sabato 29 febbraio 2020

Tutte salve le 35 postazioni di Guardia Medica L'ASP di Catanzaro annulla la delibera che ne decretava la soppressione.


IL commissario ad acta della sanità calabrese, Savertio Cotticelli, ha annullato la delibera dell’Asp di Catanzaro che prevedeva una riduzione delle postazioni di guardie mediche. Non sarà dunque esecutiva la delibera che aveva fatto scattare le proteste dei sindaci del catanzarese pronti a rimettere il mandato. È successo oggi a seguito di una riunione, cui hanno preso parte i membri della commissione straordinaria dell’Asp di Catanzaro, i sindaci del Catanzarese e alcuni parlamentari dell’area. Nelle more della delibera numero 64 dell’Asp era prevista la soppressione di 35 postazioni di guardia medica sulle complessive 60 al momento esistenti nel territorio di competenza dell’Asp di Catanzaro, ipotesi che ha sollevato molte polemiche e una quasi unanime opposizione dei rappresentati istituzionali del Catanzarese.“Il problema – ha detto Cotticelli parlando con i giornalisti a margine della riunione – lo abbiamo subito depotenziato: l’Asp, nell’ambito dei poteri riconosciuti dalla legge, aveva fatto un’ipotesi di ristrutturazione della dislocazione delle guardie mediche, in rapporto ai numeri e alle disponibilità economiche, ma era solo un’ipotesi di lavoro, che però ha allarmato i territori. Io quindi ho subito indetto questa riunione per tranquillizzare i sindaci e la popolazione che nessuna decisione era stata adottata, che affronteremo insieme la problematica e vedremo come dislocare, in maniera equa, economica e razionale, i presidi delle guardie mediche in modo da rendere questo servizio aderente alle necessità della popolazione”.“Quindi – ha poi sostenuto il commissario – dobbiamo fare uno studio nuovo, vedere laddove ci sono nuclei abitativi, dove ci sono le emergenze, dove c’è una richiesto sanitaria. Purtroppo, abbiamo un territorio vasto, caratterizzato da piccole comunità sparse, zone montane etc, e le guardie mediche devono fronteggiare tutte queste situazioni. Quindi, non è una cosa semplice, ma è una cosa che – ha concluso Cotticelli – insieme ai sindaci dovremo studiare e risolvere”.Alla riunione hanno partecipato anche il direttore generale del Dipartimento regionale Tutela della Salute, Antonio Belcastro, e il commissario prefettizio dell’Asp di Catanzaro, Salvatore Gullì. Dopo aver annunciato che la proposta di riduzione delle............

venerdì 28 febbraio 2020

Il Codacons premia la farmacia di Soveria Simeri che regalerà ai consumatori una confezione di Amuchina. Confezioni gratuite anche alle scuole del paese


Se le Auorita ' competenti daranno la propria autorizzazione , la Farmacia della d.ssa Corrado Anna Melania ha deciso di dotare GRATUITAMENTE tutte le Scuole presenti nel paese ,della soluzione DISINFETTANTE preparata nel proprio laboratorio di preparazioni galeniche . E' utile per la detersione delle mani di allievi , insegnanti ed operatori scolasici . Sperando sempre di aver " pensato " di fare "cosa" utile. Attendiamo disposizioni in merito !
 Intanto ha ricevuto un bel riconoscimento dal Codacons 
La Farmacia Corrado di Soveria Simeri si è aggiudicata il riconoscimento “OK Codacons”, un bollino di affidabilità che premia la qualità del servizio reso ai clienti. “Riteniamo di dover premiare chi ha deciso di fornire gratis ai Consumatori una soluzione di disinfettante, preparata seguendo la preparazione ufficiale consigliata dall’Oms”: questa la motivazione. “Un contributo concreto per superare la fobia. Mentre tanti speculano sulla paura – si legge nella nota diffusa dal Codacons – c’è chi si adopera nell’interesse dei consumatori. Il riconoscimento mira a sottolineare un esempio positivo, utile anche ad innescare una gara di solidarietà per fronteggiare vergognose truffe ed abusi. Approfittando della paura, infatti, molti sciacalli sono entrati in azione. Su Amazon, ad esempio, Amuchina e mascherine hanno raggiunto prezzi incredibili tanto che dopo la nostra denuncia la Guardia di Finanza ha effettuato un accesso presso i depositi italiani della società di e-commerce per individuare gli speculatori. In Calabria, invece, una farmacia ha inteso offrire una risposta alla psicosi di questi giorni ed ha innescato una virtuosa gara di solidarietà. Mentre si fanno affari sulla paura – conclude la nota del Codacons – in Calabria si registrano modelli positivi, come la Farmacia Corrado, da imitare ed esportare. Questa è la Calabria che ci piace”.

 Proprio ieri la farmacia attraverso la sua pagina Facebook aveva annunciato:

“L’emergenza COVID19 – si legge- spaventa, ma non deve farci perdere la calma.In questi momenti difficili, tante sono le ricette “fai-da-te” per confezionare a casa prodotti disinfettanti per la cute. Tuttavia, anche la preparazione più semplice richiede attenzione, cura, grandissima precisione. Cioè quello che........

giovedì 27 febbraio 2020

Attimi di paura ieri a Sersale, il vento sposta le fiamme verso case e auto.


