Intestazione fittizia di beni aggravata dalla modalità mafiosa. Questa
l'ipotesi di reato per la quale la Dda della Capitale ha dato seguito ad
alcune ordinanze di custodia in carcere e al sequestro di beni per
oltre 20 milioni di euro tra i quali anche attività commerciali di
rilievo poste anche in centro città
Nuovo colpo alla cupola di camorra e 'ndrangheta che, secondo la Guardia
di Finanza, controlla gli affari illeciti della criminalità organizzata
a Roma. Almeno due arresti e sequestri di beni - immobili di
prestigio, bar, ristoranti - per un valore di 20 milioni di euro sono
stati effettuati dagli investigatori della Dia nella Capitale - in
collaborazione con il Centro operativo Dia di Reggio Calabria - in
esecuzione di ordinanze emesse dal gip del Tribunale di Roma Simonetta
D'Alessandro nei confronti di alcuni esponenti della 'ndrangheta da
tempo radicatisi nell'Urbe, ritenuti responsabili di «trasferimento
fraudolento di valori», aggravato dal metodo mafioso. - Le ordinanze di custodia cautelare in carcere eseguite nell'ambito del
blitz riguardano alcuni esponenti legati alla 'ndrina dei Gallico,
originari della provincia di Reggio Calabria. Gli arrestati, grazie ad
alcuni prestanome e società fittizie, erano riusciti a concludere -
investendo ingenti capitali per conto della cosca di riferimento - una
serie di importanti operazioni immobiliari e societarie soprattutto nel
settore della ristorazione, impadronendosi di bar e ristoranti ubicati
in zone di pregio della Capitale. Tra questi, il bar Antiche Mura in via
Leone IV, il ristorante Platinum in via dei Banchi Nuovi. Il gip del
Tribunale di Roma D'Alessandro ha accolto la richiesta di contestazione
del reato (ex art. 12 quinquies legge 356/1992, aggravato dal metodo
mafioso) che punisce l'intestazione fittizia di beni, per un valore di
circa 20 milioni, ora sottoposti a sequestro preventivo.
giovedì 31 gennaio 2013
mercoledì 30 gennaio 2013
Beppe Grillo a Catanzaro ecco il video del comizio tenuto ieri in Piazza Prefettura
martedì 29 gennaio 2013
Sondaggio per il Senato in Calabria (di Sky) il PD al primo posto con il 35,4% al PDL 24,8% ma ancora molti sono gli indecisi ben il 55,9% Mentre oggi arriva a Catanzaro il tour di Grillo che nel sondaggio sfiora il 16%
A Pd e Sel andrebbero sei posti a Palazzo Madama. Soltanto due alla coalizione di centrodestra. Uno ciascuno per montiani e grillini. Ma il numero degli indecisi è ancora altissimo
I dati del sondaggio di Sky sul risultato per il Senato in Calabria
I primi tweet entusiasti dei candidati “calabresi” al Senato
circolano dal primo pomeriggio. Il più lesto a leggere il sondaggio di
Sky e a farlo girare in Rete è Angelo Argento. Non a caso si trova in
quinta posizione nella lista del Pd per il Senato: si augura un successo
ampio della coalizione nella Camera Alta. I numeri diffusi ieri da Sky
Tg24 lo confortano, anche se sul dato pesa molto la percentuale degli
incerti (che si attesta al 55,9%). Tra coloro che dicono di aver scelto,
però, il centrosinistra è in netto vantaggio. Dà quasi 11 punti
percentuali all'aggregazione composta da Pdl e Grande Sud. In valori
assoluti siamo al 35,4% contro il 24,8. Traducendo in senatori eletti,
lo scarto si fa ancora più evidente, per via del premio di maggioranza
su base regionale. Al Pd e a Sel andrebbero sei seggi, sui dieci totali a
disposizione (probabilmente 5 al partito di Bersani e uno ai
vendoliani, quello di Ida Dominijanni), mentre al centrodestra soltanto
due. E questo complica maledettamente le cose per i berluscones
calabresi. Molto dipenderà dal risultato di Grande Sud: se la “civica”
dovesse ottenere un buon risultato (e un senatore, il capolista Giovanni
Bilardi), al Pdl andrebbe soltanto un senatore (Tonino Gentile, il
capolista) e la debacle sarebbe evidente. lunedì 28 gennaio 2013
Antichi Proverbi Calabresi ( Parte prima)
- Arburu cu nun dduna frutti tagghialu;
- Alla terra dalli ca ti duna;
- Si voi assai mmustu zappa ‘a vigna ad agustu;
- Terra quantu vidi, casa quantu stai;
- ‘A gatta ha setta spiriti
- A ssantu Nicola ogni vallune sona e ogni mandra fa a provula
- Aprile fa ‘llu jiure e maju ’ha ll’unure
- Quannu ‘u cielu è pecurinu acqua e ventu ‘du matinu;
- Quannu chiova ‘u ssicca nnente;
- Prima ‘e Natale nnè friddu nnè fame, doppu Natale ‘u friddu e lla fama;
- Amara chin’un t’ama è tempu perdutu;
- Ama china t’ama e respunna a cchina ti chiama;
- A femmina e u vinu fanu perdira ‘a capu;
- Promintira e nnu ddara restanu figghi ‘e maritara;
- ‘U primu amure ‘u sse scorda mai;
- Matrimoni e viscuvati ‘du cielu su mmannati;
- ‘A fimmina senza statu è comu ‘u pana senza levatu;
- A mala cumpagnia porta ll’ominu alla ruvina;
- China dintru stà o ti ncorna o te scorna;
- Senza sordi ‘u ssi nne cantanu missi;
- Ppe nnenta ‘u ssi fa nnenta;
- ‘U cana muzzica ssempre ‘u sciancatu;
domenica 27 gennaio 2013
27 gennaio 2013 Giorno della Memoria Per ricordare, per mai dimenticare.
