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giovedì 13 gennaio 2011

la vita quotidiana di una comune famiglia di contadini calabresi, nelle campagne di Sellia verso il 1920. (Prima parte)



Il racconto che ci terrà compagnia durante questo mese e nel prossimo descrive con novizia di particolari come vivevano i nostri antenati nelle campagne di Sellia. Era un periodo di forte miseria dove si lavorava per oltre 15 ore al giorno solo per sopravvivere. In confronto alle tante (forse troppe) comodità dei nostri giorni ci sembrerà che il tutto  succedeva nel medioevo ed invece  questa vita piena di sacrifici,di fame,di miseria la si viveva sino a circa 50 anni fa. In questo racconto cercheremo di ricostruire la vita quotidiana di una
comune famiglia contadina Calabrese verso il 1920. Questa famiglia dimorava stabilmente fuori da paese, in uno dei tanti terreni che ricadevano nel territorio di Sellia,per far ritorno solo in determinate occasioni di feste religiose oppure per barattare i vari prodotti  della terra che con tanti sacrifici avevano prodotto. Era una consuetudine molto diffusa quella di vivere stabilmente nelle varie case, turre  le quali per certi versi addirittura erano più funzionali e confortevoli delle abitazioni dentro il borgo,infatti sia la luce che l’acqua corrente erano assenti in entrambi i casi, ma dentro il paese i problemi igienici con il rischio di eventuali malattia erano molto più elevati; infatti i vari bisogni corporali venivano fatti dentro alcuni vicoli “vinelli” una per gli uomini una per le donne le quali si trovavano all’estremità del paese. Il cattivo odore che si respirava era veramente nauseabondo, mentre i vari bisogni che si facevano durante la notte dentro il cosiddetto “pisciaturu” venivano buttati alle prime luci dell’alba con disinvoltura dalla finestra. Senza dimenticare i tanti animali galline,conigli,pecore,capre,maiali,asini ecc..  che vivevano in promiscuità con le persone i quali molto spesso addirittura dormivano insieme, infatti capitava spesso che la pecora,la capretta veniva legata  durante la notte  ai piedi del letto mentre le galline giravano indisturbate dentro casa il tutto dettato da una difesa verso un bene primario per la propria esistenza perché altrimenti durante la notte sicuramente  venivano rubati. Immaginate quindi la ricchezza per una famiglia che possedere una capretta la quale  la mattina dava del buon latte fresco e cosi per le galline, i conigli sino ad arrivare al maiale il quale veniva considerato una vera fonte di ricchezza. Chi abitava in campagna invece correva meno rischi per quanto riguarda l’igiene dove i  vari bisogni  corporali venivano fatti in aperta campagna, rischiando molto di meno di ammalarsi di qualche brutta malattia tipo la malaria che mieteva molte vittime soprattutto tra i bambini infatti la campanella bianca che suonava solo quando moriva un bambino la si sentiva  suonare molto spesso.
Autore: sellia racconta. Si prega di inserire il link a chi ne fa uso (anche in modo parziale) con esplicito riferimento della fonte

In Calabria le nuove regole per l'esenzione del ticket sta causando Forti disagi per le forti disparità che colpiranno sopratutto le fasce più deboli

