tradizioni di una comunità senza dubbio è nelle istituzione religiose con i vari parroci  che si sono susseguiti  negli anni i quali sono "dovrebbero esere" i custodi dei tesori religiosi all'interno delle chiese. Avevo parlato QUI della brutta sparizione di molte statue di angioletti che durante i lavori di restauro della chiesa Madre a inizio degli anni 90 furono donati senza alcun registro a alcune famiglie del borgo ma dopo la riapertura al culto della chiesa molti angioletti non furono più consegnati. Più recente invece la notizia della sparizione dell'importante quadro storico della "Madonna dei Sproni"  ( leggi Qui ) che fina ha fatto? Rubato o peggio gettato nella spazzatura come oggetto inutile? Domande senza risposte ma ciò che bisognerebbe fare, è chiedere conto al parroco di Sellia di circa 7 anni fa perché a detta di molti prima il quadro era dentro la chiesa. Una comunità deve essere gelosa di tutto ciò che appartiene  nel percorso storico di un paese. Ma poi siamo sicuri che manca solo il quadro? Nelle prime edizioni della Sagra dell'Olio d'Oliva nelle 2 chiese del centro storico aperte al pubblico si potevano ammirare tanti reperti religiosi di un valore enorme ci sono ancora tutti? Perché mai nessuna amministrazione ha pensato nel catalogare e archiviare ogni piccola traccia del passato di Sellia? Sicuramente ritorneremo su questo annoso quesito anche perché i vari scempi continuano sino a oggi vedi centro storico, vedi castello vedi ..... mentre le elezioni comunali si avvicinano ecco un punto fondamentale che chi si propone a guidare il nostro borgo dovrebbe mettere nei primi posti: Il ..............

venerdì 3 novembre 2023

Originale iniziativa della parrocchia di Soveria Simeri con “Adotta una sedia” per rendere la sala più confortevole e funzionale.

 



Da qualche giorno nella parrocchia di Soveria Simeri è partita la campagna “Adotta una sedia” .L’obiettivo è quello rendere lo spazio della sala della parrocchia Santa Maria della Visitazione, intitolata la “sala degli Angeli”, più sicuro e confortevole. Confortevole e «funzionale - per riprendere le parole del parroco don Davide Marino - non solo a momenti di preghiera e riflessione, ma anche di fraternità». Alcuni vecchi sedili in legno sono stati già sostituiti con delle nuove sedie grazie alla generosità di donatori. Il numero delle sedie
reperite gratuitamente purtroppo non è ancora sufficiente. Pertanto, per valorizzare al meglio la “sala
degli Angeli”, è stato pensato di acquistare le rimanenti sedie, lanciando la campagna “adotta una sedia”. In tal misura, quanti volessero acquistare una sedia o coprirne in parte il costo, potranno lasciare un’offerta o effettuare un bonifico sul conto parrocchiale, specificando nella............

martedì 24 ottobre 2023

La Basilica Madonna di Porto accoglie il nuovo sacerdote Don Fabrizio Fittante Appuntamento sabato 28 ottobre per la solenne celebrazione di insediamento.



 La comunità di Gimigliano accoglie con gioia il nuovo Parroco e Rettore della Basilica di PORTO, don Fabrizio FITTANTE.

Appuntamento a Porto SABATO 28 OTTOBRE per la solenne celebrazione di accoglienza e insediamento.
Don Fabrizio celebrerà le prime Ss. Messe a Gimigliano DOMENICA 29 OTTOBRE.
Lo attendiamo con la preghiera di lode al Signore per intercessione della Madonna di Porto e di San Giuseppe.
Di seguito il programma delle celebrazioni.

mercoledì 14 giugno 2023

Molto partecipata e sentita la suggestiva infiorata del Corpus Domini della città di Sersale. Fotoracconto

 Corpus Domini. Infiorata città di Sersale



La Processione del Corpus Domini è sicuramente uno degli appuntamenti più importanti e suggestivi.
Cerimonia molto sentita dalla Città di Sersale per il suo significato di fede e unione.
Suggestiva la presenza delle ragazze e dei ragazzi della Prima Comunione che hanno accompagnato la processione per le vie delle principali del nostro centro storico.
Un grazie particolare al nostro parroco Don Fabio Rotella, alla polizia municipale, al comando della Stazione dei Carabinieri e all’Associazione Nazionale Carabinieri.
A seguire fotoracconto della suggestiva processione del Corpus Domini

lunedì 22 maggio 2023

Cropani; Continuano le polemiche sulla lettera inviata dal parroco ai fedeli. Ma che dice di cosi terribile don Raffaele Feroleto? Ecco la lettera integrale.



