domenica 30 gennaio 2011

Esenzione del ticket in Calabria. Secondo Scopelliti fatta una buona legge. Mentre in un convegno organizzato dalla Caritas Calabrese si sottolinea che a pagare il prezzo maggiore per questa sanità malata saranno le classi più disagiate.



Si è svolto a Falerna ( provincia di Catanzaro) il convegno organizzato da Caritas Calabria e dall’Ufficio regionale di Pastorale della Salute è stata ribadita la priorità antropologica delle cure e bocciata la «pseudo cultura» secondo la quale «tutto deve produrre profitto, anche la malattia»..
Il presidente Scopelliti.
Il convegno della Caritas a Falerna CZ
I rappresentanti delle dodici diocesi calabresi sono arrivati per confrontarsi sull’emergenza che sta condizionando la vita delle loro comunità e il primo interrogativo posto da Stamile è stato: «Come mai tanti calabresi sono costretti a emigrare, non solo per il lavoro che non c’è ma anche per la salute?», proponendo di contro una delle più note parabole evangeliche: «Il buon samaritano offre due denari all’albergatore perché si prenda cura dell’uomo bastonato: in Calabria il fiume di denaro pubblico speso per la sanità per che cosa è stato investito?». Anche don Antonio Martello, direttore dell’Ufficio regionale di pastorale della salute, lancia un monito chiaro: «Se c’è un campo dove investire è quello della sanità, magari tagliando i super stipendi di direttori e commissari». Questo perché, dice, «non c’è etica sanitaria senza etica della giustizia». E giustizia è «assicurare il diritto equo e a tutti alla salute e alla vita» ma anche quello «a non risparmiare sulla pelle della gente tagliando servizi e posti letto in modo clientelare, agevolando questo o quel politico locale che ha portato più voti di altri».  Renato Guzzardi, docente Unical e presidente del Nucleo di valutazione dell’Azienda ospedaliera universitaria di Salerno, ha offerto rilievi statistici che hanno guidato la discussione di ieri: «In Calabria - ha detto - si usa il day hospital per non pagare il ticket sulle analisi, tanto che al Mater Domini di Catanzaro la finalità diagnostica ricorre per il 93% dei casi: in Piemonte è ferma al 17%. La frattura al femore è operata entro due giorni nell’83% dei casi a Bolzano, nel 21% in Calabria. In Toscana il 49% degli interventi di colecisti viene fatto in laparoscopia, in Calabria il dato crolla allo 0,8%. E sono i calabresi ad avere la spesa farmaceutica più alta d’Italia: 277 euro annui pro capite. In dodici mesi sono 50 mila le persone che vanno a curarsi fuori regione, con un impatto economico di 250 milioni di euro e ricadute sulla qualità della vita». Anche la Chiesa, ha sottolineato don Antonio Martello, è chiamata a fare la sua parte: si tratta di «umanizzare sia i rapporti quotidiano con i malati che quelli con i medici e gli infermieri» e di riscoprire le proprie figure ministeriali e lo «spirito missionario» che le contraddistingue. Mentre da Cosenza Scopelliti urlava: “Basta inseguire le sciocchezze e metterle in prima pagina''  in merito alle polemiche sorte sul ticket. ''Facendo così - ha continuato - i calabresi vengono confusi. Si insultano i cittadini nel dire che questa situazione li penalizza.
I calabresi devono sapere che noi abbiamo ampliato la platea degli aventi diritto e che nessuna fascia debole è colpita come invece erroneamente sostiene la sinistra. Lo dimostreremo con i dati che abbiamo agito per il bene dei calabresi". Il governatore della Calabria passa al contrattacco sui temi della sanità. Nel corso della sua conferenza stampa di questa mattina, a Cosenza, incentrata sulla politica sanitaria del suo esecutivo. “Prima per  l’esenzione non bisognava superare i  10 mila euro, noi l’abbiamo elevata a ben 36 mila euro”Queste le ultime parole rilasciate dal presidente, un gioco di prestigio in cui si cerca di offendere anche i tantissimi lavoratori con figli e moglie a carico che non superano i 1000/1500 euro al mese, i quali prima presentando  il modello ISEE  non pagavano niente, oggi  devono pregare di non ammalarsi mai altrimenti saranno guai perché pagheranno ogni minima cosa. I 36 mila euro detti da Scopelliti si riferiscono solo ed esclusivamente agli anziani. Bravo presidente, bravi  sindacati tanto voi cadete sempre sul morbido,  ma che faranno i tanti socialmente utili ,i lavoratori a progetto, i tantissimi operai che non superano mai i 1500 euro? …………….. Diranno quando presenteranno la domanda di esenzione del ticket:  “che Scopelliti ha detto che ha innalzato il limite di esenzione sino a 36 mila euro……  dunque noi non paghiamo niente! Non ci credete? Telefonate a Scopelliti” .