venerdì 18 novembre 2016

Operai forestali di Calabria Verde Tantissimi, vagabondi e inutili ? Sfogo di un operaio che ci spiega come stanno veramente le cose.

Riceviamo e pubblichiamo una lettera di replica sull'articolo pubblicato il

GIOVEDÌ 10 NOVEMBRE 2016 leggi l'articolo qui (tratto dal corriere della Sera)

Uno dei tanti che sempre più spesso mettono alla gogna i tanti operai forestali (ora Calabria Verde) visti con errore come gli unici colpevoli di un sistema tutto calabrese, ma come giustamente ci dice questo operaio del Comprensorio "Quasi sempre il pesce puzza dalla testa"








Gira molto fango ma in realtà il pesce puzza sempre dalla testa
Questo lo sfogo di un operaio di Calabria verde che opera nel nostro Comprensorio il quale ci spiega alcune cose su Calabria Verde.
Tutto quello che si sta dicendo su Calabria verde è falso e menzognero perché i veri operai forestali sono quelli assunti prima del 1983 Quindi questi 5000 che decantato i mass media è un minestrone fatto dai politici di turno con la complicità dei sindacati ,voglio fare qualche nome degli ingredienti del minestrone ex comunità montane, ex fondo sollievo assunti dopo il 1983, ex co co co sempre dopo quella data .mancano ancore altri ingredienti.
Per quanto riguarda il territorio altra menzogna con questo non voglio dare torto a "Giletti" i documenti che ha in mano parlano chiaro ma non corrispondono a verità perché quel documento parla di territorio demaniale ma noi oltre a quello puliamo fiumi e Non è stato detto il verde dell'aeroporto c'è scritto sui cartelli il verde urbani dei paesi ed altro che non sto qui a commentare ma che non è demanio bisogna precisare per onor del vero che questi lavori almeno nel nostro comprensorio li fanno solo gli operai assunti prima della legge e non il minestrone .oltre al minestrone qualche scienziato dell 'afor ha pensato bene di dare una mano di aiuto al minestrone in ufficio mandando forze nuove così facendo diminuire la forze lavoro sui cantieri e aumentando in modo esagerati gli impiegati.fatemi fare una battuta noi siamo 10 pecore e 20 pastori.
Se poi a tutto questo aggiungiamo che un semplice operaio (come me) vede spesso cose assurde come il fare progettazione senza competenza ad esempio ora siamo sui fiumi cosa sbagliatissima perché sui fiumi si va in......

giovedì 17 novembre 2016

Zagarise; E.T non telefona più a casa l'hanno buttato giù, un vero sfregio verso la comunità essendo stato realizzato con soldi pubblici.

La scorsa Sera avevo un po la testa annebbiata, stavo pensando di scrivere qualcosa sulla non venuta di Oliviero e mi tocca vedere questo scempio, sarà che la benedizione che avevano fatto fare dal prete al comune non è servita molto , ma oramai le onde magnetiche di E.T lasciate in eredità dalla vecchia amministrazione chi doveva colpire lo ha già fatto, il sindaco Domenico Gallelli ha interpretato perfettamente il RE dei Barbari ... se con Attila dove passava lui non cresceva più erba , il sindaco di Zagarise sta distruggendo quasi tutto?

