* Di: Francesco Parrottino (videografo)
* Quest’anno ho voluto fare qualcosa di
diverso. Un video che nasce dal mio borgo, e
unica festa, ma che parla al mondointero.Ogni rovina, ogni silenzio, ogni muroche crolla ha un’eco che ci riguarda tutti.Sono partito da una casa che non è più unacasa, da quelle pietre che ancora respirano,daun quadro che ha resistito al tempo eall’oblio. Ma in quel respiro, ho sentito ancheil dolore della Palestina,le lacrime del mondo,le catene che ancora imprigionano troppi.Questo video è un viaggio che parte dal miopiccolo borgo calabrese alle ferite del pianeta,dalle memorie che restano alle voci chechiedono ascolto. E questa volta non è solonostalgia, è coscienza. È il desiderio diabbracciare il mondo partendo dalle proprieradici, di ricordare che la sensibilità non èdebolezza, ma resistenza. Un richiamo allagentilezza che salva, come scriveva UmbertoSaba,e che ancora oggi può tenere il mondoin piedi.A tutte le anime che non ci sono più, a tuttiquelli che continuano a vivere nel ricordo. Achi sente, a chi non dimentica, a chi ama.
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