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mercoledì 17 aprile 2024

Simeri Mare; Omicidio del 35 enne Francesco Rosso. Conclusa la perizia psichiatrica sull'imputato Evangelista Russo il quale sarebbe incapace di affrontare il processo

 

 Il perito: "Russo incapace di stare a processo"



Evangelista Russo sarebbe incapace di affrontare il processo. Così ha concluso la perizia psichiatrica disposta dalla Corte d’assise d’Appello sul 72enne ritenuto il mandante dell'omicidio di Francesco Rosso, il macellaio 35enne ucciso il 14 aprile 2015 a Simeri Mare. 

Ieri è stato sentito in aula il perito che era stato incaricato dalla Corte di verificare la capacità di Evangelista Russo di affrontare il dibattimento ma anche di comprendere se fosse capace di intendere e volere al momento dell'omicidio. La decisione dei giudici aveva di fatto accolto l’istanza della difesa, gli avvocati Massimo Scuteri e Pietro Funaro, che avevano depositato una corposa documentazione. Il perito ha concluso per l’incapacità di Russo a stare a processo, mentre sarebbe stato capace di intendere e volere al momento del fatto. L’udienza è stata aggiornata al 9 maggio quando sono previsti gli interventi delle parti. Solo dopo i giudici renderanno nota la loro decisione sul futuro processuale del 72enne. Nel marzo 2022 la Corte d’Assise aveva inflitto la pena dell’ergastolo a Evangelista Russo, a Francesco Mauro 42 anni che avrebbe materialmente consegnato la pistola Luger calibro 9 al killer; a Gregorio Procopio, 56 anni, e al figlio Antonio di 32 anni, entrambi di Botricello. La pena a 24 anni di carcere era ......... 

lunedì 15 aprile 2024

Zagarise; annulato un appalto di 2 milioni di euro. Contestata una sfilza di gravi inadempienze e irregolarità. Nel mirino dell’Anticorruzione la gara per l’adeguamento sismico dell’Istituto comprensivo.

 

L’Anac stoppa il Comune di Zagarise

Contestata una sfilza di gravi inadempienze e irregolarità



Il Comune di Zagarise dovrà annullare in autotutela la gara per l’adeguamento sismico dell’istituto scolastico comprensivo, per irregolarità e violazioni plurime. ( Come riporta la Gazzetta del Sud ) Qualora non lo facesse, Anac impugnerà gli atti dell’appalto milionario dinanzi al Tar. È quanto stabilito dalla delibera approvata dal Consiglio dell’Autorità nazionale anticorruzione il 10 aprile scorso; sono, infatti, state riscontrate varie inadempienze e irregolarità nella gara, a cominciare dalla violazione degli obblighi di pubblicità legale, svolgimento della procedura da parte di stazione appaltante non qualificata, modifica sostanziale dei documenti di gara durante lo svolgimento della stessa, bando di gara non conforme al Codice degli appalti, difformità dalla normativa di riferimento rispetto al subappalto, omessa pubblicazione dei dati sui componenti della commissione giudicatrice. Motivazioni che sono state inserite nella delibera con cui l’Anac ha disposto l’annulla mento in autotutela della gara. «Alla luce delle criticità evidenziate, stante la presenza dei vizi gravanti la lex specialis, rilevanti quali gravi violazione del codice e legittimanti l’adozione di un parere motivato - si legge nella delibera Anac - la stazione appaltante è invitata ad annullare in autotutela gli atti di gara (bando, disciplinare di gara e atti conseguenziali medio tempore adottati, compresi i provvedimenti di aggiudicazione). In sede di riedizione della gara, si raccomanda di far svolgere la procedura di gara a soggetto adeguatamente qualificato L’importo della gara europea ha un valore di 2.265.286 euro. Il Comune di Zagarise ha tempo venti giorni «per agire in ...... 

venerdì 12 aprile 2024

Catanzaro; muore una donna di 97 anni investita con l'auto dalla proprietaria della casa di riposo

Attualmente sono in corso le indagini da parte dell'autorità giudiziaria, che ha disposto l'autopsia e il sequestro della macchina e richiesto i test di alcol e droga per la conducente dell'auto


