venerdì 8 settembre 2017

Chi sono i veri responsabili degli incendi in Calabria? Intrecci tra mafia, politica e guardie forestali infedeli.

Inchiesta sugli incendi (3)

Chi sono i veri responsabili dei devastanti incendi che ogni anno, durante la stagione calda, attanagliano il Meridione? Addentrandosi nella fitta matassa organizzativa delle regioni del sud emerge uno scenario inquietante: ecco gli assurdi intrecci tra mafia, politica e guardie forestali infedeli

Incendi in Sicilia, Calabria e Campania: perché il Meridione in estate brucia?

Incendi in Sicilia, Calabria e Campania: roghi devastanti e continui che distruggono migliaia di ettari di vegetazione, rendono l’aria irrespirabile, causano blocchi sulle autostrade e mettono a rischio l’incolumità dei cittadini. Ma quali sono le ragioni per cui il Meridione brucia? Chi sono i veri responsabili dei devastanti incendi che ogni anno, durante la stagione calda, attanagliano le regioni del Sud? Addentrandosi nella fitta matassa organizzativa dell’estremo sud del nostro Paese, emerge uno scenario inquietante: ecco gli assurdi intrecci tra mafia, politica e guardie forestali infedeli

SICILIA IN FIAMME: DALL’INCENDIO DEL 2016 A CEFALÙ AI ROGHI DEL 2017

Iniziamo il nostro viaggio alla scoperta delle ragioni che si nascondono dietro agli incendi in Sicilia, Calabria e Campania, dai fatti di cronaca dello scorso anno. Nel giugno del 2016, Cefalù è stato uno dei luoghi rimasti più colpiti da un grande incendio divampato nella zona, per cui gli investigatori hanno seguito convinti la pista dolosa. Sono diversi gli elementi che hanno fatto pensare alla mano dell’uomo: innanzitutto le fiamme sono divampate in punti troppo distanti tra loro, inoltre le temperature erano troppo basse perché potesse scatenarsi da solo un incendio: ‘L’autocombustione è una favoletta. Non è possibile che tutta l’Isola prenda fuoco per caso nello stesso momento’, aveva dichiarato il presidente dell’ente Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci, mentre il governatore siciliano Rosario Crocetta, si domandava sarcasticamente: ‘Può accadere che a Cefalù un incendio divampi ieri sera quando la temperatura era di 24 gradi? Perché in Sicilia gli incendi scoppiano sempre di notte?’L’estate del 2017 non si sta mostrando differente dalla scorsa: nel mese di luglio sono scoppiati numerosi incendi che stanno riducendo in cenere migliaia di ettari di Sicilia, Calabria e Campania (l’area più critica è quella Vesuviana). In tutta la regione Campania sono circa 100 gli incendi che sono stati appiccati e che hanno impegnato negli interventi di soccorso oltre 600 uomini tra personale della Protezione civile della Regione Campania, dipendenti della Sma Campania e volontari. In Sicilia invece, l’allerta è massima in sette delle nove province: Agrigento, Palermo, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Palermo e Ragusa.Gli incendi in Sicilia, Calabria e Campania, sono evidentemente un problema cronicizzato, incancrenito, che è il risultato di un insieme di fattori molto diversi tra loro, difficili da mettere insieme: costruire una mappatura chiara delle dinamiche che portano alla distruzione di intere aeree naturali di queste regioni, è un po’ come tentare di mettere insieme i pezzi di puzzle diversi. Il quadro che ne esce non avrà mai una cornice definita.

LE RAGIONI ‘PIÙ SEMPLICI’ DEGLI INCENDI IN SICILIA, CALABRIA E CAMPANIA

Perché il sud brucia? Si tratta di una domanda emblematica, la cui risposta include numerosi fattori e ragioni differenti. Partiamo innanzitutto dalle cause ‘più semplici’ per comprendere perché divampano continuamente incendi al Sud:
- Campeggiatori poco attenti che accendono falò e poi li abbandonano non sapendo che la brace cova sotto la cenere per ore ed ore e il vento può riaccendere il fuoco in qualsiasi momento;
- Automobilisti che parcheggiano l’auto sull’erba secca: una marmitta arroventata in una giornata particolarmente afosa può innescare un incendio;
- Fumatori distratti che gettano il mozzicone di sigaretta fra le sterpaglie;
- Mitomani attratti dal fascino distruttivo del fuoco.
Tutto qui? Nemmeno per sogno….

