venerdì 30 novembre 2018

Arrestato 59 enne catanzarese non pagava il gas da oltre 10 anni.Nel 2009 si era visto bloccare la fornitura del gas con gli appositi sigilli per morosità, risultati poi manomessi

              Un 59enne catanzarese 
è stato arrestato dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Catanzaro per furto aggravato di gas.
L’uomo, che nel 2009 si era visto bloccare la fornitura del gas con gli appositi sigilli per morosità, è stato sottoposto a specifico controllo e i militari hanno riscontrato la perfetta funzione del servizio. Con il supporto dei tecnici specializzati è stata dunque accertata la manomissione dei predetti sigilli oltre ad una lieve perdita di gas proveniente dal contatore.
L’abitazione era stata illecitamente alimentata nel corso degli ultimi anni, causando un danno per la società quantificato in circa 8.000 Euro.
Il 59enne è finito ai............

giovedì 29 novembre 2018

Strage in un paese del catanzarese, 12 anni fa fu uccisa un intera famiglia di 4 persone unico colpevole il nipote che poi si suicidò in carcere ma l'inchiesta rimane ancora aperta.

                                     L’archiviazione non può essere accolta 
il presunto suicidio del lametino Claudio Tomaino necessita di ulteriori indagini. Il Gip del Tribunale di Viterbo Savina Poli ha infatti rigettato la richiesta della Procura di Viterbo sul caso risalente al 2008, accogliendo le richieste dell’opposizione, ossia della madre Cecilia Pane, difesa dagli avvocati Francesco e Noemi Balsamo. Claudio Tomaino si sarebbe suicidato nel gennaio 2008 all’interno del carcere di Viterbo, dove era rinchiuso perché ritenuto responsabile della strage di Caraffa.
Il plurimo omicidio a Caraffa
Il 27 marzo del 2006 infatti, nel paese del catanzarese, fu uccisa un’intera famiglia: il padre Camillo Pane, insieme alla moglie Annamaria e ai due figli Eugenio e Maria, ossia zii e cugini di Tomaino, all’epoca 29enne, accusato di essere l'unico autore della strage, nonché dell'occultamento dei quattro cadaveri, forse per un movente legato a un debito. Un omicidio che dopo ben 12 anni presenta però ancora dei lati oscuri. Secondo i legali della madre infatti, i responsabili del fatto sarebbero di più e il figlio non avrebbe agito da solo. Ma quelle che non convincono ulteriormente, sono le dinamiche che avrebbero portato il giovane a togliersi la vita nel carcere di Viterbo due anni dopo.
Il suicidio nel carcere di Viterbo
Sin da subito si era infatti parlato di suicidio. L'uomo si sarebbe tolto la vita infilando la testa in una busta di plastica dentro la quale aveva immesso gas butano. Ma su quel presunto suicidio, la madre dell'uomo, ha sempre mostrato dubbi. Dopo un iter molto lungo tra richieste d’archiviazione e opposizione, il Gip di Viterbo ha chiesto ulteriori approfondimenti e verifiche. Nell’ordinanza di rigetto della richiesta d’archiviazione, si chiede infatti di poter innanzitutto comparare i profili genetici di cui si dispone, con quelli della madre Cecilia Pane, “per verificare se e quale di tali profili appartengano a Tomaino, nonché con quelli delle persone che, la mattina in cui è stato scoperto il decesso del detenuto, hanno avuto accesso alla sua cella”.
Indagini ancora aperte
Il suicidio di Tomaino presenterebbe aspetti da chiarire anche in merito ad un presunto pestaggio che sarebbe avvenuto ai suoi danni nei giorni precedenti la sua morte e sul quale si ritiene ora necessario sentire tutti coloro avevano all’epoca avuto accesso alla sua stanza, come anche il personale medico ed infermieristico per ulteriori accertamenti sulle condizioni del cadavere. Claudio Tomaino sarebbe infatti morto per asfissia. Per dissipare ogni alto dubbio sulle cause del suo decesso, nell’ordinanza si chiede ancora di “verificare la concentrazione di gas butano rilevata nei reperti prelevati dal cadavere di Tomaino” in modo da capire se..............

mercoledì 28 novembre 2018

Catanzaro; vendevano "bombe" pirotecnici illegali e pericolosi senza nessuna autorizzazione. Identificate 2 persone

