Nel biennio 1974-75, venne realizzata una grande operazione di demolizione dei principali palazzi di Catanzaro, di grande rilievo storico ma in degrado, che costituivano la caratteristica "strettoia" urbanistica di corso Mazzini.
Foto sopra L’antica strettoia prima della demolizione.
Nella foto sotto come si presenta oggi.
un passato colmo di testimonianze formali e di una ricchezza architettonica che, dopo l'Unita' d'Italia, si era andata costituendo, in ossequio anche a criteri di oggettiva bellezza che la citta' aveva inteso acquisire. Il Palazzo Serravalle e gli edifici limitrofi rispondevano a questi criteri. Nello specifico, il "Serravalle ", affrescato e decorato da Enrico e Federico Andreotti, grandi professionisti toscani che decorarono anche Palazzo Fazzari a Catanzaro e la Prefettura di Cosenza, nonche' dai pittori Andrea Cefaly sr. e Rubens Gariani, rappresentava il culmine di questo tentativo della citta' di Catanzaro di fornire di se' una immagine nobile ed importante. In sintesi, comunque, sul finire del 1974, l'operazione di demolizione della strettoia del corso antico di Catanzaro e' quasi completata: non mancava che abbattere il Palazzo Serravalle e una casa adiacente per completare l'opera.
E' a questo punto che inizia la battaglia che vede opposti, da un lato il soprintendente artistico della Calabria Giuliano Greci ed il ministro dei beni culturali Giovanni Spadolini e dall'altro il Consiglio Comunale di Catanzaro quasi al completo; i primi vogliono recuperare il Serravalle, e i suoi affreschi, le decorazioni e non ……
farlo distruggere; il secondo vuole compiere l'operazione opposta ed allargare la carreggiata della strada a sedici metri. Ci vorranno alcuni mesi di contrapposizione, lo scoppio di alcuni incendi dolosi che rendono il fabbricato ancora piu' pericolante, la minaccia per l'incolumita' dei cittadini, perche' la vicenda si risolva a favore del Comune. Quell'anno 1975 veniva istituito il Ministero dei Beni Culturali e veniva varata ad Amsterdam la Carta del Patrimonio Architettonico per salvaguardare il patrimonio architettonico ed artistico europeo, ma Catanzaro vinceva la sua battaglia di retroguardia per allargare il corso cittadino ed accrescere il flusso degli autoveicoli in circolazione.
riceviamo e pubblichiamo
Articolo inviato da un
"Nostalgico Catanzarese"
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No comment! Basta solo vedere come si è ridotto attualmente Corso Mazzini, ove per far passare le macchine (con tra l'altro una viabilità da terzo mondo) non si può nemmeno passeggiare.
RispondiEliminaIo l'ho sempre sostenuto; i veri assassini di Catanzaro sono i Catanzaresi stessi che spesso non amano la propria storia, come nel caso specifico di questa storia, dove a difendere la storia di Catanzaro erano persone non di Catanzaro, mentre i consiglieri si battevano per fare lo scempio che oggi è sotto i nostri occhi basta fare un giro sul corso
RispondiEliminaScalzo G.
catanzaro era il cuore pulsante della calabria culla di cultura oggi non è più neppure la culla del morzello
RispondiEliminaBelle queste foto.Come dice giustamente il titolo ti viene un nodo in gola tra ieri e oggi
RispondiEliminaIeri una citta stupenda oggi una città devastata da questi 4 politici ladroni che continuano a farla morire
RispondiEliminaLa mia cara città che malgrado tutto è sempre nel mio cuore
RispondiEliminaMariella
Io amo la mia città ma quanta amarezza nel vedere come era elegante bella sino a 30 anni fa
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