I vigili del fuoco del comando provinciale di Catanzaro, in particolare del distaccamento di Sellia Marina, sono dovuti intervenire nel pomeriggio di oggi a Sersale per un incendio. Le fiamme hanno inizialmente interessato delle sterpaglie e delle macchia mediterranea ma, alimentate dal forte vento, si sono poi propagate fino a raggiungere le abitazioni all’ingresso del paese, coinvolgendo anche tre auto: una Audi Q3 andata completamente distrutta e una Fiat 500 ed una Peugeot 206.L’arrivo dei pompieri di Sellia ed il supporto di un’altra squadra giunta della sede Centrale e del personale di Calabria Verde ha consentito di estinguere il rogo evitando che fiamme coinvolgessero le abitazioni. Numerose le chiamate allarmate arrivate al alla sala operativa del 115 ma...

mercoledì 26 febbraio 2020

L'ex governatore Oliverio dovrà rispondere dei circa 100 mila euro destinati per promuovere la regione usati invece a scopo personale

Mario Oliverio, l'ex governatore del Pd, rischia di finire sul banco degli imputati con l'accusa di peculato, a causa di un possibile uso improprio di 100mila euro di fondi della Regione Calabria.


Il gup di Catanzaro, il prossimo 10 marzo, dovrà pronunciarsi sulla richiesta di rinvio a giudizio ribadita ieri dal pm Graziella Viscomi, che ha invocato il processo anche per l'ex parlamentare del Pd Ferdinando Aiello e per il promoter e rappresentante della Hdrà spa, Mauro Lucchetti.
La storia inizia nel luglio 2018, quando Oliverio 'investe' 95mila euro di fondi pubblici, destinati alla promozione turistica della Regione Calabria, per finanziare il format giornalistico 'I dialoghi di Paolo Mieli', inserito nel Festival dei due mondi di Spoleto, nel quale l'allora governatore viene intervistato dall'ex direttore del Corriere della Sera (estraneo all'inchiesta).
Oliverio, nei giorni precedenti, aveva presentato così la presenza della Regione al Festival: “Stiamo partecipando agli eventi che consentono di proiettare un'immagine positiva della Calabria. Spoleto è uno degli eventi più qualificati per lo spessore culturale che ha saputo affermare e per la partecipazione di autorevoli personalità del mondo della cultura, dell'arte, dello spettacolo, del giornalismo, della politica e delle istituzioni. È anche una vetrina per la proiezione delle peculiarità dei territori e dell'identità regionali. Quest'anno la Calabria occupa un posto centrale".
Per la Procura di Catanzaro, diretta da Nicola Gratteri, quei 95mila euro non sarebbero però serviti per fare pubblicità alla Calabria, bensì per promuovere l'immagine stessa di Oliverio, che in quel momento già lavorava per ottenere la ricandidatura alla presidenza (il Pd ha poi scelto l'imprenditore Pippo Callipo, sconfitto lo scorso 26 gennaio dal centrodestra di Jole Santelli).
L'evento finanziato dalla Regione, scrivono gli inquirenti, “era un format giornalistico svoltosi a margine del festival spoletino, nel cui contesto non venivano promosse le attività turistiche regionali, bensì si realizzavano le interviste tipiche di un talk show”.
Sarebbe insomma stato “dissimulato l'uso del denaro pubblico per finalità di promozione turistica, utilizzandolo, al contrario, per fini personalistici”.
Quanto all'ex deputato Aiello, è ritenuto l'“istigatore e determinatore della condotta”, in quanto avrebbe messo in contatto Oliverio con la Hdrà, società romana specializzata in comunicazione e organizzazione di eventi, tra cui il format condotto da Mieli.
Oliverio, subito dopo lo scoppio dell'inchiesta, aveva........ anche subito il sequestro preventivo di 95mila euro. L'indagine era stata chiusa lo scorso dicembre. Ieri, infine, la richiesta di mandare a processo l'ex presidente del Pd e gli altri indagati, mentre le difese ne hanno chiesto il proscioglimento. Ora toccherà al gup decidere.

martedì 25 febbraio 2020

I nemici del clima in Calabria Le quattro centrali Termoelettriche di Simeri Crichi, Altomonte, Rizziconi e Scandale Inquinano con ben 4,15 tonnellate di emissioni climatiche

