L'IMPORTANZA DI RICORDARE IL 25 APRILE. CLICCA SULLA FOTO

mercoledì 19 luglio 2017

SP 25 i fondi ( se non spariscono per l'ennesima volta) per ora ci sono ma i lavori se tutto va bene non inizieranno prima del 2018 la provincia dopo tutti questi anni non ha alcun progetto definitivo. Forse i lavori inizieranno in prossimità della prossima campagna elettorale.

Nei giorni scorsi si è svolto 

 "dice il Sindaco di Sellia Zicchinella"
un tavolo tecnico convocato in Regione presso l'assessorato ai Lavori Pubblici al quale erano invitati la Provincia e la Sorical. Non i comuni. Almeno in questa prima fase. Prima buona notizia i 10 milioni per intervenire sulla strada (e sulla parte di acquedotto che serve la città di Catanzaro che si trova nel tracciato della strada) SONO ORA DISPONIBILI, e la prossima settimana con apposito decreto saranno trasferiti dalla Regione alla Provincia. TEMPISTICA. Avute le risorse la provincia potrà avvalersi di tutta la squadra tecnica (geologi, agronomi, ing. Idraulici ecc.) Per redigere entro un paio di mesi la progettazione esecutiva Posto che il finanziamento è di 10 milioni (ampiamente sopra soglia comunitaria, ci vorranno 60 giorni (30 per gazzetta europea+30 gazzetta italiana) per la pubblicazione della gara. Almeno altri 60 giorni (tempi non derogabili e previsti per legge) per espletamento procedure di gara. Quindi all'inizio del nuovo anno potranno iniziare i lavori. Sempre se si sarà rapidi a seguire questo crono programma. Ma prometto che sarò un mastino. Intanto ad oggi abbiamo certezza di somme e tempi. Sia nella fase di progettazione che nella fase di lavorazione pretenderò' che la provincia coinvolga le amministrazioni locali, e i cittadini tutti. "Dott. Davide Zicchinella"

Il segretario del PD di Taverna ricorda a Zichinella che assieme al presidente Bruno avevano ampiamente promesso che i suddetti lavori sull'importante arteria sarebbero iniziati nella scorsa primavera promessa poi ampiamente disattesa. Gentile sottolinea che se il problema era pagamento   del progetto preliminare tale somma potevano anticiparla i vari comuni se veramente interessati che i lavori iniziavano al più presto.
Il presidente della provincia Bruno La Provincia di Catanzaro attende la pubblicazione del decreto con il quale la Regione trasferirà i dieci milioni di euro utili per mettere in sicurezza la strada provinciale Arsanise-Catanzaro, una infrastruttura fondamentale per scongiurare l’isolamento delle aree interne e garantire l’approvvigionamento idrico a Catanzaro, visto che la condotta di Santa Domenica insiste lungo questo percorso, seriamente compromesso dall’alluvione del 2013. Per quanto riguarda il finanziamento, la Provincia ha fatto la richiesta con la presentazione di un progetto preliminare.
Dopo la pubblicazione del decreto, come prevede la norma, la Provincia di Catanzaro potrà...

martedì 18 luglio 2017

Sersale richiesta di accesso agli atti per: La strada di Piano del Pip Borda; La scalinata del Monte Crozze; Il depuratore; Il campetto polivalente.4 opere ancora incompiute



La campagna elettorale è stata condotta anche su alcune questioni spinose sulle quali non abbiamo ricevuto risposte chiare, se non un balbettato invito a visionare le carte gettato dal palco dei comizi. Ebbene, subito dopo l’invito abbiamo richiesto l’accesso agli atti (per iscritto, come avviene nel rispetto delle regole!)… ma finora nessuna risposta alla nostra richiesta, formulata da tutti i candidati di Rinnov@ndo Sersale. Passato un mese, e osservando la sordità in materia di trasparenza da parte non solo dell’amministrazione ma anche degli uffici comunali, il nostro gruppo consiliare ha formulato richiesta formale di accesso agli atti.