Il 27 gennaio 1945 venivano abbattuti i cancelli di Auschwitz.
Ogni anno si celebra questa data per non dimenticare gli orrori dell’olocausto e commemorare le vittime della Shoah. Durante il Giorno della Memoria vengono organizzate cerimonie, incontri, letture e momenti comuni di narrazione e riflessione su quanto accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici nei campi nazisti.
Il Giorno della Memoria è stato istituito dieci anni e quando se ne parla si fa riferimento al 27 gennaio del 1945, quando le truppe sovietiche dell’Armata Rossa arrivarono nella città polacca Oświęcim, conosciuta con il nome tedesco di Auschwitz. Varcando i cancelli del campo di concentramento per la prima volta si scoprirono gli orrori di quello che era successo; pian piano la gente venne a conoscenza di cosa davvero significasse la parola “sterminio” e da quel giorno è d’obbligo ricordare senza che nulla venga tralasciato, perché in questa vicenda non ci devono essere “dettagli” da lasciare al caso.
Non è un caso che il termine Shoah stia ad indicare una “catastrofe” e sia utilizzato per riferirsi allo sterminio nazista.
Shoah è una parola ebraica che richiama un sacrificio biblico; con esso si voleva dare un senso a questo evento e alla morte. Un senso che però non avrebbe mai avuto e non avrà mai un motivo comprensibile.
Inoltre, con il termine ebraico è nato anche quello di “genocidio”, una forma di eliminazione di massa che ha, purtroppo, sempre fatto parte della storia ma mai è stata come quella avvenuta nei campi di concentramento nazisti.
La legge italiana definisce così le finalità del Giorno della Memoria: “Data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz… al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”.
Quello che oggi dobbiamo imparare è molto semplice: non dimenticare;
27 gennaio Giornata della Memoria Un racconto per Ricordare per mai Dimenticare.
...Sono stati deportati nei lager nazisti. “Sami” nel 1943, orfano della madre Diana, aveva 13 anni ed insieme ad altri 2.500 appartenenti alla comunità ebraica di Rodi, viene rastrellato e deportato in Germania. Arriva a Birkenau con il padre Giacobbe e la sorella Lucia di tre anni più grande di lui, marchiato con il numero B 7456 sul braccio. Sarà proprio nel campo di concentramento che Samuel diventa un uomo dopo il suo “bar – mitzvah” (il momento in cui, per la tradizione ebraica, un giovane diventa adulto). “Sono sopravvissuto per voi – ha ricordato agli studenti dell’Isis che lo ascoltavano in rigoroso silenzio – la morte non mi ha voluto affinché io potessi raccontarvi le atrocità subite perché non si ripetano mai più”. Nel teatro gremito in ogni suo ordine gli sguardi attenti degli studenti hanno seguito con qualche luccicore il fluire lento e doloroso delle parole di Samuel Modiano che ripercorreva la sua adolescenza e della sua vita. Nel 1943, Sami venne rastrellato e deportato in Germania nei campi di sterminio nazisti. Modiano ha ricordato di come un nazista potesse, con il solo gesto di un dito o di uno sguardo, decidere della vita o della morte di un essere umano, delle privazioni, dell’annientamento della loro dignità. Ha ripercorso i giorni vissuti nel dolore e nella disperazione, nella consapevolezza di essere solo un morto che camminava senza alcuna possibilità di salvezza e della disperazione che spesso lo portava davanti ai fili spinati con la corrente ad alta tensione per togliersi la vita. Ma ha anche detto: “La morte non mi voleva, qualcosa mi fermava ogni volta”. Ha raccontato dei suoi incontri con la sorella che vedeva oltre il filo, una sorella trasformata, magrissima, rasata, con il pigiama a righe. E poi: “una sera non la vidi e neppure quella successiva, e capii che anche lei morta”. Il racconto davvero struggente è proseguito fino alla notte in cui, sentito l’arrivo dei russi, i tedeschi fecero evacuare il campo, costringendo tutti i presenti a raggiungere a piedi il campo di Auschwitz distante solo tre chilometri. Samuel cadde tre volte stremato, ma due compagni lo rialzarono trascinandolo fino al campo. “Ora so che furono due angeli custodi, che non ho più rivisto, a salvarmi la vita, perché io potessi raccontare a tutti voi la mia storia e quella di migliaia di persone che, purtroppo, non ce l’hanno fatta, affinché nessuno dimentichi”. Modiano ha ricordato anche i suoi amici di prigionia: Piero Terracina, Settimio Limentani, Primo Levi e tanti altri che non ha rivisto più. Dopo la liberazione da parte dei russi dei campi, Samuel, a soli 14 anni si trovò solo, la sua famiglia era stata completamente distrutta. Al termine del racconto tutto il teatro si è alzato in piedi per ricordare le vittime dell’Olocausto con un minuto di silenzio. Samuel ha poi salutato i ragazzi raccomandando loro di studiare e di ritenersi fortunati di vivere in una società libera e civile. a far sì che la ‘Giornata della Memoria’
sabato 26 gennaio 2013
La Calabria dolente il nuovo libro di Filippo Veltri edito da "Città del sole Edizioni" parla della Calabria e dei Calabresi d'oggi
Come parlare della Calabria oggi?
Come costruire un’efficace e veritiera narrazione della nostra regione, senza scivolare in banalità, scuse, pregiudizi cui molta parte dei commentatori nazionali e locali ci hanno abituato? Ci riesce un giornalista di lungo corso come Filippo Veltri, firma di punta dell’Unità e responsabile per molti anni della redazione calabrese dell’agenzia di stampa Ansa, che con “La Calabria dolente”, appena pubblicato dalla casa editrice reggina Città del Sole Edizioni, raccoglie diversi interventi apparsi nel corso dell’ultimo anno su “Il Quotidiano della Calabria” e “Il Lametino”.