 Una donna di 97 anni, ricoverata in una casa di riposo in provincia di Catanzaro e' morta dopo essere stata investita da un'auto. Dalle prime ricostruzioni pare che la donna stesse facendo una passeggiata nel giardino interno alla struttura, quando la proprietaria della stessa, facendo retromarcia l'ha colpita. Nonostante i tempestivi soccorsi per la 97enne non c'e' stato purtroppo nulla da fare. Sul posto sono intervenuti i carabinieri. Attualmente sono in corso le indagini da parte dell'autorità giudiziaria, che ha disposto l'autopsia e il sequestro della macchina e richiesto i test di alcol e droga per la conducente dell'auto. La posizione della proprietaria della casa di ........ 

mercoledì 10 aprile 2024

Nel Catanzarese; sventata truffa ad un'anziana. "Suo figlio ha causato un grave incidente, per pagare dei verbali, servono 13.000 euro" Arrestato 24enne

Un'anziana donna ha raccontato di essere stata contattata da un sedicente legale che le aveva detto: "signora sono un avvocato dell'assicurazione, suo figlio ha causato un grave incidente, è necessario molto denaro per pagare dei verbali, servono 13.000 euro, altrimenti sarà arrestato".


 Il telefono di casa e il cellulare occupati per ore, un figlio lontano e preoccupato che non riesce a contattare la madre, quest’ultima che nel frattempo sta vivendo un piccolo dramma. “Signora sono un avvocato dell’assicurazione, suo figlio ha causato un grave incidente, è necessario molto denaro per pagare dei verbali, servono 13.000 euro, altrimenti sarà arrestato”. Nell'apprendere la notizia della presunta disavventura del figlio, la donna è stata presa dal panico e ha raccolto i risparmi di una vita per un valore complessivo di 13 mila euro che, in base alle indicazioni dell'interlocutore, ha poi consegnato ad una terza persona presentatasi poco dopo nell'appartamento. Ad insospettire la vittima della truffa, alla quale il falso legale aveva fatto compilare una ricevuta di consegna del denaro, è stato però l'atteggiamento dell'emissario che, subito dopo avere preso i soldi, si è dato ad una repentina fuga. La donna, accortasi di essere stata raggirata, ha richiamato l'uomo chiedendo quindi aiuto ai vicini uno dei quali ha subito allertato il 112. E' intervenuta una pattuglia della Compagnia di Girifalco che, insieme ad altre persone presenti, ha bloccato l'uomo, un ventiquattrenne di ..........

mercoledì 3 aprile 2024

Inchiesta “Mafia e appalti a Catanzaro” Pene definitive per gli impeditori Lobello, sequestro preventivo di beni per un valore di oltre 200 milioni di euro

 


Diventano definitive le condanne per gli imprenditori Lobello. La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi confermando quindi la sentenza che era stata emessa dalla Corte d’Appello di Catanzaro nel marzo 2023. 

In particolare Antonio Lobello è stato condannato a tre anni di reclusione e 5.666 euro di multa, Daniele Lobello a tre anni e quattro mesi oltre a 6mila euro di multa, infine Giuseppe Lobello ad otto anni e dieci mesi di reclusione. Secondo gli inquirenti grazie ad un sistema di società, formalmente intestate a terzi ma tuttavia gestite dai Lobello, avrebbero cercato di sottrarre il proprio patrimonio da possibili sequestri dopo che, tra l’altro, alcune loro società erano state attinte da interdittive antimafia emesse dalla Prefettura. Dalle investigazioni dei finanzieri, che si sono avvalsi di intercettazioni e dichiarazioni di collaboratori di giustizia, sarebbe emerso un legame mantenuto nel tempo dalla famiglia Lobello con il clan Mazzagatti di Oppido Mamertina, ma anche il rapporto con il clan Arena e altre cosche del crotonese, tra cui quella riconducibile a Nicolino Grande Aracri. Nel maggio 2021, i finanzieri, coordinati dalla Dda, hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo di beni per un valore di oltre 200 milioni di euro nei confronti dei tre imprenditori.

