mercoledì 1 luglio 2020

Sellia Marina Sul divieto degli animali in spiaggia emanato dal sindaco scoppia la bufera anche sui social mentre il primo cittadino è pronto a sentire le varie opinioni.



La legge vieta di portare cani nelle spiagge libere?

Non esiste una legge nazionale che stabilisce se sia vietato o meno portare i cani in spiaggia. Il riferimento è chiaramente alle spiagge libere mentre, per quelle in concessione ai cosiddetti “lidi”, decide il titolare della concessione. L’Unione dei Consumatori ricorda che, in assenza di espliciti divieti regionali, comunali o delle autorità marittime, valgono le regole generali per i luoghi pubblici: è sempre lecito portare i cani solo se con il guinzaglio e la museruola.
Il Comune può adottare dei regolamenti locali, validi cioè solo all’interno del proprio territorio, ma tali provvedimenti devono essere proporzionati, ben motivati e circostanziati, formalmente corretti nonché chiaramente comunicati all’utenza, per essere considerati legittimi. Non sono state rare le pronunce dei giudici amministrativi che hanno disapplicato le ordinanze comunali che impedivano l’accesso dei cani sulla spiaggia.
Ad esempio, una recente sentenza del Tar Lazio ha ritenuto...................
«irragionevole ed illogica, oltre che irrazionale e sproporzionata» l’ordinanza del dirigente comunale che proibisce di portare qualsiasi tipo di animale sulle spiagge libere, anche con museruola e guinzaglio. Da una parte vanno motivate le esigenze di tutela di igiene e sicurezza dei bagnanti, dall’altra la pubblica amministrazione deve evitare inutili sacrifici ai cittadini coi suoi provvedimenti: avrebbe potuto raggiungere lo stesso obiettivo indicando le misure comportamentali più adeguate e gli orari specifici in cui stacca l’off limits, senza ricorrere al divieto assoluto. E ciò specialmente perché la Regione consente al Comune di individuare tratti di spiaggia appositi, da destinare all’accoglienza di cani e altri animali da compagnia.

martedì 30 giugno 2020

Tutti i parchi eolici Calabresi sono nelle mani della ndrangheta. nel catanzarese ennesimo parco eolico abusivo 7 denunce tra politici e imprenditori.

Le cosche della ‘ndrangheta si sarebbero infiltrate sistematicamente nei lavori dei parchi eolici realizzati nelle province di Reggio Calabria, Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia. A questa conclusione sono giunti gli inquirenti della Direzione Distrettuale Antimafia dello Stretto facendo scattare così una vasta operazione giusto 2 anni fa Nel corso di quelle  indagini  denominataVia col Vento sarebbero stati documentati dagli investigatori anche numerosi episodi di estorsione ai danni di aziende committenti, e perfezionati con l’apporto di imprese ritenute “colluse” con le compagini mafiose che controllano le zone in cui sono state realizzate le opere.
 7 gli indagati dell’inchiesta nata dalla realizzazione di un parco eolico a Palermiti, nel catanzarese

Secondo quanto emerso dalle investigazioni dai Carabinieri del Capoluogo, sarebbero stati realizzate alcune opere propedeutiche per l’impianto da 60 kw - in una zona sottoposta a vincolo idrogeologico - senza le autorizzazioni tecniche previste.
Gli stessi militari dell’arma hanno poi provveduto, lo scorso 28 maggio, al sequestro del costruendo. In particolare, si tratta di quattro platee in cemento armato destinate all’installazione degli aereogeneratori, oltre tre piste da cantiere in terra battuta necessarie per l’accesso dei mezzi da cantiere, e di una piazzola livellata per l’esecuzione di lavori di scavo e fondazione.
GLI INDAGATI
L’allargarsi delle indagini - secondo quanto riporta Zoom 24 - ha condotto il sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro Irene Crea ad iscrivere nel registro degli indagati, oltre al titolare dei terreni in cui sono state realizzate le opere, Domenico Carlo Lomanni, 67 anni, ex sindaco di Gasperina, anche Claudia Pavone, 48 anni, residente a Laureana di Borrello, amministratore unico e legale rappresentante della società Solary Energy, ditta committente.
Oltre a questi vi sono anche Giuseppe Squillace, residente a San Vito sullo Ionio, amministratore, legale rappresentante della Edil Service Srl, ditta esecutrice dei lavori; Domenico Nesci, 51 anni, residente a Laureana di Borrello, committente dei lavori in nome e per conto della Solary Energy; Salvatore Antonio Bertolini, 68 anni residente a Grotteria, amministratore unico e legale rappresentante della società a responsabilità limitata Il Grecale, ditta committente; Daniela Stracucci, 45 anni, di Messina, in qualità di ditta committente; e Giuseppe Bova, 44 anni, residente a Squillace, amministratore unico e legale rappresentante della ditta Costruzioni Bova.
Per Pavone e Squillace il magistrato titolare del fascicolo ipotizza il reato di...............

lunedì 29 giugno 2020

Catanzaro da oggi il centro storico diventa isola pedonale ogni sera tantissime iniziative e parcheggio gratuito Ecco il dettagliato programma.