Sede del consiglio regionale calabrese

Le nuove regole per ottenere l'esenzione del ticket approvate dalla giunta Scopelliti sta causando forti malumori e tensioni ai vari sportelli autorizzati per il rilascio, da parte dei cittadini che si sentono ancora una volta presi in giro da questa sanità malata che fagocita miliardi; ma a pagare sono sempre le fasce più deboli come per esempio una famiglia  di  5  persone monoreddito con una busta paga di circa 1500 euro al mese dovranno sempre sperare di stare bene altrimenti saranno dolori. Mentre un pensionato vedovo con una pensione di circa 2500euro al mese non pagherà niente .per non pagare bisogna essere disoccupati oppure lavorare in nero, mentre i nostri consiglieri regionali si aumentano di continuo le proprie diarie bravi!
Il Pd in una nota mette sotto accusa il governo regionale per l'asserita «incapacità di gestione e di programmazione per quanto riguarda l'esenzione dai ticket sanitari che gravi disagi sta creando alle fasce più deboli, sia sul piano economico sia sul piano del servizio. Da più giorni - si afferma - le forze dell'ordine sono dovute intervenire per sedare tensioni in diversi uffici amministrativo-sanitari». Per il Pd il Governatore «scarica proprio sulle fasce più deboli odiosi balzelli e tributi al massimo della contribuzione» e ciò a fronte delle «ultime decisioni del Consiglio regionale che salvaguardano un certo "ceto" politico superando l'incompatibilità tra incarichi istituzionali con il risultato che i politici possono assommare incarichi e pretende dai cittadini  rigore e sacrifici».Nella sanità malata e "spiantata" anche nascere diventa un fattore di crisi. Il riordino dei punti nascita, approvato dalla Conferenza Stato-Regioni e recepito dalla sanità calabrese con decreto n. 26 del 16 novembre scorso del commissario-governatore Peppe Scopelliti, fa registrare resistenze in tutt'Italia là dove prevede la chiusura dei reparti di maternità che effettuano meno di 500 parti l'anno, suscitando la decisa presa di posizione della Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo), che ammonisce: «Si proceda senza deroghe».
E in Calabria nessuna deroga è prevista per evitare la chiusura per "rischio clinico" dei 5 punti nascita individuati dal Piano di rientro e allocati negli ospedali pubblici di Acri, San Giovanni in Fiore, Melito Porto Salvo, e nelle strutture private accreditate "Villa Michelino" di Lamezia Terme e "Casa di cura Cascini" di Belvedere Marittimo. Tuttavia disattivare queste strutture non è semplice e comporta un notevole sforzo organizzativo. Problemi ineludibili sono emersi dagli incontri che hanno avuto luogo martedì nella sede del Dipartimento Salute tra il dirigente del settore Piano di rientro Gianluigi Scaffidi e i commissari delle Asp e Aziende ospedaliere di Catanzaro, Reggio e Cosenza. Pertanto è stato stabilito di accordare ad alcuni commissari - segnatamente a quelli delle Asp di Cosenza e Catanzaro - un supplemento di tempo rispetto alla scadenza prevista (primo febbraio), per mettere a regime la nuova organizzazione. Che non può partire dall'oggi al domani dovendo le Asp ridistribuire nelle strutture limitrofe il carico dei parti dei punti nascita da disattivare.

mercoledì 12 gennaio 2011

Le piante più vecchie del mondo di larico si trovano nel parco della Sila.

 Le piante più vecchie del mondo di larico si trovano nel parco nazionale della Sila .Secondo uno studio svolto dall’Unità di Ricerca coordinata dal Prof. Francesco Iovino, del Dipartimento di Difesa del Suolo dell’Università della Calabria, nell’ambito di un progetto PRIN — Metodologie innovative per l’identificazione, caratterizzazione e gestione di foreste vetuste in ambiente mediterraneo – diretto dal Prof. Gherardo Chirici dell’Università del Molise e recentemente pubblicato sulla rivista “L’Italia Forestale e Montana”.
Circa due anni fa Francesco Iovino, Orazio Ciancio, Antonino Nicolaci, Giuliano Menguzzato e Antonella Veltri hanno avviato una ricerca molto importante dal punto di vista scientifico su una pineta vetusta nel parco Nazionale della Sila. Lo studio illustra uno degli aspetti più caratteristici del territorio silano, ed in particolare di questo parco, che ospita le più maestose ed estese foreste di pino laricio. Si tratta, come sottolineano gli autori, di uno degli ultimi esempi di boschi vetusti che questa specie forma sull’altopiano silano, scampati alle grandi utilizzazioni effettuate tra la fine del XIX secolo e i primi anni del secondo dopoguerra, durante i quali si è assistito alla distruzione di un patrimonio di inestimabile valore per la ricchezza di specie vegetali e animali che lo caratterizzavano. Una realtà che aveva incantato i grandi viaggiatori che avevano percorso la Sila tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900 e che, nonostante tutto, aveva resistito anche all’ultimo saccheggio verificatosi durante e negli anni immediatamente seguenti la seconda guerra mondiale.
Il bosco vetusto di cui si parla nello studio interessa i ripidi versanti che si affacciano sul Vallone di Cecita, in prossimità del Centro Visitatori di Cupone (nel comune di Spezzano della Sila). Qui ci sono alberi di oltre 300 anni di età, con diametri che superano 140 centimetri e più di 25 metri di altezza. Accanto a questi patriarchi, gruppi di piante di dimensioni inferiori, soprattutto in termini di diametro, il cui insediamento è da ricollegare alla morte o al crollo di singole piante di grandi dimensioni.
Come dichiarano gli autori, lo studio assume una grande rilevanza nella misura in cui ha consentito di acquisire ulteriori conoscenze sulle dinamiche strutturali che assicurano la conservazione della pineta di laricio, elemento peculiare del paesaggio forestale della Sila, e sulle modalità di gestione più opportune per consentire la perpetuazione di questo patrimonio di inestimabile valore.
Ma all’interno del Parco Nazionale della Sila c’è un altro sito di particolare importanza per la pineta di laricio. Si tratta della Riserva Naturale Guidata Biogenetica “I Giganti di Fallistro”, istituita con D.M. 426 del 21 luglio 1987 e recentemente classificata dall’Unione Europea, ai sensi della Direttiva Habitat 92/43/CEE, Sito di Interesse Comunitario.