Secondo i giudici della Cassazione le sentenze di primo e secondo grado, «in base alle intercettazioni, oltre che alle dichiarazioni dei diversi collaboratori di giustizia, hanno accertato che il gruppo imprenditoriale Lobello, costituito da Antonio Lobello e dai due figli, Daniele e Giuseppe Lobello, fosse in stretta cointeressenza con la ‘ndrangheta locale». La ricostruzione della Suprema Corte parte dal 2007 quando la famiglia Lobello venne coinvolta nell’inchiesta “Mafia e appalti a Catanzaro”, poiché avrebbe avuto «uno stretto legame con ............ 

mercoledì 27 marzo 2024

Sequestro per oltre 5 mln di euro nei confronti di due dirigenti del Pugliese Ciaccio di Catanzaro a causa di un anomalo accordo stipulato con la clinica Villa Sant’Anna.

 I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro



con la collaborazione dei colleghi del Comando Provinciale di Roma, e ufficiali giudiziari dell’Ufficio Notificazioni Esecuzioni e Protesti - hanno dato esecuzione al provvedimento, richiesto dalla Procura Regionale presso la Corte dei Conti per la Calabria guidata dal Presidente Romeo Ermenegildo Palma ed accordato dal Presidente della Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti per la Calabria. La vicenda, vagliata ed esitata dal sostituto procuratore generale Gianpiero Madeo sotto il coordinamento del Presidente Palma, scaturisce dalle indagini svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Catanzaro che hanno consentito di ipotizzare un rilevante danno erariale derivante dal mancato introito di ingenti somme nelle casse dell’Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, a causa di un anomalo accordo transattivo stipulato con la clinica privata Villa Sant’Anna spa.Un sequestro conservativo di oltre 5 milioni di euro nei confronti di ......

giovedì 21 marzo 2024

Prosciolto noto imprenditore di Sellia Marina era accusato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni aggravato dal metodo mafioso.

 Si è concluso nel tribunale di Catanzaro (presidente Beatrice Fogàri) il processo a carico di Moreno Bertucci accusato, nell’ambito del procedimento penale scaturito dall’operazione denominata Big Bang, 



Esercizio arbitrario delle proprie ragioni aggravato dal metodo mafioso, con sentenza di non doversi procedere per difetto di querela. Bertucci, noto imprenditore di Sellia Marina, era stato l’unico, nel corso dell’udienza preliminare, a richiedere che la propria posizione fosse definita con il rito ordinario che, dopo una serie di rinvii preliminari, ha trovato il suo epilogo con l’accoglimento dell’eccezione difensiva presentata dal legale Piero Mancuso, tesa ad evidenziare che la mancanza della querela da parte della presunta persona offesa avrebbe dovuto impedire l’esercizio dell’azione penale. L'imputato è ............ 

sabato 16 marzo 2024

Sellia Marina; erano stati "pizzicati" dai carabinieri con oltre 3 chili di cocaina. I due ventenni hanno patteggiato 3 anni e 11 mesi di carcere ciascuno






 Nel 2023 erano stati arrestati dai carabinieri a Sellia Marina perché "pizzicati" con oltre 3 chili di cocaina a bordo dell'auto sulla quale stavano viaggiando. Ieri, la giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro, Chiara Esposito, ha infatti applicato la pena concordata tra pubblica accusa e difesa nei confronti di F. M., di 20 anni, e del 22enne S. T.  Per loro è caduta l'aggravante della ingente quantità che gli veniva contestata nell'ambito dell'accusa della detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Inoltre, in seguito al patteggiamento, i due giovani sono tornati in libertà dal momento che la gip ha anche revocato la misura cautelare alla quale si trovavano sottoposti in seguito al blitz. Come si ricorderà, che i 2  erano stati fermati sei mesi fa durante un posto di blocco che i militari dell'Arma avevano allestito all'altezza di Sellia Marina. Nel corso degli accertamenti, insospettiti dall'atteggiamento nervoso di ambedue gli isolitani, i carabinieri decisero di controllare la macchina. All'interno della quale vennero rinvenuti tre panetti di cocaina - del peso complessivo di 3,2 chilogrammi - che erano stati nascosti dentro una borsa a sua volta posizionata sotto il sedile del lato passeggero della vettura. E quel quantitativo di droga, secondo la stima fatta dagli inquirenti dopo gli arresti, una volta venduta al dettaglio avrebbe consentito di guadagnare tra i 260 e i 300mila euro.



venerdì 15 marzo 2024

imprenditore catanzarese, al “vertice” di un’associazione ‘ndranghetista. Confiscati 2 società di ristorazione, 10 immobili, e una disponibilità finanziarie, per un valore di oltre 1 milione di euro.