I nemici del clima in Calabria

Secondo il registro europeo E-PRTR, sono 8 i principali settori che, nel 2017, hanno contribuito ad emettere in atmosfera 135,1 milioni di tonnellate di CO2. Tra questi l’industria mineraria, chimica e metallurgica, ma quello che incide maggiormente è il settore energetico che da solo rappresenta il 74,9% delle emissioni totali di CO2. Impianti alimentati a fonti fossili: carbone, gas e olio combustibile, inquinanti e climalteranti. In Calabria le emissioni climalteranti, nel 2017, sono state pari a 4,15 milioni di tonnellate, ovvero il 3% delle emissioni nazionali, tutte provenienti da 4 centrali termoelettriche: la centrale di Altomonte (Cs) con 1,5 milioni di tonnellate di CO2, seguita dalle centrali di Simeri Crichi (Cz) con 1,48 milioni di tonnellate, di Rizziconi (Rc) e di Scandale (Kr). A contribuire all'emergenza climatica ci sono anche le estrazioni petrolifere, gas e petrolio, a largo delle coste calabresi e sulla terraferma. In particolare sono 7 le concessioni di gas, di cui 2 sulla terraferma e 5 in mare per un totale di 310,5 kmq. La produzione nel 2017, ha riguardato soltanto 4 di questi giacimenti per un totale di 574,4 milioni di Smc, pari, nel 2017, a circa il 10,2% della produzione nazionale. Concessioni produttive riconducibili a 2 società: 6 di proprietà Eni Spa e 1 di Edison. A queste si aggiungono le finte rinnovabili, come i due mega impianti a biomasse solide, di provenienza tutt'altro che locale, di Cutro (50 MW), di Rende, la ex Actelios del gruppo Falk (47 MW), di Stromboli (46 MW), di Crotone (27 MW) e di Mercure (35 MW). Per ciò che concerne le ultime due centrali, secondo il rapporto di Arpacal per l'anno 2018, emerge un frequente superamento dei limiti di legge per quanto riguarda gli inquinanti.
Ricordiamo infatti che le biomasse solide sono sostenibili in impianti dimensionati per utilizzare una risorsa locale, con un raggio massimo di 70 km (meglio se entro i 35). Infine, tra i nemici del clima in Calabria, figurano le infrastrutture che mettono a rischio il mare. Quest'ultimo, infatti, a causa degli inquinanti riduce la sua capacità di assorbimento di CO2. Tra queste, è notizia di qualche giorno fa l'eclatante sequestro del...........

lunedì 24 febbraio 2020

A fuoco vecchio casolare a Catanzaro Lido Le fiamme domate dai vigili del fuoco di Sellia Marina


Nessun danno e nessun ferito a Catanzaro Lido dove,ieri mattina, un casolare abbandonato è stato distrutto da un incendio. La struttura, usata forse come rifugio notturno da persone senza fissa dimora, è stato interessato da un rogo domato da squadre dei vigili del fuoco del capoluogo e del distaccamento di Sellia Marina.
Le squadre, col supporto di una autoscala della sede centrale, sono intervenute in prossimità del sottopasso di Via Magellano. Le fiamme hanno interessato alcuni locali del primo piano dello stabile ed in particolare materassimobilia vecchia e vari oggetti. Sul posto è intervenuta anche la Polizia di Stato per....

sabato 22 febbraio 2020

Panico da Coronavirus a Catanzaro donna ricoverata al Pugliese avrebbe avuto contatti indiretti con il 38enne infetto di Bergamo.

A far scattare la procedura di emergenza è stata la circostanza che, da quanto avrebbe dichiarato, nei giorni scorsi sarebbe entrata in contatto con un’altra donna che a sua volta avrebbe avuto contatti con un 38enne infetto di Bergamo

Al momento non c’è alcuna certezza che la paziente sia stata colpita dal Covid-19, Coronavirus.sembrerebbe per fortuna un falso allarme anche se non è stata diramata alcuna notizia ufficiale
La paziente, di 26 anni, domiciliata a Catanzaro, era di ritorno da Venezia (aereo con scalo a Fiumicino) ieri sera. Nelle ultime 24-36 ore aveva partecipato ad un convegno insieme ad un collega, a sua volta contatto del trentottenne identificato come “caso 1” a Codogno e ricoverato per Covid19. 

Lo scanner termico presente in aeroporto ha restituito una temperatura di 37.5 gradi in assenza di altri sintomi. Temperatura in ospedale 36.9.Provenendo da area italiana ad altissima sorveglianza, la donna è stata ricoverata al reparto di "Malattie infettive" dell'Ospedale "Pugliese" di Catanzaro (struttura regionale individuata quale riferimento per l'emergenza) in regime di isolamento a pressione negativa. La paziente non è transitata per il Pronto Soccorso, giungendo direttamente in reparto. 
Attualmente la situazione è sotto controllo e la paziente è completamente asintomatica. I risultati del test per SARS-CoV19, effettuato in sede, si attendono per la tarda mattinata. Si attende di sapere se si tratta del ceppo che in Italia ha portato alla morte di un 78enne in Veneto ed ha già colpito numerose persone, soprattutto in Lombardia, ma potrebbe trattarsi di uno dei.........

venerdì 21 febbraio 2020

Si assentava ingiustamente dal lavoro per oltre 50 settimane. Medico dell'ospedale Pugliese di Catanzaro si è visto recapitare un provvedimento di sequestro dei beni