Il Questore della provincia di Catanzaro,                                 Amalia Di Ruocco 
ha disposto, controlli nel campo degli artifizi pirotecnici e fuochi artificiali. Nel corso di un servizio, gli Agenti del Nucleo Artificieri hanno deferito in stato di libertà per detenzione abusiva di articoli pirotecnici professionali a rischio esplosione elevato F.A. di 61 anni e C.C. di 50 anni, titolare di un deposito e vendita di articoli pirotecnici, per cessione illegale di prodotti esplosivi.
Il controllo è avvenuto in una via della periferia di Catanzaro dove F.A. a bordo di un furgone è stato trovato in possesso di 20 artifizi pirotecnici tipo bombe cilindriche professionali. L’uomo, già noto alle Forze dell’Ordine per precedenti specifici, avrebbe esibito una licenza rilasciata ad altro soggetto (C.C.) per accensione di fuochi artificiali rilasciata da un comune pre-silano catanzarese dove si sarebbe tenuto uno spettacolo pirotecnico.
I poliziotti hanno accertato che F.A. era privo di qualsiasi titolo autorizzativo per la detenzione dei materiali pirotecnici e che, nell’ottobre scorso, gli è stata revocata, con provvedimento del Prefetto di Catanzaro, l’autorizzazione ad esercitare l’attività di pirotecnico per l’accensione dei fuochi artificiali.
Dal controllo del documento di trasporto è emerso come la stessa cessione di prodotti pirotecnici sarebbe avvenuta illegalmente, dal momento che, in violazione della normativa di settore, il cedente C.C. ha messo a disposizione prodotti pirotecnici (i venti artifici trasportati da F.A.) a persona non munita di............

martedì 27 novembre 2018

Sfregio nel Parco della Sila sequestrati 9 motocicli privi di immatricolazione, tagliate 20 piante di quercia antica

Parco della Sila: denunciato uomo sorpreso a tagliare legna; sequestrati 9 motocicli non immatricolati




Nove motocicli sono stati sequestrati dai militari della stazione Carabinieri Forestale di Cotronei, insieme a quelli di Savelli. Nel corso di un controllo in località "Monte Paleparto" di Longobucco, all'interno del Parco della Sila, i militari hanno trovato i proprietari, tutti di Rossano (Cosenza), che circolavano sui loro mezzi privi di immatricolazione e di copertura assicurativa. Gli stessi carabinieri forestali hanno denunciato un uomo di Petilia Policastro. Durante un controllo in località "Cicerata" di Cotronei, all'interno della zona "1" di massima tutela paesaggistico-ambientale del Parco della Sila, i militari hanno accertato il taglio abusivo di 20 piante di Quercia. Poco distante è stato individuato l'uomo a bordo di un fuoristrada, al cui interno vi era una motosega ed un bidone contenente il relativo carburante. Da una ispezione del veicolo è emersa la presenza del materiale vegetale che ha confermato il recente carico di ........

lunedì 26 novembre 2018

Catanzaro: Cura "Teci" contro le demenze. Rivoluzionario metodo in un paesino ai piedi della Sila unico in Italia.“Le persone che soffrono di demenza hanno corpi vuoti, lenti disorientati, che perdono i loro limiti corporei e la loro percezione corporea"

