L’animazione dei Bronzi di Riace, nello spot voluto dalla Regione Calabria per promuovere il turismo, forse ha raggiunto l’obiettivo principale: fare discutere della Calabria. Che piaccia o no, infatti, la campagna ha prodotto un effetto a catena, con tante bocciature, certo, ma anche con una discussione che mancava da tempo. I Bronzi di Riace che camminano, parlano, scherzano, sono di certo una novità, mal digerita dai critici, ma anche da associazioni di categoria e persino dagli industriali che hanno chiesto di sospendere lo spot perchè “danneggia” la promozione turistica. La campagna pubblicitaria da 2,5 milioni di euro per la prima fase, e con un secondo step dedicato alla montagna, si sviluppa su un piano compreso tra il 31 maggio al 12 agosto, periodo durante il quale sarà veicolata su tv, aeroporti, treni, infrastrutture urbane ed extraurbane, autobus e internet. In tutto spot con tre versioni da 30, 15 e 10 secondi, programmate sulle reti Rai, Mediaset e del Gruppo LA7. L’umorismo sul quale scommetteva la Regione e il governatore Giuseppe Scopelliti, è stato interpretato da molti come un momento di umiliazione delle splendide statue del V secolo a.C. Eppure, la presentazione della campagna era stata preceduta da tanta curiosità e il giorno della presentazione ufficiale il governatore Scopelliti aveva evidenziato: “Abbiamo deciso di fare dei Bronzi di Riace i testimonial della nuova Calabria. Per anni abbiamo ascoltato politici di ogni colore che parlavano dei Bronzi come un patrimonio da valorizzare, ma parlavano e basta. Oggi, noi diamo un altro segnale di cambiamento perchè vogliamo fare del turismo una vera fonte di ricchezza per tutta la regione”. L’idea progettuale di Scopelliti era chiara: “Nell’ultimo anno abbiamo lavorato per costruire un’idea nuova di Calabria con interventi mirati”. Interventi, però, che rispetto allo spot promozionale hanno portato tante perplessità e diverse critiche, nonostante la speranza dello stesso governatore fosse quella di avviare un progetto più complessivo, denominato “Patto per il sorriso”, certo che, aveva detto, “senza sorriso è impossibile fare turismo”. Alle critiche risponde il presidente della Regione: “Oggi lo spot, creato da giovani calabresi ad un costo contenuto, entro 50 mila euro, ha creato un dibattito e sicuramente tutto questo fa bene alla Calabria e questo stesso dibattito dà anche più forza alla nostra idea di lavorare per una Calabria positiva e nuova. Oggi vogliamo far parlare della loro unicità e anche della loro vitalità - ha spiegato Scopelliti - che ha acceso un dibattito,
torno a ripetere, positivo per la nostra regione. Ma da qui a dire che i due Bronzi sono “tamarri” o che li abbiamo offesi o dissacrati credo ce ne corre”. Una polemica, dunque, lontana dall’essere superata e che sicuramente non tarderà ad interessare anche la seconda parte dello spot previsto per la montagna.
“Sono francamente divertito da queste polemiche. I blog sono in queste ore intasati di commenti e, guarda caso, la stragrande maggioranza condivide l’originalità del progetto e l’idea innovativa, la concezione di trasmettere un messaggio che riesce ad attrarre l’attenzione”. Così il presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, commenta le polemiche sullo spot turistico sulla Calabria con l’utilizzo dei bronzi di Riace. “La creazione dello spot - dice Scopelliti - è frutto del lavoro di giovani calabresi e vorrei sottolineare che il costo dello stesso spot è di appena cinquantamila euro, un’autentica inezia rispetto ai costi esorbitanti del passato, con nessuna commissione pagata ad agenzie intermediarie. Oggi lo spot ha creato un dibattito e sicuramente tutto questo fa bene alla Calabria e questo stesso dibattito dà anche più forza alla nostra idea di lavorare per una Calabria positiva e nuova. Non voglio sfuggire all’oggetto della polemica, cioè l’utilizzo dei Bronzi: tutti hanno sempre parlato della bellezza e dell’unicità delle due statue. Oggi vogliamo far parlare della loro unicità e anche della loro vitalità, che ha acceso un dibattito, torno a ripetere, positivo per la nostra regione. Ma da qui a dire che i due Bronzi sono ‘tamarrì o che li abbiamo offesi o dissacrati credo ce ne corra. Anzi: mi viene proprio da ridere. E mi domando: della Gioconda liscia, gassata o Ferrarelle chissà questi critici cosa hanno pensato? Oppure sui bagni d’autore a Milano, o meglio i bagni chimici creati da Oliviero Toscani sempre con la stessa Gioconda di Leonardo? O la Statua della Libertà con i jeans della Levis? O ancora del
David di Michelangelo ciccione diffuso via web dalla Federazione dei Giochi olimpici della Germania? O il David della Mc Donald’s? E potrei continuare a lungo. Come mai su questo non si è mai creato scandalo? Al Museo Planning Exhibition Hall di Pechino sarà possibile ammirare dei capolavori artistici, quadri e sculture che hanno fatto la storia dell’arte mondiale, animati con la tecnologia 3D, che si muovono e parlano come persone in carne ed ossa. Consiglierei a Settis, sovrintendenti, studiosi, archeologi e critici di non andare a quella mostra in Cina, magari potrebbero essere colti da malori. Insomma, non abbiamo dissacrato od offeso alcuno. La stagione della nuova Calabria passa anche attraverso questi messaggi di originalità, discontinuità e di azioni innovative e vincenti”.