Una voce autorevole, puntuale e sferzante che attraversa temi salienti della Calabria: il senso civico dei suoi cittadini, la responsabilità politica e l’efficacia dell’azione dei suoi amministratori, il problema della ‘ndrangheta, la sua penetrazione negli alti livelli, la reazione civile e la lotta antimafia, anche quando questa diventa parata e mestiere, la posizione della Chiesa di fronte a questo problema. Sono tracce di pensiero che si snodano efficacemente da un commento a un altro costruendo l’immagine di una terra che oggi più che mai appare “dolente”, stretta com’è da tentativi più o meno validi di rinnovamento sociale, civile e politico e la permanenza di vecchie logiche di potere, meschine mentalità diffuse e pervasiva cultura mafiosa.
Necessaria è quindi l’esigenza di un racconto normale dei fatti “di cui gli stessi calabresi devono farsi interpreti”, nonché di “una presa di coscienza amara” che non cada, scrive Veltri, “nel rancorismo, nel provincialismo, nel vittimismo: tre angoli per lanciare, appunto, con serietà e rigore, l’approccio alla narrazione normale della Calabria, che poi significa narrazione di quel che accade senza sconti a nessuno, ma anche di quel che accade e che non viene raccontato da nessuno”.
Nella prefazione Aldo Varano, altra firma storica del giornalismo calabrese, commenta così il volume: “Non mi sono mai apparse riflessioni sparse su argomenti pur importanti di
Come costruire un’efficace e veritiera narrazione della nostra regione, senza scivolare in banalità, scuse, pregiudizi cui molta parte dei commentatori nazionali e locali ci hanno abituato? Ci riesce un giornalista di lungo corso come Filippo Veltri, firma di punta dell’Unità e responsabile per molti anni della redazione calabrese dell’agenzia di stampa Ansa, che con “La Calabria dolente”, appena pubblicato dalla casa editrice reggina Città del Sole Edizioni, raccoglie diversi interventi apparsi nel corso dell’ultimo anno su “Il Quotidiano della Calabria” e “Il Lametino”.
Una voce autorevole, puntuale e sferzante che attraversa temi salienti della Calabria: il senso civico dei suoi cittadini, la responsabilità politica e l’efficacia dell’azione dei suoi amministratori, il problema della ‘ndrangheta, la sua penetrazione negli alti livelli, la reazione civile e la lotta antimafia, anche quando questa diventa parata e mestiere, la posizione della Chiesa di fronte a questo problema. Sono tracce di pensiero che si snodano efficacemente da un commento a un altro costruendo l’immagine di una terra che oggi più che mai appare “dolente”, stretta com’è da tentativi più o meno validi di rinnovamento sociale, civile e politico e la permanenza di vecchie logiche di potere, meschine mentalità diffuse e pervasiva cultura mafiosa.
Necessaria è quindi l’esigenza di un racconto normale dei fatti “di cui gli stessi calabresi devono farsi interpreti”, nonché di “una presa di coscienza amara” che non cada, scrive Veltri, “nel rancorismo, nel provincialismo, nel vittimismo: tre angoli per lanciare, appunto, con serietà e rigore, l’approccio alla narrazione normale della Calabria, che poi significa narrazione di quel che accade senza sconti a nessuno, ma anche di quel che accade e che non viene raccontato da nessuno”.
Nella prefazione Aldo Varano, altra firma storica del giornalismo calabrese, commenta così il volume: “Non mi sono mai apparse riflessioni sparse su argomenti pur importanti di
venerdì 25 gennaio 2013
" Al giornalista gli sparo in bocca ! " Questa l'inquietante minaccia della Ndrangheta verso un giornalista della Gazzetta di Modena
"O la smette o gli sparo in bocca e
finita li'": questa la minaccia nei confronti del giornalista
della Gazzetta di Modena, Giovanni Tizian,( Foto a sinistra) emersa in
un'intercettazione telefonica nell'ambito dell'inchiesta della
Guardia di Finanza e della Dda di Bologna su un'associazione a
delinquere nel settore del gioco on line capeggiata da Nicola
Femia (detto Rocco), ritenuto un importante esponente della
'ndrangheta, che ha portato a 29 arresti e al sequestro di
90milioni di euro. Da questa conversazione, risalente a
dicembre 2011, tenuta tra lo stesso Femia ed un faccendiere
piemontese, Guido Torello (tra gli arrestati dalle Fiamme
Gialle) gli inquirenti hanno deciso di mettere sotto protezione
il cronista autore di inchieste sulla criminalita' organizzata.
Il Femia, si era preoccupato di alcuni articoli in cui Tizian ne denunciava i legami con la criminalita' organizzata calabrese. E nella telefonata si lamenta: "C'e' un articolo sulla Gazzetta di Modena, sempre per quanto riguarda giochi o non giochi, e in mezza pagina parla di me questo giornalista, e' gia' la seconda volta in due anni". Cosi' il Torello si informa: "Mi dici come si chiama il giornale e il nominativo e lo facciamo smettere immediatamente". Una volta ottenuta la risposta lo stesso faccendiere si mette a disposizione per contattare una terza persona a cui sottoporre la questione e a cui
Il Femia, si era preoccupato di alcuni articoli in cui Tizian ne denunciava i legami con la criminalita' organizzata calabrese. E nella telefonata si lamenta: "C'e' un articolo sulla Gazzetta di Modena, sempre per quanto riguarda giochi o non giochi, e in mezza pagina parla di me questo giornalista, e' gia' la seconda volta in due anni". Cosi' il Torello si informa: "Mi dici come si chiama il giornale e il nominativo e lo facciamo smettere immediatamente". Una volta ottenuta la risposta lo stesso faccendiere si mette a disposizione per contattare una terza persona a cui sottoporre la questione e a cui
giovedì 24 gennaio 2013
A Montepaone – iscritto alla scuola dell’infanzia,il piccolo affetto da fibrosi cistica,presente il ministero della pubblica istruzione e il pres. Lega fibrosi cistica.