Si allarga sempre di più, a livello nazionale, la rete di esperti che condivide in pieno la filosofia di cura delle demenze messa in campo dall’associazione Ra.Gi. Onlus di Catanzaro. Il 16 e il 17 novembre il metodo Teci e il borgo amico delle demenze di Cicala sono sbarcati al confine estremo del nord Italianella città di Udine e raccontati e vissuti nell’ambito dell’importante iniziativa dal titolo “La solitudine in età avanzata. Fragilità, depressione, demenze e possibili soluzioni”, organizzata dall’associazione Demaison onlus, guidata dal dottor Daniele Cipone e svolta nella sala Gusmani di palazzo Antonini (sede dell’Università di Udine) nella giornata del 17 novembre.
L'Associazione Demaison onlus, che ha tra i suoi fondatori la dottoressa Laura Nave, psicologa, psicoterapeuta, prima in Italia a lanciare l’idea della coabitazione assistita per le persone con demenza, opera nel territorio di Udine e oltre a dare vita ad iniziative di sensibilizzazione e formazione, svolge attività di supporto organizzativo a favore di chi sceglie per il proprio familiare la soluzione assistenziale del cohousing, che in sintesi, consiste nella creazione di nuclei di coabitazione assistita tra persone che soffrono di demenze.
Il tema al centro dell’evento del 17 novembre è stato quello della solitudine degli anziani, che sta divenendo uno dei fattori di rischio per condizioni sempre più frequenti di fragilità, depressione e demenza.
L’associazione Demaison Onlus ha promosso un’iniziativa di alto spessore umano e scientifico, che ha visto la partecipazione di illustri relatori e una riflessione completa ed esaustiva sulla tematica proposta. Ad introdurre i lavori c’erano: Giovanni Barillari, Assessore alla Sanità, Assistenza Sociale, Rapporti con l’Università; Ferdinando Schiavo, Neurologo, consigliere dell’Associazione Demaison onlus di Udine e Stefania Pascut, del Progetto O.M.S. Città Sane - Comune di Udine.
A seguire si sono svolte le relazioni degli esperti: la sociologa Laura Montina; lo psichiatra Matteo Balestrieri, il neurologo Ferdinando Schiavo sul tema “Vecchi e nuovi fattori di rischio per fragilità e demenze” e a seguire David Leita, Tecnico Audioprotesista; Lucia Casatta e Clara Ricci, Medici di Medicina Generale. Infine le esperienze sul territorio, con le relazioni di Daniele Cipone, Medico di Medicina Generale, e Presidente dell’Associazione Demaison onlus, che ha parlato del cohousing; Anna Porro, del Centro Diurno Pervinca e Segreteria Organizzativa di “Camminamenti” e Sandra Roppa, dei Servizi di Prossimità, Progetto No alla Solit’Udine - Comune di Udine. Il convegno è stato moderato da Diana Rucli, coordinatrice del Progetto biennale “Solitudini e No”.
La partecipazione di Elena Sodano, presidente della Ra.Gi. Onlus ed ideatrice del metodo Teci (Terapia Espressiva Corporea Integrata), non si è limitata alla sola giornata di sabato 17 novembre, ma è iniziata il giorno prima, il 16 novembre, con lo svolgimento di un laboratorio teorico esperienziale dedicato ai familiari e ai caregiver, durante il quale, ai partecipanti, sono stati forniti dei presupposti di base per entrare in relazione con i propri familiari.
L’iniziativa è stata fortemente voluta dalla dottoressa Laura Nave e dal dottor Daniele Cipone dell’associazione Demaison, promotrice dell’evento, affinché esso fosse non solo un momento di studio e riflessione, ma uno strumento di aiuto e supporto concreto per le famiglie e per chi lavora nel settore della cura delle demenze. In tutto sono stati 40 i partecipanti al laboratorio, che è durato per circa tre ore ed ha fatto comprendere in maniera diretta gli effetti del metodo Teci sulle persone affette da demenza, mediante il coinvolgimento in prima persona nelle attività che fanno capo al metodo.
Il metodo Teci, unico in Italia, per la cura ed il contenimento naturale delle demenze e accuratamente descritto nel volume “Il Corpo nella Demenza” (Maggioli 2017) scritto dalla stessa Elena Sodano, è nato dopo dieci anni di studi ed osservazioni sul campo e si fonda su specifiche basi neuro scientifiche, psicologiche e anotomo-funzionali. Proprio su queste basi si fonda il lavoro degli operatori, nella strutturazione dei setting all’interno dei quali si svolgono le attività, che permettono ai pazienti di lavorare per circa otto ore all’interno dei Centri diurni “Spazio Al.Pa.De.” di Catanzaro e “A.Doria” di Cicala (Cz) gestiti dalla Ra.Gi., all’interno dei quali viene applicata la metodologia Teci.
“Le persone che soffrono di demenza hanno corpi vuoti, lenti disorientati, che perdono i loro limiti corporei e la loro percezione corporea – ha spiegato Elena Sodano -. Proprio questi corpi però sono gli unici strumenti che esse hanno a disposizione per comunicare i propri bisogni, i propri stati d’animo. Se è vero che la Teci crea dei “ponti di comunicazione” mediante il contatto corporeo, utilizzando il canale delle emozioni; è altrettanto vero che essa deve partire prima dall’operatore, per educarlo ad acquisire quella giusta formazione che sia spendibile con il paziente. Perché se egli non è formato a livello corporeo non può entrare in relazione con il paziente”.
Durante il convegno, il giorno seguente, la relazione di Elena Sodano si è focalizzata sull’esperienza di Cicala, il borgo di appena 900 anime, ai piedi della Sila che, grazie al.....

sabato 24 novembre 2018

Catanzaro donna 53 enne tenta di togliersi la vita gettandosi dal balcone, pronto l'intervento del genero e della polizia che sfondano la porta afferrandola dalle gambe.



