mercoledì 14 settembre 2016

Le prime piogge hanno messo a nudo le tante pericolosità della SP25. Riflessioni di un automobilista che ha percorso la strada durante l'ultimo nubifragio sulla Strada Arsanise/Catanzaro. Dove sono i 10 milioni già da tempo finanziati per la messa in sicurezza dell'importante arteria della Presila??

Vorrei raccontare 
quanto visto con i miei occhi nel pomeriggio del 12/09. Recandomi a Catanzaro nel primo pomeriggio posso testimoniare come siano  bastati pochi minuti di pioggia seppur intensa a trasformare la strada in un inferno. Difatti soprattutto in alcuni tratti la Provinciale 25 era a dir poco inagibile: (venendo dalla presila) all'altezza della galleria prima della "conicella", la cunetta sul lato destro della carreggiata era strapiena di  fanghiglia che la furia dell'acqua (sembrava un fiume in piena) trascinava in strada. In altri tratti all'altezza delle prime case nel quartiere Janò lungo la carreggiata si sono formate delle vere e proprie piscine capaci di far "impantanare" anche l'auto. Sempre nel Quartiere Janò, precisamente all'altezza del semaforo, oltre alla cunette strapiene, ed all'effetto piscina creato dalle pozzanghere, si sono presentate altre due problematiche, una relativa ai rifiuti (bottiglie, buste, lattine,cartoni ecc) che venendo trascinati dall'acqua hanno invaso la carreggiata; l'altra relativa agli scoli dei muri di contenimento, i quali  si potrebbero tranquillamente definire delle cascate considerato il raggio del loro getto capace di raggiungere ed allagare ancor di più la strada. Purtroppo essendo da solo in auto e vista la pericolosità della guida in queste condizioni non ho potuto ne fotografare ne filmare quanto da me scritto, credo però che coloro i quali si sono trovati a percorrere tale arteria in quei frangenti di tempo possano confermare il tutto. Alla luce di quanto visto e scritto  mi viene spontaneo chiedere: dove sono finiti i soldi già stanziati per la messa in sicurezza? Si, ok sono stati rimodulati ma chi di dovere non avrebbe dovuto trovare un nuovo canale di finanziamento? Dov'è finito l'interesse di alcuni sindaci, della Provincia e del Prefetto per quest'arteria? Perché dopo anni siamo ancora qui a parlare degli stessi problemi anzi di una situazione che con il passare del tempo è addirittura peggiorata? Ed ancora,  chi ha concesso le varie autorizzazioni per far costruire stradine qua e la senza tener conto che smuovendo il già fragile terreno lo stesso con pochi mm di pioggia costantemente frana? Chi ha concesso le autorizzazioni per far costruire quegli scoli che se non incanalati a dovere straripano lungo la carreggiata? Dove sono le società che si occupano della gestione rifiuti nei vari comuni della presila e del Capoluogo, perché nessuna di queste società rimuove i rifiuti che invadono la carreggiata (ancor più con la pioggia) o che sono ammassati in piccole discariche? 
So che molte, se non tutte, di queste domande non troveranno mai risposta ma con l'inverno alle porte spero che per lo meno si faccia qualcosa di............

martedì 13 settembre 2016

Domani con solo 2 euro vai al cinema!Puoi vedere qualsiasi film anche in prima visione! Anche in 3D. Ecco le sale della Calabria che aderiscono all'iniziativa

Da domani  14 settembre ogni secondo mercoledì del mese l'ingresso al cinema per tutta la giornata costerà due euro. E' l'iniziativa 'Cinema2Day' annunciata  al Lido di Venezia  dal ministro dei Beni e delle Attività Culturali, Dario Franceschini, assieme ai vertici Anica, Anec e Anem."L'obiettivo più che contendersi la platea attuale di spettatori che è più ristretta in Italia rispetto ad altri paesi è lavorare insieme per aumentare il numero di persone che guardano i film" ha detto Franceschini. Alla promozione, che durerà sei mesi, condivisa da ministero, produttori, distributori e esercenti cinematografici, hanno già aderito oltre tremila sale in tutta Italia. Anche per i film in......
a seguire le sale di Catanzaro, Reggio e di Cosenza che aderisco all'iniziativa

lunedì 12 settembre 2016

Sapete cosa sono gli Scarabei Egizi di Crichi ? Per scoprirlo basta visitare il Museo Provinciale di Catanzaro pieno di tesori di grande valore culturale, molti dei quali sono ancora sconosciuti alla maggioranza dei calabresi.

Per un Piano di Valorizzazione degli SCARABEI  EGIZI di Crichi


Il Museo Provinciale di Catanzaro presenta tesori di grande valore culturale, molti dei quali sono ancora sconosciuti alla maggioranza dei calabresi. Nascono così queste linee guida per l’elaborazione sinergica tra enti pubblici (Regione, Provincia e Comuni) di un PdV (piano di valorizzazione territoriale) dello straordinario tesoretto costituito dagli scarabei di pietra  dura provenienti dalla necropoli di Crichi, scoperta nel 1880 da Giuseppe Foderaro.