Riceviamo e pubblichiamo
Articolo e foto di
Gianni Romano
Finisce tutto per il meglio il caso del minore affetto di
fibrosi cistica con la sua iscrizione
alla scuola dell’infanzia,dopo un iter che ha visto interessato anche il
ministro alla pubblica istruzione Profumo,il minore è stato iscritto alla
scuola dell’infanzia “Suor Salvatorina Casadonte”a Montepaone lido,presenti la
mamma Rosaria Laurenza,il presidente dell’associazione per la lega della
fibrosi cistica Michele Rotella,il dirigente superiore del ministero della
pubblica istruzione Gabriella Dalla Ceca e il dirigente scolastico
dell’istituto comprensivo “don Mario Squillace”Giovanna Esposito Vivino.
Tutto nasce quando la mamma di un minore si reca al
comprensivo per chiedere l’iscrizione del suo piccolo,un bambino vivace e
sveglio affetto da fibrosi cistica una malattia genetica non contagiosa e
pericolosa solo per il minore,ma secondo la mamma Rosaria Laurenza gli veniva
rifiutata l’iscrizione del piccolocon spiegazione che non erano certo quelle
che la mma pensava di avere,impedendo così la sua scolarizzazione in un periodo
importante come quello della crescita,dopo l’articolo apparso dalle colonne del”
Quotidiano della Calabria”,una serie di avvenimenti succedevano a
Montepaone,arrivavano le telecamere di Canale 5,quelle del TG DUE e di RAI
TRE,e su una serie impressionati di testate web e di giornali,oltre che di settimanali,la
signora venne invitata dalla segreteria del ministero della pubblica istruzione
a Trastevere in Roma,davanti al ministero Profumo la signora ripercorse fatti
ed avvenimenti,e venne convocata a Roma anche il dirigente scolastico che
spiegò ai funzionari cosa effettivamente era successo,ma ormai la notizia era
di dominio pubblico,tanto che la signora Rosaria Laurenza unitamente al
presidente nazionale della lega per la fibrosi cistica Mattia Colombi,vennero
invitate nella piazza più famosa d’Italia,da Giancarlo Magalli alla fortunata
trasmissione dei “Fatti Vostri”dove la signora diede la sua versione dei
fatti,fatti importanti tanto che il ministero della pubblica istruzione
decideva di inviare un suo emissario alla scuola montepaonese,la visita aveva
avuto un aspetto positivo,la scuola era pronta ad accogliere il bambino e la
sua malattia,pronti e disponibili,tanto che ora il
martedì 22 gennaio 2013
Il sindaco di Zagarise ex PD poi PDL si candida a sorpresa con la Lega Nord, come numero due al Senato dopo Tremonti, motivo? "La Lega sta riservando particolari e debite attenzioni ai problemi specifici del Sud". Mentre sempre per la lega in ottava posizione abbiamo Francesco Canino attuale presidente della Pro-Loco di Simeri Crichi.
Ecco cosa pensa la lega di noi Meridionali |
La Lega Nord sbarca in Calabria. Il partito nordista, pronto a tenere per le “sue” terre il 75 per cento delle tasse, chiede voti anche al Sud. E lo fa raccogliendo consenso e seguito. Se il numero uno del Senato è l’ex superministro Giulio Tremonti, il numero due è un personaggio tutto calabrese. Si tratta di Pietro Raimondo, avvocato e sindaco di Zagarise, piccolo centro della Presila catanzarese, con un passato tra le fila della Margherita prima e del Pdl poi.
E non è l’unica conquista leghista in terra di Calabria. Dal momento che a guidare la lista della Camera del Carroccio nell'estremo meridione è sceso in campo un figlio d’arte. Nicodemo Filippelli, avvocato di Crotone e figlio di Marilina Intrieri, dirigente di primo piano dell’Udc e del centrodestra e garante per i diritti dell’infanzia della Regione. Due indicazioni di rilievo, dunque, con la Lega che non ha puntato, dunque, ad una semplice lista di rappresentanza, ma che ha messo in campo calabresi che dovrebbero sedere in Parlamento tra gli scranni più antimeridionali per eccellenza, considerate anche le nuove posizioni della Lega.
Altra curiosità nelle liste della Lega in Calabria, la candidatura del presidente della Pro Loco di Simeri Crichi (Catanzaro); Francesco Salvatore Canino è, infatti, candidato al Senato in ottava posizione.
Raggiunto telefonicamente dal "Quotidiano della Calabria", il sindaco di Zagarise ha commentato: «Ho aderito con piacere alla proposta del professore Tremonti perché propone tesi e progetti aderenti all'attuale società italiana, riservando particolari e debite attenzioni ai problemi specifici del Meridione. E' un impegno coerente con i principi dell'area di centrodestra all'interno della quale mi riconosco».
Concluse le indagine per la morte di Natalino Zicchinella (Originario di Sellia) deceduto a Catanzaro Sala nell'alluvione del 21 novembre 2011
Quattro le persone nei confronti dei quali è stato emesso,la conclusione delle indagini tra di loro anche due dirigenti del Comune.