Era penzoloni a testa in giù da un balcone a Catanzaro 
quando è stata trovata dagli agenti della Polizia del capoluogo. La donna, una 53enne, stava tendando di togliersi la vita ma è stata messa in salvo. Questa mattina è arrivata al 113 una richiesta di aiuto e gli addetti alla Sala Operativa hanno mandato una pattuglia della Squadra Volante, che hanno subito intravisto la donna. La 53enne non era riuscita a gettarsi dal balcone perché il marito aveva fatto appena in tempo ad afferrarlaper le gambe e a gridare aiuto, attirando l’attenzione della figlia che vive al piano inferiore. È stata lei a chiamare i soccorsi mentre il genero, sfondata la porta d’ingresso, si è precipitato riuscendo ad afferrare la donna per le caviglie. I poliziotti, con una azione repentina l’hanno afferrata dal bacino: dato però che opponeva resistenza e i suoi familiari erano ormai sfiniti dallo sforzo, uno degli agenti, in spregio al pericolo, si è sporto dalla ringhiera per evitare che precipitasse. Nel frattempo sono arrivati i Vigili del Fuoco e il personale del 118. Non potendo posizionare idoneamente l’autoscala, gli agenti con grande difficoltà e sforzo fisico sono riusciti a mettere in salvo la 53enne, riportandola sul ballatoio del balcone, nonostante continuasse a volersi gettare. I sanitari del 118, prestate le .......

venerdì 23 novembre 2018

Botricello; tre anni di calvario vittima dell'usura per un commerciante del posto, in manette un 53 enne che dovrà restituire la somma di 70 mila euro. Con video

Tre lunghi anni di usurpazione economica
la difficoltà a pagare delle rate con tassi d’interesse mensili del 17,5 per cento per un prestito” inziale di 10 mila euro che era così lievitato fino a toccare addirittura la cifra di ben 70 mila di euro.

Al centro della vicenda, che gli stessi inquirenti descrivono inevitabilmente come “dolorosa”, un assicuratore di Botricello. La sua attività commerciale si era trovata in cattive acque; impossibilitato ad attivare i canalifinanziari ufficiali l’uomo era finito così con l’affidarsi a delle “reti” illecite di finanziamento “parallelo”, in pratica era caduto nella trappola dell’usura.
Le indagini - condotte dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sellia Marina e della Stazione di Botricello - hanno scandagliato a fondo la storia dell’assicuratore, facendo emergere un quadro di estrema difficoltà economica che lo aveva portato in uno stato di pressoché totale indigenza.
Stamani l’epilogo della vicenda quando i militari hanno fatto scattare le manette per un 53enne sorvegliato speciale botricellese, Giuseppe Altilia, per il quale si sono spalancate le porte del carcere con l’accusa di usura.
Contestualmente è stato eseguito a suo carico un sequestro preventivo diretto e per equivalente al fine di raggiungere la somma di 70 mila euro.
Il provvedimento nei confronti del 53enne è stato emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro su richiesta della Procura, con il .....

mercoledì 21 novembre 2018

Botte da orbi per lite tra condomini anziano in fin di vita presso l’ospedale civile di Catanzaro

Un anziano del lametino versa in fin di vita presso l’ospedale civile di Catanzaro a causa di un emorragia celebrale. A ridurlo così non un incidente nemmeno una caduta accidentale, ma un vicino di casa.
Foto D'archivio

Il tutto è accaduto nel pomeriggio di domenica scorsa, quando una volante della Polizia di Lamezia Terme si è recata in un palazzo dopo la segnalazione di una lite tra condomini.
Arrivati sul posto, le urla di una donna affacciata ad una finestra hanno attirato l’attenzione degli agenti che raggiunto l’appartamento hanno trovato l’anziano riverso per terra e un uomo che brandendo il piede in plastica di uno sgabello, lo colpiva ripetutamente alla testa e al volto.
L’aggressore, identificato in G.M., 40enne e coinquilino della vittima, è stato subito fermato, dichiarato in arresto e messo ai domiciliari su disposizione del Sostituto Procuratore di Lamezia Terme, Scavello. L'accusa è di lesioni aggravate, minacce e violazione di domicilio.
L’anziano è stato invece trasportato d’urgenza nel ....

martedì 20 novembre 2018

Video della violenta tromba d'aria che ha investito un treno partito da Catanzaro diretto a Sibari.La furia del vento ha sballottato il convoglio che, fortunatamente è rimasto sui binari. Diversi vetri sono andati in frantumi. Alcune persone sono rimaste ferite.