I RESPONSABILI DEGLI INCENDI AL SUD

C’è poi tutta un’altra fetta di responsabili che riflettono le gravi malattie di cui il nostro Bel Paese è affetto: da un lato ci sono le mafie e dall’altra ci sono le guardie forestali e i politici. E poi ci sono gli agricoltori. Cosa c’entrano queste realtà tra loro?

I CONTADINI

Partiamo proprio dall’ultima categoria: in recepimento della normativa nazionale, gli enti locali hanno la facoltà di proibire i roghi di sterpaglie in determinati periodi dell’anno particolarmente a rischio per gli incendi. Chi viene sorpreso a dar fuoco alle sterpaglie rischia una multa non da poco. Allora cosa fanno molti agricoltori? Appiccano i roghi e si dileguano. Ma ogni tanto il fuoco supera i confini del loro podere causando disastri.

POLITICI E FORESTALI

Andiamo avanti ed entriamo nel cuore del problema: i politici locali da sempre vedono nelle guardie forestali un prezioso bacino da cui attingere voti elettorali: per assicurarsi i loro voti, solitamente offrono loro un contratto di lavoro stagionale. Quasi sempre i contratti vengono stipulati poco prima di una campagna elettorale. E non si parla di una manciata di voti, nelle regioni del sud infatti, soltanto in Calabria, si contano circa 10.500 addetti alla salvaguardia del territorio per una superficie di 6.500 km quadrati. Un numero spropositato, se si pensa ad esempio che in Canada, una delle nazioni modello non soltanto dal punto di vista economico, ma anche per la qualità di vita e l’assistenza, su un’estensione forestale di oltre 400.000 km quadrati, i Rangers sono circa 4.200. Facendo un rapido conto, in Calabria, ogni 191 abitanti c’è 1 forestale.
Da un dossier scottante, chiesto dal governatore della Sicilia Rosario Crocetta, è emerso che 3.500 addetti al controllo forestale hanno diverse, pesanti condanne sulle spalle: nello specifico di questi circa mille hanno sentenze per reati contro il patrimonio, compreso l’incendio doloso, 200 hanno reati contro la pubblica amministrazione, 600 contro la persona, più altre centinaia di condanne per reati legati all’amministrazione della giustizia. Un quadro surreale che è stato reso possibile dal fatto che per moltissimi anni, le guardie sono state chiamate in servizio a scatola chiusaNon veniva fatta alcuna selezione, né controllo per verificare eventuali incompatibilità. Poi chi può impedire che gli stessi forestali (infedeli e non professionalizzati) per dimostrare la propria utilità e pretendere la riassunzione, decidano di appiccare incendi, per poi provvedere prontamente a domarli?

LA MAFIA

E dopo questo lungo preambolo andiamo al cuore del problema: i mafiosi sono i responsabili della maggior parte dei roghi che devastano i nostri boschi. I motivi per cui i mafiosi appiccano i roghi sono almeno 3:
- riaffermare il proprio dominio sul territorio
- avere aree edificabili
- ritorsione contro chi (istituzioni o privati) si oppone ai suoi scopi criminali.
La mafia ha tutto l’interesse a bruciare boschi per poi avere nuove aree su cui edificare. Le autorità hanno iniziato a capire che l’unico modo per impedire che le aree verdi vengano consumate dagli incendi è istituire un catasto degli incendi boschivi che vincoli le aree interessate per un certo numero di anni. Alcuni comuni pongono un limite di 10 anni per la costruzione nelle aree devastate dalle fiamme, ma è troppo poco considerando che per..........

giovedì 7 settembre 2017

Video del TG1 sulla collina dei tumori che si trova in Calabria.

 La collina radioattiva si trova tra i comuni di Aiello Calabro e Serra d’ Aiello a pochi chilometri dal litorale cosentino. Qui le analisi hanno rilevato la presenza di due sostanze radioattive artificiali e il cesio 137 che è la stessa sostanza fuoriuscita dopo l’ esplosione della centrale di Chernobyl. Esami più che verificati dall’ Arpacal, dall’ Università della Calabria e da tanti altri componenti, riportati anche sul TG1. Secondo un’ indagine della Procura di Paola, l’ aumento dei tumori alla toroide dipenderebbero proprio da queste sostanze nocive appena scoperte e in particolare del cesio 137. Questa collina si trova proprio in vicinanza del fiume Oliva, dove per giunta è stato trovato un sarcofago riempito di metalli pesanti, nel quale, già in tempo precedente, era stata segnalata la presenza di granulato di marmo, uno schermante utilizzato per.......

mercoledì 6 settembre 2017

Incredibile video: elicottero scarica l'acqua lontano dall'incendio, indagano i carabinieri. Per il Capo della protezione civile strategia criminale sugli incendi in Calabria.

