Esisteva ancora la Cassa per il Mezzogiorno quando – correva il dicembre 1982 e l'Italia era da 5 mesi campione del mondo – venne approvato il progetto per la costruzione della diga di Gimigliano sul fiume Melito, ai piedi dell'altopiano della Sila.
Un'opera imponente, la più grande in cantiere al Sud: 15 milioni di metri cubi di materiale, 108 metri di altezza massima per uno sviluppo a corona di 1,5 km e la capacità di ingabbiare 108 milioni di metri cubi d'acqua, che dovrebbero spegnere la sete di mezzo milioni di calabresi in 50 comuni, oltre a centinaia di aziende agricole e imprese. E un costo elevato: 259,7 milioni (502 miliardi di lire), di cui 52,4 milioni impegnati. Dopo ben 35 anni tutto fermo tante, promesse ma di concreto nulla.
Un'opera imponente, la più grande in cantiere al Sud: 15 milioni di metri cubi di materiale, 108 metri di altezza massima per uno sviluppo a corona di 1,5 km e la capacità di ingabbiare 108 milioni di metri cubi d'acqua, che dovrebbero spegnere la sete di mezzo milioni di calabresi in 50 comuni, oltre a centinaia di aziende agricole e imprese. E un costo elevato: 259,7 milioni (502 miliardi di lire), di cui 52,4 milioni impegnati. Dopo ben 35 anni tutto fermo tante, promesse ma di concreto nulla.
Rimarrà nell’ufficio e manterrà tutto quello che ha dichiarato e cioè “non mangerò e non parlerò con nessuno fino a quando la Regione non stanzierà € 4.500.000,00 occorrenti per riassumere gli operai stagionali sulla rete di colo in tutti gli 11 Consorzi di Bonifica; e il Ministero delle Infrastrutture inserirà nel suo programma la ripresa dei lavori della Diga sul Melito".
Richieste precise che non vogliono essere un ricatto. Certamente si aspetta una chiara presa di posizione del Presidente della Giunta Regionale Mario Oliverio, che è l’interlocutore Istituzionale più autorevole nei confronti del Governo Nazionale”. È la dichiarazione di Grazioso Manno, presidente del Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese, dopo l’annuncio in occasione degli Stati Generali sulla Diga Melito dello sciopero della fame e della parola e la non assunzione dei farmaci salvavita che prende dal 2011 dopo una delicata operazione al cuore.
Manno ha infatti trascorso la prima notte nei suoi uffici al Consorzio di Bonifica di Catanzaro. Sono stati insieme a lui amici, dipendenti, consiglieri del Consorzio, rappresentanti delle Istituzioni i primi a giungere sono stati i consiglieri regionali Baldo Esposito e Wanda Ferro enormemente preoccupati per la sua salute. Centinaia e centinaia di messaggi stanno giungendo incessantemente al Presidente.
Gli stati Generali hanno contrassegnato una pagina importante, uno “spartiacque” come li...........