 Nulla di offensivo, nulla di irritante ma semplicemente la posizione che la chiesa da sempre tiene su determinati argomenti. «Il divorzio, le convivenze, le unioni civili, le unioni fra le persone dello stesso sesso e ogni altra forma di unione illegittima, sono un grave attentato all’istituzione della famiglia fondata sul matrimonio». Sono queste le discusse affermazioni contenute nella lettera che il parroco di Cropani Marina don Raffaele Feroleto ha inviato ai fedeli, in occasione dei festeggiamenti in onore del patrono Sant’Antonio da Padova, per chiedere un contributo per sostenere le spese della festa. Affermazioni che hanno scatenato furiose polemiche, nei confronti del sacerdote, accusato di aver intentato una sorta di “crociata” contro gay e divorziati. Considerazioni che hanno sollevato un vespaio di critiche e un coro di indignazione, anche da parte del comitato Kropos che ha definito la missiva triste e imbarazzante, ricordando anche le manifestazioni organizzate nelle estati 2021 e 2022 con l’obiettivo di discutere di diritti civili e discriminazioni.

A seguire la lettera integrale inviata dal parroco di Cropani Marina in occasione della festa del Santo Patrono S. Antonio da Padova.

martedì 11 aprile 2023

Momenti concitati di paura durante "l'Affruntata" la statua della Madonna cade a terra.

 


Momenti concitati all’Affrontata di ieri mattina dove uno dei portatori della statua della Madonna è scivolato facendo cadere la statua, recuperata solo in extremis. L'episodio e successo a  San Calogero (in provincia di Vibo Valentia) Pare che l’uomo sia "inciampato" proprio sui capelli della Vergine che erano caduti. Momenti di tensione in paese, dove la non buona riuscita della tradizionale manifestazione viene vista come un cattivo presagio. Fortunatamente per pochi centimetri non ha toccato il suolo e non ha subito danni, come avvenuto nel 2017 quando la Madonna si spezzo'.

A seguire il video con i momenti concitati durante l'affrontata.

lunedì 27 marzo 2023

«Benedetto Catanzaro» Su Famiglia Cristiana Don Lino il Cappellano Spirituale della squadra di calcio racconta il percorso incredibile della Aquile

 

Ribattezzata “il piccolo Napoli”, la squadra incarna in qualche modo la grande voglia di riscatto di tutta una città: grazie a un campionato strepitoso ha messo in sicurezza la promozione con cinque giornate d'anticipo. Don Tiriolo ne è tifoso e assistente spirituale....



Ci sono cinque “passioni” fondamentali nella vita di don Lino Tiriolo: la prima è Gesù, come ci dice lui stesso con un gran sorriso, poi la famiglia, la sua comunità parrocchiale, a seguire i santi Agazio e Vitaliano, protettori della sua diocesi, di cui non manca d’invocare l’intercessione a ogni celebrazione liturgica, e infine il Catanzaro Calcio, di cui è cappellano dal 2001. Un impegno, questo con la squadra calabrese, che ha appena conquistato, battendo, lo scorso 18 marzo, per 2-0 (reti del capocannoniere del girone C Iemmello e di Brignola) la Gelbison con cinque giornate di anticipo, dopo una stagione dominata con numeri da record, la promozione in Serie B dopo 17 anni di assenza, vissuto da don Lino, parroco di Santa Teresa dell’Osservanza e cancelliere della curia catanzarese, con serietà e slancio emotivo a un tempo. Lo incontriamo proprio per commentare il trionfo delle “sue” Aquile, festeggiato sul neutro di Salerno, dove si è giocata la partita contro la Gelbison e non ad Agropoli per permettere la grande affluenza dei tifosi del Catanzaro, arrivati in ben 10 mila, galvanizzati da un campionato da assoluti protagonisti, con 86 punti in 33 partite, un’unica sconfitta e un vantaggio sulla seconda -il Crotone, altra calabrese- di 16 punti. Questa squadra, ribattezzata “il piccolo Napoli” incarna in .......

martedì 7 febbraio 2023

“La speranza che cerchi ” Appena pubblicato già un successo l'ultimo lavoro di Don Francesco Cristofaro, conosciuto e apprezzato sacerdote anche sui social.

