giovedì 19 gennaio 2012
mercoledì 18 gennaio 2012
Sit-in di protesta davanti la prefettura di Catanzaro organizzata dal sindaco di Sellia ( Il comune più virtuoso nella raccolta della differenziata) per protestare per la difficoltà di conferire i rifiuti nella discarica di Alli
Un sit-in di protesta pacifico è stato attuato questa mattina davanti alla prefettura di Catanzaro promosso dal sindaco, dai componenti della giunta comunale e da alcuni cittadini di Sellia Superiore, comune della Presila. Alla base della mobilitazione la situazione di difficoltà venutasi a creare per il conferimento dei rifiuti dopo il blocco della discarica di Alli.
I manifestanti, guidati dal primo cittadino Davide Zicchinella (in foto), hanno raggiunto il capoluogo a bordo di un mezzo del Comune per esternare il loro disagio legato alle difficoltà di conferimento dei rifiuti solidi urbani alla struttura indicata dal Commissario per l’emergenza che è quella di San Pietro Lametino dove, hanno spiegato, più volte l’unico mezzo comunale è stato costretto a lunghe e infruttuose attese senza poter conferire e poi fare ritorno in paese. Successivamente, i manifestanti sono stati ricevuti dal prefetto Antonio Reppucci che ha assicurato il proprio interessamento.
«Il nostro è il comune più virtuoso in Calabria per la differenziata – ha detto Zicchinella – per come riconosciuto da Arpacal e Legambiente nel 2009 e nel 2010 ma quello che sta accadendo ci preoccupa molto. Oltre ai problemi che condividiamo con altri centri del catanzarese per la situazione venutasi a creare con la chiusura di Alli, rischiamo seri problemi finanziari dal momento che il nostro mezzo è costretto ad andare e venire cinque volte dal sito senza poter conferire. Della questione ho investito il commissario per l’emergenza ma senza ottenere a tutt'oggi alcuna risposta».
Il legale rappresentante della società che gestisce il depuratore del comune di Simeri Crichi dovrà rispondere di frode nelle pubbliche forniture nel processo che inizierà il prossimo 18 Aprile
Il rinvio a giudizio di Francesco Ferreri ( legale
rappresentante della società che gestisce il depuratore di Simeri Crichi) è
stato disposto dal giudice per le indagini preliminari Emma Sonni la quale ha
fissato la data del 18 aprile prossimo per l’inizio del processo. Le indagini
sono partite alcuni anni fa grazie ad una segnalazione circa il
malfunzionamento dell’impianto di depurazione
che avrebbe provocato anche lo versamento a mare di liquami, il tutto era stato
segnalato anche alla Procura della Repubblica di Catanzaro che inserì
il fascicolo sotto la famosa inchiesta “Poseidone” che indagava proprio
sulla gestione dei depuratori in Calabria, sotto la guida dell’allora sostituto
della Repubblica De Magistris ( attuale sindaco di Napoli )nella quale vede
tuttora coinvolti 23 persone mentre 11
furono prosciolti di quest’ultimi con una condanna ed una soluzione 2 persone che all’epoca scelsero il rito
abbreviato. Un altro fascicolo attinente ai depuratori sulla fascia Jonica Catanzarese
era stato aperto nei mesi scorsi dove si
era indagato su 11 impianti: Catanzaro
Lido - liquami sull’arenile, Soverato
-liquami a mare, Guardavalle -
liquami sull’arenile, Stalettì –
torrente Alessi, Amaroni – fiume
Spinzo, Squillace – fiume Alessi e
suoi affluenti, Vallefiorita – fiume
Alessi, Palermiti fondo Cavallari, Botricello – fiume Arango, Cropani – fiume Scilotraco e
Crocchio, Sellia Marina – fiume Uria
e Scilotraco.
martedì 17 gennaio 2012
Tagli pesanti da parte di Trenitalia in tutto il sud in modo particolare per la Calabria che rimane isolata dal resto del paese, ma i nostri politici che fanno?
