* Di: Francesco Parrottino (videografo)
* Quest’anno ho voluto fare qualcosa di
diverso. Un video che nasce dal mio borgo, e
"I CALENDI"
Tutti vivevano grazie alla terra e ai suoi frutti. Ci sono ancora evidenti le tracce di una storia antica fatta di aspri confronti tra i monaci greci di Caccuri e quelli florensi di Gioacchino da Fiore. E c’è la storia della ‘Patìa’, un monastero che era sorto in quei luoghi di pace e di silenzio.
Fantino oggi è quasi un ammasso desolante di caseggiati, come lo descrive in un recentissimo e documentatissimo libro, Antonio Talerico, ingegnere che ha lasciato il borgo con la famiglia insieme a tutti gli altri, ma l’amore per questi luoghi è rimasto intatto. I ‘fantinisi’ hanno creato un’associazione che tiene vivo il ricordo del loro borgo, ogni tanto promuovono qualche iniziativa e ogni anno a settembre organizzano la processione del patrono ‘San Giuvanniellu’. Fino agli anni ‘70-‘80 qui vi abitavano tra le 600 e le 800 persone, poi la lenta e incessante emigrazione verso il nord, verso l’Europa e le Americhe. L’agricoltura non bastava più a soddisfare le esigenze delle nuove generazioni, per come per un secolo aveva reso autonomo il Borgo. La distanza e l’isolamento erano sempre più insopportabili: perfino arrivare a San Giovanni in Fiore e Caccuri era stancante.
Sono rimasti solo loro, Giovanni e Maria, che alla bella età che supera gli ottanta anni, non vogliono spegnere la fiammella di vita che arde sempre più stancamente nel borgo sperduto di Infantino (o Fantino). Un’oasi incantevole che si adagia alle pendici dell’altopiano della Sila, là dove comincia l’alta Valle del Neto, mentre l’antico marchesato di Crotone si distende fino al mare. La vallata è impressionante nella sua interminabile estensione e nella bellezza di quei luoghi accarezzati dal vento, dal sole e da un definitivo silenzio. Si vedono chiaramente i campi floridi di frutteti, vigneti, i resti di ricoveri per asini e muli, capre, bovari e mandrie, dentro un grande afflato d’umanità e di immensa solidarietà. Nessun servizio, nessun collegamento, la chiusura delle ultime aule scolastiche. Poi l’aria di modernità che era arrivata anche tra le case di quel villaggio ha fatto tutto il resto. E tutto ha spazzato via. La coppia di anziani resiste: «Noi stiamo bene, abbiamo fatto qui la nostra vita, abbiamo una bella casetta. Perché dovremmo andarcene?», dice Giovanni che a Infantino è nato e cresciuto. Maria la sentiamo parlare a lungo e a voce alta al telefonino. È tranquilla e sembra felice. Il padre di Maria era del villaggio ma si era trasferito fuori da tempo. Poi lei ha sposato Giovanni e vi è ritornata definitivamente. Di recente una coppia più giovane ha deciso di abitare nel villaggio. Le case stanno inevitabilmente accartocciandosi. I tetti sono i primi a crollare. Ma il villaggio ha ancora una buona e autonoma condotta di acqua potabile e una funzionante rete fognaria. Qualcuno ha ristrutturato le casette in pietra. Chissà! C’è la piccola e bella chiesa costruita dall’attivissimo ‘parroco delle periferie’, mons. Carlo Arnone, che ha speso la sua vita a servizio di borghi e quartieri dimenticati. Andiamo .....................
riceviamo e pubblichiamo
Già da qualche mese, l’Ente Parco Nazionale della Sila,sulla base di quanto previsto dal Programma Intergovernativo Multilaterale “Uomo e Biosfera”, ha trasmesso il dossier di candidatura per l’avvio del procedimento di valutazione per il biennio 2013/2014 dei nuovi siti da iscrivere nella Rete Globale delle Riserve della Biosfera del Programma UNESCO/MAB. Al fine di raggiungere tali obiettivi, tenuto conto del pregevole lavoro svolto durante il processo di candidatura in qualità di Membro della Comunità del Parco e di Coordinatore dell’Aggregazione dei Borghi del Parco della provincia di Catanzaro, il presidente dell’Ente Parco, Sonia Ferrari, e il direttore Michele Laudati, hanno voluto incaricare il sindaco di Zagarise, Pietro Raimondo, come promotore dell’iniziativa della candidatura presso tutti i Comuni delle province di Catanzaro e Crotone, al fine di far condividere nella forma più ampia la Candidatura del Parco Nazionale della Sila presso l’UNESCO. In attesa della decisione del Consiglio Internazionale di Coordinamento, cui spetta il compito di iscrivere, differire o bocciare le candidature, è intenzione dell’Ente Parco di dare attuazione al disposto dell’obiettivo della Strategia di Siviglia, che raccomanda la creazione di meccanismi istituzionali per la gestione, il coordinamento e l’integrazione all’interno della Biosfera di programmi e attività attraverso un quadro di management partecipativo. “Oltre il doveroso ringraziamento al management dell’Ente Parco per l’onore che segue all’incarico ricevuto – ha dichiarato il sindaco Raimondo – annuncio che sarò estremamente propositivo nel mio impegno di promotore e sostenitore di quest’importante candidatura. Un ruolo che sento cucito addosso da sempre, perché credo fortemente ne
lle potenzialità di questo nostro grande patrimonio naturalistico. Non saranno solo i territori ricadenti nell’Ente Parco, ma tutta la Calabria, a beneficiare dell’eventuale inserimento della nostra meravigliosa Sila nel circuito dei siti tutelati e promossi dall’UNESCO. È dovere di tutti, però,