vero è che non vuole i ricordi dell'ex sindaco Raimondo e lui e i suoi dell'amministrazione comunale stanno facendo a gare cosa togliere per prima.lo hanno fatto con il campo sportivo riducendolo a un covo di animali dove ci si poteva trovare cavalli e porci e ossa a non finire .
saranno stati gli Indiani? forse gli Indigeni del posto? niente si deve sapere. vero è che s'inventano di tutto , sulle varie pagine Facebook circolano notizie di posti bellissimi,di sale ristoro, di gite a cavallo, tiro all'arco ,gite in biciclette e non potevano mancare i vari prezzi. ( ma è solo pubblicità ingannevole ) In tanto E.T fatto collocare dall'ex sindaco dottor avvocato Pietro Raimondo proprio all'ingresso del comune.
continuava a fare il suo lavoro mandando le onde magnetiche nella direzione giusta, man mano li ha colpiti tutti, si inizia dal sindaco che fa portare una pietra in paese e caso strano alla giornalista nell'intervista dice di averla riportata ma a nessuno vuole dire dove era nei tempi passati , a un poeta è permesso vagheggiare ma lui è il sindaco? come mai si è inventato il tutto ma oltre al sindaco anche la consigliera sbaglia secolo ... E.T se la continua a ridere pian piano le onde colpiscono e se colpiscono questa pietra diventa solo per alcuni un luogo di culto e di preghiera , tanto di quel culto che un consigliere la pietra la usa come tavolo per mangiarci la pizza.
per qualche turista che crede nella favole o nelle balle paesane ci pensa il mio carissimo amico giornalista Emilio Grimaldi quello che ai vecchi tempi era bravissimo se non c'era bisognava inventarlo , a lui si rivolgevano come se fosse Santo Emilio a Zagarise l'informazione non si deve imbavagliare ..Emilio continua a scrivere alla sua maniera e fa alcuni articoli che a qualcuno rimangono indigesti , uno a caso ( http://emiliogrimaldi.blogspot.it/2014/07/la-leggenda-della-pietra-di-san.html
La leggenda della Pietra di San Pancrazio. Gallelli docet La Pietra sacra di San Pancrazio. Il primo a sinistra è il sindaco E.T e Zagarise .... E.T non so quali poteri misteriosi ha ma fa cambiare anche idea a un mio caro amico Pietro Damiani , lui una persona stimata che si era prefissato di non scrivere altri libri , ma eccolo ancora a riprendere carta e penna e si rimette a scrivere .... scrive molto più spedito io credo che le onde sono arrivate anche a lui, vero è che termina il libro e non ci pensa due volte a fare il titolo. ( Zagarise in un Arcobaleno di storia : dalla Bilancia ad E.T ) Pietro Damiani riconosce all'ex sindaco Raimondo una delle tante opere pubbliche da lui lasciate la statua di E.T il piccolo Alieno grazie all'attuale amministrazione finisce gettata in un angolo circondata da sacchi d'immondizia ....opera inaugurata alla presenza della figlia del grande maestro Carlo Rampaldi ... ma in lontananza si sente ancora la voce " Telefono casa casa
il video dell'inaugurazione.
L'Italia è il paese dove si....

mercoledì 16 novembre 2016

Riecco i 10 milioni! Per la SP 25 Arsanise/Catanzaro ricompaiono i 10 milioni già finanziati poi spariti poi rifinanziati poi di nuovo spariti poi.......

“La Strada provinciale 25, importante arteria che collega il Capoluogo di regione al territorio della Presila, si farà, così come il porto di Catanzaro: le risorse necessarie sono state inserite nel Piano di Azione e Coesione (Pac) 2014-2020 della Regione, deliberato ieri sera, esattamente come assicurato
dal presidente Mario Oliverio, e da noi ribadito in più occasioni già dopo la rimodulazione del Piano avvenuta lo scorso mese di febbraio”. Il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, ha appreso con grande soddisfazione la notizia dell’approvazione da parte della Giunta regionale del Piano di Azione e Coesione (Pac) 2014-2020, che contiene le risorse necessarie per la realizzazione della Strada provinciale 25. “L’importante deliberato di ieri sera rappresenta la migliore risposta alle strumentalizzazioni mirate periodicamente a screditare la disponibilità e l’impegno del presidente della Giunta regionale Mario Oliverio nei confronti di Catanzaro e del suo comprensorio – afferma ancora il presidente della Provincia di Catanzaro– E l’approvazione del Pac 2014-2020 lo dimostra in maniera concreta”. “Il ripristino della Strada provinciale 25 per Magisano, lungo il cui tratto scorre anche l’acquedotto che serve la città di Catanzaro, per un importo di dieci milioni di euro, rappresenta un opera infrastrutturale fondamentale per rompere l’isolamento delle aree interne e sfruttarne le potenzialità economiche e turistiche – ha detto ancora Bruno – e restituisce alle comunità di questo territorio quanto la Giunta del governatore Scopelliti aveva sottratto. Anche con il finanziamento del porto, il presidente Mario Oliverio ha dimostrato con i fatti di tenere nella giusta considerazione le istanze del......

martedì 15 novembre 2016

Sequestrati beni per oltre 25 milioni di euro tra alberghi turistici,ville di lusso,campi sportivi situati a: Catanzaro, Taverna, Badolato, Montepaone, Davoli, Roma.

Beni per un valore di oltre 25 milioni di euro sono stati sequestrati dal Gico di Catanzaro, che hanno eseguito un provvedimento emesso dalla Procura distrettuale, nei confronti di Antonio Saraco, di Badolato, imputato per estorsione aggravata dal metodo mafioso, ed arrestato nell’estate del 2013 nell’ambito dell’operazione Free Boat Itaca”, blitz che convolse 25 persone ritenute affiliate o fiancheggiatrici della cosca Gallace-Gallelli-Saraco di Guardavalle e Badolato.