Inchiesta sugli incendi (2)
L’ennesimo rogo, questa volta al Sambuco, a due passi dalla ultramillenaria Abbazia Benedettina. Ennesima spola degli elicotteri per arginare il danno gettando tonnellate di acqua sulla montagna. Nelle immagini però si nota qualcosa di diverso, l’elicottero arriva sul posto e non scarica l’acqua esattamente sul fumo, ma ad una certa distanza, lontano dall’incendio. Una manovra poco chiara che ha visto il primo cittadino Servalli presentare una denuncia per capire il motivo che ha portato il pilota a scaricare tutto il prezioso liquidi altrove. Saranno adesso i militari ad indagare e fare chiarezza sul fatto.

Nel frattempo il video, condiviso dal Sindaco e dal vicesindaco Nunzio Senatore sta richiamando un bel po’ di commenti dei cittadini metelliani.Molti vedono nel gesto del pilota solo un modo vergognoso di aggiungere ore di lavoro, altri presumono che quell’acqua abbia spento sul nascere un ulteriore rogo, altri invece la buttano sull’ironico. Fatto sta che l’incendio è evidentemente a destra, l’acqua finisce sul fronte di sinistra. Non possiamo che attendere l’esito delle indagini.

Calabria, strategia criminale su incendi

Capo protezione civile regionale: violato patrimonio parchi

 L'estate 2017 è stata anomala, e per certi versi inquietante, sul fronte incendi in Calabria, avendo fatto registrare, nel periodo 1 giugno-28 agosto, 7.773 roghi, con un incremento del 70% rispetto allo stesso periodo del 2016, e con modalità di innesco che dimostrano, secondo il capo della Protezione civile regionale Carlo Tansi, "una strategia criminale ben.....

martedì 5 settembre 2017

Sersale;Eminenti politologi stanno studiando da 40 giorni un post di "Progetto Sersale" per articolare la posizione politica della maggioranza.

Il post in ritardo, il metodo sempre lo stesso!

