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sabato 17 gennaio 2015

Differenziata: dove sta la differenza? Avviata nel 2014, naufragata nel 2015? Potrebbe essere questo il triste epilogo della Raccolta differenziata a Sersale? ...

Potrebbe essere questo il triste epilogo della Raccolta differenziata a Sersale, almeno leggendo l'avviso pubblicato dall'amministrazione comunale:
Si informa la cittadinanza che, a causa di problematiche legate al conferimento dei rifiuti presso gli impianti di smaltimento e stoccaggio regionali, attualmente in blocco, il servizio di raccolta differenziata (plastica, carta, cartone e vetro) è stato sospeso.
Gli uffici stanno lavorando su soluzioni alternative e, pertanto, il servizio dovrebbe riprendere entro la
fine della settimana.
Si invita pertanto la cittadinanza a non depositare, per i prossimi giorni e, comunque, fino a nuovo avviso, i sacchetti della differenziata (plastica, carta, cartone vetro).
Un avviso che mostra chiaramente serie crepe organizzative e che pone alcuni interrogativi.
Quali sono le "problematiche legate al conferimento dei rifiuti presso gli impianti di smaltimento e stoccaggio regionali"? Perché la differenziata si è tramutata in uno svantaggio? Quali sono le alternative da ricercare?

Quando lo scorso anno organizzammo un'Assemblea Pubblica per una proposta popolare di raccolta differenziata (feb 2014), Gennaro Montuoro dei comitati per i beni comuni ce lo spiegò chiaramente.
Gli impianti di Alli e Pianopoli sono gestiti dalla medesima azienda privata, la Daneco. Ad Alli si conferisce anche la frazione valorizzabile (differenziato) e a Pianopoli si sversa l'indifferenziato. Per il differenziato, la Daneco dovrebbe pagare (circa tra 30 e 300 E/ton, a seconda della qualità) le ditte conferenti per la plastica, il vetro, ecc... per l'indifferenziato la Daneco riceve invece dal Comune circa 120 E/ton. A quale azienda privata conviene riciclare se c'è chi paga per sversare?
In questo arcano si nasconde il vero business dei rifiuti: grazie all'inadempienza degli enti locali e della regione in primis - che non ha ancora previsto un ciclo integrato dei rifiuti - il rifiuto si trasforma da risorsa pubblica in profitto privato. Infatti, attraverso lo stato emergenziale i rifiuti vengono convogliati in discarica a netto vantaggio dei gestori degli impianti. Il blocco di Alli non fa altro che dirottare rifiuti/soldi nelle discariche/casse di Daneco.
Premesso ciò, perché la differenziata è diventata uno svantaggio per Sersale?
Il Comune di Sersale ha preferito la via breve della gestione privata affidando a privati la gestione e il trattamento/riciclo dei rifiuti.
 Se l'appalto prevede che il privato guadagni sulla differenziata mentre il comune paga il talquale in discarica, se il privato può bloccare il conferimento del differenziato per dirottarlo in discarica, e se il privato persegue solo i suoi profitti, allora è lecito porsi la domanda: qual'è la differenza tra fare e non fare la differenziata?
Ancora una volta ci rifacciamo a quanto abbiamo ascoltato da .....

venerdì 16 gennaio 2015

Fu bruciato in un casolare a Simeri Crichi. Il giudice di Catanzaro conferma la condanna di primo grado per A. Trapasso ritenuto il responsabile dell'omicidio


I giudici della Corte d'assise d'appello di Catanzaro hanno confermato la condanna di primo grado a 18 anni di reclusione per Alfredo Trapasso, 35 anni, ritenuto responsabile dell'omicidio di Antonio Aloi, un operaio ucciso con quattro colpi di pistola e poi bruciato



I giudici della Corte d'assise d'appello di Catanzaro hanno confermato la condanna di primo grado a 18 anni di reclusione per Alfredo Trapasso, 35 anni, ritenuto responsabile dell'omicidio di Antonio Aloi, l'operaio ucciso con quattro colpi di pistola ed il cui corpo fu bruciato in un casolare di Simeri Crichi la sera del 19 settembre 2010. Al termine della requisitoria il sostituto procuratore generale Salvatore Curcio aveva chiesto la condanna dell' imputato a 21 anni e 6 mesi di reclusione ritenendo il delitto premeditato. Nel corso del processo i difensori di Trapasso, gli avvocati Nicola Cantafora e Luigi Falcone, hanno contrastato la tesi dell'accusa. La sentenza di primo grado era stata emessa nel giugno del 2013. L'accusa ha sempre sostenuto che Trapasso avrebbe portato Aloi nel casolare dove poi lo avrebbe ucciso con una pistola calibro 7,65 e successivamente dato alle fiamme. Il delitto sarebbe stato compiuto nell'ambito di un regolamento di conti tra Trapasso e la vittima. Al momento del fermo sul corpo di Aloi furono riscontrate ustioni ritenute compatibili con ....

