sabato 7 maggio 2016

Simeri Crichi; 2 avvocati per un posto da sindaco. Da domani si entra nel vivo della campagna elettorale del 5 giugno

Salvo sorprese dell'ultimo minuto saranno i due avvocati Saverio Loiero e Piero Mancuso a contendersi la poltrona di Sindaco del comune di Simeri Crichi.
Nel consiglio comunale (prima di quest'ultimi 5 anni a guida del sindaco uscente Marcello Barberio) si trovavano nello stesso schieramento vincente ricoprendo rispettivamente la carica di sindaco e vice sindaco. Il 5 giugno l'importante comune del Comprensorio sarà chiamato a eleggere il nuovo primo cittadino che sicuramente porterà in alto i valori, la peculiarità, la crescita di tutto il vasto territorio che arriva sino al mare.
Gli auguri di Selliaracconta di buona competizione elettorale ai due candidati a sindaco e a tutti i consiglieri presenti nelle due liste con la speranza che alla fine di una sana, combattuta rivalità elettorale  sia sempre  Simeri Crichi  tutto (di nuovo) unito a vincere.


A seguire l'articolo di oggi 07/05/2016 tratto dal Quotidiano della Calabria sulle elezioni comunali di Simeri Crichi

venerdì 6 maggio 2016

Allarme antrace nel centro di smistamento delle Poste di via Lucrezia della Valle polvere fuoriesce da un pacco

Un pacco che si rompe facendo fuoriuscire una polvere bianca non meglio identificata: è bastato questo “incidente” per far scattare immediatamente l’allarme all’interno del centro di smistamento delle Poste di via Lucrezia della Valle, a Catanzaro.
Sul posto sono giunti i vigili del fuoco e le forze dell’ordine e, subito dopo, gli specialisti dell’Nbcr, il reparto Nucleare, biologico, chimico e radiologico dei pompieri: il timore è difatti che l’involucro possa contenere dell’Antrace. Nell’immediatezza tutta l’area è stata chiusa bloccando chiunque abbia avuto a che fare col pacco sospetto, in attesa ovviamente degli.......

giovedì 5 maggio 2016

Allarme spopolamento. Ecco il rapporto dell'Istat su la Calabria dove racconta che in 10 anni ha perso 178.923 abitanti. Senza validi interventi la nostra terrà sarà in futuro un deserto




Su una popolazione di 1.976.631 il saldo finale tra partenze e arriva segna un preoccupante segno meno di 70.756 presenze pari al 3,58% della popolazione totale. E' come se una città come Lamezia Terme all'improvviso sparisce dalla cartina geografica diventando deserto.Il rapporto dell'Istat sui flussi migratori in Italia dice che per quanto concerne la Calabria i dati sono molto allarmanti.La tratta più battute rimangono sempre quella Calabro- Lombarda ma anche Lazio, Emilia Romagna, Toscana, Viaggi carichi di speranza di aspettativa lasciando la propria terra dove il più della volta non si farà più ritorno.Il dato allarmante dell'Istat mette la Calabria come fanalino di coda con un vero esodo mai arginato da una politica di rivalutazione di salvaguardia ma soprattutto di lavoro. I piccoli comuni muoiono lentamente ma inesorabilmente mentre i vari sindaci rimangono ben saldi alle poltrone proponendo come antidoto progetti senza futuro ma anche fotocopia con i paesi vicini, esaltandole come una vera panacea a tutti i mali ma che oltre all'entusiasmo iniziale hanno la fine segnata, ma quello che è più grave è che questi finanziamenti pubblici non recheranno alcun beneficio a lungo termine, mentre quasi nessuno pensa alla fusione con i comuni vicini per alleggerire il fardello sempre più pesante verso i sempre pochi contribuenti che pagano le tasse ma che in cambio non ricevono alcun  beneficio con una migliore qualità della vita.In Calabria negli ultimi 10 anni si sono trasferiti 108.167 persone a fronte però di 178.923 partenze con un forte segno meno mettendola tra le regioni a più alto rischio spopolamento.La Calabria antica terra dell'accoglienza non riesce a attrarre l'arrivo di stranieri e immigrati perchè oltre a una qualità di vita molto scarsa il lavoro eterno latitante nella nostra regione rimane un miraggio per i Calabresi figuriamoci per i stranieri. I nostri politici sino a oggi hanno sempre proclamato, enfatizzato finanziamenti a pioggia per........

mercoledì 4 maggio 2016

Finanziamento di 8 milioni di euro per i giovani Calabresi nell'ambito di Garanzia Giovani




