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martedì 9 dicembre 2025

Dopo 82 anni finalmente Sellia ha mantenuto fede alla promessa fatta nel 1943 verso l'amato protettore San Nicola.

 


Con gioia abbiamo accolto la notizia che finalmente la promessa della realizzazione di un quadro in onore del nostro amato protettore San Nicola è stata  finalmente mantenuta. 

Il tutto nasce da un sogno che giorni prima del rovinoso alluvione che divise, in tronconi il centro storico di Sellia. Sogno raccontato dalla diretta protagonista a Sellia Racconta della cara defunta Lucia Passante memoria storica di Sellia, deceduta centenaria. Un bel quadro da regalare a futura memoria attinente ad un periodo storico molto triste per la popolazione Selliese ma che  con una forte fede ci fu di aiuto per risollevarci.  

Un plauso dunque


all'amministrazione comunale e a quanti si sono adoperati affinché finalmente la promessa è mantenuta. Il futuro di Sellia parte proprio dal riappropriarsi, custodire tramandare il passato glorioso fatto di tanti episodi spesso sconosciuti a molti. Il futuro di Sellia sta anche nel custodire il centro storico, ogni casetta ogni pietra perché potrà divenire il vero volano di un futuro finalmente positivo dopo decenni di decadimento e abbandono.

A seguire ripropongo il bel racconto originale inserito sul blog nel 2011.

fedele racconto raccolto da parte di Sellia Racconta da parte della protagonista della Storia.   

Non si poteva svolgere nessun lavoro nei campi, la terra era inzuppata ,usciva acqua da tutte le parti. 
Il centro storico(già fortemente provato dai vari cataclismi) iniziò a franare. Una grossa frana stava lesionando sempre più le case rendendole di fatto pericolose anche se molte persone continuavano ad abitarci perché non sapevano proprio dove andare. Passavano i giorni ma pioveva sempre, così si decise di portare fuori in processione la statua di San Nicola ,in Chiesa si radunò quasi l’intera popolazione ed in processione sotto una pioggia sempre insistente girarono tutto il paese ma non smise di piovere anzi a tratti sembrava che l’acqua “a jettavanu a cati cati” ormai il corteo era arrivato in piazza la Statua di San Nicola riparata con un tetto di tavole fatto per l’occasione era anch’esso inzuppato , proprio all’entrata della chiesa si decise di fare un canto in onore del Santo molti ancora speravano che spiovesse altri rassegnati dicevano” puru santu Nicola nabbannunau”. Cantavano, cantavano tutti incuranti, di essere zuppi d’acqua sino al midollo; mentre giravano la statua per farla entrare ecco che un timido raggio di sole uscì tra le nuvole dopo un po’ smise di piovere tutti gridarono al miracolo intonando lodi e preghiere, si porto il tavolo per far adagiare la statua fuori e così rimase per l’intera giornata. Non pioveva più roba da non credere scendeva una foschia sul borgo ma non pioveva più, neppure una goccia, le case erano state duramente colpite molte presentavano visibilmente delle crepe ai muri nelle quali  ci potevi infilare una mano altre iniziavano con i primi cedimenti di tegole o intonachi , la paura era tanta sembrava che tutte le case del paese alla fine sarebbero franate, alcune case scivolarono “sutta u castellu” . Una donna molto devota, e molto stimate del paese aveva avuto un sogno dove vide chiaramente  San Nicola mentre teneva con una mano Sant'angelo e con l'altra Ruscia,avvisandola che molte case sarebbero cadute ma nessuno neanche un animale sarebbe morto. Raccontò tutto all'arciprete il quale conoscendola per la  sua forte fede decise di rendere pubblico il sogno, durante l'omelia Domenicale molti non credettero al sogno disperati,scoraggiati che tutto il paese sarebbe destinato a franare,addirittura il priore dalla congrega dell'Immacolata  propose di spostare le varie statue,paramenti sacri ecc..  costodite nelle due Chiese portandole in qualche posto più sicuro perché temevano che anche le Chiese potessero franare. Si viveva nel terrore, nella paura che ....

martedì 2 aprile 2024

Prete denunciato per maltrattamento di animali durante una funzione religiosa lega ai piedi un agnellino che poi verrà ucciso e mangiato

