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giovedì 8 giugno 2017

La birra più buona d'Italia è prodotta a Zagarise. Prestigioso riconoscimento al birrificio della Presila Catanzarese.



Sono state 147 le etichette di 57 birrifici operanti in tutte le regioni d'Italia, 
(più 50 per cento rispetto allo scorso anno) che hanno partecipato alla quinta edizione di Cerevisia, concorso nazionale che valorizza e promuove la produzione, il commercio e il consumo delle birre di qualità. Ad aggiudicarsi il Premio Eccellenza Cerevisia 2017 è stata la Birra Symphony del Birrificio Gladium di Zagarise (Catanzaro). Nel palazzo comunale di Deruta si è svolta cerimonia di premiazione del concorso istituito dal Banab (Banco nazionale di assaggio delle birre), fondato per volontà della Camera di commercio di Perugia e di cui fanno parte Regione Umbria, Cerb (Centro di ricerca sulla birra Università Perugia), Comune di Deruta e AssoBirra.
Il Birrificio Artigianale della Presila nasce il 4 Gennaio 2012 con la Mission di produrre Birra Artigianale di Alta Qualità in Calabria e per precisione a Zagarise (CZ), un piccolo centro agricolo della Presila Catanzarese che vanta un’acqua proveniente direttamente dal Parco Nazionale della Sila, dalle particolari caratteristiche, come contenuto in minerali e purezza, che la rendono molto adatta alla produzione di birra di qualità. Altro vanto del piccolo comune è la qualità dell’aria riscontrata nel suo territorio montano, che da una recente ricerca scientifica degli Scienziati Stefano Montanari ed Antonietta Gatti, esperti mondiali di Nanopatologie, risulta essere la più pura d’Europa, più sana persino di quella del Polo Nord. Il titolare del birrificio è Anselmo Verrino classe 1985, nel 2009 si laurea in Ingegneria Informatica e Biomedica all’Università Magna Grecia di Catanzaro e dopo ciò decide di dedicarsi alla realizzazione di un sogno, cioè fare impresa nella............

mercoledì 7 giugno 2017

Magisano sulla discarica abusiva di località "finoieni" le puntualizzazioni da parte del Vice sindaco Salvatore Tozzo.

La discarica di "finoieni"(ne avevamo parlato Qui)è una vecchia discarica operante fino agli anni 70. Monitorata molti anni fa come infrazione comunitaria. Tre anni fa il comune di magisano ottiene un primo finanziamento di 138.000 euro per la caratterizzazione della stessa. Primo comune regionale ad aver adempiuto a tutti i passaggi seguito da Arpacal costantemente. Chiudiamo il primo step e aspettiamo il secondo finanziamento pari ad euro 800.000 circa per il risanamento della stessa. Ripeto primo comune ad acer regolarmente adempiuto. Si tratta delle prime discariche che l'uomo (non solo di magisano) aveva creato sulle sponde dei fiumi. A magisano i rifiuti li portava " rafele u spazzinu". Quindi chi si meraviglia deve sapere che ci sono rifiuti di tutte e dico tutte le famiglie di magisano perché in passato era cosi. Ripeto magisano primo comune ad aver rispettato quanto regolamentato dalla UE. per completamento dico che magisano ha realizzato il più importante depuratore della presila ed ha realizzato senza finanziamenti regionali due isole ecologiche. Quindi notizia vecchia. Invito tutti a vedete se quanto affermato risponde al vero. Voglio chiedere a Zagor,* (*amministratore del blog Sellia racconta il Comprensorio) sempre attento, a chiedere alla.........

martedì 6 giugno 2017

Cocaina, hashish e marijuana in viaggio dal reggino a Catanzaro.

Tredici le persone indagate: sei sono finite in carcere, quattro ai domiciliari e altre tre sottoposte invece all’obbligo di firma.
Per gli inquirenti farebbero parte di un’associazione che avrebbe acquistato grossi quantitativi di droga - in particolare cocaina, hashish e marijuana - nell’area di Gioia Tauro (nel reggino) e Vibo Valentia. Poi l’avrebbero rivenduta al dettaglio tra la città di Catanzaro e i comuni della fascia ionica.
Il blitz è scattato all’alba quando i carabinieri del Comando provinciale del capoluogo hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare tra Catanzaro, Borgia, Vallefiorita e Rosarno ed effettuato, contemporaneamente, alcune perquisizioni.
Due provvedimenti in carcere sono stati portati a termine insieme ai militari del Gico, il nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza, in........

lunedì 5 giugno 2017

L'elenco delle 23 discariche abusive e pericolose sanzionate dall'UE tra le quali ci sono Taverna, Sellia, Magisano.

