venerdì 31 ottobre 2025

Calabria:Ritornano a casa tre opere.Ritorno del figliol prodigo di Mattia Preti, la Croce d’altare della chiesa di San Giuseppe e il Reliquiario a tabella di San Biagio.

  


La Calabria è rappresentata da tre opere che tornano a splendere dopo l’accurato restauro: Il ritorno del figliol prodigo di......


Una mappa dell’Italia artistica che mette in ordine e, dove può, toglie i segni del tempo su opere straordinarie attraverso il restauro, e le riconsegna alla comunità. 

È il racconto di Restituzioni 2025, la grande mostra inaugurata al Palazzo delle Esposizioni di Roma e visitabile fino al 18 gennaio 2026, dove 117 opere provenienti da musei, chiese e collezioni di tutto il Paese documentano la vitalità di un programma che da oltre trent’anni, grazie a Intesa Sanpaolo in collaborazione con il Ministero della Cultura, lavora per la salvaguardia del patrimonio artistico e culturale pubblico, restituendo bellezza e conoscenza alla collettività.

Il ritorno del figliol prodigo



 Realizzato tra il 1653 e il 1661, Il ritorno del figliol prodigo è uno dei vertici della produzione napoletana di Mattia Preti, oggi parte della Pinacoteca Civica di Reggio Calabria. L’opera, proveniente dalla collezione dello scultore Francesco Jerace e acquistata dallo Stato nel 1972, è stata esposta in numerose rassegne storiche, che hanno alimentato l’interesse critico per il pittore calabrese. La scena evangelica, ambientata in un portico e affollata di personaggi, rende il momento del perdono paterno con una teatralità intensa, amplificata dal gesto delle mani e dagli sguardi che circondano i protagonisti.


Il restauro, curato da Giuseppe Mantella sotto la direzione di Daniela Vinci (Soprintendenza ABAP per la città di Reggio Calabria e Vibo Valentia), ha rimosso vernici e ridipinture alterate, e ha fatto riemergere la profondità dei contrasti, la brillantezza e i toni caldi del colore. L’analisi dei pigmenti ha confermato la collocazione dell’opera nel periodo napoletano del maestro, evidenziando la maturità di un linguaggio in cui la luce diventa elemento drammatico e spirituale. L’intervento ha permesso di riscoprire la straordinaria complessità pittorica dell’artista calabrese nato a Taverna che, partendo dalle lezioni di Caravaggio, Guercino e Lanfranco, elaborò una visione personale e intensa della realtà umana. Prima del restauro, indagini radiografiche hanno rivelato due figure di fanciulli lungo il margine inferiore della scena, oltre a un terzo volto occultato nella versione finale, tracce preziose del processo creativo di Preti nel continuo ripensamento delle composizioni. Restituzioni ha permesso, dal 1989 a oggi, di recuperare oltre duemiladuecento opere in tutta Italia, attraverso competenze scientifiche, laboratori specializzati e conoscenze storiche. La ventesima edizione del programma continua in questa missione, mostrando non solo il risultato estetico degli interventi ma anche ciò che ciascun restauro ha svelato: pigmenti, stratificazioni, dettagli nascosti e nuove letture del passato.

Tratto da: meravigliedicalabria.it

Nessun commento:

Posta un commento

SELLIARACCONTA ®©2009 Tutti i commenti sono moderati in automatico