Infatti il TUEL, art 43 così recita:
I consiglieri comunali e provinciali hanno diritto di ottenere dagli uffici, rispettivamente, del comune e della provincia, nonché dalle loro aziende ed enti dipendenti, tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all’espletamento del proprio mandato.
Quindi chiediamo nuovamente al Sindaco, al Segretario Comunale e al Responsabile Lavori Pubblici di avere copia delle carte inerenti:
  • La strada di Piano del Pip Borda;
  • La scalinata del Monte Crozze;
  • Il depuratore;
  • Il campetto polivalente.



Nell’interesse dei sersalesi, il 17 maggio durante la campagna elettorale, abbiamo mostrato come si presentava l’impianto sportivo polivalente “Dodò Gabriele”.Sul portale dei pagamenti del Governo si legge che l’opera è stata pagata al 56%. Le immagini ci raccontavano un’altra storia, perciò avevamo chiesto se il 56% delle opere già pagato corrispondesse alla realizzazione del 56% dell’opera.
In un balbettante comizio il Sindaco aveva detto che tutte le carte erano a disposizione…
31 maggio 2017: Progetto Sersale scriveva: “c’è una cosa che ci distingue dai rinnovatori… si chiama serietà”.
15 luglio 2017: L’amministrazione Torchia è corsa coi calzoni in mano a mettere una toppa, infatti i lavori stanno a buon punto dopo 45 giorni!!!
pol2

Il 1 giugno, i nostri candidati hanno fatto richiesta scritta di accesso agli atti… ma nessuna risposta dall'amministrazione!
Il 4 luglio il nostro gruppo consiliare ha richiesto per iscritto di avere copia di tutta la documentazione inerente la..........

lunedì 17 luglio 2017

Sellia la polemica corre ma viene prontamente risolta sul web L'opera dell'artista Marcello Cua trasferita in un posto infelice e poi vandalizzata ma il sindaco rassicura il suo restauro.



Mentre nel resto del mondo gli artisti si celebrano e si valorizzano , soprattutto se si tratta di artisti Internazionali come Marcello Cua,nella sua Presila e precisamente a Sellia ,una sua opera viene prima trasferita e poi lasciata in mano ai vandali.Dove è finito il piccolo borgo dei musei e della cultura tanto decantato ?
(Il nipote dell'artista)

Il tutto è partito da una segnalazione con tanto di foto da parte di un selliese che ha postato su Facebook da li poi grazie alla potenza dei social ha iniziato a fare il giro del mondo sul web
una parte del post inserito su Facebook da Salerno Domenico ( Erwin)
VOGLIO SCRIVERE QUESTO POST PER RISPONDERE A UN AMMINISTRATORE DEL MIO PAESE CHE QUELLA STATUA NON VALE NIENTE E DEVE RIMANERE ABBANDONATA LA. VOGLIO DA PRIMA DIRE CHE NON SONO CONTRO QUESTA AMMINISTRAZIONE PERCHE STA FACENDO PER SELLIA COSE VERAMENTE BELLE, MA VANTARSI COME COMUNE CON DENSITA' DI MUSEI PIU ALTA D EUROPA E POI ABBANDONARE UN OPERA D'ARTE A SE STESSA MERITA UN POST. La statua di Marcello Cua e' stata spostata dal centro del paese a una parte periferica e riversa in situazioni rovinose lasciando posto a un vecchio torchio di un vecchio frantoio trasformato a fontana 
La risposta sempre su Facebook da parte del sindaco di Sellia Davide Zicchinella 
Mi piacciono i social ma certe discussioni è sempre bene farle nelle sedi opportune. Oggi tutti pensano di sapere tutto. Fortunatamente ancora conta competenza, istruzione e conoscenza precisa su quello su cui si discute. Il resto rimangono parole al vento. Anche questo problema lo porteremo a soluzione.
 Ecco perché Sellia non è andata mai avanti, perché invece di puntare alla luna ci si guardava la punta del naso. Ora la statua va aggiustata. Alfredo Piacente può testimoniare che io stesso alcuni mesi fa gli ho chiesto un preventivo per ripristinarla. Troveremo i soldi i e la sistemeremo. Perché il fatto mica è accaduto ieri e mica lo stiamo sottovalutando. 
 Hai posto un problema. Il problema è reale. Vandali che hanno deturpato una fontana artistica e parte dell'area stessa in cui la fontana è stata collocata. Stiamo lavorando per ripristinare lo stato dei luoghi e della fontana stessa. Rimaniamo ai fatti. Poi è vero che i problemi a Sellia non mancano. Nessuno pensa di vivere nel paese ideale. Ma si stanno creando tante opportunità. Si il castello (bene di proprietà di privati è sempre utile ricordarlo) andrebbe riqualificato. Ma servono milioni di euro che abbiamo più volte richiesto alla Regione PRESENTANDO PROGETTI e speriamo presto di ottenere. C'è il problema del randagismo. Di case abbandonate. Pascolo allegro. Ma qualcosa di nuovo si sta muovendo. Figuriamoci quale potere può dare fare il sindaco di Sellia. Potere di trascurare la propria famiglia. E poi l'immagine. Per me conta. Un paese è meglio faccia.........

