mercoledì 17 marzo 2010

LEGGENDA SUL DIRITTO DEL BARONE SULLA PRIMA NOTTE DI NOZZE

Raccontiamo una storiella tramandata oralmente, attinente alla legge non confermata storicamente del "jus primae noctis" avvenuta a Sellia durante il periodo baronale .Giovanni e Maria (nomi di fantasia ) sono poveri ,molto poveri ma molto innamorati sin da piccoli, vivendo nello stesso rione .Maria faceva di tutto per nascondere ,camuffare la sua bellezza che esplodeva man mano che cresceva .Giovanni suo promesso sposo ne era molto geloso. Raggiunti la maggiore età le due famiglie decisero di farli sposare. Il barone dell'epoca che poteva decidere secondo il proprio pensiero capriccioso di avvalersi o meno della suddetta legge pena l'arresto e addirittura l'annullamento del matrimonio ritenendolo non valido. Quando seppe dell'imminente matrimonio della bellissima Maria ,già bramava di avvalersi senza neanche pensarci due volte della ignobile legge. Giovanni non vedeva l'ora di diventare sposo di Maria ma nello stesso tempo temeva che il barone conoscendo la bellezza della sua futura moglie avrebbe preteso per lui la prima notte. E infatti così fu ;il giorno del matrimonio gli fu notificato il volere indiscutibile,insindacabile del barone di avere Maria per la prima notte ,i genitori consigliarono di fuggire,di darsi alla macchia o non avrebbero avuto altra scelta di obbedire alla volontà del barone ,ma i futuri sposi volevano coronare il loro amore sull'altare giurandosi amore eterno dinnanzi a Dio .Così escogitarono un piano di fuga: dopo il matrimonio, una volta divenuti marito e moglie mentre si svolgeva il breve ricevimento. Ma il barone non esitò a mandare delle guardie a prelevare Maria per portarla alla casa baronale .
Colti di sorpresa dovettero rimandare la fuga ma a Giovanni venne un’ idea : Visto che la sera si avvicinava si fece travestire da donna nei minimi particolari e fu lui ad andare dal barone complice il buio e il buon travestimento nessuno si accorse di nulla .Il barone lo fece entrare in una camera da letto dicendogli di prepararsi per la prima notte ignaro che sotto quei vestiti femminili e sotto quel volto coperto da uno scialle vi era nascosto Giovanni .Dopo un bel po’ il barone entrò nella stanza felice di avere tra le sue braccia Maria ,Giovanni senza parlare fece intendere al barone di spegnere le candele perché si vergognava .Appena fu completamente buio tirò fuori un coltello e con scatto felino uccise il barone tappandogli la bocca .Aspettò un bel po’, poi come se niente fosse uscì indisturbato ,sempre vestito da donna, dalla casa .Arrivato da Maria la svegliò e si dettero alla fuga prima dell'alba lasciando Sellia per sempre. Quando la servitù si accorse che il barone era stato ucciso i giovani sposi erano ,per loro fortuna, molto lontani, ben nascosti così anche se lontano dai propri genitori si ricostruirono una nuova vita.
Racconto orale trascritto da Sellia racconta 

12 commenti:

  1. Veramente un bel racconto molto intrigante.

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  2. Giovanni hai il sostegno di tutti era veramente l'unica cosa da fare.Purtroppo l'unica.

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  3. Mi piacciono i racconti sul nostro paese ,questo in modo particolare mi ricordo di averlo ascoltato

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  4. Si vivena in un epoca buia,di fame,miseria dove il ricco di turno avere il potere di vita o di morte su tutti.

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  5. Complimenti zagor per queste ricostruzioni su racconti raccolti oralmente dai nostri nonni,i quali rischiano di essere dimenticati.

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  6. Io veramente al posto di Giovanni non l'ho avrei ucciso, ma sicuramnte per quello che gli avrei fatto non avrebbe più avuto la possibilità di utilizzare il "Jus". Avete certamente capito cosa gli avrei fatto. Ciao G.F.

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  7. Giusto G.F penso che sarebbe stata la cosa più giusta senza più u Jus nu facerra chjù u sbavantusu

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  8. Comunque alla fine sarebbe morto lo stesso disanguato ,e anche dal forte trauma

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  9. Grazie zagor per questo blog che si arrichisce ogni giorno di tante notizie sul nostro borgo

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  10. Solo oggi conosco selliaracconta.Complimenti auguri bellissima iniziativa

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  11. Vero punto principale per chi vuole conoscere la storia,i fattarelli,le tradizioni,curiosità.Veramente complimenti continuate così bravo zagor

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  12. il racconto se è vero mi sorprende ed allo stesso tempo gioisco, perche il fatto non è mai esistito.
    Io sono di Scilla dove al castello regnavano i Ruffo di Calabria, fino ai giorni ho sentito sempre raccontare dagli anziani che i, Principe esercitava questo diritto della prima notte, costringendo la popolazione ad usare altre strategie per evitare di subire il sopruso.
    E non mi pare vero che è tutto falso, inquanto l'episodi raccontati, sulla non verginita della sposa. introducono altri racconti. molto interssanti oppure fantasiose . pgaietti

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