 Imprenditore di Catanzaro attivo nella ristorazione al vertice di una cosca 

 La Direzione Investigativa Antimafia ha dato esecuzione ad un decreto di confisca emesso dal Tribunale di Catanzaro, divenuto definitivo dopo il vaglio della Suprema Corte di Cassazione. Destinatario della misura di prevenzione un imprenditore catanzarese, considerato il “vertice” di un’associazione ‘ndranghetista, attiva sotto l’influenza delle locali di Cutro e Isola Capo Rizzuto, con epicentro nei territori della Provincia di Catanzaro ed in particolare nei Comuni di Vallefiorita, Amaroni e Squillace. Il procedimento culminato nell’adozione del provvedimento in questione trae origine da una proposta a firma del Direttore della D.I.A., nella quale sono confluite le risultanze degli accertamenti patrimoniali esperiti dal Centro Operativo di Catanzaro dello stesso Organismo interforze che hanno fatto emergere una rilevante sproporzione tra il patrimonio nella disponibilità del proposto e i redditi da lui dichiarati. Tra i beni confiscati figurano l’intero compendio aziendale di 2 società attive nei .......

lunedì 11 marzo 2024

Oltre 280 container stracolmi di spazzatura dalla Calabria sino in Bulgaria che coinvolge un’azienda del Catanzarese

 


Dal Nord Africa all’Est Europa per finire in Spagna, la rete dei broker dei rifiuti sembra non avere confini. È quanto emerge dall’inchiesta coordinata dalla Procura di Potenza che ha svelato un traffico internazionale di rifiuti. Oltre 280 container che hanno fatto la spola dal porto di Salerno alla Tunisia con la “regia” di P. C. 43 anni di Montepaone titolare di una ditta proprio nel paese Nordafricano. Sarebbe stato lui ad avere contatti sia con le ditte tunisine che avrebbero dovuto accogliere i rifiuti e sversarle in discarica che con la Sviluppo Risorse Ambientali srl, una società di Polla che raccoglie e ricicla i rifiuti urbani dalla provincia di Salerno e da altre regioni, come la Basilicata e la Calabria. Ed è proprio una ditta calabrese ad aver ceduto alla Sviluppo Risorse Ambientali srl il contratto stipulato il 10 settembre 2019 con la società tunisina Soreplast: si tratta della Eco Management S.p.a di Soverato. Nel registro degli indagati sono infatti finiti il rappresentante legale dell'azienda di Soverato Innocenzo M. M. 54 anni e il socio F. P. di 48 anni.

È proprio nella ............ 

giovedì 7 marzo 2024

inchiesta Karpanthos: con epicentri proprio i Comuni di Cerva e Petronà. La commissione antimafia lascia il Comune di Cerva

 La commissione d’accesso, inviata nel Comune di Cerva dal prefetto di Catanzaro Enrico Ricci, ha concluso il suo lavoro d’indagine. L’organismo formato da Vito Turco, capo di Gabinetto della Prefettura, dal tenente colonnello Roberto Di Costanzo, comandante del Reparto operativo dei carabinieri di Catanzaro, e da Antonio Arnoni dell’Agenzia del demanio, era stata incaricata dal prefetto, su delega del ministro dell’Interno Piantedosi, di verificare possibili ingerenze o condizionamenti da parte della criminalità organizzata nella vita amministrativa del piccolo centro, ai piedi della Sila. 