La Procura della Repubblica di Catanzaro ha emesso l'avviso di
conclusione indagini nei confronti di quattro persone, tra le quali due
dirigenti del Comune, accusate di omicidio colposo per la morte di Natalino Zicchinella,
il titolare di una carrozzeria morto il 21 novembre 2011 in seguito al
crollo di un muro di sostegno, provocato dalle forti piogge, che ha
travolto l'officina dove lavorava. Dalle indagini, coordinate dal
sostituto procuratore Paolo Petrolo, è emerso che il muro crollato e
l'officina erano abusivi e che a fianco del muro era stata realizzata
una discarica, anch'essa abusiva.
Gli indagati sono Pasqualino Santagata, di 84 anni, che aveva realizzato la discarica abusiva attigua al muro crollato; Carolina Ritrovato (51), dirigente del settore Gestione del territorio del Comune; Vincenzo Belmonte (65), ex dirigente del settore Edilizia privata del Comune, e Andrea Doria (42),
che aveva nella sua disponibilità l'immobile abusivo in cui si trovava
l'officina. Secondo la ricostruzione della Procura, la discarica abusiva
realizzata da Santagata, attigua al muro crollato e sovrastante
l'officina, col tempo ha provocato una pressione sempre maggiore sul
muro esponendolo a cedimenti provocati dal maltempo, anche a causa
dell'area considerata a rischio idrogeologico ed in prossimità della
quale c'era un corpo di frana indicato sulle carte.
Scilipoti dove lo metto? Ma in Calabria ovviamente! Nessuna regione lo vuole dunque Berlusconi lo candida nella nostra
Il dubbio è stato sciolto Domenico Scilipoti (l'ex dipietrista che salvò il governo Berlusconi nel dicembre 2010 votando la fiducia in Parlamento) sarà candidato al Senato in Calabria. A lui, nonostante la forte contrarietà espressa dai vertici calabresi del Pdl rappresentati da Peppe Scopelliti e Tonino Gentile, è stata assegnata la sesta posizione al Senato. Una posizione in bilico: solo in caso di vittoria del centrodestra in Calabria Scilipoti (che in realtà è quinto, considerando che il Cavaliere opterà per il seggio di un'altra regione) sarebbe eletto a Palazzo Madama. Capolista, come nel resto del Paese, sarà Silvio Berlusconi, che è convinto di riuscire a conquistare in questa regione la vittoria e il relativo premio di maggioranza pari a sei seggi senatoriali. A seguire lo stesso Gentile e l'avvocato reggino Nico D'Ascola, per il quale Scopelliti si è battuto come un leone. Al quarto posto l'assessore regionale Piero Aiello, poi un altro fedelissimo del governatore calabrese: l'assessore regionale Antonio Caridi. A chiudere la lista ci sono l'ex sindaco di Reggio Calabria Demetrio Arena (ma lui non vuole accettare la candidatura), il vicepresidente della giunta regionale Antonella Stasi, il consigliere regionale Fausto Orsomarso e il sindaco di San Giovanni in Fiore Antonio Barile.
Prevale il colore rosa, invece, nella lista per la Camera. Nelle prime tre posizioni ci sono donne legate politicamente al duo Scopelliti-Alfano. La truppa degli aspiranti onorevoli sarà guidata dall'attuale vicecapogruppo del Pdl a Montecitorio Jole Santelli. Alle sue spalle trova posto la giovane Rosanna Scopelliti, figlia del magistrato Antonino ucciso dalla mafia nel 1991. Terza piazza per la senatrice Dorina Bianchi, eletta nel 2008 col Pd, transitata per un breve periodo nell'Udc e, infine, approdata tra i berluscones. Per Pino Galati, coordinatore del movimento Cristiano Popolari e unico beneficiario delle deroghe concesse da Verdini e soci, solo la quarta piazza. Chi ci ha parlato conferma la delusione quest'ultimo per il trattamento riservatogli.
E deluso è pure Nino Foti, deputato uscente e collocato al
lunedì 21 gennaio 2013
Catanzaro: elezioni comunali bis nelle 8 sezioni si vota sino alle 15 poi lo spoglio delle schede che saranno scrupolosamente visionate. Ecco l'elenco dei consiglieri che rischiano di rimanere fuori
Catanzaro, si vota nelle 8 sezioni: affluenza in calo Alle 22 di ieri aveva votato il 51% dei 6.200 aventi diritto Rispetto al voto di maggio il dato è in flessione di circa il 3% sia alle 12 sia alle 22. In quell'occasione Abramo aveva vinto al primo turno per uno scarto di appena 129 voti. Ora tutto torna in discussione per la fascia tricolore della città capoluogo, scossa dall'annullamento parziale dello scrutinio deciso dal Tar Intensificati anche i controlli e la vigilanza da parte delle forze dell’ordine per far sì che tutto si svolga regolarmente. Al momento non sono segnalati problemi. I seggi resteranno aperti dalle 7 alle 15 Poi inizierà lo scrutinio.Sono 6.200 gli elettori che dovranno decidere chi sarà il prossimo sindaco di una città, reduce nel 2011 dalle dimissioni anticipate di Michele Traversa (Pdl). La sfida, a questo punto, è polarizzata fra il candidato del centrodestra, Sergio Abramo - già sindaco per due legislature dal 1997 al 2005, imprenditore e presidente della Sorical - contro il volto del Partito democratico, Salvatore Scalzo, il quale per strappare consensi due giorni fa ha portato nei rioni in cui si vota il segretario nazionale, Pierluigi Bersani. Diversi gli scenari che si possono aprire con il voto di domenica e lunedì. Lo spoglio ha sancito la vittoria di un soffio di Abramo, che con il 50.22% - pari a 28.802 voti -
domenica 20 gennaio 2013
Per punizione fa mangiare peperoncino alla figlia di due anni la quale si sente male e muore
Fa mangiare per punizione alla bimba di 2 anni peperoncino in polvere: la piccola muore
Alla figlia del suo compagno, per punizione, dava da mangiare del peperoncino in polvere. Punizione che però potrebbe essersi trasformata in tragedia: la bimba, di appena due anni, si è infatti sentita male ed è morta nonostante la corsa in ospedale.