Il vento ha sballottato il convoglio che fortunatamente è rimasto sui binari, ma diversi finestrini sono andati in frantumi alcuni sono rimasti feriti


Una violenta tromba d'aria si è abbattuta nel crotonese. Sono caduti degli alberi, scoperchiati alcuni tetti ed è rimasto anche coinvolto un treno regionale, partito da Catanzaro e diretto a Sibari. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Crotone e a quanto si apprende alcune persone sono rimaste ferite in modo lieve. Il treno è stato investito da una tromba d'aria all'altezza della stazione di Roccabernarda (Crotone). La furia del vento ha sballottato il convoglio che, fortunatamente è rimasto sui binari. Diversi vetri sono andati in frantumi. Alcune persone sono rimaste ferite tra i passeggeri ma non in modo grave. Due passeggeri sono stati trasportati alla struttura ospedaliera. Sul posto i vigili del fuoco del comando di Crotone e la squadra del distaccamento di Sellia Marina (Catanzaro).
A causa del maltempo resta sospesa dalle 7.30 la circolazione ferroviaria fra Botricello e Cutro sulla linea Catanzaro–Crotone. Sono stati attivati da Trenitalia servizi sostitutivi, fa sapere Rfi, con ..........

lunedì 19 novembre 2018

Catanzaro Ripristinare la legalità all'ASP dove c’è un direttore generale in pensione sostituito dal suo direttore amministrativo, decaduto.



«IL commissario per il rientro dal disavanzo sanitario regionale e il governatore della Calabria devono intervenire subito a proposito dell’illegittima assegnazione a Giuseppe Fico dell’incarico di direttore generale facente funzioni dell’Asp di Crotone». Lo afferma, in una nota, il deputato M5s Francesco Sapia, della commissione Sanità, che a riguardo ha trasmesso una nota al commissario Massimo Scura, al governatore Mario Oliverio e per conoscenza al ministro della Salute, Giulia Grillo, nonché alla Procura di Crotone e alla Procura della Corte dei conti, cui ha chiesto l’avvio delle indagini del caso. «Allo stato, Fico – spiega il parlamentare 5stelle – non può ricoprire quel ruolo, in quanto decaduto per le recenti dimissioni del direttore generale dell’Asp di Crotone, Sergio Arena, che gliel’ha conferito. Inascoltato, lo scorso 8 novembre avevo posto il problema in una mia nota, raccomandando il rispetto delle regole, in un contesto, quello della sanità calabrese, in cui ognuno fa come gli pare, al punto che sembra di trovarsi nell’ordinamento del villaggio dei Puffi e non in una regione in cui valgono le norme nazionali». «Questo ennesimo abuso a cielo aperto – attacca il deputato 5stelle – conferma che in Calabria esiste un diritto creativo, incontrastato quanto pericoloso per il messaggio che passa, cioè che il potere pubblico può scavalcare le regole come e quando vuole. La situazione è gravissima e riguarda anche l’Asp di Reggio Calabria, in cui restano al loro posto i direttori sanitario e amministrativo benché il loro dante causa, il direttore generale Giacomino Brancati, sia stato rimosso da un pezzo. Stessa musica all’Asp di Catanzaro, che peraltro al più presto va sottoposta a verifica circa eventuali infiltrazioni. Lì c’è un direttore generale in pensione sostituito dal suo direttore amministrativo, decaduto, Giuseppe Giuliano». «Il ripristino della legalità – conclude Sapia – è è essenziale e urgente perché altrimenti cresce la sfiducia dei calabresi verso il Servizio sanitario regionale, da sempre vittima di  ...........

sabato 17 novembre 2018

Botricello: arrestati coppia di fidanzati beccati dai carabinieri di Sellia Marina mentre tentavano di rubare in una scuola.

Avevano deciso di approfittare del buio, del calar della mezzanotte. 

