Ma solo oggi, una spedizione di archeologi italiani dell'Università del Salento-Lecce ha individuato con certezza la tomba, sotto i resti di un santuario bizantino del V secolo, costruito per venerare il sepolcro.
Parlando in una conferenza stampa a Istanbul, il professor Francesco D'Andria dell'Universita' del Salento-Lecce ha raccontato come gli scavi in corso a Hierapolis l'anno scorso abbiano portato ad individuare la tomba nel sito dove la tradizione voleva si trovasse.
I risultati della campagna di scavo dell'anno scorso a Hierapolis, localita' dell'est della Turchia, a 250 km dalla costa Egea e da Smirne, sono stati illustrati dal professore nell'ambito di una presentazione delle attivita' di scavo italiane in Turchia organizzata dall'Ambasciatore d'Italia Gianpaolo Scarante.
''La scoperta di quest'anno e' quella della tomba di San Filippo, uno dei 12 apostoli di Gesu', che a Hierapolis avrebbe subito il martirio'', ha sintetizzato l'ordinario di Archeologia classica.
''Tutta una serie di elementi ci ha permesso di identificare una chiesa a tre navate'' come quella ''costruita attorno alla tomba romana in cui la tradizione attribuisce la presenza di San Filippo'', ha affermato D'Andria, sottolineando che ''la novita' di quest'anno'' e' ''la nuova chiesa costruita attorno alla tomba''.
La scoperta ha risolto un giallo dell'archeologia. In America, nel museo di Richmond, ha ricordato l'archeologo, si conserva ''un sigillo per il pane dei pellegrini'' in cui e' rappresentato San Filippo: ''Su un lato c'e' la chiesa che abbiamo trovato quest'anno e sulla quale i bizantinisti di sono interrogati per tanti anni'', cercando di capire cosa rappresentasse.
Gli scavi sono condotti da una missione internazionale composta, oltre che da italiani.....
(65 sono stati gli specialisti arrivati a Hierapolis da tutta Italia), anche da tedeschi, francesi, norvegesi. Scavato in particolare dalla missione italiana a partire dagli anni '50 e' anche il ''martyrion'', cioe' la chiesa costruita sul luogo dove fu martirizzato l'apostolo.
Da italiani e' stato restaurato il teatro, ancora capace di contenere 8.000 spettatori. C'e' stato inoltre una sorta di riconoscimento da parte della Chiesa ortodossa che, ha sottolineato il docente della Scuola di specializzazione in Archeologia dell'Universita' del Salento, rappresenta ''un fatto importante per lo sviluppo del turismo di qualita', del turismo religioso''.
FONTE Rodolfo Calà per ANSA