Per questo Amanda Sorensen, 21 anni, del sud della California, è finita in carcere con un accusa che, al momento, è solo di violenza su minore ma che potrebbe diventare di omicidio. La polizia locale, come riporta il Daily Mail che dà la notizia, al momento non conferma il nesso tra l’assunzione di peperoncino in polvere e la morte della bambina. Un’autopsia, già disposta, dirà l’ultima parola.
La possibilità che la morte della piccola sia collegata alla “punizioni” della matrigna è però concreta: il peperoncino, infatti, gonfia le vie respiratore. Il fenomeno,
sabato 19 gennaio 2013
Durante l'ultima seduta della Giunta Comunale di Simeri Crichi l'assise ha deliberato: L’inserimento professionale è agevolato dalla concessione di un contributo finanziario fino a 400,00 euro, da assegnare ai giovani che appartengano a nuclei familiari con un reddito complessivo inferiore a 35.000,00 euro annui.
Riceviamo e pubblichiamo:
Nota stampa del sindaco di Simeri Crichi, Marcello
Barberio
La Giunta
comunale presieduta dal sindaco Marcello Barberio, nella seduta del 18.1.2013,
ha approvato alcuni atti importanti, come il rinnovo a favore di alcuni giovani
disabili della ippoterapia con la società “Equitando”, la conferma delle
tariffe del 2012 relative alla concessione di strutture comunali, la nomina di un
CTP in una causa civile. Infine, su proposta delle due assessore Caterina
Falcone (politiche sociali) e Adriana Maria Nagero (cultura), ha licenziato la seguente DIRETTIVA SUI
SERVIZI SOCIO-ASSISTENZIALI E CULTURALI:
(Caterina Falcone)
“Il Comune di Simeri Crichi attua forme di sperimentazione
d’inserimento professionale dei giovani diplomati e laureati non occupati, nati
o residenti nel Comune, che abbiano conseguito il titolo di studio negli anni
2011 e 2012 e che abbiano conseguito o conseguano la patente europea del
computer ECDL (European Computer Driving Licence).
L’inserimento professionale è agevolato dalla concessione di
un contributo finanziario fino a 400,00 euro, da assegnare ai giovani che
appartengano a nuclei familiari con un reddito complessivo inferiore a 35.000,00 euro annui. Il contributo è
finalizzato, come primo aiuto, alla formazione per il futuro inserimento
professionale nel mondo del lavoro da parte dei giovani disoccupati, come
contributo fino al 90% del costo sostenuto o che si andrà a sostenere per il
conseguimento della patente europea del computer e/ della valida certificazione
della frequenza di un corso di lingua europea (diversa da quella italiana).
Sono esclusi dal contributo coloro i quali abbiano ricevuto
dal Comune, negli ultimi due anni, a qualunque titolo, contributi, stipendi o
sovvenzioni superiori a euro 1.000,00.
Il contributo è concesso dal Responsabile comunale del
Servizio alla Persona, previo accertamento del possesso dei requisiti previsti
dal presente atto, a seguito di avviso pubblicato all’albo pretorio on line
dell’Ente e presso le delegazioni di governo di Simeri e Simeri Mare.
L’acquisto dell’eventuale Skills Card per la frequenza del corso è anticipato a
carico dell’Ente e sarà decurtato dal contributo complessivo, rendicontato o da
rendicontare sotto la diretta responsabilità del richiedente.
Il Responsabile del servizio comunale impegna a tal fine la
somma di euro 25.000.
Ove la somma stanziata dovesse risultare insufficiente e non
venisse integrata con uno stanziamento integrativo, i contributi saranno
erogati nel rispetto di una graduatoria formata come segue:
- punti 5 per aver conseguito il diploma di laurea col massimo dei voti;
- punti 3 per aver conseguito il diploma di scuola secondaria di II grado col massimo dei voti;
- punti 3 per aver conseguito il diploma di laurea con un voto pari o superiore a 100/110
- punti 1 per aver conseguito il diploma di scuola secondaria di secondo grado con una votazione pari o superiore a 80/100
- punti 2 per il reddito familiare inferiore a 18.000 euro annui
- punti 1 per reddito familiare compreso tra 18.000 e 35.000 euro annui
A parità di
punteggio, la precedenza è assegnata in ragione della minore età dello
studente.
Il Comune, inoltre, attua iniziative di prevenzione del
fenomeno del disagio minorile anche mediante l’assistenza a favore di minori
che abbiano rapporti con l’autorità giudiziaria,
I motivi per cui votare o non votare per Abramo o Scalzo
I motivi per votare Abramo ci sono 10 ottime ragioni per recarsi alle urne domenica e lunedì e
votare Sergio Abramo, riportandolo alla guida del Comune dopo
un’ingiusta sospensione di tre mesi che tanto danno ha prodotto alla
Città.
I motivi per votare Scalzo-I fotogrammi del film di questa nuova avventura dei “protagonisti chiamati a costruire una Catanzaro diversa, più dignitosa” scorrono nelle slide proiettate nel salone condominiale di uno dei tanti palazzoni di una quartiere che si è stancato di essere definito “dormitorio”. I residenti di Corvo fanno parte di quei 6.183 aventi diritto al voto che domenica e lunedì saranno chiamati alle urne per eleggere il sindaco e il consiglio comunale di Catanzaro. Il candidato sindaco del centrosinistra, Salvatore Scalzo, ha voluto chiudere questa particolare campagna elettorale per le suppletive decise da Tribunale amministrativo regionale, nel suo quartiere, dopo giorni di “porta a porta” che da Janò a Giovino gli hanno spalancato un mondo di gente che vuole normalità. Quella che una città, capoluogo di regione, non riesce a ricordare dopo due anni di commissariamento ad intermittenza. “Faremo risorgere Catanzaro perché sono circondato da persone e professionalità splendide –continua
Abramo
La prima ragione– e forse la più importante ragione – è quella di dare una risposta, civile e democratica, a coloro che hanno infangato la città per fini personali, facendola passare come la centrale del malaffare, con il solo scopo – peraltro non riuscito – di procurarsi una candidatura al Parlamento.