Si erano divisi i compiti: la ragazza avrebbe fatto il “palo” e il fidanzato sarebbe entrato in azione nell’istituto comprensivo “Ilaria Alpi” di Botricello, per rubare attrezzatura varia da rivendere nel mercato nero.
La segnalazione di un cittadino al 112 gli ha però fatto saltare i piani e due fidanzati, M.A., 36enne crotonese, eM.N., 35enne, sono stati arrestati nel bel mezzo di una fuga dai Carabinieri di Sellia Marina.
I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia giunti nei pressi dell’edificio scolastico dove, dopo aver sentito un fischio, hanno notato un giovane scappare dalla struttura: la fuga è durata solo pochi metri,momento in cui il giovane, unitamente alla propria ragazza, sono stati fermati.
Il giovane, con volto travisato da passamontagna, è stato trovato con tracce di sangue alle mani, procurate dalla rottura del cacciavite che pochi minuti prima aveva utilizzato nel tentativo di divellere, invano, il portone d’ingresso, dove evidenti erano le tracce ematiche rimaste impresse.
Ad esito del giudizio di convalida davanti al G.I.P. del Tribunale di Catanzaro, M.A. è stato sottoposto all’obbligo di dimora nel comune di Crotone, mentre la compagna M.N. è stata sottoposta all’obbligo di........

venerdì 16 novembre 2018

Silenzio assordante ! Sulla nuova SS 106 4 corsie con spartitraffico che prevede il collegamento tra lo svincolo di Simeri Crichi , CZ, a quello di località Passovecchio a Crotone.

             “Un “silenzio assordante”                        
è quello che si avverte dal 9 maggio scorso, giorno in cui, nel quartiere della Cittadella Regionale, è stato presentato dai massimi vertici dell’Anas e dal Presidente della Regione Calabria la proposta divariante al Megalotto 6 e 9 della S.S. 106 Jonica, riguardante il collegamento efficace e veloce tra la città capoluogo della Provincia di Crotone e la città capoluogo di Regione”. - È quanto afferma in una nota stampa, Giuseppe Renato Carcea, responsabile Affari Generali e Relazioni Istituzionali della Provincia di Crotone -

“E questo - si legge - dopo la minuziosa e preziosa opera di tessitura istituzionale avviata, a Febbraio dello scorso anno, dall’Amministrazione Provinciale di Crotone, coinvolgendo le Amministrazioni dei Comuni e delle Provincie di Crotone e Catanzaro nel sottoporre, ai propri Consigli, l’adesione alla proposta di nuova S.S. 106 a 4 corsie con spartitraffico che prevede il collegamento tra lo svincolo di Simeri Crichi (CZ) a quello di località Passovecchio a Crotone portando la distanza tra le due città capoluogo a soli 55 Km, percorribili in 30 minuti, con limite di velocità consentito di 110 Km/h.
Un tracciato che attraversa complessivamente 5 comuni della provincia di Crotone (Crotone, Cutro, San Mauro Marchesato, Roccabernarda e Mesoraca) ed altrettanti della provincia di Catanzaro (Catanzaro, Simeri, Cropani, Belcastro e Marcedusa) e che quindi sarà maggiormente accessibile anche dai cittadini dei Comuni pedemontani”.
“Ad oggi, - si legge ancora nella nota - le 2 Amministrazioni Provinciali e ben 38 Amministrazioni Comunali, comprese quelle delle due città capoluogo, hanno aderito con propria delibera di Consiglio a questa nuova, grande opera che assume, se ..............

giovedì 15 novembre 2018

Sellia Marina; ignoti lasciano 2 taniche di benzina davanti le serrande di 2 locali Chiara la matrice intimidatoria

Foto d'archivio
Non si ferma l’ondata intimidatoria che colpisce il capoluogo e l’hinterland. Questa volta a essere presi di mira sono stati due bar di Sellia Marina. Due taniche da 5 litri sono state lasciate da ignoti presso gli esercizi pubblici  "Bar 106" in località La petrizia e "Happy hour" in via Frischia di Sellia Marina.
È ovviamente chiara la matrice intimidatoria. Sul fatto indagano i carabinieri della compagnia di Sellia Marina , al comando del capitano Alberico De Francesco. 
Nota stampa del circolo locale del PD
“Vigliacchi non c’è altro modo per definire coloro che hanno attuato il grave atto intimidatorio nei confronti delle attività commerciali Happy hour e Bar 106, lasciando delle taniche incendiarie in prossimità delle due attività. Chi ha agito nell’ombra e in maniera così vile ha già fallito il suo obbiettivo". Il Partito Democratico di Sellia Marina in una nota stampa "esprime solidarietà e vicinanza ai proprietari delle attività coinvolte e ai suoi collaboratori, colpiti e turbati da questo deplorevole atto intimidatorio. Auspichiamo che le .........

mercoledì 14 novembre 2018

Sersale terrificante incidente mortale sulla strada che porta a Cropani 2 ragazzi morti, miracolosamente salva la ragazza

È di due morti e un ferito il bilancio dell’incidente stradale avvenuto la notte scorsa sulla provinciale che collega Sersale a Cropani, in località Ertogrande.