Quasi una cinquantina di settimane di assenza ingiustificata in tre anni per un medico dell’azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro e che ieri si è visto recapitare un provvedimento di sequestro, ai fini della confisca, per poco più di 70 mila euroAd eseguire la misura, emessa dal Gip Paola Ciriaco, sono stati i finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria del capoluogo. Il dirigente è stato anche iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato di abuso d’ufficio: secondo gli investigatori si sarebbe appunto assentato indebitamente, e in diverse occasioni, dal suo posto di lavoro, maturando in meno di 36 mesi numerosissime assenze ingiustificate regolarmente retribuite e mai recuperate. I fatti risalgono agli anni tra il 2014 e il 2016, periodo nel quale il medico ricopriva l’incarico di direttore di struttura semplice del nosocomio catanzarese, prima di diventare direttore di una struttura operativa complessa del Pugliese-Ciaccio.
Le indagini, dirette dal pubblico ministero Stefania Paparazzo, con il coordinamento dell’Aggiunto Giancarlo Novelli e del procuratore capo Nicola Gratteri – mirano a dimostrare che lo specialista, pur presentandosi regolarmente in servizio, avrebbe svolto e quasi sempre il proprio orario in misura inferiore a quella d’obbligo, allontanandosi senza alcuna giustificazione e senza completare lo stesso orario obbligatorio, previsto da contratto in 38 ore settimanali. Così facendo sarebbe arrivato a contabilizzare 1.804 ore di assenza, pari - appunto - a oltre 47 settimane lavorative. Nel corso del tempo, le strutture amministrative dell’azienda ospedaliera avevano avvisato lo specialista dell’ingente debito orario accumulato, ma ciononostante l’indagato non avrebbe adottato nessuna iniziativa per risolvere il problema. Tutte le prestazioni lavorative non eseguite sono state comunque regolarmente retribuite, per il totale dei 70 mila euro oggi sequestrati, causando un danno all’azienda, sia in termini economici che di efficienza complessiva, considerati i lunghi tempi di attesa per le prestazioni sanitarie in Calabria.
Il sequestro è andato a colpire i conti correnti del medico ed ha riguardato gli stipendi che sono ritenuto come guadagnati indebitamente.
Al momento sono in corso degli approfondimenti anche sulle strutture dirigenziali dell’azienda ospedaliera, con l’obiettivo di individuare eventuali responsabilità in........

giovedì 20 febbraio 2020

Chiudono le guardie mediche di Albi, Simeri Crichi, Cropani, Pentone, Zagarise e Belcastro con altre 29 ricadenti nell'ASP di Catanzaro Ecco la lista completa

 Le postazioni delle guardie mediche passeranno dalle attuali 60 alle programmate 25. Una nuova era per le emergenze durante le ore notturne, nei prefestivi e festivi.
L'Asp di Catanzaro ha deciso di avviare una profonda riorganizzazione del servizio di continuità assistenziale. Le postazioni delle guardie mediche passeranno dalle attuali 60 alle programmate 25. Una nuova era per le emergenze durante le ore notturne, nei prefestivi e festivi. L'impulso è stato dato dall'attuale commissione prefettizia (la delibera 64 del 12 febbraio è stata firmata da Tancredi e Gullì) che ha voluto conformare l'attuale assetto delle guardie mediche al rispetto del rapporto ottimale fra numero di postazioni attive e residenti. Nell'interpretazione dell'Asp di Catanzaro questo rapporto è di 1 medico ogni 3.500 abitanti come da delibera di Giunta n. 580 del 2006, superando quello di 1 medico ogni 5.000 abitanti come invece previsto dall'articolo 64 dell'Accordo collettivo nazionale (poiché "esibisce evidenti incongruenze", si legge nella delibera). L'atto, che già ha suscitato una rivolta da parte di alcuni esponenti politici, prima di diventare esecutivo dovrà comunque essere recepito dal commissario Cotticelli e accettato dai medici, anche se l'adesione - stando al provvedimento- è "obbligatoria". La nuova programmazione dovrebbe portare una robusta riduzione dei costi.
LA NUOVA CONFIGURAZIONE- A livello generale si passa, come detto da 60 a 25 postazioni. Il distretto di Catanzaro da 22 scende a 11, quello di Lamezia Terme da 21 a 9 e quello di Soverato da 17 a 5. La riduzione del numero totale è sinonimo di una rivisitazione delle UCCP (Unità Complessa di Cure Primarie) e delle Aft (aggregrazioni funzionali territoriali) presenti. Le prime sono più avanzate poiché ricomprendono non solo i medici ma anche gli specialisti ambulatoriali ed hanno comunque un'unica sede, mentre le seconde sono composte solo da medici "in rete". Il distretto catanzarese (11) poggerà su: 3 postazioni nel capoluogo (di cui una a Lido) e su quelle di Borgia; Tiriolo;  San Pietro Apostolo ;  Taverna;  Botricello; Sersale; Petronà e Sellia Marina. Il distretto lametino (9) avrà come postazioni: Nicastro; Sambiase, Falerna, Maida, Curinga, Pianopoli, Decollatura Martirano Antico e Martirano Lombardo. Il distretto soveratese (5) avrà le postazioni a: Soverato; Squillace, Girifalco, Chiaravalle e Badolato.
a seguire l'elenco delle 35 postazioni di guardie mediche che verranno soppresse

mercoledì 19 febbraio 2020

Sersale a forte rischio la postazione del 118. Dopo il servizio di vaccinazioni e quello di diabetologia ora toccherà all'ambulanza del 118 ?