 


Don Francesco Cristofaro ci racconta nel suo ultimo libro storie di santità ordinaria, che - grazie alle famiglie e alla fede - hanno un cuore grato e capace di amare nonostante la loro grave disabilità.

Un successo balzato subito nei primi posti di vendita online, questo ottavo libro di Don Francesco che utilizza spesso i social per portare la parola di Dio tra le nuove generazioni

“La speranza che cerchi. Storie di santi e straordinarie vite comuni, per ritrovare la luce sulla strada” è il nuovo libro di don Francesco Cristofaro (Bur, 2023). L’autore è un sacerdote calabrese seguitissimo sui social, parroco di “Santa Maria Assunta” in Simeri Crichi. Nato con una paresi spastica alle gambe, don Francesco racconta in questo libro storie di santità straordinaria e ordinaria. Accanto alle vite di santi come Padre Pio, Giuseppina Bakhita, Gabriele dell’Addolorata e del beato Carlo Acutis ci presenta testimonianze di vita piene di “speranza contro ogni ..........

mercoledì 25 gennaio 2023

Oggi; mons. Maniago consacra tre nuovi sacerdoti di: Sellia Marina, Catanzaro e Borgia. La solenne cerimonia presso la basilica concattedrale “Santa Maria Assunta” in Squillace (Cz),

 


L’arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, mons. Claudio Maniago, il prossimo mercoledì 25 gennaio, festa della Conversione di San Paolo, alle 17 presso la basilica concattedrale “Santa Maria Assunta” in Squillace (Cz), ordinerà presbiteri i diaconi don Vitaliano Caruso, della parrocchia “San Francesco da Paola” in Catanzaro, don Riccardo Catanese, della parrocchia “Madonna del Carmine” in Uria di Sellia Marina (Cz), e don Vito Muriniti, della parrocchia “San Giovanni Battista” in Borgia (Cz). Don Vitaliano Caruso presiederà la sua prima messa giovedì 26 gennaio alle 17.30 presso la parrocchia “Santa Teresa di Gesù Bambino” di Catanzaro; don Vito Muriniti, sabato 28 gennaio alle 17.30 presso la parrocchia “San Giovanni Battista” in Borgia (Cz), don Riccardo Catanese, domenica 29 gennaio alle 17 presso la parrocchia “Madonna del Carmine” in Uria di Sellia Marina (Cz).

a seguire l'articolo tratto dalla Gazzetta del Sud oggi in edicola.

lunedì 2 gennaio 2023

Sersale; triste fotoracconto del cimitero della cittadina presila dove il degrado e l'abbandono regnano sovrane. Si chiede urgentemente l'intervento del comune per ridare decoro a questo luogo sacro.

 Il cimitero è un  luogo sacro, esso viene destinato al culto divino e alla sepoltura dei nostri cari, luogo ideale per pregare e per far riaffiorare tanti ricordi dei tempi passati.



Giungono molte segnalazione sul cimitero di Sersale dove da un bel pò di tempo il decoro, la cura, il rispetto che questo luogo che merita non viene più attuato. Le foto parlano molto chiaramente dello stato triste e di degrado Invitiamo il comune sempre molto attento al decoro, al rispetto dei beni comuni e alla difesa della propria identità storica. Di adoperarsi nel più breve tempo possibile a ridare il giusto decoro a questo luogo sacro che va sempre curato e mantenuto come un vero giardino non solo quando si avvicina la ricorrenza del giorno dei defunti. Senza dimenticare di arginare i continui furti di vari oggetti poste sulle varie tombe come fiori o statuine. Fiduciosi che anche questa volta il comune si adopererà richiamando chi di competenza a svolgere bene e con più frequenza la pulizia e il controllo del cimitero comunale. 

a seguire altre foto tristi che speriamo di non vedere più.

giovedì 29 dicembre 2022

Tantissime foto dell'incantevole presepe vivente di Pentone. VII Edizione di un appuntamento da non mancare.