Le vittime, Carmine Sinatore, di 31 anni, e Tommaso Iaquinta, di 24, entrambi residenti a Sellia Marrina, e B.L., ragazza di 30 anni, viaggiavano a bordo di una Nissan Micra che, per cause in corso di accertamento, ha sbattuto contro i gabbioni di sostegno laterali alla strada.
Il conducente dell’autovettura è stato sbalzato fuori dall’abitacolo, mentre l’altro ragazzo è stato estratto dalle lamiere contorte dell’auto. Secondo le testimonianze, i tre giovani stavano rientrando da una festa di compleanno svolta a Sersale.
Sul posto sono arrivati i .....

lunedì 12 novembre 2018

Catanzaro; operazione “Quinta Bolgia” Arrestati anche il parlamentare Galati e 2 dirigenti dell'ASP Il monopolio della ndrangheta tra ambulanze e pompe funebri (Con video)

Ventiquattro persone finite in arresto, dodici delle quali in carcere e altrettante ai domiciliari. Tra quest’ultime anche l’ex parlamentare di Forza Italia, Pino Galati. Sequestrati beni, inoltre, del valore di circa 10 milioni di euro. Questo il bilancio dell’operazione denominata “Quinta Bolgia”, condotta stamani - tra Catanzaro e Lamezia Terme- dal nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza del capoluogo con il supporto dello Scico di Roma, e sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia.Tra i destinatari del provvedimento cautelare vi sono presunti appartenenti a una cosca di ’ndrangheta ma anche amministratori pubbliciAi domiciliari è finito, ad esempio, Luigi Muraca, 50 anni, ex consigliere comunale di Lamezia Terme, così come risultano indagati due ex direttori generali dell’Asp di Catanzaro, Gerardo Mancuso e Giuseppe Perri(quest’ultimo posto ai domiciliari).