sabato 15 luglio 2017

Rieccoli ! Dopo un periodo di latitanza sono stati avvistati i famosi 20 milioni per la SP 25 Arsanise/Catanzaro e la messa in sicurezza dell'acquedotto di Santa Domenica.



Dopo un lungo periodo di latitanza sono stati avvistati i famosi 10 milioni per la strada SP25 per precisione a Taverna più esattamente in un bel comunicato stampa del PD cittadino dove con vibrante soddisfazione si elogia il buon operato del governatore Oliverio. Sembra che i fondi saranno nuovamente disponibili sperando che questa volta lo siano veramente ( I fondi furono a suo tempo messi a disposizione dalla giunta guidata da Wanda Ferro ma dopo furono dirottati come somma urgente nella provincia di Cosenza)
10 milioni per un nuovo tracciato a fondovalle più 10 milioni per la messa in sicurezza dell'acquedotto che disseta gran parte della città di Catanzaro
SP25 Bivio Arsanise/ Catanzaro questa strada di circa 15 km  rappresenta un fattore vitale per il tessuto del territorio il quale già molto fragile, senza un valido collegamento con il capoluogo questo territorio  rischia  di morire. 
Con un importo pari a 20 milioni di euro di cui : ( 10 per gli interventi sull'acquedotto di Santa Domenica, 5 per le opere stradali, 5 per gli interventi di sistemazione idraulico fluviale) 
Siamo felici che il PD di Taverna si adoperi seguendo l'evoluzione dei finanziamenti sperando che non questa volta sia la volta buona per vedere finalmente il cantiere aperto e non l'ennesima promessa da marinaio. Un plauso alla sezione del PD vi raccomando non abbassate la guardia il comprensorio tutto ha bisogno che finalmente la martoriata SP25 sia finalmente messa in sicurezza.  




il comunicato stampa del PD di Taverna CZ
"Stamane abbiamo appreso , dopo ripetuti contatti con l'Assessorato ai Lavori Pubblici, che sono disponibili 20 milioni di euro, recuperati dai fondi PAC, grazie al lavoro della dalla giunta Oliverio, per la messa in sicurezza dell'Acquedotto di Santa Domenica ed il finanziamento per la sistemazione definitiva della Strada Provinciale 25, Janò-Arsanise. Un risultato su cui il Partito Democratico di Taverna, già lo scorso mese di febbraio, in riferimento all'incontro avuto tra il segretario del circolo PD di Taverna, Marco Gentile , i sindaci di Taverna - Sebastiano Tarantino, Zagarise - Domenico Gallelli, Albi - Gigi Piccoli, con Domenico Giampà e all'Assessore Roberto Musmanno, che aveva ricevuto rassicurazioni sulla .......

venerdì 14 luglio 2017

Beccato dai carabinieri forestali un uomo di Taverna responsabile di un grosso incendio di almeno 60 ettari anche dentro il Parco nazionale della Sila