 Oggi dopo il successo di ieri sera a Pentone stasera  si replica con un appuntamento da non mancare. VII Edizione del presepe vivente nel borgo antico di Pentone tra la tradizione presepiale, con tanti animali, artigiani e scene teatrali dell'annunciazione, della Visitazione, e la corte di erode arricchita dalla presenza delle danzatrici orientali. E per finire la degustazione delle pitte fritte tipiche del Natale nelle famiglie Pentonesi.








a seguire ancora tantissime foto del magico presepe vivente di Pentone.

giovedì 22 dicembre 2022

Nel borgo antico di Simeri domani sarà inaugurato "U Prisebbiu" il suggestivo presepe sarà benedetto da Don Francesco Cristofaro.


 

Non abbiate mai paura di sognare.

A SIMERI IN VIA CASTELLO GIORNO 23 DICEMBRE ALLE ORE 18.00 con la presenza di Don FRANCESCO CRISTOFARO
SARÀ INAUGURATO IL PRESEPE ARTISTICO


"Quando ho ripulito questo magazzino ho immaginato già quello che si sarebbe potuto realizzare....,tra me e me ho detto:"U PRISEBBIU".

Luciana Pugliese Ama il suo stupendo borgo ama la tradizione del presepe cosi l'idea con determinazione diventa una bella realtà


L'idea mi balenava nella testa da parecchio tempo.... Quando ho svuotato il piccolo magazzino dei miei nonni ho capito che potevo farcela. Ho chiesto parere al Parroco Don Francesco Cristoforo, che ha approvato l'idea con entusiasmo. Ho rintracciato così una manciata di compaesani che si sono messi a disposizione e così si è proceduto con l'allestimento del presepe. Protagonista assoluta Raffaela Critelli artista che con le sue creazioni a tema ha riprodotto i monumenti storici di Simeri con molta cura per i particolari. I collaboratori e compagni in questa avventura sono pochi ma tutti validissimi, Il mio grazie va a .....

mercoledì 16 novembre 2022

Taverna; Presentati dal Vescovo i nuovi sacerdoti nelle parrocchie di: Magisano, Zagarise, Sorbo San Basile, Fossato e di Sant'Elia

 I nuovi incaricati sono stati presentati, lunedì scorso, nella chiesa monumentale di San Domenico a Taverna e, per l’occasione, erano presenti anche i primi cittadini di Taverna e di Zagarise, vale a dire il sindaco Sebastiano Tarantino e l’omologo Domenico Gallelli. Presente alla celebrazione anche il baby sindaco di Taverna Emanuele Frustaci.




nuovi parroci nella Presila di Catanzaro i nomi: Don Simone Marchese per la parrocchia di Sant’Elia; don Pietro Pulitanò come parroco di Zagarise; don Fabio Pullano sarà il prete di Magisano con San Pietro; Don Antonio Ranieri si occuperà della parrocchia di Taverna; don Salvatore Scalise è l’amministratore parroco nelle chiese di Sorbo, Fossato Serralta e Maranise. La diocesi di Catanzaro-Squillace continua  nel perseguire un obiettivo comune: dare un’affidabile guida spirituale ad ogni comunità.Il vescovo della diocesi catanzarese Claudio Maniago ha indicato, nei giorni scorsi, i nomi di cinque parroci di fresca nomina oppure trasferiti da associare a una nuova parrocchia della presila catanzarese.

a seguire l'articolo tratto dalla Gazzetta del Sud.

venerdì 9 settembre 2022

San Pietro Magisano; Solenni festeggiamenti Madonna della Luce 2022 Foto racconto

 