Eminenti politologi stanno studiando il post che Progetto Sersale ha pubblicato sul consiglio comunale del 24 luglio: ci sono voluti 40 giorni per articolare  la posizione politica della maggioranza o è semplice carenza di argomenti per affrontare il presente? Secondo noi, il metodo è sempre lo stesso! Propaganda alternata a mistificazioni e insulti (metodi e sistemi discutibili, palese inadeguatezza, disinteresse, favolette della campagna elettorale).
Nel merito del consiglio, se non fossero bastate le nostre dirette facebook, le nostre posizioni sono state rese pubbliche gia dal giorno successivo (25 Luglio), quindi il post tardivo è per noi un assist per poter fare un riepilogo:
SIAMO STATI NOI a chiedere l’istituzione della figura del presidente del consiglio comunale – Progetto Sersale ha portato quindi la ‘sua modifica’ al consiglio (non sia mai fosse stata la nostra!) e noi abbiamo proposto un metodo di scelta con maggioranza di 4/5 dei consiglieri, così il presidente doveva essere ampiamente condiviso. Invece, Progetto Sersale ha preferito un metodo di scelta con la (Sua) sola maggioranza…! Che cosa dovevamo votare, il Presidente della Maggioranza? Per la cronaca, ancora il Presidente del consiglio non c’è…
SIAMO STATI NOI a proporre un nuovo regolamento comunale (prot. 7 luglio), in consiglio è arrivata invece solo la bozza di maggioranza; nonostante ciò, abbiamo discusso questa bozza ma con degli emendamenti quali, la riduzione dei tempi per avere gli atti dagli uffici, da 15 a 7 giorni; garantire 5 giorni effettivi di accesso agli atti prima del consiglio, senza conteggiare i giorni in cui gli uffici sono chiusi; la diretta streaming realizzata da personale comunale, su un canale YouTube istituzionale (serve solo un portatile e una webcam!), anziché una diretta autorizzata volta per volta. Invece, Progetto Sersale ha rigettato tutto, temendo di perdere il controllo della trasparenza e della pubblicità. Quindi che dovevamo votare, il regolamento della sola maggioranza?
SIAMO STATI NOI a mostrare che tutte le determine di spesa per manutenzione elettorale sono state tenute nascoste e pubblicate solo alla fine di giugno: 15.000€ di lavoretti per buche, fogne, perdite e muretti, oltre a migliaia di euro concessi come contributi ad associazioni, sponsorizzazioni, patrocinii… tutto ciò lo abbiamo definito il ‘prezzo della vittoria’. Il bilancio è stato approvato ad aprile, quando ancora Progetto Sersale non sapeva bene verso quali elettori ‘investire’, quindi dopo è stato necessario regolarizzare le spese, scontrini elettorali camuffati da variazioni di bilancio. E siccome in passato una delle cause del dissesto sono state proprio le spese sostenute in periodo elettorale, NOI NON APPROVIAMO I BILANCI ELETTORALI (il voto al bilancio distingue le maggioranze dalle opposizioni, non siamo come il Sindaco Torchia che da consigliere di minoranza votava i bilanci dell’allora maggioranza, chissà per quali ragioni!). Anche perché chi approva i bilanci è responsabile penalmente qualora ci sia danno per il comune. A questo proposito, al tardivo autore del post chiediamo di fare una cosa veramente importante per la nostra comunità: impegnare Progetto Sersale a chiedere alla Corte dei Conti di accertare e deliberare definitivamente chi ha causato il dissesto? Se è colpa delle sentenze o del PIP, di artifici contabili e altre spese elettorali? Dubitiamo che Progetto Sersale abbia questo gran coraggio!
SIAMO STATI NOI a chiedere gli atti relativi a PIP, Scalinata Monte Crozze, Impianto Polivalente e Depuratore come candidati, come cittadini e come consiglieri di minoranza. Dopo un rimpallo di responsabilità che è durato due mesi, forse il responsabile del procedimento è disponibile a riceverci. Eppure ricordiamo che: 1) tutti gli atti devono essere resi disponibili per l’accesso dei cittadini; 2) ai consiglieri deve essere garantito l’immediato accesso agli atti; 3) tutti i procedimenti di spesa dovrebbero essere pubblicati alla sezione “Trasparenza Amministrativa” del sito, contestualmente alla loro adozione e non a mesi di distanzaCerto che siamo inadeguati, non abbiamo accesso alle carte!!!
SIAMO STATI NOI per primi a parlare di CONAI, al “Distratto” autore di Progetto Sersale, a cui non sono bastati 40 giorni, ricordiamo la nostra dichiarazione: “finalmente anche per voi il CONAI smette di essere un supermercato e diventa non solo interlocutore istituzionale, ma perfino il certificatore della quota di differenziata che, finora, si attesta ad un misero 30-35%. […]Il sistema di penalità e servizi aggiuntivi previsti non cambia molto la sostanza, infatti nel 2016, da fatture della ditta appaltatrice, il Comune ha trasferito ai privati 312.000,00 €/Anno ora se ne trasferiranno 304.000,00 €/Anno.[…] Ci riserviamo di confrontare i dati dell’anno prossimo per esprimere un parere su quanto si vuole porre in essere, ricordando sommessamente che il Costo del Servizio è passato negli ultimi 7 anni da 141.000,00 €/Anno 2010 a 304.000,00 €/Anno nel 2017, da ciò possiamo serenamente affermare che ad oggi abbiamo visto affidare a PRIVATI tutti i servizi comunali senza alcun beneficio per i cittadini, anzi con un incremento di spesa, sulla matrice rifiuti, pari a 70.000,00 €/Anno. […] Siamo convinti che l’unica e vera economia per l’Ente avvenga solo attraverso l’internalizzazione del servizio Porta a Porta e dello spazzamento delle strade, ciò garantirebbe ai cittadini un servizio più efficace ed occasioni di lavoro”.Siccome Progetto Sersale in 3 anni non ha raggiunto il 40%, possiamo dubitare che non riesca a raggiungere il 65% in soli 4 mesi?
L’occasione è gradita per chiedere alcune notizie: per i............

lunedì 4 settembre 2017

Gente che salta di gioia ad ogni nuovo incendio.Canadair – Uno dei più grandi scandali della storia Italiana di cui non si può e non si deve parlare!

Inchiesta sugli incendi (1)