 

Agnello con le zampe legate in chiesa: "l'Aida" denuncerà il prete per maltrattamento di animali



L'associazione Italina Difesa Animali ed Ambiente invierà domani un esposto alla procura di Vibo Valentia in merito all'esposizione nella chiesa di Santa Maria del Socccorso a Monterosso Calabro durante una funzione religiosa cattolica di un agnelllino legato ai piedi che è statato costretto in chiara violazazione dell'articolo 544 del codice penale che riguarda il maltrattamento di animali a subire per diverso tempo questa tortura. Nell'esposto gli animalisti dell'AIDAA chiedono di verificare le responsabilità di questa tortura a cui è stato sottoposto il piccolo agnello a partire da quelle del parroco o di chiunque altro sia responsabile di questo atto compiuto in aperta violazione delle leggi a tutela degli animali, ma soprattutto gli animalisti si chiedono che fine abbia fatto l'agnello dopo la funzione religiosa essendoci in giro voci che si stato ucciso e poi ...... 

martedì 26 marzo 2024

Fotoracconto della Domenica delle Palme a: Sellia Marina, Zagarise, Sersale, Pentone, Taverna, Magisano, Gimigliano, Sorbo San Basile, Simeri Crichi, Stalettì, Curinga

 In Calabria i fedeli partecipano con devozione alla benedizione delle palme che assumono diverse forme come croci, cuori, fisarmoniche o simboli di prosperità e abbondanza. In alcuni paesi vengono caricate di cioccolatini e dolci per i bambini. Nei centri del cosentino, viene caricata con dolci e fichi e in cima viene messo un arancio ed una fettuccina di seta. n tutta la Calabria si organizzano processioni, alle quali prendono parte tutti i cittadini. Le processione si concludono con la benedizione delle palme. Terminata la funzione della benedizione, si usa collocare, un po’ dovunque, le palme, i ramoscelli di ulivo e di alloro.

In alcuni paesi esisteva la tradizione di bruciare le foglie secche di palma e di ulivo per fumigare l’interno delle case, una sorta di scongiuro contro le insidie del maligno.



CURINGA




                           ZAGARISE









                                                                     STALETTI'











                                                         PENTONE













                                                                         GIMIGLIANO




                                             SELLIA MARINA




 a seguire altri centri del comprensorio

venerdì 8 marzo 2024

A Sersale si rinnova la suggestiva processione con pellegrinaggio al monte Crozze. Storia di come nasce questa particolare devozione, 192 anni fa, esattamente l'8 Marzo 1832. Fotoracconto



 192 anni fa, esattamente l'8 Marzo 1832, alle ore 1:15 italiane un violento terremoto si abbatté sull’entroterra calabrese fra le province di Crotone e Catanzaro, creando enormi danni e disagi ad una popolazione già stremata dalla monarchia Borbonica, sotto il dominio di Ferdinando II. La forte scossa di magnitudo 6.6 della scala Richter si produsse quindi in piena notte, spezzando il sonno di migliaia di persone, svegliate dal tremendo scuotimento sismico. L’epicentro esatto del sisma viene individuato dall’INGV fra Cutro e San Mauro Marchesato, comuni che subirono gravi danni. Ben 234 le vittime totali del disastro, un migliaio i feriti, molte migliaia di sfollati, i quali fuggirono dai centri colpiti e alloggiarono per mesi in capanne di fortuna, mentre i comuni venivano ricostruiti in insediamenti diversi da quelli originari.

Furono colpiti dal terremoto anche diversi paesi della Presila, ma miracolosamente questi paesi furono salvati dal terremoto e secondo la ricostruzione dell'epoca fu un miracolo a salvarli.
Soprattutto a Petronà si racconta, infatti, che a salvare il paese fu la SS. Vergine Maria del Rosario. Stessa cosa accadde nei paesi vicini di Andali, Cerva, Sersale, Belcastro (i paesani di Belcastro si rivolsero con incessanti preghiere e reiterate processioni a San Tommaso, santo protettore del paese) e da quel giorno in queste zone fu istituita la festa del "voto"