Situato nella frazione di San Pietro Magisano, la sua costruzione risale al 1064. Ad oggi il Santuario è stato ristrutturato ed è composto da una navata centrale e alcune cappelle laterali. Al suo interno si può ammirare l’altare maggiore in legno intagliato, risalente al XVIII secolo. Inoltre, nel Santuario sono custoditi numerosi dipinti olio su tela del XVII e XVIII, un Crocifisso ligneo del XIX secolo, la statua lignea della Madonna della Luce, del XVIII secolo, e numerosi arredi in argento tra cui
un’antica croce stile del XVII secolo. Il culto della Madonna della Luce a San Pietro ha origini millenarie, si parte dalla leggenda del ritrovamento di una tela miracolosa intorno al 970-990 nelle vicinanze dell’abbazia di Peseca, nel territorio di Albi. Il quadro sarebbe stato rinvenuto in un burrone tra i rovi, e a quanto dice la leggenda emanava un’intensa luce, da qui il titolo della tela e del relativo santuario



A seguire ancora tante bellissime foto di Mario Gentile bravissimo fotografo realizzate durante i solenni festeggiamenti della Madonna della Luce di San Pietro Magisano 

mercoledì 31 agosto 2022

Nel Villaggio Mancuso realizzato un bellissimo murales in omaggio a Mamma Natuzza. Dopo la statua già meta di pellegrini una nuova opera nei luoghi a Lei cari dove trascorreva dei periodi di riposo.

  


Villaggio Mancusa Sila ( Taverna CZ )Quel posto incantato dove Mamma Natuzza durante la sua vita terrena andata spesso per concedersi un periodo di riposo respirando l'aria salubre e frizzantina della Sila. Dopo la bellissima statua meta già di diversi turisti e pellegrini  è stato ultimato in questi giorni dall'artista Giuseppe Garofalo di Roccabernarda  L’opera ha preso vita grazie alla raccolta fondi organizzata dal signor Mario Garofalo e all’aiuto del comitato Siletta di cui riveste il ruolo di presidente. Al murales di Natuzza Evolo una volta completato è stata l’aggiunta una sua frase che è tra l’altro – ha affermati Garofalo – la mia preferita: "siate sempre sorridenti anche nella sofferenza, con Cristo nel cuore non può regnare la tristezza”

L’artista  Giuseppe Garofalo ha saputo raccogliere tutta la dolcezza dello sguardo di Mamma Natuzza, immortalandola in uno dei luoghi a lei più cari. I fedeli, frequentatori della Sila, che ricorderanno gli imponenti raduni di preghiera degli anni passati a Villaggio Racise, avranno un’ altro luogo per andare a pregare. Presso Villaggio Cutura c'è una piazza, a Lei .......

martedì 26 luglio 2022

L'incredibile storia della morte apparente di Mamma Natuzza. La mistica vide durante quel lungo sonno del 1940 la chiesa che sarà finalmente inaugurata il 6 agosto.

 