La commissione che era stata nominata per tre mesi, prorogabili per ulteriori tre, ha concluso il suo lavoro nel tempo previsto. L’insediamento nel Comune di Cerva, alla fine dell’ottobre scorso, è stato determinato dall’inchiesta Karpanthos, scattata all’alba del 22 settembre scorso, che ha visto come epicentri proprio i Comuni di Cerva e Petronà. Erano state 52 le ordinanze cautelari eseguite dai carabinieri del Comando provinciale nei confronti dei presunti esponenti delle consorterie mafiose operanti nei territori di Petronà e Cerva, accusati a vario titolo di associazione mafiosa, detenzione e porto abusivo di armi, traffico di stupefacenti, estorsione e intestazione fittizia di beni. Nella rete degli investigatori, coordinati dalla Dda di Catanzaro, erano finiti anche il ........ 

mercoledì 6 marzo 2024

nominato il commissario prefettizio del comune di Sorbo San Basile dopo le dimissioni del sindaco

 


Il prefetto di CatanzaroEnrico Ricci, divenute irrevocabili le dimissioni del sindaco di Sorbo San Basile, Vincenzo Nania, ha sospeso, con provvedimento in data 5 marzo 2024, in attesa del decreto del Presidente della Repubblica, il consiglio comunale di Sorbo San Basile e ha nominato il dott. Francesco Giacobbe, funzionario in servizio presso la Prefettura di Catanzaro, commissario prefettizio del Comune. Le dimissioni del sindaco Nania erano arrivate dopo un’indagine sulle presunte irregolarità nelle diverse procedure di affidamento, accuse che Narnia aveva definito «infamanti e calunniose».

I fatti sulle indagine nel comune Presilano....... 

venerdì 1 marzo 2024

Incendiarono un capannone alle porte di Catanzaro per frodare l'agenzia e riscuotere il premio assicurativo: arrestati due persone accusate di incendio doloso e fraudolento danneggiamento di beni assicurati.

 Incendiarono un capannone a Caraffa per frodare l'agenzia e riscuotere il premio assicurativo: arrestati. Nella mattinata odierna, i carabinieri di Girifalco, coordinati dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, hanno dato esecuzione ad una ordinanza con la quale il Gip presso il Tribunale di Catanzaro ha disposto l’applicazione della custodia in carcere a carico di due persone accusate di incendio doloso e fraudolento danneggiamento di beni assicurati.



I provvedimenti cautelari, emessi su richiesta della locale Procura, scaturiscono da una complessa indagine che ( Come riporta la Gazzetta del Sud ) ha preso avvio nel mese di novembre 2023, a seguito dell’insorgenza di un vasto incendio (peraltro domato dopo diverse ore e grazie all’intervento di numerose squadre di vigili del fuoco) che aveva interessato un capannone in contrada Difesa del comune di Caraffa di Catanzaro, nella zona industriale, e che si era propagato danneggiando anche i locali delle ditte limitrofe. Stando alle indagini, il fuoco sarebbe stato appiccato dolosamente dal titolare del capannone e dal gestore di una agenzia di pompe funebri, con la finalità di conseguire il premio assicurativo derivante dalla stipula di un contratto di assicurazione (peraltro aumentato nel massimale pochi giorni prima dell’incendio), nonché di ...........

giovedì 29 febbraio 2024

Nel Catanzarese; Sequestrati oltre 1500 prodotti non sicuri molti giocattoli e articoli per feste

 Nell’ambito dei controlli volti al contrasto della contraffazione, della tutela del Made in Italy e della sicurezza prodotti posti in essere dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro. 

Sono stati rinvenuti, in un esercizio commerciale di Sant’Andrea Apostolo dello Ionio gestito da un cittadino di origine cinese, numerosi prodotti - per lo più giocattoli e vari articoli per feste - non sicuri e potenzialmente pericolosi per la salute dei consumatori. Nello specifico, i militari della Compagnia Soverato, dopo aver svolto accurate indagini sul territorio, hanno sequestrato oltre 1.500 articoli privi del marchio “CE”, delle indicazioni di provenienza nonché delle caratteristiche informative minime relative alla composizione. I finanzieri, dopo aver oltretutto appurato che la maggior parte dei prodotti sequestrati, potenzialmente nocivi, erano destinati ai più piccoli, hanno altresì segnalato il ........... 