mercoledì 14 gennaio 2015

Da sexy shop online a sexy truffa. Denunciati dalla polizia postale due catanzaresi






La Sezione Polizia Postale e delle Comunicazioni di Catanzaro al termine di una complessa ed articolata attività di indagine, denominata “Sexy Truffa”, ha denunciato due giovani per truffa aggravata in concorso, che agivano quale amministratore e socio di una società che operava online nel settore del “commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet” in particolare di prodotti elettronici”. I due, B.A., pregiudicato già noto alle forze dell’ordine, e P.D. avevano architettato un’esca perfetta per irretire la vittima sfruttando i mezzi della rete, allettanti offerte commerciali, promettendo professionale assistenza e consegnando moduli pseudo contrattuali in incontri di lavoro in sale business all’uopo utilizzate per ingenerare una insana sicurezza e l’errata convinzione che si trattasse di persone serie e professionali, annullando ogni capacità da parte della vittima di comprendere, attraverso la normale diligenza, le reali circostanze della vicenda. I due 30enni catanzaresi – secondo gli inquirenti – con la loro offerta di affiliazione unica nel suo genere creavano e costruivano artificiosamente ed abilmente i presupposti e le condizioni per una “Truffa Perfetta”. Adescando e raggirando con artificiosi comportamenti e subdole tecniche la malcapitata vittima, i malfattori non avevano messo in conto che a seguire le loro mosse c’erano gli esperti Agenti della Polizia Postale e delle Comunicazioni che riuscivano con professionalità a snodare le complicate macchinazioni elaborate dai due ed a mettere in luce le reali dinamiche criminali adottate per quasi un anno.  L’aggravante era derivante dal fatto che dovendo prestare la loro opera di “assistenza e manutenzione e-commerce” i truffatori riuscivano a dilatare nel tempo gli effetti ed i profitti della “sexy truffa” non erogando il servizio ed eludendo con abile tenacia le richieste di intervento effettuate dalla vittima, continuando ad incassare ed a trattenere gli importi versati dal malcapitato mensilmente che a buon ragione aveva terrore d’interrompere per non vanificare l’investimento e non avere il taglio definitivo dei servizi. La “sexy truffa” infatti aveva inizio utilizzando il luminoso specchietto della “vantaggiosa offerta” di affiliazione franchising, su un sito internet e si concretizzava con l’acquisto di appositi “pacchetti” all’uopo creati. Varie ed allettanti erano le pubblicità disseminate in rete che evidenziavano la facilità di adesione e costituzione, ma soprattutto le seducenti prospettive di guadagno nell’apertura del sexyshop on line. La vendita dei 25000 prodotti erotici disponibili avrebbe potuto portare anche ......

martedì 13 gennaio 2015

Importanti lavori di viabilità appaltati sulle varie arterie del Catanzarese. Anche nei comuni di Magisano, Simeri Crichi e Soveria Simeri.



Con il nuovo anno sono partiti numerosi interventi che interessano la viabilità provinciale su tutto il territorio, mirati al mantenimento delle migliori condizioni della rete viaria ed al ripristino dei danni subiti dalle piogge degli inverni passati. Nell’area intorno al capoluogo sono tante le opere in cantiere, alcune molto importanti per la soluzione dei problemi delle comunità interessate. Nei prossimi giorni inizierà la fase di posizionamento, il cosiddetto varo, delle travi sul ponte del fiume Simeri sulla provinciale nr. 15 tra Simeri Crichi e Soveria Simeri, primo visibile segno di ripristino di collegamento tra le sponde dell’infrastruttura crollata per gli eventi alluvionali. Considerando che per le fasi successive di lavoro, compreso il collaudo, sarà necessario circa un mese, l’importante arteria sarà nuovamente transitabile entro fine marzo ponendo fine al disagio quotidiano degli abitanti del comprensorio. Nella stessa area sono stati recentemente aggiudicati all’impresa Ati Vertinelli srl e Mg Disgaggi i lavori di ripristino della strada provinciale nr. 11 con opere strutturali complesse (muri di sostegno con micropali e tiranti, opere di drenaggio e canalizzazione acque sotterranee) con una spesa complessiva di un milione e 476mila euro per ristabilire la percorribilità del tratto garantendo le migliori condizioni di sicurezza al sovrastante abitato di Soveria Simeri soggetto ad un pericoloso fronte di frana. L’intervento, che prevede 240 giorni dalla consegna, è stato progettato dall’ufficio tecnico di Palazzo di Vetro e segue una prima opera di consolidamento realizzata con micropali e tiranti per una spesa di circa 600mila euro eseguita dopo l’evento alluvionale. A completare il quadro per il comprensorio saranno completati a breve i lavori con conseguente apertura della nuova strada per località pGatticello, che offrirà una via alternativa per raggiungere le zone costiere. Anche in questo caso l’impegno di spesa complessivamente sostenuto dalla provincia negli anni supera gli 800mila euro. Nell’area premontana sono stati invece aggiudicati con una spesa di 100mila euro i lavori di ripristino sulla provinciale nr. 25 tra Catanzaro e Magisano che lo scorso novembre ha visto il crollo di una parte di rilevato vicino alla spalla del ponte con conseguente restringimento della carreggiata. L’intervento, sempre a cura dei tecnici provinciali, sarà avviato dopo l’iter procedurale e durerà sessanta giorni. Inoltre sono stati aggiudicati i lavori di manutenzione straordinaria sulla provinciale 165/2, arteria che collega il quartiere Gagliano di Catanzaro al territorio premontano attraversando gli abitati di Tiriolo, San Pietro Apostolo e Soveria Mannelli. Le opere, progettate dal tecnico interno all’ente geom. Luigi Cimino per complessivi 360mila euro, saranno realizzate dall’impresa Fulginiti Domenico prevedendo la sistemazione del piano viabile, l’installazione di barriere paramassi a protezione della sede stradale, la posa in opera di barriere stradali ed il rifacimento della segnaletica verticale e orizzontale, con una conseguente maggiore sicurezza su un’arteria interessata da un traffico elevato. Infine sono in corso le opere di manutenzione straordinaria a Gimigliano in località Cavorà e sul viadotto del Ponte Corace in località Patia, ed a breve partiranno anche i lavori previsti per l’allargamento di un ...