Siamo a Mileto nel 1940. E’ esattamente il  29 giugno, festa dei Santi Pietro e Paolo apostoli. Quel giorno la futura Serva di Dio  Natuzza Evolo nel ricevere la cresima  dal vescovo della diocesi di Mileto, monsignor Paolo Albera, nella cappella privata del presule, nel momento in cui viene segnata con l’olio del crisma avverte un brivido gelido alla schiena ed è quasi sul punto di svenire. Una volta tornata a casa, pallida in volto, informa dell’accaduto la signora Alba Colloca, della cui famiglia era ospite.  Quest’ultima, nel prestarle le prime cure insieme a un’altra ospite della casa, la  signora Concetta, si accorge che sulla sua camicia è apparsa una croce di sangue. Le due donne quasi non credono ai loro occhi, anche se sono già state testimoni di altri fenomeni. Nei giorni seguenti le effusioni di sangue continuano, lasciando disegni di vario genere. La camicetta con la croce di sangue viene, nel frattempo, inviata all’allora vescovo monsignor Paolo Albera presso la curia vescovile.  La gente del luogo, non appena si diffonde la notizia di quanto è accaduto, grida al miracolo. La notizia fa ben presto il giro di tutta la comunità e supera addirittura i confini regionali, tant’è che a Mileto, già tre giorni dopo, incominciano ad arrivare gli inviati di numerosi giornali con taccuino e macchine fotografiche al seguito. «In quei giorni – ebbe modo di confidarci nei primi anni Novanta  la signora Caterina Valente, scomparsa da alcuni anni – non si parlava d’altro. Tutti avevano qualcosa da raccontare su Natuzza, sulle voci che sentiva e sui segni che erano comparsi sul suo corpo». In buona sostanza, un vociare continuo in ogni via della comunità miletese. A questo punto il vescovo Albera, preoccupato dalla piega degli eventi, informa  il fondatore e magnifico rettore dell’università cattolica del Sacro Cuore Agostino Gemelli (18 gennaio 1878-15 luglio 1959) – lo stesso che aveva definito padre Pio «psicopatico e isterico», ma un’autorità assoluta negli ambienti cattolici di allora – riferendogli, con una missiva datata 8 luglio, quanto era successo nella sua diocesi  il 29 giugno e che da allora Natuzza andava soggetta a «eruzioni cutanee sanguigne localizzate alla spalla sinistra a forma di cuore». E ancora che la stessa era soggetta a «forti dolori» e che per questa sua condizione si trovava «in uno stato di prostrazione». Il vescovo Albera scrive, inoltre, che Natuzza, come da diagnosi medica del dott. Naccari, medico condotto del paese, «si trova in ogni parte del corpo perfettamente sana» e che lo stesso medico che l’aveva in cura «non riusciva a spiegarsi “il fenomeno”». La risposta fornita da Gemelli al presule - ripresa dagli atti della Curia vescovile - è la seguente: «La relazione medica è stesa da persona incompetente, o che per lo meno, dimostra che ha proceduto con esame superficiale e animato da pregiudizi. Quanto agli altri documenti non apportano alcuna luce. La lettura di questi documenti mi suggerisce di osservare che a mio modo di vedere era opportuno non procedere agli interrogatori. Questo apparato di interrogazioni confermano nella mente del soggetto i propri fantasmi. La Evolo non è altro che una ammalata di isterismo. È questa però solo un’impressione. Non mi è possibile pronunciare un giudizio definitivo senza un esame accurato del soggetto in parola. Mi permetto sommessamente suggerire a Vostra Eccellenza che in questi casi conviene alla autorità ecclesiastica rimanere assolutamente estranea, per evitare di dare al malato l’impressione che le manifestazioni abbiano qualche importanza». Ma il fatto destinato a fare più rumore accade, però, nel mese successivo, in un giorno apparentemente come tanti: quel giorno la Madonna, che aveva cominciato a manifestarsi a Natuzza sul finire degli anni Venti, le dice che il 26 luglio avrebbe fatto «la morte apparente». La ragazza di Paravati in quel momento non comprende il significato dalla parola “apparente” e dice a chi le sta vicino, e in particolare alla signora Alba, che il giorno dedicato a sant’Anna, ovvero il 26 luglio, sarebbe morta.

"Mi trovai in un posto bellissimo, largo e rotondo come una piazza"

La casa della famiglia Colloca, dove Natuzza pronuncia queste parole, è a pochi passi dalla villa comunale e dall’ex palazzo vescovile. Dall’altro lato si trova Corso Umberto I, il luogo dell’incontro e del passeggio, in quegli anni, della piccola borghesia locale. Da quella casa si coglie tutta la bellezza di Mileto con le sue chiese – a partire dalla cattedrale, nel frattempo elevata al rango di basilica – e i suoi palazzi che odorano di antico e di vissuto. Ed è proprio qui, in questo angolo tra i più belli della cittadina che nel giorno preannunciato la giovanissima Natuzza cade, dopo diverse ore di attesa, in un sonno profondo. Confiderà poi testualmente alle persone a lei più vicine e ai suoi padri spirituali: «Chi piangeva di qua, chi piangeva di là. Io non piangevo, ero contenta. Fu così che mi addormentai. Era di sera, era tra lume e lustro, ma per me non era tra lume e lustro, perché mi trovai in un posto bellissimo, che era come una cupola, ma largo, largo, largo e rotondo come una piazza». Quel sonno dura sette interminabili ore. Fortunata Evolo, in quello spazio di tempo che le persone del posto più anziane ancora ricordano come se fosse oggi, è attorniata da numerosi medici che stanno lì ad aspettare la sua morte. Fuori, richiamati dal clamore della vicenda, gli inviati di alcuni importanti quotidiani nazionali, tenuti a distanza, seguono le varie fasi. Ci sono i giornalisti del Giornale d’Italia e del quotidiano La Tribuna che si erano già occupati a più riprese del caso Natuzza, ma soprattutto tanta gente di Mileto, di Paravati, di Messina,  di Vibo Valentia, di Reggio Calabria e di Catanzaro. Dai ricordi di alcuni testimoni, tra cui Antonino Varone, Nando Crupi, Annunziato Varone e Pino Valente, emerge la grande attesa che si coglie in quei momenti così particolari e la presenza devota e incuriosita di una folla sterminata proveniente  da ogni dove. Tra gli altri ci sono alcuni giornalisti con fotografi al seguito, giunti appositamente dalle redazioni romane. «C’era tutt’intorno – emerge dalle confidenze di chi era presente quel giorno a Mileto – una grande baraonda». Racconta Rosa Mercuri, morta di recente, che all’epoca aveva solo 8 anni: «C’era tanta gente. Provenivano da tutte la parti, molti erano arrivati a piedi da Jonadi, San Costantino Calabro, San Calogero, Rosarno, Gioia Tauro e Dinami. C’era anche gente giunta con i carri, qualcuno, se ricordo bene, anche  in treno. La gente occupava tutta via Duomo, il Corso Umberto I e addirittura anche via Saccari. Mai si erano viste a Mileto tante persone, neppure durante le grandi celebrazioni in cattedrale. Tutti volevano vedere e capire».