Avrebbe dato fuoco agli scarti della lavorazione agricola causando così un incendio boschivo che ha colpito una vasta superficie dentro il parco nazionale della Sila, in località Alli-Monachello di Taverna, creando anche rischi per l’incolumità pubblica.
I carabinieri della forestale della cittadina hanno però identificato il presunto responsabile, un uomo, P.R., di Taverna appunto. L’incendio era divampato intorno alle 16 di martedì scorso, 11 luglio, ed era stato avvistato direttamente dalla stazione locale della forestale, impegnata in quel momento per un altro rogo. Le fiamme – da una sommaria stima – avrebbe percorso almeno 60 ettari di macchia mediterranea, in buona parte ricadenti all’interno del parco nazionale.
Le operazioni di spegnimento sono state effettuate dai vigili del fuoco e sono dovuti anche intervenire dei mezzi aerei, oltre agli uomini della stazione forestali di parco di Monaco.
Le indagini sull’accaduto sono state seguite direttamente comandante della stazione di Taverna, il maresciallo Enzo Arcuri, e sono state particolarmente serrate e durate fino alla prima mattina del giorno dopo, il 12 luglio, quando ancora l’incendio era in corso. Partendo dalla conoscenza dei luoghi, dalle informazioni acquisite, è stato necessario percorrere un lungo sentiero per più di un chilometro, per individuare il terreno agricolo dove erano stati bruciati i......

giovedì 13 luglio 2017

Catanzaro tutti i particolari raccapriccianti persecutorie e vessatorie vere e proprie torture subite dalla paziente affetta da Sla registrate dal Nisa, e finite nel fascicolo dell’inchiesta “Urla Silenziose” coordinata dal Procuratore Nicola Gratteri