Con la giornata di oggi(ieri ndr) riparte il finanziamento per la misura dei tirocini nell’ambito di Garanzia Giovani. Possiamo infatti comunicare ai soggetti ospitanti che siamo pronti a rifinanziare 2.700 tirocini nell’ambito di Garanzia Giovani. Si tratta di un azione che ci comporta un finanziamento di 8 milioni di euro a beneficio dei giovani tirocinanti che sono già iscritti o che sono intenzionati ad iscriversi al programma”. É quanto comunica – è scritto in una nota – l’assessore regionale al Lavoro Federica Roccisano. “Non solo: in aggiunta ai 2.700 tirocini – prosegue – abbiamo previsto il finanziamento per tirocini nell’ambito di tre azioni messe in campo dal presente assessorato negli ultimi mesi. Saranno infatti 300 i tirocini finanziati nell’ambito del progetto Fixo Yei e precisamente 200 per gli studenti provenienti dai 45 istituti superiori partecipanti e vincitori al bando Fixo Yei. Mentre ulteriori 300 sono i tirocini dedicati alle iniziative messe in campo nell’ambito del progetto Botteghe di Mestiere, ovvero destinati a coprire i tirocini dei ragazzi che andranno a collaborare nelle nascenti botteghe di mestiere vincitrici del bando. Si è inteso quindi dare un segnale chiaro nella direzione dell’inserimento lavorativo dei giovani neo laureati e neo diplomati come anche dei giovani che intendono apprendere un mestiere e dedicarsi in maniera attiva in questa direzione”. “Infine – aggiunge Roccisano – 400 tirocini (sempre aggiuntivi rispetto ai 2.700) sono destinati ai giovani disabili, quelli che rientrano tra i beneficiari della legge 68/99 e che avranno la possibilità di partecipare a tirocini della durata di 12 mesi secondo quanto disposto dal regolamento nazionale di garanzia giovani. A distanza quindi di una settimana rispetto alla firma del protocollo con la Fish dal presente Assessore e del Presidente Oliverio, viene dato un chiaro segnale a favore dell’inclusione dei giovani disabili nel mercato del lavoro. Il nostro obiettivo continua ad......

martedì 3 maggio 2016

7,5 miliardi di euro subito disponibili grazie al "Patto per la Calabria" Un occasione importante da sfruttare al meglio

Una grande e irripetibile occasione per la Calabria
 per il mondo delle imprese e del lavoro, un’importante contributo per la ripresa del Mezzogiorno: sono questi i due aspetti più importanti del Patto per la Calabria sottoscritto oggi”. È quanto afferma il presidente della Regione, Mario Oliverio“Questa sottoscrizione chiude un anno di intenso e proficuo lavoro durante il quale la Giunta regionale ed, in alcuni casi, il Consiglio hanno approvato programmi e strumenti di spesa per oltre 7,5 miliardi di euro ai quali si dovranno aggiungere i fondi in dotazione ad ANAS e RFI per le infrastrutture stradali e ferroviarie in Calabria. Investimenti importanti che attraversano tutti i settori dell’economia e della società calabrese.
“Ora si apre una nuova fase, quello della spesa delle risorse. Nei giorni scorsi sono stati emanati i primi bandi del POR e del PSR, continueremo nei prossimi mesi con un’attenzione straordinaria per il rispetto dei cronogrammi della spesa. La fase che si è aperta richiede la mobilitazione di tutte le energie positive della Calabria. La sfida della spesa investe tutti, nessuno escluso; chi ha voglia ha materia e strumenti per mettersi all’opera.
Il Patto Calabria sette aree d’intervento ed affronta nodi cruciali per il futuro economico e sociale della nostra regione. In primo luogo unimponente programma per l’ambiente e la sicurezza del territorio. Un investimenti di oltre un miliardo di euro che si integra a poco più di cinquecento milioni esistenti, che ci consente di affrontare in modo sistematico il dissesto idrogeologico e l’erosione costiera, la bonifica dei siti inquinati e la mossa a norma dei depuratori, il completamento del piano regionale dei rifiuti, un adeguamento di reti idriche, la mitigazione del rischio sismico negli edifici strategici e nelle scuole.
“Nel patto sono state inserite le infrastrutture nodali con un importante intervento su Gioia Tauro con opere oggetto di infinite discussioni e mai finanziate, dal bacino di carenaggio al bacino di espansione; interventi che avranno ricadute occupazionali, ma soprattutto aumenteranno la capacità attrattiva del porto. Insieme al porto è strategico il programma per realizzare il piano regionale dei porti ed per il potenziamento del sistema aeroportuale regionale.
“Un impulso decisivo alle politiche di sviluppo dell’economia con un’accelerazione del progetto di banda ultra larga, risorse importanti per l’agro alimentare, incremento dei fondi per il credito d’imposta e l’occupazione giovanile e femminile oltre alle nuove infrastrutture previste nelle aree industriali. Importante il filone del turismo, sia quello collegato alla valorizzazione dei siti come attrattori turistici sia nella incentivazione delle strutture.
“Un capitolo importante, ed anche una specificità della Calabria, nel panorama delle regioni meridionali, è lo sblocco dei fondi per l’edilizia sanitaria. Ora la riorganizzazione della rete sanitaria può essere supportata da un progetto di ammodernamento delle strutture a partire dai tre centri hub di Catanzaro, Cosenza e Reggio. Abbiamo tirato fuori un finanziamento di ...........

lunedì 2 maggio 2016

Oltre ogni aspettativa la risposta dei Sersalesi alla raccolta delle firme per l'iniziativa "Acqua bene comune Calabria" Si scrive acqua, si legge democrazia: una riflessione sulla raccolta firme.

