E’ il secondo uragano giudiziario quello che si è abbattuto oggi sulla sanità catanzarese, con l’arresto di......
13 persone finite nel mirino della procura per quella che vede definita una gestione «privatistica» delle liste di attesa e delle strutture pubbliche a distanza di due settimaneQuattordici indagati per i reati di associazione per delinquere, truffa aggravata ai danni dello Stato, accesso abusivo a sistema informatico o telematico, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in certificati o autorizzazioni amministrative, peculato, falsa attestazione di presenza in servizio, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, riciclaggio e autoriciclaggio.
Ad eseguire il provvedimento - emesso dal Gip di Catanzaro su richiesta della locale Procura - i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro e del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità dei Carabinieri. Si tratta di 13 misure cautelari personali e 9 misure cautelari reali. Nel dettaglio: per 5 dirigenti medici, 3 infermieri e 2 dipendenti dell’Ufficio ALPI (attività libero professionale intramuraria) dell’A.O.U. “Renato Dulbecco”, nonché per un imprenditore operante nel settore della vendita di dispositivi medicali è stata applicata la misura degli arresti domiciliari; nei confronti di un ex dirigente medico dell’A.O.U. “Renato Dulbecco” per fatti commessi quando era ancora in servizio è stata applicata la misura non detentiva dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria; per un altro dirigente medico è stata applicata la misura cautelare non detentiva del divieto di dimora nel comune di Catanzaro.
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