lunedì 12 gennaio 2015

"UNA STORIA DI LIBERTA" A Zagarise si è tenuto un partecipatissimo convegno sulla complessa figura di Cecilia Faragò, l’ultima fattucchiera calabrese processata per stregoneria nel 1770



Convegno su “CECILIA FARAGO’: UNA STORIA DI  LIBERTA’


Presso il centro d’informazioni turistiche, organizzato dall’assessore comunale alla cultura Francesca Tobruk,  si è tenuto un partecipatissimo convegno sulla complessa figura di Cecilia Faragò, l’ultima fattucchiera calabrese processata per stregoneria nel 1770, prima alla Regia Udienza di Catanzaro e successivamente alla Gran Corte della Vicaria di Napoli. Difesa dal giovane avvocato catanzarese Giuseppe Raffaelli, la “magara”(nativa di Zagazise, ma trasferitasi a Soveria Simeri dopo il matrimonio) fu assolta e risarcita per la calunnia e l’ingiusta detenzione.
Il dibattito, moderatore dall’antropologo Marco Minervino, è stato introdotto da Francesca Zungrone e ha registrato gli interventi dei sindaci di Zagarise  (Domenico Gallelli) e di Soveria (Aldo Olivo). L’avvocato Natalia Raffaelli, discendente dell’illustre giureconsulto, ha lumeggiato i cardini della difesa che spinsero Ferdinando IV a cancellare dall’ordinamento penale del regno il reato di stregoneria, dimostrando che il canonico Ferrajolo era morto di “tisichezza” e non già per forza di maleficio, per essere stato “guardato con occhio maligno, mentre cantava all’organo”.
Marcello Barberio ha ricordato  - con le opere di Mario Casaburi e di Serena Marcantonio -  un suo lavoro del 2009, dal titolo “Persistenza della magia rurale in un’area del Catanzarese”, nel quale viene riportata la vicenda di Cecilia, alla cui memoria a Soveria Simeri è stata intitolata una villetta.
Barberio ha proposto il quesito (da approfondire in un secondo incontro): Cecilia fu un’eroina, una ribelle alle convenzioni sociali, una diversa demonizzata dal clero locale corrotto e ignorante o non piuttosto un’ ordinaria  massara calabrese,  strutturalmente  inserita nell’economia del latifondo feudale, in una condizione di subalternità (di classe e di genere ). Il suo status di contadina benestante era comunque “compatibile” con quella formazione economica. Se non fosse stata prevaricata e imprigionata, la Faragò sarebbe rimasta una donna “regolare” in una società chiusa , una sapiente “guaritrice herbaia” integrata nella comunità locale,  senza alcuna  velleità di conflitto col mondo storicamente determinato, neanche col clero, al quale tra l’altro apparteneva il figlio Sebastiano, monaco francescano.
Una storia complessa e “aperta”, in qualche modo anche diversa dalle  tante “apostasie col maligno”. Diversa anche nell’epilogo, perché Cecilia non finì sul rogo, non avendo celebrato alcun sabba sotto l’albero di noce, come le circa 60.000 malcapitate dei roghi delle piazze europee nei secoli bui dell’Inquisizione.
Alle ore 21, nel centro storico di Borgo Paradiso, Maria Faragò ha proposto l’applauditissimo reading teatrale “Cecilia di Dio”, dando voce alla storica “fattucchiera” del luogo.
A sentite l’antropologo Mauss sull’eclissi del sacro e la fame di ...