Natuzza racconta che «si era trovata in Paradiso al cospetto di Gesù»

Al suo risveglio, la giovanissima Natuzza racconta che «si era trovata in Paradiso al cospetto di Gesù» che le aveva chiesto di «portare a lui le anime, di amare e compatire, di amare e soffrire». Dice anche che «c’era una luce meravigliosa che faceva mille colori, bellissima» e che «Gesù predicava e tutti gli altri rispondevano meno di me, che non sapevo cosa rispondere, ma pregavano tutti». Riferisce ancora che «c’era tanta gente, quattro, cinque file di centinaia di persone, piccoli e grandi sollevati da terra e a cerchio» e che erano presenti «tante anime di defunti con il viso per terra e in ginocchio che .......... 

sabato 25 giugno 2022

L' Arcivescovo ha nominato tre nuovi Diaconi di: Catanzaro, Sellia Marina e Borgia.

 L’Arcivescovo Maniago, riprendendo l’immagine del pastore presentata nel Vangelo della solennità del Sacro Cuore di Gesù, ha esortato i tre ordinandi a “vedere proprio nel ministero dei «pastori» una manifestazione particolare del «cuore di Dio»”. 


Vitaliano, Riccardo e Vito come diaconi, saranno chiamati a vivere nel costante desiderio e nella gioia quotidiana di far giungere alle parrocchie e a tutti quelli che incontreranno, la forza e la bellezza dell’amore di Dio, che si china con tenerezza su tutti noi poveri e bisognosi”. Nella solennità del Sacro Cuore di Gesù, l’Arcivescovo Claudio Maniago ha ordinato diaconi, nella Concattedrale “Santa Maria Assunta” di Squillace, tre seminaristi formatisi al Seminario Teologico Regionale “San Pio X” di Catanzaro. Sono gli accoliti Vitaliano Caruso, della Parrocchia “San Francesco da Paola” in Catanzaro; Riccardo Catanese, della Parrocchia “Madonna del Carmine” in Uria di Sellia Marina. “Diaconi secondo il cuore di Dio – ha aggiunto Maniago – per aiutarci a essere uomini e donne «secondo il cuore di Dio», che è un dono, una vocazione e un compito per ciascuno di noi. Dio non trasforma il nostro cuore con il dono del suo Spirito perché il tutto rimanga solo un fatto intimo, interiore. La consonanza di Gesù con il cuore di Dio si manifesta visibilmente nella sua vita: egli accoglie i deboli, i malati, per offrire loro consolazione e salute; egli non ha paura di condividere la tavola con i peccatori, di accostare quelli che il suo mondo respinge, per testimoniare loro la gioia del Padre che dona il perdono e rende possibile la conversione; e si espone all ’inimicizia, sopporta la violenza che si abbatte su di lui, risponde costantemente all’offesa con il perdono, alla menzogna con la verità, al male con il bene… perché così è il cuore di Dio!”. Un giorno di festa davvero significativo per la .........