📌 Catanzaro, Facciamo Centro è lo slogan che abbiamo scelto per le attività che animeranno l’isola pedonale su Corso Mazzini dalla prossima settimana.
⛔️ Dal lunedì al venerdì, dalle 18 alle 23, il cuore della città – dalle Poste centrali fino a Piazza Santa Caterina – sarà chiuso al traffico con l’obiettivo, condiviso da associazioni di categoria e comitato dei ristoratori, di offrire un supporto alle attività commerciali e incrementare l’attrattività del centro storico.
📣 Ogni sera, alle 21, sarà poi la volta degli eventi con diverse compagnie ed artisti locali, che si terranno sul palco allestito in Piazza Prefettura, nel pieno rispetto della normativa anticovid. Teatro, musica, cabaret, percorsi turistici, l’evento storicizzato “Catanzaro Jazz Fest” e la Festa di San Vitaliano.
🅿️ Per favorire un comodo accesso in centro, le strisce blu saranno gratuite, con disco orario per mezzora fino alle 20. Disponibili anche i parcheggi custoditi con sorveglianza del Musofalo, dalle 17 alle 23.30, da cui partiranno le navette per corso Mazzini. Anche la Funicolare, dal lunedì al sabato, sarà gratuita nella stessa fascia oraria.
A seguire il ricco programma per animare  l’isola pedonale su Corso Mazzini 
IL PROGRAMMA – PIAZZA PREFETTURA ORE 21
Lunedì 29 Giugno – Sergio Giuffrida comico di Colorado
Martedì 30 Giugno – Teatro Comunale: “Setta Ottu Nova e Decia” di Nino Gemelli
Mercoledì 1 Luglio – Buon Compleanno Radio Ciak
Giovedì 2 Luglio – “Catanzaro Jazz Fest”: Tchaikovsky Jazz Quartet – Il meglio degli studenti calabresi e catanzaresi del Conservatorio
dalle 17.30 alle 19.30 Trame Di Seta
Venerdì 3 Luglio – “Catanzaro Jazz Fest”: Cristina Russo & NeoSoul combo
Sabato 4 e Domenica 5 Luglio – dalle 17.30 alle 19.30 laboratorio Trame di Seta
Sabato 4 Luglio – Escursione archeostorica “Katanzarion” un tour nella memoria delle origini della città (ore 17.30 ritrovo al Teatro Politeama)
Lunedì 6 Luglio – Cover band di Mina e Mia Martini, con le voci di  Raffaella Capria e Denise Barberi
Martedì 7 Luglio – Gennaro Calabrese attore, comico di Made in Sud
Mercoledì 8 Luglio – Anna Faragò da All together Now
Giovedì 9 Luglio – “Catanzaro Jazz Fest”: Sing Swing
Dalle 17:30 alle 19:30 Photowalking Prospettive Urbane
Venerdì 10 Luglio – “Catanzaro Jazz Fest”: Andrea Mellace Quartet presenta il nuovo disco “Scirocco”
Sabato 11 e Domenica 12 Luglio – dalle 17.30 alle 19.30 Trame di Seta
Sabato 11 Luglio – Escursione archeostorica “Katanzarion”, un tour nella memoria delle origini della città. (ore 17.30 ritrovo al Teatro Politeama)
Lunedì 13 luglio – Nicola Pesaresi, ventriloquo da Italia’s Got Talent e Tu si que Vales
Martedì 14 Luglio – Teatro Comunale: “Bongiornu e aguri” di Nino Gemelli
Mercoledì 15 Luglio – Gianfranco Riccelli Live, musica d’autore
Giovedì 16 Luglio San Vitaliano – Teatro Comunale “Viva Catanzaro” di Francesco Passafaro;
dalle 17:30 alle 19:30 Photowalking Prospettive Urbane
Venerdì 17 Luglio – Commedia Teatrarci: “I tickets aumentano, le liste s’allonganu e lle menti emigranu…”
Venerdì 17 Luglio – dalle 17:30 alle 19:30 Photowalking Prospettive Urbane Junior
Venerdì 17 e Sabato 18 Luglio – dalle 17.30 alle 19.30 laboratorio Trame di Seta
Sabato 18 Luglio – Escursione archeostorica “Katanzarion” un tour nella memoria delle origini della città (ore 17.30 ritrovo al Teatro Politeama)
Lunedì 20 Luglio – “Una rotonda sul mare”: dieci artisti uniti di Catanzaro, musica anni 60-70
Martedì 21 Luglio – Teatro Comunale: “Il bimbo parlante” di Francesco Passafaro
Mercoledì 22 Luglio – Katia live 2020
Giovedì 23 Luglio – Piero Procopio: “Comu vo Dio”
Venerdì 24 Luglio – “Come un’anomalia”: Omaggio a Fabrizio de Andrè
Venerdì 24 e Sabato 25 Luglio dalle 17.30 alle 19.30 laboratorio Trame di Seta
Sabato 25 Luglio – Escursione archeostorica “Katanzarion”, un tour nella memoria delle origini della città (ore 17.30 ritrovo al Teatro Politeama)
Lunedì 27 Luglio – Forever Young, gruppo musica internazionale
Martedì 28 Luglio – Teatro Comunale: “Quandu u diavulu t’accarizza” di Ciccio Viapiana