Duro attacco del presidente Giuseppe Speziali: “Pronti a
combattere al fianco della regione”. A Paola occupati i binari della
stazione da molti sindaci e dal parlamentare del Pd Franco Laratta
“Fra i tanti regali di Natale che imprese e cittadini calabresi hanno - loro malgrado - ricevuto, quello di Trenitalia è sicuramente il più sorprendente, paradossale ed umiliante”. Lo afferma in una nota il Presidente degli industriali della Calabria, Giuseppe Speziali. “Non ho altre parole - aggiunge - per definire la decisione di sopprimere numerose corse di treni che altro non producono se non l’ulteriore marginalizzazione ed isolamento di una intera area del Paese cui si impedisce, per la scelleratezza di qualcuno, di essere parte integrante di una nazione civile. Non bastassero la crisi, i sacrifici che bisogna sopportare per tirare fuori l’Italia da una situazione difficile, ci si mettono anche le ferrovie a complicare una situazione che per la Calabria ed il Mezzogiorno è già di per sé molto pesante. Nel mentre da un lato le più alte cariche dello Stato evidenziano come lo sviluppo del Paese passi attraverso lo sviluppo del Sud, dall’altro le azioni che si mettono in campo in tema di trasporti ferroviari di fatto cancellano quelle sono le precondizioni minime per lo sviluppo del territorio”. “Ma come si può pensare - prosegue Speziali - di sviluppare intere aree del Paese se si viene tagliati fuori, senza alcuna logica, dai collegamenti ferroviari necessari per garantire l’interazione economica, sociale e civile con le regioni più avanzate? Chi pagherà il costo di questi tagli? Sicuramente non Trenitalia, ma cittadini ed imprese calabresi e meridionali. Per questo è molto importante e significativo le azioni che Regioni, anche politicamente diverse fra loro, stiano facendo sinergia ed azione comune per riuscire a ribaltare una scelta che ci porta via non solo dall’Europa ma dall’Italia stessa”. “Sotto questo profilo, come Confindustria, siamo - conclude - al fianco della nostra regione e di tutti coloro si stanno battendo in questi giorni, amministratori, sindacati, cittadini, per una battaglia che è prima di ogni altra cosa una battaglia di civiltà e di prospettiva futura per la nostra Calabria”.
“Fra i tanti regali di Natale che imprese e cittadini calabresi hanno - loro malgrado - ricevuto, quello di Trenitalia è sicuramente il più sorprendente, paradossale ed umiliante”. Lo afferma in una nota il Presidente degli industriali della Calabria, Giuseppe Speziali. “Non ho altre parole - aggiunge - per definire la decisione di sopprimere numerose corse di treni che altro non producono se non l’ulteriore marginalizzazione ed isolamento di una intera area del Paese cui si impedisce, per la scelleratezza di qualcuno, di essere parte integrante di una nazione civile. Non bastassero la crisi, i sacrifici che bisogna sopportare per tirare fuori l’Italia da una situazione difficile, ci si mettono anche le ferrovie a complicare una situazione che per la Calabria ed il Mezzogiorno è già di per sé molto pesante. Nel mentre da un lato le più alte cariche dello Stato evidenziano come lo sviluppo del Paese passi attraverso lo sviluppo del Sud, dall’altro le azioni che si mettono in campo in tema di trasporti ferroviari di fatto cancellano quelle sono le precondizioni minime per lo sviluppo del territorio”. “Ma come si può pensare - prosegue Speziali - di sviluppare intere aree del Paese se si viene tagliati fuori, senza alcuna logica, dai collegamenti ferroviari necessari per garantire l’interazione economica, sociale e civile con le regioni più avanzate? Chi pagherà il costo di questi tagli? Sicuramente non Trenitalia, ma cittadini ed imprese calabresi e meridionali. Per questo è molto importante e significativo le azioni che Regioni, anche politicamente diverse fra loro, stiano facendo sinergia ed azione comune per riuscire a ribaltare una scelta che ci porta via non solo dall’Europa ma dall’Italia stessa”. “Sotto questo profilo, come Confindustria, siamo - conclude - al fianco della nostra regione e di tutti coloro si stanno battendo in questi giorni, amministratori, sindacati, cittadini, per una battaglia che è prima di ogni altra cosa una battaglia di civiltà e di prospettiva futura per la nostra Calabria”.
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