La seconda ragione è quella di dimostrare a tutta l’Italia che Catanzaro è una città civile, colta, pacifica, tollerante, che ha sempre rifiutato e respinto la criminalità organizzata e che quindi non merita la valanga di fango che le ha rovesciato addosso la “banda Scalzo”.
La terza ragione è quella di fare riprendere speditamente l’attività amministrativa, paralizzata da una sentenza ingiusta, affidandola ad un sindaco bravo ed esperto che conosce a perfezione i meccanismi del Comune.
I motivi per votare Scalzo-I fotogrammi del film di questa nuova avventura dei “protagonisti chiamati a costruire una Catanzaro diversa, più dignitosa” scorrono nelle slide proiettate nel salone condominiale di uno dei tanti palazzoni di una quartiere che si è stancato di essere definito “dormitorio”. I residenti di Corvo fanno parte di quei 6.183 aventi diritto al voto che domenica e lunedì saranno chiamati alle urne per eleggere il sindaco e il consiglio comunale di Catanzaro. Il candidato sindaco del centrosinistra, Salvatore Scalzo, ha voluto chiudere questa particolare campagna elettorale per le suppletive decise da Tribunale amministrativo regionale, nel suo quartiere, dopo giorni di “porta a porta” che da Janò a Giovino gli hanno spalancato un mondo di gente che vuole normalità. Quella che una città, capoluogo di regione, non riesce a ricordare dopo due anni di commissariamento ad intermittenza. “Faremo risorgere Catanzaro perché sono circondato da persone e professionalità splendide –continua
Abramo
La prima ragione– e forse la più importante ragione – è quella di dare una risposta, civile e democratica, a coloro che hanno infangato la città per fini personali, facendola passare come la centrale del malaffare, con il solo scopo – peraltro non riuscito – di procurarsi una candidatura al Parlamento.
La seconda ragione è quella di dimostrare a tutta l’Italia che Catanzaro è una città civile, colta, pacifica, tollerante, che ha sempre rifiutato e respinto la criminalità organizzata e che quindi non merita la valanga di fango che le ha rovesciato addosso la “banda Scalzo”.
La terza ragione è quella di fare riprendere speditamente l’attività amministrativa, paralizzata da una sentenza ingiusta, affidandola ad un sindaco bravo ed esperto che conosce a perfezione i meccanismi del Comune.
venerdì 18 gennaio 2013
Rubbettino Editore 40 anni di successi con il DNA Calabrese
Come nasce la Rubbettino Editore che compie 40 anni? Dalla "lucida follia" di Rosario Rubbettino (il
pioniere) fino alla grande realta' editoriale di oggi guidata dal
figlio Florindo, che, in un'intervista a "Calabria on web" dice:
"Nonostante i successi restiamo in Calabria".
Al
magazine edito dal Consiglio regionale (calabriaonweb.it) Florindo
Rubbettino - intervistato dalla giornalista Ketty Riolo - indica gli
impegni per il futuro ed i timori connessi ad una terra economicamente
debole. Richiesto di un parere sulle difficolta' di fare l'editore in
Calabria, Rubbettino risponde: "I problemi sono quelli che si trova ad
affrontare qualunque imprenditore. Viviamo in una regione dove il tasso
infrastrutturale, materiale e non, e' ancora al di sotto di quella che
dovrebbe essere la media di un normale paese civile. Alcuni paesi
dell'Est europeo, o paesi emergenti, per quanto riguarda i servizi che
passano attraverso la rete, sono di gran lunga superiori a noi, e tutto
cio' continua a farci accumulare ritardi. Gli altri problemi sono piu'
che noti, dalla pessima qualita' della nostra pubblica amministrazione
agli istituti bancari che non fanno il mestiere per il quale sono
istituzionalmente chiamati, cioe' quello di erogare credito a chi ha un
progetto editoriale serio".
Circa il
rapporto tra la casa editrice con e-book ed e-reader, Florindo
Rubbettino spiega: "Abbiamo sempre guardato con attenzione alle nuove
tecnologie, perche' riteniamo che siano un'importante veicolo per il
nostro lavoro. Da un po' di anni abbiamo affiancato al catalogo cartaceo
l'e-book, un mercato in crescita che in Italia registra una percentuale
ancora bassa. Un segmento che comunque merita di essere preso in
considerazione. Abbiamo inoltre creato un'app (presente sull'apple store
al costo di 0,79), 'Viaggio in Calabria', che mette insieme i piu' bei
frammenti dei diari di viaggio dei tanti scrittori che hanno visitato e
scoperto le bellezze della nostra terra. Un esempio di come le nuove
tecnologie non siano nemiche dei contenuti, dei libri, degli scrittori e
degli editori, ma possano ampliare il ventaglio delle possibilita'".