Dagli ultimi dati ufficiali della Commissione Ue in Calabria ci sono 23 discariche irregolari da bonificare o da chiudere perché costituiscono un grave rischio per la salute umana e l’ambiente. Per tali discariche è in corso il pagamento di una sanzione sancita dalla Corte di giustiziaa dicembre 2014 (102 discariche in tutt’Italia). Per le 23 discariche calabresi già in multa e per le altre 79 presenti in Italia, il nostro Paese sta pagando circa 40 milioni di euro all’anno, in quanto le sanzioni equivalgono a 200mila euro ogni sei mesi per le discariche non contenenti rifiuti pericolosi e 400mila euro ogni sei mesi per le discariche con rifiuti pericolosi.
Qui di seguito, i comuni, e tra parentesi le località, dove si trovano le 23 discariche irregolari della Calabria per le quali dal 2014 si stanno pagando le sanzioni (l’elenco è aggiornato a dicembre 2016): Acquaro (Carrà); Amantea (Grassullo); Belmonte Calabro (S. Caterina); Belmonte Calabro (Manche); Colosimi (Colle Fratantonio); Longobardi (Tremoli Tosto); Mormanno (Ombrele); Pietrapaola (Camigliano); Sangineto (Timpa di Civita); Tortora (Sicilione); Verbicaro (Acqua dei Bagni); Badolato (S. Marini); Davoli (Vasi); Magisano (Finoieri); Martirano (Ponte del Soldato); Reggio Calabria (Calderiti); Petronà (Pantano Grande);................

sabato 3 giugno 2017

Estorsione, minacce, sfruttamento dei dipendenti questo il metodo usato dal presidente di Confagricoltura nella sua famosa azienda nel catanzarese.

Un imprenditore che da anni e “sistematicamente” avrebbe sfruttato i propri dipendenti 
costringendoli a lavorare accettando uno stipendio notevolmente più basso, di almeno un terzo, rispetto a quanto risultasse nelle buste paga, oppure non corrispondente a quello previsto dal contratto collettivo nazionale. Ma non solo, i lavoratori avrebbero dovuto rinunciare anche a ricevere il Tfr, il trattamento di fine rapporto.
Le condizioni sarebbero state queste e per chi si fosse lamentato partiva subito la minaccia del licenziamento immediato. A chi, invece, all’atto della proposta di lavoro avesse pretesto il giusto veniva, invece, rigettata proprio l’assunzione. Sarebbe dunque questo lo spaccato che verrebbe fuori dall’operazione denominata “Spartaco”, condotta dai finanzieri di Lamezia Terme nei confronti di un noto imprenditore agricolo della città della Piana: si tratta del presidente di Confagricoltura Calabria, Alberto Statti, la cui attività è nel settore vinicolo ed oleario. Per diversi mesi le fiamme gialle hanno controllato diverse località di campagna del lametino, eseguendo controlli su automezzi, sopralluoghi, appostamenti, pedinamenti, riprendendo tutto con le telecamere e contando anche sull’apporto di mezzi aerei del Corpo.
LE INDAGINI, nonostante la ritrosia di quasi tutte le vittime nel riferire le reali condizioni lavorative, per il timore, ovviamente, di essere subito licenziate, hanno portato a verificare la reale estensione del fenomeno, risultato tale da rappresentare - secondo gli inquirenti - "una sostanziale fonte di arricchimento" per l’imprenditore stesso e che gli investigatori hanno quantificato in circa 290 mila euroUna somma che per questo è stata sequestrata, su disposizione della magistratura, che ha anche.........

giovedì 1 giugno 2017

Terremoto giudiziario alla Fincalabra di Catanzaro invece di finanziare i progetti presentati da piccole e medie imprese si intascavano i soldi per un valore di 46 milioni in titoli

Un vero e proprio terremoto quello che si è abbattuto oggi sulla Fincalabra, l’ente in house della Regione Calabria, istituita a sostegno del sistema produttivo regionale. Cinque persone denunciate per peculato ed eseguito un sequestro da oltre 1,8 milioni di euro.



Le indagini, eseguite della Guardia di Finanza di Catanzaro, si focalizzano su una presunta distrazione di fondi comunitari avvenuta in soli tre mesi, ovvero da fine agosto a metà novembre del 2015. Una cifra di oltre 46 milioni di euro affidata in gestione a Fincalabra e che doveva essere vincolata esclusivamente al finanziamento di progetti presentati da piccole e medie imprese. Secondo gli investigatori, il Consiglio d’Amministrazione dell’Ente in house, allora in carica, con il concorso dei dirigenti della banca Widiba, che fa parte del Gruppo Monte dei Paschi di Siena, avrebbe utilizzato indebitamente la somma per acquistare diversi strumenti finanziari, sia nazionali che esteri, caratterizzati, tra l’altro, da un altissimo rischio e volatilità, provocando così un ammanco nelle casse regionali stimato in poco meno di 1,9 milioni di euroUn danno che viene calcolato, nel complesso, in oltre 360 mila euro per provvigioni corrisposte al promotore finanziario, altri 685 mila che sarebbero riconducibili a spese o commissioni trattenute dalla stessa banca e, infine, 822 mila euro come perdita netta di valore subita dai titoli acquistati dalla Fincalabra. Per questo è stato disposto il sequestro per equivalente, ma sono stati anche e contestualmente notificati degli avvisi di garanzia, nei confronti del presidente del consiglio d’amministrazione pro tempore dell’Ente, di altri due componenti del Cda e altrettanti dirigenti della Widiba, intermediaria nell’acquisto dei titoli. Il sequestro ha riguardato disponibilità finanziarie, cespiti immobiliari ed altri beni mobili riconducibili agli indagati, individuati grazie agli accertamenti economico-patrimoniali svolti dai finanzieri.
Il provvedimento è stato emesso dal Giudice per le.........