martedì 27 febbraio 2024

Lenti per cataratte sottratte all'ospedale di Catanzaro e fatte pagare ai pazienti. Truffa e peculato all'ospedale Pugliese/ Ciaccio sotto inchiesta; un dirigente 2 infermieri e un imprenditore

 Sono il dirigente medico facente funzioni del reparto di Oculistica dell’azienda ospedaliera universitaria «Dulbecco» di Catanzaro M. S., gli infermieri A. P. e R. S., dipendenti della stessa azienda, e l’imprenditore M. G., di Cosenza, i destinatari delle misure interdittive eseguite dalla Guardia di Finanza e dal Nas dei carabinieri nell’ambito di un’inchiesta su una presunta associazione per delinquere finalizzata al peculato e alla truffa ai danni dello Stato e di autoriciclaggio.



Lenti per operazioni di cataratta sottratte in ospedale e fatte pagare agli ignari pazienti che si sottoponevano ad intervento chirurgico nello studio privato dl professionista. E’ quanto emerso dalle indagini che hanno portato all’emissione, a Catanzaro, di quattro misure interdittive nei confronti di un dirigente medico del reparto di oculistica dell’Azienda ospedaliera-universitaria "Renato Dulbecco" di Catanzaro, di due infermieri e di un imprenditore del settore medicale. Le misure cautelari sono state emesse al termine di un’indagine condotta negli ultimi due anni dai dai Nas e dalle Fiamme Gialle, con il coordinamento della Procura di Catanzaro, e nel corso dei quali il professionista e i due infermieri sono finiti sotto la lente di ingrandimento per quanto attiene lo svolgimento dell’attività libero professionale all’esterno dell’azienda ospedaliera catanzarese. Secondo quanto, emerso sarebbe stato creato un sodalizio dedito alla fraudolenta sottrazione di materiali e strumentazione di ogni genere dai reparti dell’ospedale Pugliese per rifornire lo studio privato del medico, con i .............. 

mercoledì 21 febbraio 2024

Nel Catanzarese; vigile urbano avrebbe aggredito e minacciato di morte un dodicenne. L’inquietante episodio ai danni di un minore, domenica sera nella piazzetta del paese.

 Una storia di violenza che, se confermata, sarebbe di inaudita gravità. Il vigile del Comune di Amato avrebbe aggredito e minacciato di morte un dodicenne di Marcellinara. A denunciare pubblicamente la vicenda è stato il padre del ragazzo, in una lettera aperta, indirizzata al sindaco del piccolo centro dell’hinterland catanzarese Saverio Ruga.


Nella lettera vengono raccontate circostanze che sono state anche messe nero su bianco nella denuncia formale che la famiglia del ragazzo ha presentato contro l’agente di Polizia municipale ai carabinieri della Stazione di Marcellinara che hanno avviato gli accertamenti per fare luce sull’inquietante episodio ai danni di un minore. I fatti sarebbero accaduti domenica sera, nella piazzetta del paese. Il dodicenne era in compagnia dei suoi amici, quando, senza un’apparente ragione, il vigile si sarebbe avvicinato a lui e lo avrebbe aggredito verbalmente, tentando anche di mettergli le mani addosso. Tentativo sventato dalla prontezza degli amici del dodicenne, alcuni più grandi di lui, che sarebbero accorsi in sua difesa, mettendosi a scudo per impedire il contatto. Sempre secondo quanto denunciato ai carabinieri, poco prima di allontanarsi, il vigile avrebbe inveito nuovamente contro il giovane, minacciandolo di morte qualora lui e i suoi compagni di classe avessero nuovamente infastidito suo nipote. La frase minacciosa proferita dall’agente farebbe riferimento a una presunta lite fra ragazzini che sarebbe avvenuta qualche settimana prima, nella quale sarebbe stato coinvolto anche il nipote. Una vicenda, anche questa, con contorni del tutto nebulosi e che ad oggi non sarebbe stata adeguatamente chiarita. Quello che al..................... 

martedì 20 febbraio 2024

Inchiesta sul carcere di Catanzaro; panini sottratti dalla mensa del carcere sarebbero stati utilizzati per una festa organizzata nel Comune di Magisano.