Sersale come Maida e Tiriolo: non sempre vale il vecchio adagio mal comune, mezzo gaudio. Tre paesi, medesima protesta. Motivo? Non passa anno senza che un servizio essenziale del comparto sanitario venga messo in discussione in queste latitudini, nei tre comuni del catanzarese  e nei paesi limitrofi. Prima il servizio di vaccinazioni e  quello di diabetologia hanno drasticamente ridotto prestazioni e personale, ora anche la medicalizzazione del servizio 118 non è più una certezza. La prassi è consolidata: si tirano in ballo i costi elevati, si calpestato diritti, quelli importanti, quelli della salute.
La misura è colma e i sindaci di Sersale, Maida e Tiriolo, interpretando un diffuso malcontento tra le popolazioni interessate, hanno finito la pazienza, chiedendo, con nota congiunta, udienza al prefetto di Catanzaro Francesca Ferrandino. C’è in gioco la qualità di vita di migliaia di cittadini. Si legge in una lettera firmata da  Salvatore Torchia, Salvatore Paone e Domenico Stefano Greco.   
Chiediamo al prefetto di Catanzaro, Francesca Ferrandino la convocazione di un incontro al quale invitare anche la Commissione Straordinaria dell’ASP – Cz (DPR 13/9/2019 e DPR 25/11/2019) e il Direttore della Centrale Operativa 118 Area Centro Kr-Cz-VV dr. Antonio Talesa, che ha già manifestato la propria disponibilità in tale senso, cui la presente è trasmessa per conoscenza, per discutere della grave situazione nella quale versano i servizi di emergenza sanitaria nei territori dei Comuni di Sersale, Maida e Tiriolo e centri limitrofi che da alcuni mesi non garantiscono la presenza del personale medico nelle ore notturne ed addirittura, nello scorso mese di ottobre, la chiusura totale in orario notturno. Da informazioni assunte presso la Centrale Operativa del 118 di Catanzaro, nei prossimi giorni la presenza del medico non sarà garantita nemmeno nelle ore diurne, ciò a causa della mancata attuazione, da parte della Direzione generale dell’ASP di CZ, di provvedimenti per il reclutamento di personale oltre che per l’adozione di provvedimenti che penalizzano lo stesso personale medico in forza nell’importante servizio di emergenza. A noi sindaci, amministratori e abitanti di questi territori sempre dimenticati, spetta il compito di lottare per difendere il diritto alla vita dei nostri cittadini e lo faremo con ogni arma a nostra disposizione, a partire dalla magistratura dove denunceremo l’interruzione di pubblico servizio, per finire alle proteste più clamorose.
Con la salute dei nostri cittadini e con il loro diritto ad avere le stesse opportunità di altri cittadini più fortunati, perché vicini ad ospedali e presidi sanitari in genere, non si scherza e non tollereremo che nessuno scherzi.
Le conseguenze della situazione della sanità calabrese che ogni giorno priva i nostri territori di servizi sanitari (servizio vaccinazioni, servizio di emergenza sanitaria, servizi di diabetologia, tanti servizi sanitari specialistici, ecc…) non possono gravare sulle spalle di chi non ha colpe e di chi più di altro è esposto alle conseguenze, spesso tragiche, dell’assenza dei servizi sanitari d’emergenza.”
Se non è emergenza nei paesi della montagna, poco ci manca: non si ......

martedì 18 febbraio 2020

L'ombra della Mafia sui fondi europei per l'olio d'oliva. 20 milioni di euro a "Italia Ovicola" che raggruppa Unasco e Cno