Video del salvataggio di un pescatore sul fiume Simeri l'elisoccorso arrivato da Salerno ha impiegato 5 ore



Terribile avventura per un pescatore di Simeri Crichi 5 lunghissime ore d’attesa prima dell'arrivo da Salerno del mezzo aereo dei Vigili del Fuoco, idoneo al recupero dell’uomo visto il luogo impervio per  un regolare atterraggio.


Un malore improvviso mentre stava pescando, la chiamata d’aiuto al 115 che ha subito inviato sul posto i soccorritori. Si è risolta fortunatamente bene la disavventura di un uomo che domenica pomeriggio si è sentito male nella zona del fiume Simeri, nella vallata tra i comuni di Zagarise e Sellia. Una volta ricevuta la richiesta la sala operativa del vigili del fuoco di Catanzaro ha inviato immediatamente una squadra del distaccamento locale per il recupero del malcapitato facendo arrivare sul posto anche un elicottero e delle unità del nucleo Saf, Speleologia Alpino Fluviale.
Data la zona particolarmente impervia e quindi non raggiungibile con i mezzi ordinari, i pompieri hanno risalito a piedi, per circa due chilometri, l'alveo del fiume, raggiungendo l’uomo e prestandogli prime cure, poi lo hanno recuperato e con......

sabato 27 giugno 2020

Strage di Ustica dopo 40 anni la Sila nasconde ancora alcune risposte

Una barra di uranio nascosta in una valigia. E due aerei abbattuti: un Dc 9 carico di passeggeri, diretto in Sicilia e precipitato nel mare di Ustica e un Mig 21 con le insegne dell’aviazione militare libica finito tra i boschi della Sila.
In mezzo l’ombra d’un patto scellerato tra i servizi segreti dei Paesi Nato e lo scheletro d’un “caccia” F14 americano comparso tra le balze di Castelsilano la mattina del 28 giugno 1980. Dopo quarant’anni, la strage di Ustica è ancora una questione irrisolta da tutti i punti di vista: giudiziario, militare e storico. Ma ripartiamo dall’inizio. L’aereo scomparso dal controllo dei radar“Itavia 870”. Questa era la sigla del Dc 9 Itavia in volo la sera del 27 giugno 1980 da Bologna e Palermo. L’aereo scomparve con 81 persone a bordo dai radar nel cielo di Ustica e venne ritrovato spezzato sul fondale di quell’area del Mediterraneo. Alle iniziali ipotesi del «cedimento strutturale» e della «bomba a bordo» seguirà, prendendo sempre più corpo, la pista dell’abbattimento del velivolo attraverso l’utilizzo d’un missile.

Strage di Ustica: cosa sappiamo

Il 27 giugno 1980 il volo Itavia IH870 precipitò a largo dell’isola di Ustica, in Sicilia. Nella tragedia morirono tutte le 81 persone che si trovavano a bordo dell’aereo.  L’isola di Ustica si trova nel mar Tirreno, distante 67 chilometri a nordovest dalla città di Palermo, della cui provincia fa parte.