  

Inchiesta sul penitenziario di Catanzaro gestione contro lo Stato 


Dalle pagine dell’ordinanza, firmata dal gip Gabriella Pede, sono emerse le accuse di peculato nei confronti dei tre esponenti politici, in relazione alla gestione della mensa degli agenti. Secondo la prospettazione accusatoria, il consigliere comunale Alimondi, in qualità di assistente capo coordinatore della Polizia penitenziaria in servizio al carcere di Siano, si sarebbe appropriato in modo sistematico delle derrate alimentare che erano destinate alla mensa degli agenti, trattenendole per sé, o consegnandole a terze persone che, in alcuni casi, provvedevano a rivenderle. Da una conversazione intercettata fra Alimondi, Lostumbo e Franco, è emerso anche che una piccola fornitura di panini sottratti dalla dispensa della mensa del carcere sarebbe stata utilizzata per una festa organizzata proprio nel Comune di Magisano. Una «gestione contro lo Stato», così la sostituto procuratore Veronica Calcagno sintetizza il modus operandi dell’ex direttrice del carcere di Catanzaro Angela Paravati arrestata con le accuse di concorso esterno in associazione per delinquere, corruzione, falso, evasione e falsità ideologica. Secondo l’accusa avrebbe «venduto il proprio ruolo per dare all’esterno l’immagine di sé come direttrice di un carcere modello costruendo su questa falsa rappresentazione la propria carriera, tanto da approdare al provveditorato dell'Amministrazione Penitenziaria della Calabria».

Nella sua richiesta la pm cita alcuni episodi (non contestati nei capi di imputazione) che sarebbero però sintomatici della «pericolosità sociale» della ex direttrice. La Paravati, si legge negli atti dell’inchiesta, avrebbe voluto impiegare come docente di un corso da tenere in carcere un esponente della ‘ndrangheta di Lamezia Terme detenuto nel circuito dell’Alta Sicurezza. Un comportamento che secondo gli inquirenti non solo sarebbe stato contrario alle normative in materia ma avrebbe addirittura favorito «i detenuti appartenenti alle più sanguinose e pericolose associazioni mafiose». Lo svolgimento del ruolo di docente per un detenuto affiliato ad una consorteria mafiosa, scrive la pm, «costituisce l'occasione sia per veicolare messaggi ad altri affiliati sia per fare nuovi adepti sia per affermarsi sugli altri detenuti». A organizzare il corso sarebbe stata una cooperativa divenuta in questi anni esempio a livello nazionale per la sua attività in carcere. Ebbene nella richiesta della Procura si evidenzia che .............. 

giovedì 15 febbraio 2024

Catanzaro droga e cellulari transitavano dal carcere. Invischiati anche agenti della Penitenziaria e un imprenditore, indagata anche l'ex direttore

 


'Ndrangheta, droga e cellulari in carcere, arresti tra Catanzaro e Cosenza. 

Tra  gli indagati nell'ambito dell'operazione portata avanti dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Catanzaro e dal Nucleo investigativo centrale della Polizia penitenziaria che hanno dato esecuzione stamattina all’ordinanza di misura cautelare emessa dal gip del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 38 indagati, risulta anche l'ex direttrice dell'Istituto penitenziario di Catanzaro Angela Paravati.  La droga e i cellulari transitavano dal carcere. Blitz delle forze dell'Ordine nelle province di Catanzaro e Cosenza, ma anche in altre località del territorio nazionale: il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Catanzaro e il Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria con il supporto dei militari della Legione Carabinieri Calabria e del personale dei Nuclei Investigativi Regionali del Corpo della Polizia Penitenziaria, hanno dato esecuzione all’ordinanza di misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, nei confronti di 38 indagati, accusati di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e all’accesso indebito a cellulari da parte di detenuti, concorso esterno in tali associazioni, nonché istigazione alla corruzione, corruzione anche con l’aggravante mafiosa, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, procurata evasione, falso e truffa ai  ..........