Nell’ambito delle indagini, in particolare, erano emersi due episodi di estorsione che gli inquirenti ritengono siano stati compiuti da Antonio Saraco nei confronti di altrettanti imprenditori modenesi, responsabili della società che è titolare della struttura portuale di Badolato.
Secondo la tesi degli investigatori, nel primo episodio, l’indagato, insieme ad altri, avrebbe costretto i due imprenditori ad affidare la gestione del porto ad un società ritenuta “compiacente”, la “Ranieri Boat Service”. In questo contesto, Sacco avrebbe proprio riferito implicitamente che la ‘ndrangheta avrebbe avuto la necessità di riciclare il denaro nell'ambito delle strutture portuali.
Nel secondo episodio, invece, sempre l’indagato avrebbe invece tentato di estorcere all’imprenditore modenese, per il tramite di Antonio Ranieri, 120 mila euro, facendogli intendere che la richiesta proveniva dal capo del “locale” di Guardavalle, Vincenzo Gallace. La consegna dei soldi però non avvenne dopo che Gallace, venuto a conoscenza della richiesta, avrebbe ordinato una spedizione punitivanei confronti di Saraco.
Le indagini patrimoniali effettuate successivamente a completamento dell’intera attività, coordinate dal procuratore distrettuale di Catanzaro, Nicola Gratteri, dall’aggiunto Vincenzo Luberto e dal sostituto Vincenzo Capomolla, avrebbero permesso alla Guardia di finanza di ricostruire l’ingente patrimonio riconducibile Saraco, anche per il tramite di presunti prestanome; patrimonio che sarebbe risultato sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati o all’attività economica svolta dallo stesso e dai suoi familiari.
I beni sequestrati comprendono il noto villaggio turistico “Aquilia Resort” di Badolato, una lussuosa villa e una società a Roma, 33 immobili, un campo sportivo e..........

lunedì 14 novembre 2016

Una strage che non conosce la parole fine. Maria Concetta è la ventisettesima vittima della S.S.106 "la strada della morte" Ecco il triste elenco 2016

27 vittime sulla S.S.106 nel 2016. Una vittima ogni 11 giorni.


Una donna di 87 anni, Maria Concetta Livieri, ha perso la vita nell’incidente avvenuto ieri a Copanello nel comune di Stalettì in provincia di Catanzaro. La donna è morta durante il trasporto in ospedale a seguito del violento impatto frontale avvenuto tra una Fiat Punto ed un Suv che ha causato tre feriti per fortuna ora fuori pericolo.

Maria Concetta è la ventisettesima vittima della S.S.106 in Calabria nell’anno 2016 dopo Eugenio Vadalà di 28 anni e Giuseppe Barone di 18 anni deceduti l’8 gennaio a Bocale fraz. di Reggio Calabria, Francesco Nicola Dati di 29 anni deceduto il 21 gennaio a Cirò Marina (KR), Carmela Palermo di 66 anni deceduta il 6 febbraio a Rossano (CS), Francesco Gaetano di 62 anni deceduto il 13 aprile a Corigliano Calabro (CS), Maria Cristina Brancatisano di 53 anni deceduta il 15 maggio a Montebello Jonico (RC), Pasquale Scarano di 67 anni deceduto il 16 maggio a Brancaleone (RC), Vittorio Leotta di 25 anni e Deborah Ranieri di 21 anni deceduti il 22 maggio a Sant’Andrea dello Jonio (CZ), Dmytro Lazarenko di 27 anni deceduto il 29 maggio a Ferruzzano (RC), Francesco Manoiero di 20 anni deceduto il 04 Giugno a Catanzaro Lido, Francesco Antonio Tarantino di 61 anni deceduto il 22 Giugno a Simeri Crichi (CZ), Giuseppe Varlaro di 22 anni deceduto il 5 luglio a Cassano all’Ionio (CS), Francesco De Salvo di 61 anni deceduto il 17 luglio a Rossano (CS) e Domenico Ciccarello di 62 anni deceduto il 27 luglio a Roccella Jonica (RC), Herde Yanosch di 30 anni e Fabio Capalbo di 27 anni deceduti l’11 agosto a Calopezzati (CS), Vittoria Lopilato di 23 anni, Lorena Lopilato di 24 anni, Francesca Bressi di 24 anni, Pasquale Papaleo di 25 anni deceduti il 21 agosto a Santa Caterina dello Jonio (CZ), Roberto Santini di 51 anni, la moglie Rossella Sardiello di 46 anni, ed il figlio Marco di 19 anni deceduti il 27 agosto a Villapiana (CS), Giuseppe Amodeo di 82 anni deceduto il 22 settembre a Cariati (CS) e Petro Izay di 73 anni deceduto l’1 ottobre a Pellaro fraz, di Reggio Calabria
 L’Associazione intende ribadire e sottolineare che tutto ciò rappresenta la più grande Strage di Stato della storia della Repubblica italiana ed intende evidenziare, inoltre, che...........