Cosa è successo a Ustica nel 1980? La verità sulla strage e le nuove rivelazioni

I FATTI
– 27 Giugno 1980. L’aereo DC-9 Itavia IH870 in volo da Bologna a Palermo parte alle 20:08, con 113 minuti di ritardo. A bordo ci sono 81 persone tra passeggeri ed equipaggio.
– Tra le 20:59 e le 21:04, i radar e le torri di controllo perdono il contatto con il volo. Solo alle prime luci dell’alba, dopo imponenti ricerche, vengono ritrovati alcune decine di miglia a nord dell’isola di Ustica i primi resti dell’aereo: tutti le persone a bordo dell’aereo sono morte.
LE IPOTESI SULL’INCIDENTE
– Cosa ha causato la caduta del DC-9? In assenza di prove, furono immediatamente formulate diverse ipotesi: un cedimento strutturale del velivolo; una bomba a bordo; una collisione con un aereo militare; un abbattimento causato da un missile aria-aria, un tipo di missile fatto apposta per colpire mezzo aereo attraverso un altro mezzo aereo.
LA TEORIA DEL MISSILE
– Questa teoria, solo oggi ritenuta ufficialmente veritiera dalla recente sentenza della corte d’appello di Palermo, non ha avuto riscontri dagli enti militari almeno fino ai primi anni Novanta, anche perché sul relitto non furono trovati residui direttamente riconducibili a una collisione con un missile, ma solo tracce di esplosivo.
– La teoria che il DC-9 Itavia IH870 fosse stato colpito da un missile si fonda principalmente sul fatto che nell’area tirrenica, in quegli anni, si sarebbe concentrata un’intensa attività dell’aeronautica militare da parte di diverse nazioni, fatto che ha avuto notevoli conferme.
– A supporto di questa teoria vi sarebbero i tracciati dei movimenti aerei rilevati dai radar, anche se altri strumenti di monitoraggio non hanno rilevato nella stessa area geografica una simile attività. Attività che, stando alle ricostruzioni degli inquirenti, avrebbe visto un notevole inquinamento delle indagini a riguardo.
LA TEORIA DELLA BOMBA

Taverna Salvare la chiesa di San Marco, preziosa testimonianza storica del rapporto tra la città medievale e la Repubblica di Venezia.





Sono ormai ridotti a poche muraglie i resti della chiesa dedicata a San Marco Evangelista, edificata nel 1102 nel tracciato urbano della medievale città di Taverna, per devozione del veneziano Marco Vainerio, titolare di una fabbrica di tessuti, all’epoca operante in prossimità del fiume Litrycon (Litrello) e dell’attuale abitato di San Giovanni d’Albi. La presenza dell’edificio ecclesiastico fu riportata da Ferrante Galas nella sua “Cronica di Taverna” l’anno 1416 e da Padre Giovanni Fiore da Cropani nel 1638, allorquando la memoria locale tramandò il racconto della miracolosa esposizione nel suo tabernacolo dell’icona di “Santa Maria delle Grazie”, poi trasferita nella parrocchiale di San Martino.
Tra i principali riferimenti documentali, nel 1739 venne documentata la visita del vescovo di Catanzaro mentre nel 1790 venne descritta da Vincenzo Catizone nel suo “Libro di carico del Distretto di Taverna e suoi Casali”. Ma è nella “Cronica di Taverna” che fu chiaramente collegato il nome del fondatore della chiesa, Marco Vainerio, greco veneziano, fatto venire “con tutti gli ordegni” necessarij” ed altre sei persone, per avviare la fabbrica dei tessuti e delle lane, che dal fiume Lytricon (Litrello) “sbarcavano co le Navi Veneziane nell’Uria”.
Nonostante l’identificazione del sito, trascritta nella tesi di laurea dello scrivente nell’ormai lontano 1983, pubblicata dal 1994 nei successivi studi, fino all’ultimo accolto nel catalogo della grande mostra “Rinascimento visto da Sud”, di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, sono dei giorni nostri le accorate segnalazioni di Giovanni Fratto, di un ulteriore degrado dei resti della chiesa di San Marco che, unitamente ad altri sorprendenti ritrovamenti, resta la testimonianza storica più importante di un privilegiato e poco conosciuto rapporto commerciale e culturale, avvenuto in passato tra le comunità della presila (in particolare della città medievale di Taverna e suoi Casali) e la Repubblica di Venezia.
L’auspicio infine che il promesso impegno del Sindaco di Albi, Salvatore Ricca, di attivarsi concretamente per avviare la pratica di vincolo ufficiale da parte della.................


competente Soprintendenza della Calabria, possa finalmente concretizzare gli urgenti e necessari interventi di tutela, conservazione e valorizzazione di un bene architettonico, la cui perdita renderebbe più povera la storia culturale e sociale della presila catanzarese.
Di Giuseppe Valentino

                               (Le foto sono di 
Marco Puleo).