Infatti a Petronà il 13 Marzo 1832 fu stilato il "verbale di obbligazione" firmato dal Sindaco Pignieri Raffaele, dall'arciprete don Nicola Rizzuti e dai Decurioni.
I cittadini petronesi quel giorno presero l'impegno di "celebrare da oggi in perpetuo la festa di Maria SS. del Rosario il giorno 8 del mese di Marzo di cadauno anno, con processione per d'entro l'abitato, accompagnata da rigoroso digiuno per la grazia ottenuta dalla Madonna che mediante il suo patrocinio ci ha liberato dal flagello del terremoto"
Questo impegno è ........

lunedì 5 febbraio 2024

Ignobile furto sacrilego ignoti rubano l'oro che adornava la statua della Madonna del Santissimo Rosario.

 Persone non identificate hanno rubato a Soriano Calabro, nel Vibonese, l'oro che adornava la statua della Madonna del Santissimo Rosario, Patrona del paese.


Il furto sacrilego, che è stato immediatamente denunciato ai carabinieri, è stato scoperto nel pomeriggio di ieri ma la notizia si è diffusa solo oggi. "Grande amarezza e sdegno - ha detto il priore Domenico Margiotta esprimendo la propria indignazione e quella della comunità - nei confronti di chi con ignobile empietà ha commesso uno snaturato e inumano sacrilegio nei confronti della statua della Beata Vergine del SS Rosario,della quale da sempre con grande zelo e spirito di sacrificio siamo i legittimi custodi.  Con il cuore contrito imploriamo misericordia alla nostra Potentissima Patrona verso la quale sempre più viva e sempre più intensa sarà la nostra devozione e la ....... 

sabato 27 gennaio 2024

Che fine ha fatto il quadro della Madonna "di sproni"? Che si portava in una suggestiva processione per le vie del borgo di Sellia nel mese di ottobre

 


Conservare, tramandare, custodire con cura la memoria storica di una comunità è molto importante. Racconti, oggetti sacri, documenti, reperti antichi rientrano di diritto in un opera certosina di cura e di custodia da tramandare gelosamente. Ma per Sellia non è stato mai cosi, tra i tanti eventi naturali tra terremoti, alluvioni e l'opera distruttrice dell'uomo; il più delle volte più violento dei vari cataclismi, hanno portato a un impoverimento dei reperti, siti storici e documentali su Sellia. Mai nessuna amministrazione ha mai pensato di catalogare, mettere al sicuro ciò che del glorioso passato di Sellia è arrivato sino ai nostri giorni. Un ruolo fondamentale sul conoscere il passato, le tradizioni di una comunità senza dubbio è nelle istituzione religiose con i vari parroci  che si sono susseguiti  negli anni i quali sono "dovrebbero essere" i custodi dei tesori religiosi all'interno delle chiese. Avevo parlato QUI della brutta sparizione di molte statue di angioletti che durante i lavori di restauro della chiesa Madre a inizio degli anni 90 furono donati senza alcun registro a alcune famiglie del borgo ma dopo la riapertura al culto della chiesa molti angioletti non furono più consegnati. Più recente invece la notizia della sparizione dell'importante quadro storico della "Madonna dei Sproni"  ( leggi Qui ) che fina ha fatto? Rubato o peggio gettato nella spazzatura come oggetto inutile? Domande senza risposte ma ciò che bisognerebbe fare, è chiedere conto al parroco di Sellia di circa 7 anni fa perché a detta di molti prima il quadro era dentro la chiesa. Una comunità deve essere gelosa di tutto ciò che appartiene  nel percorso storico di un paese. Ma poi siamo sicuri che manca solo il quadro? Nelle prime edizioni della Sagra dell'Olio d'Oliva nelle 2 chiese del centro storico aperte al pubblico si potevano ammirare tanti reperti religiosi di un valore enorme ci sono ancora tutti? Perché mai nessuna amministrazione ha pensato nel catalogare e archiviare ogni piccola traccia del passato di Sellia? Sicuramente ritorneremo su questo annoso quesito anche perché i vari scempi continuano sino a oggi vedi centro storico, vedi castello vedi ..... mentre le elezioni comunali si avvicinano ecco un punto fondamentale che chi si propone a guidare il nostro borgo dovrebbe mettere nei primi posti: Il ..............