Che fine faranno gli aerei Canadair in Italia? un altro scandalo di cui non si può / non si deve parlare
L’aereo Canadair tecnicamente e operativamente è una buona macchina e i piloti che lo fanno volare sono seri professionisti, ma la “gestione” fatta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento ProCiv. – è stata ed è scandalosa: non è più accettabile.
Comperati, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile – con soldi pubblici ma dati da gestire dal 1997 fino al 21 Ottobre 2010 (giorno del suo arresto) al Sig. Spadaccini, società Sorem, una società privata che non aveva mai fatto quel mestiere. Quando ha preso l’appalto a trattativa privata, non aveva nemmeno un pilota, non aveva tecnici e la Presidenza Consiglio dei Ministri per potergli affidare l’incarico nel 1997 dovette addirittura modificare il Bando di Gara (già depositato in Comunità Europea) perché, nel precedente Bando di Gara era richiesto il possesso della Licenza da almeno tre anni.
Dal 1997 dieci Governi di centro-destra e/o di centro-sinistra, hanno voluto e tollerato che questo scandalo cominciasse e continuasse ancora oggi: hanno creato e “ingrassato” un monopolista “privato”, pagandolo più di 30/40 milioni €/Euro ogni anno, “solo” per far volare quegli aerei.
Spadaccini, gestore privato, tramite la sua società Sorem per oltre 13 anni di quegli “aerei di Stato” grazie agli “strani” appalti del Dipartimento ProCiv., ha nascosto in un paradiso fiscale 90 milioni €/Euro. E’ stato scoperto, arrestato (la sua prima dichiarazione è stata: “… pagavo il faccendiere Lavitola per garantirmi gli appalti del Dipartimento ProCiv…”) indagato e ora è sotto processo per frode fiscale, ma nessuno ne deve parlare! Il processo al Sig. Spadaccini è cominciato a Pescara il 9 luglio 2013, ma nessuno ne parla; nessuno racconta della truffa di 90 milioni di €/euro a danno dei cittadini italiani permessa e tollerata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Immagine correlataE’ stata la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento ProCiv. – a metterglieli in tasca tutti quei milioni di €/euro per gestire quegli aerei. Il Dipartimento ProCiv. non sapeva e non sa quanto costa gestire una “compagnia aerea”! Non l’ha mai fatto! Non ha mai avuto i piloti, non ha mai avuto i tecnici e non ha mai avuto nemmeno la licenza per far volare degli aerei ! In base a cosa hanno deciso che il Bando di Gara doveva essere di 50 milioni €/Euro ogni anno e non di 30 milioni oppure di 70 milioni? Ma perché li hanno comperati quegli aerei se poi, per farli volare hanno dovuto far nascere e dipendere da un “monopolista privato” che ha dovuto imparare un mestiere che nemmeno lui aveva mai fatto, utilizzando tra l’altro “aerei di Stato”? La Corte dei Conti non ha nulla da dire in proposito?
Nel 2011, dopo l’arresto del sig. Spadaccini (avvenuto il 21 Ottobre 2010 ) e la rescissione del contratto con la società Sorem, la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento PropCiv. – (in “panico istituzionale”: aveva gli aerei ma non poteva farli volare! Se fosse successo nel mese di Luglio invece che ad Ottobre?) ha ricreato la stessa identica situazione precedente: per farli volare hanno affidato gli aerei “statali” Canadair ad una nuova società privata.
Martedì 3 Luglio 2012 il Capo Dipartimento della Protezione Civile (Prefetto Gabrielli) dichiara: “…l’anno prossimo se non si troveranno nuovi fondi, i Canadair dovranno restare a terra…“ poche settimane dopo precisa ulteriormente: “… abbiamo la più grande flotta aerea di Canadair al mondo ma io mi domando: ce li possiamo permettere? Io non lo so …”. Lo Stato deve comperare altri aerei per darli ad una ditta privata per farli volare?
Visto che soldi non ce ne sono più, il Governo Monti ha deciso e il Governo Letta ha reso esecutivo che quegli aerei siano “tolti” alla Presidenza del Consiglio dei Ministri -Dipartimento ProCiv.- e “dati” al Ministero dell’Interno (VV.FF.), ma qualcosa di strano da quel momento ha avvolto il “capitolo di spesa Canadair”! Forse in qualche sottoscala del Ministero dell’Interno si sta organizzando qualche operazione sui velivoli Canadair che è meglio tenere riservata? Operazioni magari tenute segrete che, con assurde motivazioni di “sicurezza nazionale”, vengono gestite in modo sospetto, anomalo e/o in deroga alla legge? Non sarebbe la prima volta !
Vedere su Internet:
Per quale motivo i 20 aerei Canadair, già di proprietà Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della Protezione- Civile sono stati ceduti, volturati, intestati al Ministero dell’Interno – Vigili del Fuoco? Perché si fanno questi “strani” passaggi di proprietà?
Ci hanno detto che il Dipartimento della Protezione Civile non ha più soldi per far volare questi aerei, quindi diamoli ai Vigili del Fuoco -Ministero dell’Interno ma, i Vigili del Fuoco pare che non abbiano nemmeno i soldi per pagare eventuali infortuni al proprio personale.
Vedere su internet alcune Interrogazioni Parlamentari a proposito delle scarse risorse finanziarie dei VV.FF.:
Come faranno i Vigili del Fuoco a pagare la........