Nove persone tra medici e infermieri della clinica S. Vitaliano di Catanzaro sono stati arrestati e posti ai domiciliari in esecuzione di un'ordinanza emessa dal gup di Catanzaro Barbara Saccà. L'inchiesta "Urla silenziose" è stata coordinata dal sostituto procuratore Stefania Paparazzo assieme al Procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri e all'aggiunto Vincenzo Luberto. Per l'accusa gli indagati, avrebbero esercitato violenze psicologiche su una paziente affetta da Sla paralizzata da cinque anni.
A far scattare l'indagine, effettuata dal Nisa e dalla Squadra Mobile, è stata la denuncia della stessa paziente fatta attraverso una mail. Il reato contestato, in concorso, è quello di maltrattamenti con le aggravanti dell'aver agito per motivi abbietti, ovvero per dispetto o per ritorsione a causa delle continue richieste di assistenza da parte della paziente, abusando dei poteri e violando i doveri inerenti alla loro funzione. Le indagini hanno fatto emergere che, nel corso degli ultimi tre anni, la signora subiva comportamenti persecutori, vessatori, a volte aggravati da insulti rabbiosi. Le condotte venivano perpetrate spegnendole l'audio del comunicatore, ovvero semplicemente spostandole il monitor, così impedendo al lettore ottico di intercettare le pupille della stessa. In tal modo, la paziente veniva privata non solo della sua voce ma anche della possibilità di leggere, usare internet, telefonare, leggere e scrivere mail e rimanendo costretta, inerme nel letto, a fissare la parete.
 La donna, scrive il gip nella sua ordinanza, era sottoposta ad un “complesso di attività persecutorie e vessatorie, a durevoli sofferenze morali”.  Perfide vessazioni, vere e proprie torture registrate dal Nisa, e finite nel fascicolo dell’inchiesta “Urla Silenziose”  coordinata dal Procuratore Nicola Gratteri, dall’aggiunto Vincenzo Luberto e dal sostituto Stefania Paparazzo, sfociata nell’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal gip Barbara Saccà nei confronti di 9 persone, tra cui un medico, infermieri e personale sanitario del Centro Clinico specializzato nel trattamento della Sclerosi Laterale Amiotrofica. L’ordinanza è stata notificata ad Emanuela Caporale, di 41 anni, di Lamezia Terme; Elena Denisia Rosu, 39enne nata in Romania;  Giacinto Muraca, 38enne nativo di Soveria Mannelli; Tonino Bria, 35enne nato a Cosenza; Antonio Di Bari, 29enne nato a Cosenza; Giovanni Presta, 55enne di San Lucido; Donatella Folino Gallo, 29enne nata a Soveria Mannelli; Caterina Ester, 30enne nata a Cosenza; al medico Giuseppe Rotundo, 39enne di Catanzaro. 
Le indagini sono partite dalle denunce della donna, immobilizzata fisicamente a causa del progredire della malattia, ma perfettamente lucida e consapevole.
L’aspetto più drammatico della Sla - evidenziano gli stessi magistrati -  è rappresentato dal fatto che la persona che ne viene colpita, pur vedendosi progressivamente bloccare tutti i muscoli, non perde, nemmeno nella fase finale, la capacità di pensare e relazionarsi e rimanendo perciò cosciente della sua condizione fino all'ultimo; sostanzialmente la mente resta vigile, ma prigioniera in un corpo sempre più immobile. 
Secondo l'accusa, gli indagati hanno posto in essere nei confronti della donna una condotta connotata da atti di scherno, disprezzo e intimidazione, ma anche di trascuratezza e di indifferenza avverso i bisogni di una paziente non autosufficiente, immobilizzata nel proprio letto e senza alcun supporto nemmeno da parte dei familiari. 
  La donna ha utilizzato il comunicatore per inviare delle email di denuncia delle vessazioni subite ad un notaio e ad alcuni avvocati, che hanno presentato esposto in Procura. Nelle sue email la donna implorava continue richieste di aiuto, lamentando di essere maltrattata dal personale del centro clinico e, pertanto, di trovarsi in una situazione di sofferenza provocata dai comportamenti di disprezzo della sua persona e di assoluta indifferenza verso i suoi bisogni di cura ed assistenza. Comportamenti, questi, per nulla occasionali.  “Per maltrattamenti - scrive la donna - intendo che psicologicamente mi hanno demolita, c’è un medico in particolare tolgono monitor e quindi la parola e ridono i medici tanto poi la aspiriamo facendomi riempire di muchi”. 
La stessa vittima ha denunciato agli inquirenti diversi episodi, tra cui uno relativo alla manomissione del comunicatore. Le successive indagini condotte anche attraverso una intensa attività intercettiva hanno riscontrato che la donna  veniva sottoposta ad atteggiamenti umilianti da parte del personale sanitario, soprattutto quando chiedeva un loro intervento, ma anche di fronte ai bisogni primari. Tutti episodi registrati grazie all’utilizzo delle intercettazioni ambientali e ripresi dalle telecamere piazzate dal Nisa all'interno della clinica. 
 “Guà si nun ti cci'hanno volutu ti ci mandu io ..tu giuru, ti faccio fare andata e ritorno.. andata senza ritorno …. u sa cchi vo ddire andata senza ritorno.. pensa!”. Parlando con il dottore nella stanza della paziente, uno degli infermieri si riferiva alla donna: "se oggi fa così, tra tre secondi io le sposto il monitor ... speriamo che non la fa più all'inferno non l'hanno voluta". Un altro sanitario è stato registrato mentre scherniva la paziente dicendole: "ridi? Ti diverti? Io mi diverto fuori da qua", ed in un’altra occasione le diceva: "tu mangi perché ci siamo noi”. E un altro ancora teneva più volte nei confronti della donna un atteggiamento autoritario , minaccioso e denigratorio, in particolare le spostava il comunicatore dicendole contemporaneamente “… nun cumíncià a sunà si nu tu spaccu", e in un’altra occasione, con riferimento al comunicatore esclamava "non si può cacciare? A che cazzo serve”.
E poi c’erano gli insulti, quando la donna necessitava di essere pulita. Agghiaccianti le frasi di un infermiere rivolte alla donna: “puzzi, ragli comu 'a ciuccia", "sei grassa quantu na ciuccia per me puoi ragliare”. Lo stesso che, in una occasione entrando nella stanza della paziente, vedendola con la testa piegata ed il monitor non calibrato, le diceva di aspettare in quanto doveva andare a bere un sorso di acqua, lasciandola con la testa reclinata; in un’altra occasione mentre la paziente, priva del comunicatore, continuava a piangere, si rivolgeva alla stessa affermando "si vai vai quando finisci.... tanto tu non ci sai stare con il monitor vai vai ti ho aspirato nemmeno mezzora fa”. In diverse occasioni, intervenendo a seguito delle richieste di assistenza della paziente, omettendo di chiedere di cosa avesse bisogno, l’infermiere la minacciava reiteratamente di staccarle il comunicatore e talvolta lo staccava, pronunciando le seguenti frasi: "Tu staccu", "e chi cazzu", "taiu aspiratu taiu sistematu e continui”. 
Gli operatori sanitari - secondo gli inquirenti - hanno agito con inciviltà, mancanza del sentimento di umanità e assoluta mancanza di...........