C'è un brutto pasticciaccio che aleggia sui fondi del ministero per l'olio d'oliva e delle olive da tavola. Dei 35 milioni di euro di finanziamenti europei infatti ben 20 milioni sono finiti ai due soci che hanno costituito il 9 ottobre del 2018 Italia Ovicola. Si tratta di due consorzi, Unasco e Cno che sono rispettivamente emanazione di Copagri e di Cia, la Confederazione italiana degli Agricoltori. Quei fondi sono stati riconosciuti dal ministero e quindi passati per il pagamento ad Agea, che il primo anno li ha erogati verso i due soci fondatori, e per il secondo e il terzo anno ha stabilito che le somme andassero a favore della neonata Italia Ovicola, di cui è presidente Gennaro Sicolo (Cno) e vicepresidente Gino Canino (Unasco).
MATRIMONIO D'INTERESSE
Proprio mentre il matrimonio fra i due veniva celebrato in pompa magna e con un pizzico di retorica spiegando che «il più grande gruppo italiano di produttori olio è nato contro frodi e contraffazioni», dalla prefettura di Reggio Calabria arrivava una di quelle mazzate che davvero rompono le ossa. Spedita proprio ad Agea un anno fa, il 20 febbraio 2019, era una interdittiva antimafia adottata due giorni prima nei confronti del Conasco - organizzazione di produttori ovicoli società cooperativa, nonché azionista al 25% di quella Unasco che ha dato vita insieme a Cno proprio ad Italia Ovicola.
Un guaio grosso, perché così il necessario certificato antimafia non poteva essere rilasciato: ben 8 fra soci e dipendenti di Conasco erano state coinvolte pesantemente nell'inchiesta antimafia chiamata "Cerere", ed erano tutte soggette a provvedimenti cautelari con l'accusa di «falso materiale e ideologico commesso da incaricati da pubblico servizio, truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche aggravate dalla finalità di agevolare consorterie mafiose».
GUAI PER IL MINISTERO
Ovvio che il problema è diventato anche del ministero e del suo ente pagatore, perché non si potevano fare arrivare contributi pubblici di cui poi beneficiassero a cascata consorzi e società che operativamente favorivano organizzazioni e persone affiliate alla 'ndrangheta. Così ad Agea non è restato che revocare i finanziamenti già erogati per il primo anno ad Unasco: sia quelli percepiti che quelli richiesti. Questi ultimi però avrebbero dovuto confluire nelle casse del nuovo consorzio, Italia Ovicola, e il ministero ha preso tempo per decidere cosa fare. Perché a norma delle leggi antimafia a cascata anche quel consorzio si configurava come controllato indirettamente dalla 'ndrangheta.
Contro la revoca dei finanziamenti Italia Ovicola era ricorsa prima al Tar del Lazio e poi in appello al Consiglio di Stato che le avevano dato torto, quindi si dava per scontato che il ministero sarebbe stato conseguente, bloccando i pagamenti del secondo e del terzo anno. Così non è stato, perché Italia Ovicola ha trovato la soluzione: fare scendere la partecipazione di Unasco al suo capitale al di sotto della soglia del 5% per cui sarebbe stata rilevante la partecipazione a cascata della 'ndrangheta. Con un semplice maquillage societario (che non ha cambiato però la.....

lunedì 17 febbraio 2020

'Ndrangheta nella Presila Catanzarese.Favoreggiamento al boss Scalise, chiesti tre anni per il legale



Tre anni di reclusione all’avvocato e un anno all’assistente. È la decisione del pm della Dda di Catanzaro, Elio Romano, che ha chiesto i tre anni per Antonio Larussa, imputato per favoreggiamento della latitanza di Daniele Scalise, ritenuto elemento di spicco dell’omonima cosca, e per violenza privata ai danni dell’avvocato Francesco Pagliuso, ucciso la notte del 9 agosto 2016  Entrambi i reati sono aggravati dal metodo mafioso perché - secondo gli inquirenti - sarebbero stati commessi per agevolare l’attività della 'ndrina. Per Tullia Pavone, assistente di studio, il pubblico ministero ha chiesto invece un anno. La donna è accusata di favoreggiamento semplice perché avrebbe aiutato il legale a eludere le investigazioni. I difensori, Giuseppe Spinelli per Pallone e Francesco Gambardella per Larussa, hanno....

sabato 15 febbraio 2020

"Questo non è amore" Un San Valentino speciale a Catanzaro per 6 donne vittime di violenza ospiti in questura


Relazioni affettive malate e pericolose, così anche le donne vittime di violenza che hanno trovato il coraggio di chiedere aiuto, hanno potuto festeggiare un San Valentino speciale, nel corso di un momento di condivisione e di solidarietà organizzato dal personale della Questura di Catanzaro al Centro Polifunzionale di Via Barlaam da SeminaraL’odierna iniziativa fortemente voluta e sostenuta dal Questore di Catanzaro, Amalia Di Ruocco, rientra nel quadro della campagna permanente di informazione e sensibilizzazione “Questo non è amore”, che la Questura sta conducendo da diverso tempo, ha previsto anche un pranzo solidaleLa denuncia rappresenta un momento importante perché chi è stata ripetutamente offesa ed oltraggiata, prende atto della violenza, la verbalizza, la dimostra e chiede di essere risarcita ed in questo modo tutela sé stessa ed i propri figli, ugualmente vittime per aver assistito e vissuto in un clima segnato dalla violenza. Le sei donne ospiti, accompagnate anche dai loro figli, sono state, inoltre, intrattenute con uno spettacolo musicale avente come tema “Vietato Morire”, organizzato dalle studentesse del Liceo delle Scienze Umane “G. De Nobili” di Catanzaro, che in.....

venerdì 14 febbraio 2020

Catanzaro; Uccise brutalmente l'ex compagna e ne brucio il corpo buttandola nel fiume. La Corte d'assisi lo condanna a 16 anni di reclusione


Sedici anni di reclusione sono stati inflitti dalla Corte d’assise d’appello di Catanzaro a Stefan Valea, di 48 anni, romeno, riconosciuto colpevole di avere ucciso la donna con cui aveva avuto una relazione, Monica Alexandrescu (37), e di averne poi bruciato il cadavere. La donna, secondo l’accusa, fu uccisa da Valea l’8 settembre 2008 con due colpi di pistola alla testa al culmine di una discussione nata perché lei aveva deciso di interrompere la relazione.Quindi l’uomo – arrestato dai carabinieri a maggio 2010 – bruciò il cadavere all’interno di un’auto che poi spinse nel greto di un fiume nelle campagne di San Gregorio D’Ippona. Il corpo venne poi trovato il 14 settembre dopo che il marito, un settantenne di Vazzano, ne denunciò la scomparsa. La sentenza giunge a conclusione di un lungo iter processuale. Valea, infatti, era stato condannato a 24 anni in primo grado e poi assolto in appello. Sentenza, quest’ultima, annullata dalla .........