                                    
                                    CZ, Museo Provinciale: scarabei di Crichi


Diversi studiosi si sono interessati ai ricchi corredi sepolcrali e in particolare ai 20 scarabei stercorari in pasta vitrea; nel 1981 P.G. Guzzo e I. Vincentelli hanno pubblicato una particolareggiata monografia, mentre più recentemente l’archeologo Roberto Murgano si è soffermato sulle “influenze rituali dell’oltretomba egiziana  nella necropoli di Donnomarco”.
Tuttavia lo studio tipologico e la datazione degli Aepyptica d’epoca pre-greca (in particolare dei nostri coleotteri smaltati di verde o in serpentino rosso) devono ritenersi ancora fermi alle intuizioni di P.E. Newberry del 1906, di D.Topa del 1927, di J. de la Genière e di De Silvia.
I reperti risultano catalogati già nell’VIII Bollettino di Paletnologia del 1882, al tempo del loro rinvenimento in sepolcreti a incinerazione e a inumazione del periodo di transizione tra il Bronzo Finale e la prima Età del Ferro.
La notevole estensione e la ricchezza del corredo funebre (armi di bronzo, terrecotte a sfondo nero e rosso, korai, ambre, braccialetti, torques, pendagli a coppia antropomorfa, statuine steatopigie in bronzo, amuleti e talismani) testimoniano la presenza di una importante e popolosa comunità stabile indigena, insediata sull’altura sovrastante la fascia costiera della parte mediana del Golfo di Squillace. Anni addietro, su Calabria Letteraria, ipotizzavo la corrispondenza della necropoli con la città fortificata di Ocriculum, una delle 7 “ignobiles civitates” ricordate da Livio (ab U.c., liber XXIX, 38,1) nel sistema poleografico brettio, conquistate da Annibale nel corso della seconda guerra punica, intorno al 203 a.C.  Entro la sua cinta muraria, ai margini dell’abitato, inglobava la necropoli; era collegata con la diramazione costiera della via Popilia attraverso una via interna che partiva da Petrusa di Gagliano. Dopo aver fatto parte nel 356 a.C. della Confederazione Bruzia, con la sua resa ai Romani, degradò a semplice stazione di sosta verso la Sila, nell’ager pubblicus del popolo romano. Il toponimo (diminutivo di Ocris, piccolo monte sassoso) è ricordato nei saggi di toponomastica di G.B.Pellegrino e di Giovanni Alessio e può essere considerato il paleonimo o antecedente storico di Crichi.
Molti studiosi lamentano l’assenza di un preciso contesto stratigrafico archeologico per poter meglio indagare il culto funerario, l’appartenenza, la provenienza e la funzione dei reperti (scarabei del cuore, castoni di sigilli, pendagli, vaghi di collane?).Sappiamo, però, che lo scarabeo possedeva nell’Antico Egitto poteri magici e veniva adorato come Khepri (sole del mattino): esso, infatti, spinge Ra nel cielo, come la palla di sterco da cui rigenera le proprie larve.
E il faraone era figlio di Ra.
                                   


                                  Scarabei in calcare e in serpentino rosso
             
Lo scarabeo di calcare bianco sembra provenire dal Delta del Nilo e porta i segni del tigramma di Annone. Sul cartiglio dello scarabeo di steatite verde gli egittologi decifrano il prenome di Thutmosi III, mentre quello in serpentino rosso e con foro centrale (che lo qualifica come pendaglio)  contiene un evidente richiamo al sangue di Iside lunare, piuttosto che a Osiris solare, entrambi con funzione protettiva, nella metamorfosi del perpetuo simile a sé stesso.
Non sappiamo se tali amuleti siano da ascrivere alla corrente commerciale della cosiddetta “via ionica degli Aegyptica”, come oggetti di baratto, o se.........

venerdì 9 settembre 2016

Rischio terremoti ecco la mappa dettagliata di ogni comune della provincia di Catanzaro con la percentuale di sismicità

Per ridurre gli effetti del terremoto,
l’azione dello Stato si è concentrata sulla classificazione del territorio, in base all’intensità e frequenza dei terremoti del passato, e sull’applicazione di speciali norme per le costruzioni nelle zone classificate sismiche. Nel 2003 sono stati emanati i criteri di nuova classificazione sismica del territorio nazionale, basati sugli studi e le elaborazioni più recenti relative alla pericolosità sismica del territorio, ossia sull’analisi della probabilità che il territorio venga interessato in un certo intervallo di tempo (generalmente 50 anni) da un evento che superi una determinata soglia di intensità o magnitudo. La zona 1 è quella di pericolosità più elevata, potendosi verificare eventi molto forti, anche di tipo catastrofico. A rischio risulta anche la zona 2, dove gli eventi sismici, seppur di intensità minore, possono creare gravissimi danni. La zona 3 è caratterizzata da una bassa sismicità. Infine, la zona 4 è quella che nell’intero territorio nazionale presenta il minor rischio sismico, essendo possibili sporadiche scosse che possono creare danni con bassissima probabilità.




 A seguire i rimanenti comuni della provincia di Catanzaro