Quello che è successo a Sersale il 24 e 25 aprile è qualcosa di storico per la nostra comunità ed è una bellissima pagina di politica, quella vera, partecipata e condivisa.
Nel week-end della Resistenza i sersalesi hanno dato prova di attaccamento alla politicasottoscrivendo con 727 firme la "Proposta di Deliberazione di iniziativa Popolare" che impegna il Consiglio Comunale a modificare lo Statuto Comunale:
  1. Inserendo l’acqua come diritto umanonello statuto comunale;
  2. Stabilendo che il servizio idrico è privo di rilevanza economica, cioè non può essere oggetto di guadagni, e pertanto può essere gestito in economia dal comune;
  3. Dando mandato all’amministrazione comunale di ricercare ogni soluzione utile ad una gestione pubblica e nell’interesse dei cittadini del servizio idrico.
La grande partecipazione popolare è il frutto della sedimentazione di anni di impegno per l'acqua pubblica: nel 2010 diverse centinaia di sersalesi parteciparono alla raccolta firme per i 4 referendum del 2011, quelli appunto per l'acqua pubblica. Prima e dopo il referendum - stravinto con una affluenza del 60% a Sersale - il Comitato Sersale per l'acqua pubblica ha organizzato diverse assemblee pubbliche per spiegare non solo l'obiettivo referendario ma soprattutto la battaglia internazionale per la tutela di un bene comune come l'acqua.
Tra il 2012 e il 2013 si è proceduto alla raccolta firme per l' "Iniziativa di legge popolare regionale - Acqua Bene Comune Calabria" e il Comune di Sersale, grazie al sostegno dei consiglieri di minoranza, ha approvato all'unanimità il sostegno a tale iniziativa insieme ad altri 20 Comuni calabresi, chiedendo alla Regione Calabria di approvare la legge scritta dai cittadini in collaborazione con eminenti costituzionalisti.
Gli stessi principi a tutela dell'acqua li abbiamo anche inseriti nella Carta del Servizio Idrico Comunale nel 2015.
E' per questa ragione che appena l'Amministrazione Progetto Sersale ha adottato la delibera che dava mandato agli uffici comunali di privatizzare il servizio idrico, depurazione e illuminazione, i cittadini si sono allarmati. Lo ha testimoniato il tenore degli interventi all'Assemblea Pubblica organizzata dal sottoscritto e dai consiglieri Perri e Mungo lo scorso 18 marzo.
Sia il PD che Rifondazione hanno più volte chiesto al Sindaco di ritirare la delibera per la privatizzazione, ma quando durante l'Assemblea il Sindaco ha confermato di voler procedere comunque, i cittadini si sono indignati.
L'indignazione nasce da un solo presupposto: sull'acqua i cittadini si sono impegnati in questi anni, contribuendo con banchetti, discussioni e col voto a conseguire alcuni risultati. E' come se l'acqua fosse effettivamente diventata qualcosa che gestiscono i cittadini, ed è per questo che abbiamo pensato ad uno strumento partecipativo per difendere ancora l'acqua pubblica.
Avremmo potuto sottoscrivere una petizione, ma tra sei mesi questa o qualunque altra amministrazione potrebbe ritornare alla privatizzazione. Avremmo potuto optare per un referendum comunale, ma di fatto il referendum cancella un atto, non la possibilità di riproporlo e comunque non avremmo avuto garanzie sui tempi.
Invece una delibera scritta dai cittadini con la quale si inserisce il principio dell'acqua pubblica nello statuto è lo strumento ideale: lo Statuto è la piccola costituzione del Comune e chiunque amministra deve rispettarlo, nessun atto può essere contrario allo Statuto. (Scarica il testo della proposta)
Ora la palla passa al Consiglio: entro 30 giorni bisogna discutere e votare il testo.
Come consigliere comunale sono particolarmente orgoglioso di aver depositato il 28 aprile le 727 firme e la proposta di delibera. Ma lo sono di più per una serie di motivazioni politiche:
  1. la risposta dei cittadini è stata massiccia e consapevole: chi ha firmato ci ha chiesto ai banchetti il contenuto e la modalità e, ancora oggi c'è gente che chiede di poter aggiungersi alla battaglia; tutto ciò mi conforta perché credo che è valsa la pena combattere in questi anni coi movimenti e i partiti, perché su queste battaglie si può ancora costruire un'alternativa al neoliberismo.
  2. l'adesione convinta dei colleghi consiglieri e dei partiti a questa iniziativa ci dimostra che su questi temi è possibile costruire un programma amministrativo; l'idea di gestire in modo pubblico i servizi locali è non solo una posizione ideologica, ma la possibilità di rispondere alle effettive esigenze dei cittadini.
  3. la partecipazione popolare è lo strumento su cui abbiamo sempre puntato: i bilanci partecipati, la scrittura condivisa del PSR, le assemblee e gli atti amministrativi ad iniziativa popolare possono riavvicinare i cittadini alla politica e possono portare a scelte giuste.
Chi amministra non ha nulla da temere da,,,,,,,,,,,