Pare proprio non ci sia alcun settore economico che non intercetti i sempre famelici appetiti della ‘ndrangheta. Come quelli, ad esempio, che interessano anche la vita e la salute delle persone. Come quelli, in questo caso, che passano dalla gestione delle autoambulanze sostitutive del servizio pubblico, il 118 per intenderci, o delle onoranze funebri, o ancora della fornitura di materiale sanitario e del trasporto del sangue.
Tra i coinvolti spiccano, ancora una volta, nomi eccellenti: ad esempio l’ex deputato del centrodestra Pino Galati(finito ai domiciliari), così l’ex consigliere comunale di Lamezia Terme, Luigi Muraca (50 anni), o gli ex direttori generali dell’Asp del capoluogo, Gerardo Mancuso e Giuseppe Perri, il primo solo indagato ed il secondo ai domiciliari.
Un vero e proprio terremoto giudiziario in un’indagine che coglie due ambiti forse non così distanti nella nostra regione: criminalità organizzata e pubblica amministrazione.
I DUE FILONI D’INDAGINE
All’operazione di oggi si arriva al culmine di due diverse investigazioni, strettamente collegate. Il primo filone - condotto dal Gico del nucleo Pef di Catanzaro - riguarda l’individuazione, la ricostruzione e la disarticolazione di due sottogruppi” di ‘ndrangheta attivi a Lamezia Terme e riconducibili alla coscaconfederata degli “Iannazzo-Cannizzaro-Daponte”.
Tali contesti sarebbero stati individuati in relazione a due gruppi imprenditoriali considerati ‘ndranghetisticie che avrebbe operato anche avvalendosi del potere intimidatorio dovuto alla notoria appartenenza alla criminalità dei propri presunti compartecipi.
Così facendo, nel corso degli anni, si sarebbero assicurati un assoluto monopolio” in un mercato redditizio, quelle autoambulanze sostitutive, delle onoranze funebri, della fornitura del materiale sanitario, del trasporto sangue e di altro ancora.
Per gli inquirenti il primo di questi sarebbe il “gruppo Putrino”, che dal 2009 avrebbe acquisito una posizione di dominio in questo mercato, aggiudicandosi la gara di appalto relativa alla gestione del servizio sostitutivo delle ambulanze del “118” bandita dall’Asp di Catanzaro.
I RAPPORTI “PRIVILEGIATI” CON GLI EX DG DELL’ASP
Dal 2010 al 2017, lo stesso gruppo imprenditoriale avrebbe poi continuato a operare senza che fosse stata istruita una gara formale, grazie a diverse e ripetute proroghe, ritenute illegittime, in alcuni casi addirittura tacite, ottenute – si ritiene - “in considerazione dei privilegiati rapporti tra i vertici del gruppo criminale” e numerosi appartenenti ai vertici dell’Asp del capoluogo allora in servizio.
Tra questi Giuseppe Perri, ex commissario straordinario e poi direttore generale sino all’agosto 2018; e Giuseppe Pugliese, già direttore amministrativo sino all’ottobre 2017.
Rapporti che, sempre secondo la tesi degli inquirenti, vi sarebbero stati anche con i dirigenti ancora in servizio, come Eliseo Ciccone, già responsabile del Suem “118” ed ora destinato ad altro incarico, nei cui confronti vengono contestati alcuni episodi di abuso d’ufficio.
Stesse condotte, con l’aggravante della finalità mafiosa, vengono contestate anche a due esponenti storicidella politica lametina, che avrebbero rappresentato “l’anello di congiunzione” tra il contesto ‘ndranghetistico e la dirigenza Asp coinvolta.
Il primo è Giuseppe Galati, più volte parlamentare e componente, con incarichi di assoluto rilievo, di tre compagini di governo delle passate legislature. Il secondo è invece Luigi Muraca, ex membro del Consiglio comunale di Lamezia sciolto per infiltrazioni mafiose nel 2017.
I DUE SOTTOGRUPPI ‘NDRANGHESTICI
Sempre nell’anno scorso, il gruppo Putrino fu colpito da un provvedimento interdittivo antimafia emesso dalla Prefettura di Catanzaro che comprometteva la prosecuzione del servizio pubblico affidatogli.
Gli investigatori sostengono che in quel momento storico si sarebbe introdotto il secondo sottogruppo di ‘ndrangheta, il “Gruppo Rocca” che forte della concorrenza illecita con cui sarebbe stato conquistato il mercato insieme a Putrino e danneggiando gli altri operatori economici del settore che sarebbero stati posti fuori dal mercato illegalmente, avrebbe iniziato ad operare nel servizio pubblico come capofila di una associazione temporanea di scopo.
LA SOTTOMISSIONE DEI MEDICI DEL PRONTO SOCCORSO
Le indagini, che hanno beneficiato di puntuali verifiche anche delle dichiarazioni rese da numerosicollaboratori di giustizia, tratteggerebbero una situazione che gli investigatori definiscono senza mezzi termini “di assoluto allarme sociale presso l’ospedale di Lamezia Terme dove, specie all’interno del reparto di pronto soccorso, i presunti accoliti dei due gruppi avrebbero imposto un controllo totale occupando addirittura “manu militari” gli spazi, ma anche instaurando un regime di sottomissione del personale medico e paramedico che vi operava.
In questo senso, le attività investigative svolte dalla Guardia di finanza avrebbero fatto emergere che i dipendenti dei due gruppi imprenditoriali avrebbero avuto anche la disponibilità delle chiavi di alcuni reparti dello stesso nosocomio, così come la possibilità di consultare i computer dell’Asp dove attingere dati sensibili sui degenti; ma anche l’ingresso nel deposito farmaci dedicato alle urgenze del pronto soccorso, “situazione questa - sostengono gli inquirenti - ben nota alla dirigenza dell’azienda sanitaria.
In questo filone d’indagine sono stati sottoposti a misura cautelare 19 persone nei cui confronti vengono contestate a vario titolo l’associazione di stampo mafiosodelitti contro la pubblica amministrazione, l’industria ed il commercio anche in forma aggravata.
Si è poi proceduto al sequestro preventivo - ai sensi della normativa antimafia e della responsabilità “parapenale” - delle società ed enti dell’intero complesso aziendale delle sei società riconducibili ai due sottogruppi, per un valore complessivo di 10 milioni di euro.
Tra questi spiccano le aziende che operano tanto nel servizio sostitutivo delle ambulanze pubbliche che delle onoranze funebri, comprese due “case funerarie”.
IL SECONDO FILONE: IL SERVIZIO “SU CHIAMATA”
Il secondo filone dell’indagine - condotto dal Gruppo tutela spesa pubblica delle fiamme gialle - riguarda invece delle presunte condotte illecite nell’affidamento e nella gestione del “servizio autombulanze occasionale e su chiamata” gestito sempre dall’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro.
La vicenda si colloca temporalmente in .......