Catanzaro: I funerali del Presidente Pino Albano

Si sono svolte ieri pomeriggio nella cattedrale dell'Immacolata di Catanzaro il funerale del presidente Pino Albano. L'ultimo saluto al Presidente, all'imprenditore che ha rappresentato un pezzo della storia catanzarese in una basilica dell'Immacolata stracolma. Tutti per lui. Rappresentanti del mondo istituzionale e politico, ex giocatori e dirigenti dell'Uesse e dell'Fc, , tifosi ,collaboratori, amici e semplici conoscenti. Una folla imponente per un funerale suggestivo e dalla forte carica emotiva. La Catanzaro sportiva e non s'è stretta così intorno alla famiglia Albano con un affetto che, di certo, avrà regalato un sorriso, lassù, al compianto imprenditore. La commozione che, da quarantottore a questa parte, ha colpito la città s'è riversata in un pomeriggio invernale, in cui è risuonato a lungo l'interminabile applauso che ha accolto la bara (sulla quale erano poggiate due casacche dell'Uesse) all'uscita dell'Immacolata. Attimi intensi e toccanti ai quali nessuno è voluto mancare per salutare, come ha ricordato Don Antonio Bomenuto nel corso della sua omelia, ''non solo chi era da tutti conosciuto come il Presidente, ma soprattutto che è stato semplicemente Pino ovverossia una persona amica di tutti'. Da Cosenza è arrivato anche il numero uno del club rossoblù, Paolo Fabiano Pagliuso, per dare l'arrivederci a un imprenditore che da appassionato di sport, come era solito ricordare in vita, ha amato tutta la Calabria e non soltanto quindi la sua città d'adozione. Spiccava poi la presenza di tanti vecchi compagni di avventura ai tempi dell'Uesse come dirigenti, allenatori, staff medico, giocatori e massaggiatori. E' il caso per esempio di Gianni Improta, Fausto Silipo, Franco Cittadino, Tonino Aloi, Gaetano Fontana e Adriano Banelli giusto per citarne alcuni. Senza contare una piccola rappresentanza dell'Fc. Estremamente toccante poi, al termine della cerimonia religiosa, la lettera che la figlia Gabriella ha voluto leggere e dedicare al padre. Parole che rispecchiavano l'uomo, il capofamiglia e l'imprenditore Pino Albano che, in punto di morte, ha rivolto un pensiero per la continuità della sua azienda.

martedì 11 gennaio 2011

le foto della terza edizione del presepe vivente di Simeri Crichi

Un vero successo per  la terza edizione del presepe vivente di Simeri Crichi  il quale malgrado la sua giovane età sta diventando un appuntamento tradizionale dell’intero circondario, il tutto grazie al meticoloso lavoro degli organizzatori che curano ogni minimo dettaglio ma soprattutto ai circa 150 figuranti che si sono ben impersonati nelle varie figure del presepe. Molto suggestiva la rappresentazione della Sacra Famiglia con tanto di bue e asinello. I numerosi visitatori oltre ad osservare incuriositi i vari centurioni,pastori, artigiani ecc.. hanno potuto gustare calde crespelle,tardilli  buon vino offerto da massaie e viandanti. Un plauso all’associazione Ocriculum (positiva realtà sul territorio)per aver creduto fortemente a questo  bellissimo evento. Inseriremo di seguito  alcune foto tratte dal presepe vivente di Simeri Crichi edizione 2010.