giovedì 13 febbraio 2020

Il Parco Nazionale della Sila conquista la BIT 2020 di Milano

 Dal 9 all’11 febbraio il Parco Nazionale della Sila è stato presente alla BIT 2020, insieme agli altri Parchi Calabresi, nello spazio espositivo della Regione Calabria. Un appuntamento importante e consolidato per il Parco Nazionale della Sila, che rappresenta un’occasione di confronto con gli operatori del settore turistico, ma anche e soprattutto una vetrina che racconta la Calabria e il patrimonio inestimabile di tutto il territorio del Parco Nazionale della Sila.
Tre giorni ricchi di networking e spunti interessanti sul settore turistico e in generale sul mondo dell’ospitalità alberghiera e quello dei viaggi. Ma i momenti più belli sono stati quelli con i tanti visitatori della BIT, curiosi di conoscere il territorio calabrese e farsi travolgere dalla bella storia che la Calabria e il Parco Nazionale della Sila rappresentano. Soddisfatto, infatti il presidente del Parco Nazionale della Sila Francesco Curcio, che ha confermato la necessità di fare sistema tra i diversi stakeholder per offrire alla Calabria e ai suoi Parchi la possibilità di farsi conoscere; ha poi lanciato l’invito a visitare il Parco Nazionale della Sila e le sue innumerevoli bellezze, naturalistiche e paesaggistiche, e lasciarsi coinvolgere dalla storia che lo stesso territorio racconta. Infine, ha concluso affermando che “vivere la Sila e i parchi naturalistici è un’esperienza che non..........

mercoledì 12 febbraio 2020

Una decina le scosse a largo della costa catanzarese tra Botricello Cropani e Sellia Marina.Si estende lo sciame sismico che da circa un mese preoccupa molti centri del catanzarese


Un intenso sciame sismico è stato registrato dall’Istituto Nazionale di geologia e vulcanologia nel mar Jonio, a largo della costa catanzareseSarebbero state circa una decina le scosse avvenute con epicentro in mare aperto, tra i 24 e i 31 chilometri di profondità e con magnitudo tra i 2.0 e i 3.4 della scala Richter. In ordine cronologico, l’ultima è stata registrata alle 7.56 con magnitudo 2.3 ed epicentro sempre a largo di Catanzaro, ad una profondità di 25 chilometri. Le scosse sono state avvertite distintamente dalla popolazione di Botricello, Cropani Marina e Sellia Marina. Non...

martedì 11 febbraio 2020

Catanzaro Casa di riposo degli orrori, Molestie fisiche di ogni genere per i poveri e inermi anziani. Chiuse le indagine sono 17 gli indagati dell'operazione "Ti fa stare bene"

Chiuse le indagini nei confronti di 17 indagati coinvolti nell’inchiesta sui presunti maltrattamenti avvenuti ai danni degli anziani ospiti della casa di cura “San Francesco Hospital” di Settingiano, nel catanzarese.

Anziani ricoverati, vessati con gratuite umiliazioni in quella che è stata ribattezzata “la clinica degli orrori”, da operatori socio-sanitari educatori, infermieri professionali, direttore sanitario compreso, indifferenti verso “i più elementari bisogni di assistenza dei degenti, tenendo nei loro confronti una condotta  inutilmente severa, mortificante e in diverse occasioni molesta, persecutoria e violenta tale da incidere sulla qualità di vita degli anziani ospiti ,costretti a trascorrere l’intera giornata seduti sulle sedie posizionate in una sala comune”. 
LA VICENDA venne a galla nell’aprile dell’anno scorso quando la Guardia di Finanza di Catanzaro fece scattare l’operazione denominata “Ti fa stare bene” sottoponendo ai domiciliari due Oss che lavoravano all’interno della residenza sanitaria “San Francesco Hospital”altri tre vennero invece raggiunti da un divieto di dimora e undici avvisi di garanzia furono notificati ad altri operatori della struttura: il direttore sanitarioquattro infermieri professionali, un’educatrice e cinque operatori socio-sanitari. I reati ipotizzati, a vario titolo, furono di maltrattamentisequestro di persona e lesioni colpose. Secondo la ricostruzione degli investigatori, nella casa di cura gli anziani sarebbero stati sottoposti a vessazioni, come percossederisioniinutili molestie ed anche minacceMolestie fisiche che sarebbero state perpetrate, in alcuni casi, anche durante il sonno; altri ospiti invece costretti a stare per intere giornate nel corridoio in un piano seminterrato usato come sala comuneLe indagini erano scaturite dopo le denunce sporte da alcuni dei familiari degli anziani ricoverati nella clinica e che avevano avuto il sentore che all’interno avvenissero dei maltrattamenti. Per corroborare i racconti dei parenti degli anziani i militari installarono microfoni e videocamere nascoste all’interno della struttura e si...............

