SALVIAMO IL RESORT DI SIMERI MARE
I mass media calabresi sovente informano con dovizia di
particolari sulla situazione del resort e del campo di golf del comparto
turistico di Simeri Mare, per il quale Italia Turismo spa è stata beneficiaria
d’ingenti finanziamenti pubblici, 10 mln a carico della finanza statale e 7,8 a carico della Regione Calabria. Così fanno
testo i contratti di programma delle delibere CIPE del 2005 e sg. I lavori
dovevano essere ultimati nel 2010, come sbandierato in una raffinata
pubblicazione comunale in occasione delle elezioni del 2011. Giorno 4 cm, la stessa società, ai
sensi dell’art.15 del DPR 380/2001, ha chiesto al Suap il rinnovo del permesso a costruire per
ulteriori 24 mesi (settembre 2015). Il sindaco, Marcello Barberio, ha chiesto
una sollecita relazione sulle ragioni del ritardo e sugli impegni che si
intendono assumere per non vanificare l’ulteriore rinnovo del permesso, senza dimenticare
che gli stessi lavori dovrebbero ora essere ultimati entro il 31 marzo 2015
(come da determina direttoriale del
Ministero dello Sviluppo Economico), pena il degrado strutturale e lo
scadimento a livello d’incompiuta. Già c’è chi parla di ecomostro, costruito
con i soldi dei contribuenti, quando invece dovrebbe rappresentare il volano
dello sviluppo di un polo turistico
strategico per la stessa economia calabrese.
Con tale consapevolezza, l’attuale amministrazione comunale,
rifuggendo da facili polemiche e da sterili alzate di scudi, ma non volendo
condividere le responsabilità di altri soggetti pubblici, il 10 giugno, dopo
una conferenza dei capigruppo consiliari, ha indicato al Presidente del
Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, il “Simeri Golf Resort” come
provvedimento prioritario dello “Sblocca Italia”, di cui al momento non si
hanno notizie. Nella richiesta di provvedimento sblocca Italia (prot.4007/2014)
si chiedeva un intervento coordinato e incisivo, per scongiurare le gravi
ricadute ambientali, occupazionali e d’immagine.
Stante tale situazione e il rischio concreto che, nonostante
l’eventuale proroga del permesso a costruire, il prossimo 31 marzo i lavori non
siano ultimati, non ci rimane che sollecitare un riscontro dalla Presidenza del
Consiglio dei Ministri. Ma ancor di più ci preme sollecitare un intervento
della delegazione parlamentare calabrese, senza distinzione di
appartenenza politica, capace di sollecitare la ripresa dei lavori del
complesso turistico alberghiero, già finanziato dai vari accodi di programma
(ultimo quello del 2009), Occorre dimostrare in concreto la volontà di
perseguire l’interesse vero della Calabria, senza piagnistei ma senza
rinunciare allo sviluppo possibile e al sostegno della nostra economia. Né gli
amministratori locali possono essere ridotti a esattori delle tasse per conto
dello Stato e destinatari delle ....