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sabato 20 aprile 2024

C'è un agriturismo sulla Sila Piccola diventato famoso in tutta Italia, che propone un originalissimo chilometro zero: non 'nduja o peperoncino ma cuori di Bambù

 C’è un agriturismo a Soveria Mannelli, 3000 abitanti sulla Sila Piccola, che propone un originalissimo chilometro zero: non ’nduja o peperoncino, ma cuori di bambù.



Si chiama la Rosa nel bicchiere, in omaggio al poeta calabrese Franco Costabile, allievo di Ungaretti, di cui ricorrono quest’anno i 100 anni dalla morte, ed è una piccola oasi completamente immersa nel verde nato da una scommessa vincente della famiglia Rubbettino che, nella stessa comunità, guida l’omonima e ormai storica casa editrice. Non è nuova la Rosa nel bicchiere alle sfide. Qualche anno fa catturò l’attenzione della stampa nazionale per aver fatto scoprire agli italiani (ma anche a molti calabresi) che i tartufi non nascono solo tra le Langhe, ma anche poco distante da qui e sono ugualmente pregiati e profumati.

Oggi rilancia con un menù a base di bambù, prodotto nel bambuseto impiantato a poche decine di metri dai fornelli dell’agriturismo sui quali il talentuoso chef Antonio Torchia predispone una serie di piatti che non strizzano l’occhio alla Cina quanto alla altrettanto lunga e nobile tradizione culinaria nostrana. l primo appuntamento è per domenica 21 aprile. Tra i piatti proposti spiccano i cuori di bambù ripieni di podolica calabrese – una rivisitazione delle tradizionali melanzane ripiene che profumano le estati a queste latitudini – con salsa di spinaci e bambù croccante o, ancora gli spaghetti alla chitarra con crema di bambù al pepe rosa, julienne di bambù affumicato e pomodorini confit. Bambù persino per dessert con una mousse alla vaniglia con topping di confettura di bambù aromatizzata al limone e cubi di bambù caramellati. 

Le proprietà del bambù

“Il germoglio di bambù ha un ..................... 

giovedì 11 aprile 2024

Salvare il favoloso “ALBERGO DELLE FATE” Oltre 1000 firme raccolte in pochi giorni. "Chiediamo al presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, di farsi promotore per portare la Regione Calabria ad acquisire il bene, recuperandolo per consegnarlo alla collettività”.



 Oltre mille firme in pochi giorni per la petizione online lanciata su Change.org da Riccardo Elia, presidente dell’associazione “Calabriando”, per la salvaguardia e il recupero del “Grande Albergo delle Fate”. “In Sila, negli anni ’30 del secolo scorso – si afferma nella petizione – l’imprenditore Eugenio Mancuso, utilizzando il legname invenduto della falegnameria di famiglia e ispirandosi alle baite montane dell’Alto Adige, con l’aiuto di maestranze bellunesi, realizzò un grande albergo diventato presto il simbolo della Sila catanzarese. Fu costruito interamente in legno con soluzioni architettoniche ancora oggi modernissime. L’albergo, nel 1949, divenne il set del film ‘Il lupo della Sila’, con Amedeo Nazzari e Silvana Mangano, e nel 1963 di ‘La ballata dei mariti’, con Aroldo Tieri e Mimmo Carotenuto. I suoi saloni hanno ospitato attori come Sophia Loren, Raf Vallone e Vittorio Gassman, Amedeo Nazzari, Silvana Mangano, Gigi Proietti, Oreste Lionello. Con un decreto emesso il 28 novembre del 2007 il Ministero per i Beni culturali lo ha dichiarato bene di notevole interesse architettonico e quindi monumento storico nazionale.” “Oggi il ‘Grande Albergo delle Fate’, di proprietà di privati -si aggiunge nell’appello- è in stato di abbandono e non si intravede a breve un recupero da parte della proprietà. Nel 2021 la storica struttura, con un provvedimento cautelare preventivo, è stata sequestrata dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Cosenza, su disposizione del Gip di Catanzaro. La custodia giudiziale dell’immobile è stata affidata al responsabile dell’ufficio tecnico del comune di Taverna. Al fine di salvaguardare questo immenso patrimonio storico e architettonico della Sila, chiediamo al presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, di farsi promotore di.......... 

lunedì 11 dicembre 2023

"Hey Joe" La Sila piccola Catanzarese, all'ombra di quello che fu il Grande albergo delle Fate di Villaggio diventa il New Jersey degli anni 70

 

James Franco, la star hollywoodiana, si è fermato nella Sila piccola catanzarese e più precisamente a Villaggio Mancuso per le riprese del film di Claudio Giovannesi “Hey Joe”. il film ambientato nel New Jersey del 1971 e prodotto da Rai Cinema, Palomar e Vision Distribution con la Calabria Film Comission. James Franco è il protagonista americano Dean Barry che, nel leggere il telegramma della morte della madre di suo figlio che aveva messo incinta e abbandonato dopo la guerra, decide di tornare in Italia per conoscerlo.
Ad aspettarlo sarà un uomo diventato membro della criminalità.



Ciak, si gira nella Sila piccola Catanzarese. E all'ombra di quello che fu il Grande albergo delle Fate di Villaggio Mancuso riaffiorano i ricordi di una fugace stagione del cinema italiano vissuta tra i pini e le casette in legno di questa incantevole porzione di altipiano che si riscopre, dopo tanti anni, perfetto set naturale per storie e ambientazioni del grande cinema e dell'audiovisivo. "Hey Joe" è infatti il titolo, ispirato probabilmente anche ad un brano blues di Jimi Hendrix, il nuovo film di Claudio Giovannesi, le cui riprese si sono concluse da qualche giorno. Protagonista è l'attore americano James Franco. Altri interpreti sono Giulia Ercolini, Francesco Di Napoli, Aniello Arena, Francesca Montuori. La fotografia è di Daniele Ciprì. Oltre alla location in Sila, altre scene, in un mix tra mari e monti della Calabria, sono state girate a...........