lunedì 10 febbraio 2020

Catanzaro,aumenta la psicosi da Coronavirus, chiude un noto ristorante mentre le attività gestite da Cinesi rimangono deserte


La psicosi da coronavirus sta colpendo duramente le attività commerciali gestite dai cinesi e anche la comunità cinese nei rapporti sociali con le altre comunità. A Catanzaro, (scrive Elena Sodano sulla Gazzetta del Sud), il parcheggio dell’esercizio commerciale cinese più grande e più conosciuto in città è praticamente deserto. Si contano appena 7 macchine. Il grande negozio è vuoto e c’è un silenzio al quale non siamo abituati. Solo qualche cinese si aggira tra i capi d’abbigliamento cercando di sistemare quei vestiti che da giorni nessuno più mette fuori posto. I commessi, quasi tutti catanzaresi, sono ai loro posti. Alle casse vuote, dietro i banconi, vicino agli scaffali. Sembrano in attesa di servire quei clienti che tardano a entrare da quelle porte che fino a qualche settimana fa hanno accolto centinaia e centinaia di persone. Sono preoccupati per il loro futuro.
 Chiude ristorante cinese di Catanzaro Lido “Il Mandarino”
Era sempre pieno, ma è bastata la psicosi del Coronavirus per far sparire i clienti. Lo storico   ha annunciato attraverso la propria pagina Facebook la chiusura per ferie: “Siamo rammaricati -si legge- di comunicarvi che a causa della psicosi che circola in questo periodo siamo costretti a dover chiudere per ferie fino a data da definirsi”.

Insomma, nonostante non ci sia nulla di cui avere paura e anche se i virologi continuano a ripetere che l’epidemia di Coronavirus non si trasmette attraverso il cibo continuano a calare i clienti nei ristoranti cinesi. Anche in Calabria

 A seguire  2 articoli tratti dai giornali locali

sabato 8 febbraio 2020

Sciame sismico nel comune di Albi I sindaci della Presila preoccupati si mobilitano


Lo sciame sismico che da oltre 20 giorni è in atto nella Presila catanzarese sta preoccupando e non poco i cittadini dei nostri Comuni”. E’ quanto si legge in una nota congiunta dei sindaci di Albi, Fossato Serralta, Sorbo San Basile, Pentone, Taverna, Magisano. “Nel nostro ruolo di Sindaci siamo tutti impegnati nel cercare di dare risposte concrete senza per questo sfociare nei soliti slogan anacronistici. Le nostre comunità necessitano di operatività e sinergie così da promuovere azioni di sensibilizzazione e di informazione: queste sono le nostre priorità. Stiamo lavorando in maniera coordinata e condivisa così che il nostro territorio abbia in toto le stesse opportunità e colmate le stesse esigenze. Fin da subito – scrivono i primi cittadini- ci siamo attivati con le verifiche delle scuole e delle aree pubbliche cercando di sensibilizzare anche i cittadini al monitoraggio delle abitazioni con eventuali segnalazioni di problematiche varie. Siamo stati e siamo in stretto contatto con la Protezione Civile Regionale che non sta mancando in presenza e collaborazione. Abbiamo realizzato nei nostri centri incontri con esperti, geologi e tecnici, e fatta divulgazione attraverso i canali social e i siti comunali. Molti hanno già realizzato ed altri lo stanno facendo, brochure informative con i corretti comportamenti durante e dopo eventuali sismi, nonché l’indicazione delle aree di attesa e di raccolta. Abbiamo dato visibilità ai nostri Piani di Protezione civile, per quanti erano già dotati, altri li stanno definendo ed approvando.






Sersale non fa scena muta. “Sismicità e regole di comportamento”: si è svolto giovedì 6 febbraio 2020, alle ore 17, presso sala consiliare della Città di Sersale, rappresentata dal primo cittadino  Salvatore Torchia. L’incontro, organizzato dall’assessore comunale alla protezione civile Franco Ardimentoso, ha visto  la presenza di qualificati funzionari del Dipartimento di protezione civile regionale come Michele Folino Gallo, responsabile dell’unità operativa “Rischi naturali ed emergenze” e Domenico Costarella, responsabile dell’unità operativa  “Volontariato di protezione civile”. Anche il Comune non si farà trovare impreparato. Non solo con parole, ma anche con i fatti: ce n’è bisogno.
 A Sellia il Direttore del Centro Terremoti dell’INGV, Salvatore Stramondo, in visita a Sellia (Cz), ha dato il via ad uno studio sul campo del fenomeno; nei prossimi giorni una rete di sismografi verrà installata in tutti i comuni della presila in cui si stanno registrando i terremoti e, dal prossimo 10 febbraio si comincerà con l’osservazione diretta. Il montaggio delle attrezzature sarà coordinato dal dott. Del Gaudio, responsabile calabrese dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. A conclusione dello studio il Direttore tornerà ad analizzare i dati.
Anche il Gruppo di volontariato di Protezione civile Città di Catanzaro sta.........