Sulla cosiddetta "decrescita felice", pubblicare meno per pubblicare
meglio, il leader della Rubbettino Editore ha le idee chiare: " Sono
sempre stato molto critico rispetto a questa posizione in generale. Il
discorso della decrescita felice pone un problema molto serio, chi
decide quali libri pubblicare e quali no? C'e' la presunzione di credere
che possa esserci un soggetto in grado di dire per decreto quali sono i
libri buoni e quali quelli cattivi? In realta' la storia dell'editoria
trae la sua forza dalla varieta' delle proposte, per cui pensare ad una
decrescita del libro, e' un esperimento molto pericoloso".
giovedì 17 gennaio 2013
La discarica di Alli svenduta alla provincia di Cosenza e di Crotone per 650 mila euro Accusa lanciata da Sergio Abramo
La giunta comunale di centrosinistra ha "svenduto" la discarica di Alli per 650 mila euro
quale "giusto compenso" per avere ricevuto i rifiuti delle province
"rosse" di Cosenza e Crotone. Sono questi, Secondo Sergio Abramo, i
termini del protocollo d'intesa siglato il 12 marzo 2009 dall'ex
sindaco di Catanzaro, Rosario Olivo, e dal Commissario Delegato
all'Emergenza Ambientale, Goffredo Sottile, che di fatto ha causato
l'esaurimento della discarica di Alli con ben due anni di anticipo
facendo in modo che Catanzaro ne pagasse oggi duramente le conseguenze.
Ad
illustrare ai giornalisti i retroscena dell'emergenza rifiuti tenuti
nascosti per tanto tempo ai cittadini è stato questa mattina, nella sede
del Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese, il candidato a sindaco del
centrodestra, affiancato dai rappresentanti delle diverse liste della
coalizione di centrodestra Sinibaldo Esposito (Catanzaro da Vivere),
Domenico Tallini (PdL), Carlo Nistico' (Lista Scopelliti), Massimo
Lomonaco (PerCatanzaro) e Franco Longo (Alleanza di Centro) e dal
presidente della Provincia Wanda Ferro. "Nel 2009 sono state scaricate
più di 66mila tonnellate - ha detto Abramo - di cui 26mila conferite
dalla sola città di Cosenza guidata dall'allora sindaco Perugini.
Il
protocollo firmato da Olivo e Sottile prevedeva, a fronte della
solidarietà dimostrata in passato e per quella futura, un benefit di
655.000 euro per il conferimento dei rifiuti solidi urbani provenienti
da altri Comuni. L'accordo ha aperto generosamente le porte di Alli alla
città di Cosenza, alle province di Cosenza, Crotone e Vibo Valentia, e
l'impianto è stato seppellito da una quantità impressionante di rifiuti,
più di 66mila tonnellate, togliendo due anni di vita ad una discarica
progettata per durare fino al 2018".
Sergio
Abramo ha quindi lanciato un messaggio ben preciso per l'immediato
futuro: "L'impianto tecnologico di Alli, nato per servire il Comune di
Catanzaro e gli altri Comuni della Provincia, è diventato, per precisa
responsabilità della sinistra, la "pattumiera" della Calabria. Oggi la
città di Catanzaro - ha detto - paga duramente questa situazione con la
crisi della discarica di Alli dove non è possibile conferire i rifiuti
con regolarità.
La Provincia di
Cosenza, presieduta da Mario Oliverio del PD, non ha mai voluto
realizzare nel suo territorio i tre termovalorizzatori programmati a
Bisignano, Castrovillari e Acquappesa e ha risolto i suoi problemi ai
danni del Capoluogo con la complicità della giunta Olivo. I cittadini -
mercoledì 16 gennaio 2013
Il Calafrika Music Festival cerca una nuova casa in un comune del Catanzarese magari del nostro Comprensorio
Il Calafrika Music Festival, nato
nel 2009 per volontà dell’Associazione Culturale MigrAzione, ha sempre
registrato nel corso delle quattro edizioni un enorme successo,
imponendosi come appuntamento fisso nel programma estivo sia a livello
regionale che a livello nazionale.
È
facile intuire che un evento di tale portata necessita di un lavoro
continuo e soprattutto di una costante programmazione da attuare in
sinergia con tutti i partner pubblici e privati e soprattutto con
l’amministrazione del comune che fino ad oggi ha ospitato l’evento e
cioè Jacurso, il piccolo borgo del catanzarese, oramai divenuto famoso in tutto il mondo grazie al Calafrika.
A
tale proposito i rappresentanti di MigrAzione ogni anno compiono una
vera e propria maratona rincorrendo gli amministratori in cerca di
risposte concrete che puntualmente arrivano sempre all’ultimo
momento..mettendo in grosse difficoltà sia di tipo organizzativo che
economico i membri dell’associazione che è doveroso precisare compiono
tutta l’opera senza scopi di lucro, ma per il “solo” bene del proprio
territorio e degli obiettivi culturali che il festival si pone.
Già
lo scorso ottobre, un incontro tra il sindaco, l’assessore alla cultura
e MigrAzione, si è tenuto all’interno della casa comunale, ma purtroppo
senza concreti risultati e nessun indirizzo riguardo la prossima edizione che sarà già la quinta.
È da precisare che ad oggi l’associazione non ha avuto nemmeno la sede
più volte promessa dal sindaco, ma che ogni volta sembra ci sia sempre
qualche ostacolo di discutibile importanza.
Ed
è così che stanchi di questo limbo infinito, nel corso dell’ennesimo
incontro fissato dal comune, si è vista la goccia che ha fatto
traboccare il vaso. Sabato 12 gennaio, infatti, si è tenuta presso la
sala consiliare del Comune di Jacurso, una riunione pubblica, indetta
dall’amministrazione, in previsione dell'organizzazione degli eventi
estivi e di altri possibili momenti di aggregazione da svolgersi nel
corso dell’anno. La riunione era rivolta a tutti i cittadini interessati
alla progettazione e all’organizzazione di tali eventi, con particolare
riferimento alla partecipazione ai Giochi del Feudo di Maida e
all’ipotesi di un evento dedicato al tema dell'emigrazione.
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